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La commedia è finita!
TREPLEV: Mamma!
NINA: Si annoia senza l'uomo...
POLINA ANDREEVNA (irata, ad alta voce): La commedia è finita! Basta! Sipario!
ARKADINA: Perché ti arrabbi tanto?
TREPLEV: Basta! Sipario! Abbassa il sipario! (Pestando i piedi). Sipario! Cala il sipario.
È colpa mia! Non avevo considerato che scrivere commedie e recitarle sulla scena è faccenda da pochi eletti. Ho violato il monopolio! A me... io... (Vuole aggiungere qualcosa, ma fa un gesto con la mano ed esce da sinistra).
ARKADINA: Che gli è preso?
SORIN: Irina, non si deve trattare a quel modo l'amor proprio di un giovane.
ARKADINA: Ma che cosa gli ho detto?
SORIN: Lo hai offeso.
ARKADINA: Ma è stato lui ad avvertirci che sarebbe stato uno scherzo, e io la sua commedia l'ho presa come uno scherzo.
SORIN: Comunque...
ARKADINA: Adesso verrà fuori che ha scritto un'opera grandiosa! Ditemelo, per favore! Ha allestito questo spettacolo e...
Ci ha appestati con lo zolfo non per scherzo, ma per dimostrare qualcosa... Ci voleva insegnare come si deve scrivere e che cosa bisogna recitare. In fin dei conti è una bella noia. Queste continue allusioni nei miei riguardi, queste punzecchiature, concedetemi, infastidirebbero chiunque!
E un ragazzo capriccioso, presuntuoso.
SORIN: Voleva farti piacere.
ARKADINA: Davvero? Però non ha scelto una qualsiasi commedia, ma ci ha costretto ad ascoltare questo delirio decadente. Per amor dello scherzo sono pronta anche ad ascoltare un delirio, ma qui ci sono pretese di forme nuove, di una nuova era nell'arte. Secondo me qui non si parla di forme nuove, ma solo di cattivo carattere.
TRIGORIN: Ciascuno scrive come vuole e come può.
ARKADINA: Scriva pure come vuole e come può, soltanto mi lasci in pace.
DORN: Giove, ti sei arrabbiato...
ARKADINA: Non sono Giove, sono una donna. (#Accende una sigaretta#). Non mi arrabbio, soltanto mi secca che un giovane passi il proprio tempo in modo
tanto noioso. Non volevo offenderlo.
MEDVEDENKO
Nessuno è in grado di separare lo spirito dalla materia, in quanto, con ogni probabilità, lo stesso spirito è un insieme di atomi materiali. (#Vivacemente a Trigorin#).
Sapete cosa sarebbe bello, descrivere in una commedia e poi recitare sulla scena, la vita del nostro amico insegnante. E dura, dura la vita!
ARKADINA
È giusto, ma non parliamo di commedie né di atomi. È una così bella serata! Sentite, signori, questo canto? (#Tende l'orecchio#).
Che bello!
POLINA ANDREEVNA
È sull'altra sponda.
Pausa.
ARKADINA (a Trigorin)
Sedetevi accanto a me. Dieci, quindici anni fa qui, sul lago, canti e musica si sentivano incessantemente quasi ogni notte. Su questa riva ci sono sei ville. Ricordo le risate, i rumori, gli spari e le storie d'amore, storie, storie... #Jeune premier e idolo di queste sei ville era, eccolo qui, ve lo raccomando (si china verso Dorn), il dottor Evgenij Sergeiè.
È ancora affascinante, ma allora era irresistibile. Però comincio ad avere dei rimorsi di coscienza. Perchè ho offeso il mio povero ragazzo? Sono in ansia. (#Ad alta voce#). Kostja! Figliolo! Kostja! MAŠA Vado a cercarlo. ARKADINA Sii gentile, cara. MAŠA (#si avvia verso sinistra#) Ehi! Konstantin Gavrilovi£è£!... Ehi! (#Esce#). NINA (#sbucando da dietro il teatro#) Evidentemente non ci sarà un seguito, me ne posso andare. Addio! (#Bacia l'Arkadina e Polina Andreevna#). SORIN Brava! Brava! ARKADINA Brava! Brava! Vi abbiamo ammirata. Con una figura come la vostra, con una voce così stupenda è un delitto restarsene in campagna. C'è del talento in voi. Mi sentite? Dovete assolutamente calcare le scene! NINA Oh, è il mio sogno! (#Sospirando#). Ma non si realizzerà mai. ARKADINA Chi sa? Permettetemi di fare le presentazioni: Trigorin, Boris Alekseevi£è£. NINA Ah, ne sono così felice...
(#Confondendosi#).Vi ho sempre letto...ARKADINA (#facendosela sedere accanto#)Non vi imbarazzate, mia cara. È una celebrità, ma ha un'anima semplice. Vedete, persino lui si è imbarazzato.
DORNDirei che adesso si può alzare il sipario, così è orribile.
ŠAMRAEV (#a voce alta#)Jakov, fratello, alza il sipario!
Il sipario si alza.
NINA (#a Trigorin#)È strana la commedia, vero?
TRIGORINNon ci ho capito niente. Comunque l'ho guardata con piacere. Voi recitavate con tanta immediatezza. E la scena era splendida.
Pausa.
Ci deve essere molto pesce in questo lago.
NINASì.
TRIGORINA me piace pescare. Non conosco piacere più grande che starmene seduto, al far della sera, sulla riva e guardare il galleggiante di sughero.
NINAIo invece penso che per chi ha provato il piacere della creazione non ne possano esistere altri,
ARKADINA (#ridendo#)Non parlate così. Quando gli si fanno dei complimenti, si perde.
ŠAMRAEVMi
Ricordo che una volta a Mosca, al teatro dell'opera, il famoso Silva prese un do basso. In galleria, neanche a farlo apposta, quella sera c'era un basso dei nostri cantori del Sinodo, e a un tratto, immaginatevi tutto il nostro stupore, sentiamo una voce dalla galleria: "Bravo, Silva!", un'intera ottava più giù... Ecco, così (con voce di basso): bravo, Silva... Il teatro raggelò.
Pausa.
DORN: Tutti zitti?
NINA: Io devo andare. Addio.
ARKADINA: Dove? Dove scappate così presto? Non vi lasceremo andare.
NINA: Mi aspetta mio padre.
ARKADINA: Ah, è un bel tipo davvero... (Si baciano). Ma che ci possiamo fare. Peccato, è un peccato lasciarvi partire.
NINA: Se sapeste quanto mi costa andare via!
ARKADINA: Vi potrebbe accompagnare qualcuno, tesoro.
NINA (spaventata): Oh no, no!
SORIN: Restate per un'ora, e via. Che sarà mai...
NINA (dopo aver riflettuto, in lacrime): Non si può! (Gli stringe la mano e esce).
fretta#).ARKADINAE una ragazza infelice, tutto sommato. Si dice che la sua defunta madre abbia lasciato al marito tuttele sue enormi sostanze, fino all'ultimo copeco, e adesso questa ragazza è rimasta senza un soldovisto che il padre ha fatto una donazione alla seconda moglie. È indegno.
DORNSì, il suo paparino è proprio una bella bestia, bisogna dargliene atto.
SORIN (#stropicciandosi le mani infreddolite#)Andiamo anche noi, signori, sta scendendo l'umidità. Mi fanno male le gambe.
ARKADINASono come di legno, le tue gambe, si muovono appena. Bene, andiamo, vecchietto mio disgraziato.(#Lo prende sottobraccio#).
ŠAMRAEV (#offrendo il braccio alla moglie#)#Madame?#SORINSento che il cane abbaia di nuovo. (#A Šamraev#). Siate gentile, Il'ja Afanas'evi£è£, date ordine dislegarlo.ŠAMRAEVNon si può, Petr Nikolaevi£è£, ho paura che i ladri si infilino nel granaio. Ci ho messo
il miglio.(#A Medvedenko che gli cammina accanto#).Sì, di un'intera ottava più basso: "Bravo, Silva!". Enon un vero cantante, uno del coro del Sinodo.
MEDVEDENKOQuanto prende di stipendio un cantore del Sinodo?
#Escono tutti, tranne Dorn.#
DORN (#da solo#)Non so, può darsi che non capisca niente, o che sia impazzito, ma la commedia mi è piaciuta. C'èqualcosa in quel lavoro. Quando la ragazza parlava della solitudine e poi quando sono apparsi gliocchi rossi del diavolo, mi tremavano le mani per l'emozione. C'è freschezza, ingenuità... Ecco, mipare che stia arrivando. Gli voglio dire tante cose gradevoli.
TREPLEV (#entra#)Non c'è più nessuno.
DORNCi sono io.
TREPLEVMašen'ka mi sta cercando per tutto il parco. Creatura insopportabile.
DORNKonstantin Gavrilovi£è£, a me la vostra commedia è piaciuta immensamente. È strana, sì, e la finenon l'ho sentita,
eppure mi ha fatto una forte impressione. Siete un giovane di talento, dovete continuare.#Treplev gli stringe forte la mano e lo abbraccia con entusiasmo.
#Ehilà, come siete nervoso. Le lacrime agli occhi... Che cosa volevo dire? Avete pescato un soggetto dal campo delle idee astratte. E così bisognava fare, perché l'opera d'arte deve assolutamente esprimere un grande pensiero... Solo ciò che è bello, è serio. Come siete pallido!
TREPLEV
Dunque voi dite: continuare?
DORNSì... Ma rappresentate soltanto cose importanti ed eterne. Sapete, io ho vissuto in modo vario e con gusto, sono contento, ma se mi fosse toccato di provare l'impulso dello spirito che sentono gli artisti durante la creazione, allora credo che avrei disprezzato il mio involucro materiale e tutto ciò che con esso è collegato, e mi sarei allontanato dalla terra, verso l'alto.
TREPLEV
Scusatemi, dov'è la
Zare£è£naja? DORN Non ho finito. Nell'opera d'arte ci deve essere un pensiero chiaro e distinto. Dovete sapere perché scrivete, altrimenti se percorrerete questa pittoresca via senza una meta precisa, vi perderete e il vostro talento vi ucciderà. TREPLEV (#impaziente#) Dov'è la Zare£è£naja? DORN È andata a casa. TREPLEV (#disperato#) Che posso fare? La voglio vedere... Devo assolutamente vederla... Andrò da lei... #Entra Maša.# DORN (#a Treplev#) Calmatevi, amico mio. TREPLEV Ci vado comunque. Devo andare. MAŠA Konstantin Gavrilovi£èè, passate da casa. Vostra madre vi aspetta. È inquieta. TREPLEV Ditele che me ne sono andato. Vi prego, tutti quanti, lasciatemi in pace! In pace! Non mi venite dietro! DORN Su, su, su, caro... non si fa così... Non va bene. TREPLEV (#tra le lacrime#) Addio, dottore. Vi ringrazio... (#Esce#). DORN (#sospirando#) Gioventù,gioventù!MAŠ Quando non sanno più cosa dire, dicono: gioventù, gioventù... (#Fiuta tabacco#). DORN (#le prende la tabacchiera e la getta tra i cespugli#)È disgustoso! #Pausa.# Mi pare che in casa stiano suonando. Bisogna andare. MAŠAAspettate. DORNChe c'è?