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Il distretto industriale e l'imprenditore intraprendente

L'più propriamente è una combinazione di conoscenze, pratiche e saperi stratificati nel tempo che animano e consolidano il successo del distretto. E' in questo contesto che si sviluppa e si afferma la figura dell'imprenditore descritto come "uomo intraprendente, ma dotato di pochi mezzi": egli agisce all'interno di un'area geografica definita, dove esistono o sono in procinto di nascere una serie di unità produttive di piccola e media dimensioni specializzate in una particolare attività. All'interno del distretto industriale dunque hanno un ruolo importante i piccoli imprenditori e gli operai e gli artigiani. Proprio per queste caratteristiche del distretto industriale marshalliano si è resa necessaria una rilettura dello stesso, inteso e definito come concetto socio-economico. Giacomo Becattini ha evidenziato la necessità di portare l'analisi dei distretti industriali da un ambito esclusivamente economico.

ad un'interazione tra l'approccio economico e sociologico. Da qui possiamo estrapolare la definizione che fa Becattini di distretto industriale:
Entità socio-territoriale caratterizzata dalla compresenza attiva, in un'area territoriale circoscritta, naturalisticamente e storicamente determinata, di una comunità di persone e di una popolarità di imprese industriali.
Mentre da un lato le imprese italiane di maggiori dimensioni affrontano con difficoltà i mercati mondiali, dall'altro un numero non trascurabile di piccole unità produttive si è affermato sia sui mercati interni che su quelli esteri. Tuttavia vi sono molti elementi delle piccole realtà imprenditoriali nei quali la differenza di dimensioni facilita l'operato delle grosse unità produttive, come ad esempio le ridotte strutture distributive che non facilitano la conquista dei mercati oppure la possibilità di fare ampio ricorso in caso di espansione al

Nel modello del distretto industriale marshalliano è centrale il concetto di disintegrazione verticale che ha luogo sempre in un contesto tipicamente organizzato che può essere definito come filiera o più specificamente come settore verticalmente integrato. La disintegrazione verticale è individuabile in un distretto industriale nel momento in cui l'industria o le industrie localizzate risolvono i loro problemi di produzione da un punto di vista tecnico al loro interno, intraprendendo autonomamente un rinnovamento dei processi produttivi impiegati e dei materiali utilizzati.

Possiamo dare una definizione di distretto industriale il quale può essere identificato come un modulo caratterizzato dalla presenza, in una determinata area geografica, di una popolazione organizzata di imprese che costituisce una fonte di risorse e di conoscenze dell'industria. In Italia specialmente la struttura produttiva è caratterizzata dalla presenza di piccole e

potrebbe essere l'analisi della concentrazione geografica delle imprese appartenenti allo stesso settore manifatturiero. In particolare, si potrebbe considerare la presenza di un elevato numero di imprese che operano nello stesso settore e che sono localizzate in una specifica area geografica. Un'altra metodologia potrebbe essere l'analisi delle interconnessioni tra le imprese all'interno del distretto. Ad esempio, si potrebbe valutare la presenza di una forte collaborazione tra le imprese, la condivisione di risorse e conoscenze, la presenza di fornitori e clienti locali. Inoltre, si potrebbe considerare l'analisi delle caratteristiche socio-economiche dell'area in cui si trova il distretto industriale. Ad esempio, si potrebbe valutare la presenza di infrastrutture a supporto delle imprese, la disponibilità di manodopera qualificata, la presenza di istituzioni e associazioni che supportano lo sviluppo del distretto. In conclusione, i distretti industriali sono caratterizzati dalla presenza di piccole e medie imprese che operano nello stesso settore manifatturiero, dalla concentrazione geografica delle imprese, dalla collaborazione e interconnessione tra le imprese e dalle caratteristiche socio-economiche dell'area in cui si trovano.istituzioni nei distretti industriali è fondamentale per favorire lo sviluppo economico e sociale del territorio. Le istituzioni possono svolgere diverse funzioni, tra cui: 1) Promozione e sostegno delle attività produttive: le istituzioni possono incentivare la nascita e lo sviluppo di imprese all'interno dei distretti industriali, offrendo agevolazioni fiscali, finanziamenti e servizi di supporto. 2) Formazione e ricerca: le istituzioni possono promuovere la formazione professionale e l'aggiornamento delle competenze dei lavoratori, in modo da favorire l'innovazione e la competitività delle imprese. 3) Infrastrutture e servizi: le istituzioni possono investire nella realizzazione di infrastrutture e servizi necessari per lo sviluppo delle attività produttive, come strade, reti di trasporto e logistica, parchi industriali, centri di ricerca e sviluppo. 4) Regolamentazione e controllo: le istituzioni hanno il compito di definire le regole e i controlli necessari per garantire la corretta gestione delle attività produttive, tutelando l'ambiente, la salute e la sicurezza dei lavoratori. 5) Promozione del territorio: le istituzioni possono promuovere il territorio dei distretti industriali a livello nazionale e internazionale, favorendo la visibilità e l'attrattività delle imprese locali. In conclusione, il ruolo delle istituzioni nei distretti industriali è quello di favorire lo sviluppo economico e sociale del territorio, promuovendo e sostenendo le attività produttive, la formazione e la ricerca, l'infrastrutturazione e i servizi, la regolamentazione e il controllo, nonché la promozione del territorio stesso.istituzioni nei distretti industriali non è per niente marginale. Le istituzioni definiscono e limitano l'insieme di scelta degli individui: esse riducono l'incertezza esistente all'interno della società. In effetti si ottiene una riduzione delle incertezze attraverso il coordinamento delle aspettative, inizialmente divergenti, degli agenti che operano sul territorio al fine di vincolarle all'interno di un determinato intervallo. Attraverso le istituzioni si costruisce una stabile struttura che regola ogni forma di rapporti umani. Le istituzioni che operano nel mercato sono create per realizzare risultati efficienti e, quindi esse non possono essere ignorate nell'analisi economica. Così la crescita economica è stata sempre accompagnata dalla presenza di strutture istituzionali. Politica ed economia sono legate indissolubilmente. Nel territorio sul quale si estende un distretto industriale oltre a essere indispensabile un elevato livello.di partecipazione democratica e forme di associazionismo marcate è fondamentale la presenza di istituzioni dotate di rappresentatività. Lo sviluppo locale deve essere favorito dalle decisioni delle istituzioni che agevolano e creano le condizioni per la crescita economica attraverso strumenti suggeriti dalla teoria economica: come capitale umano, politiche di ricerca e sviluppo ecc. Uno strumento fondamentale per raggiungere i risultati prefissi è quello della pianificazione strategica. Essa rappresenta il mezzo attraverso il quale si individuano governance dello sviluppo sostenibile, in quanto è in grado di definire nuovi modelli di una visione di successo per il futuro del territorio e di costruire un percorso progettuale in cui ogni attore assume determinate responsabilità. Attraverso la pianificazione strategica è possibile conoscere e misurare il grado di raggiungimento degli obiettivi assunti e delle azioni programmate dall'amministrazione: essa

Costituisce lo strumento principale per guidare correttamente l'azione futura.

Tecnologie e crescita economica

Per progresso tecnico intendiamo l'introduzione di nuove e più efficienti tecniche per prodotti già esistenti e/o nuovi prodotti che si riflette in una riduzione del costo medio di produzione dovuto ad innovazioni di processo o ad innovazioni di prodotto. Il progresso dunque è un miglioramento, ossia un aumento della tecnologia che comporta, a parità di fattori, aumenti di produzione.

Capitale umano

Le principali componenti che determinano le qualità dei servizi lavorativi offerti vanno individuate nell'abilità, nella salute, e nell'istruzione. Tra queste il tasso di rendimento dell'istruzione rappresenta la componente più significativa della teoria del capitale umano. La teoria del capitale umano (secondo tale teoria salari più elevati corrispondono a livelli più elevati di istruzione) costituisce

un'importante area di ricerca dell'economia politica; essa si inserisce dunque sia nel dibattito sulla distribuzione dei redditi, considerando l'istruzione come uno strumento in grado di influenzare la distribuzione stessa, sia nel dibattito sul contributo che essa può dare al tasso di crescita economica e alla distribuzione del reddito del paese. La teoria dei segnali offre un'alternativa alla teoria del capitale umano secondo cui sarebbe l'investimento in istruzione a garantire una maggiore retribuzione. Come detto, tra i fattori che più influenzano il capitale umano vi è il grado d'istruzione e di formazione sul lavoro. Il capitale umano è considerato una determinante dei processi di crescita e sviluppo; tale grandezza, allo stesso modo del capitale fisico, scaturisce da una decisione di investimento che è effettuata in base a previsioni di redditività futura. L'investimento in capitale umano, a differenza di quello in capitale fisico, riguarda l'acquisizione di conoscenze, competenze e abilità attraverso l'istruzione formale e l'esperienza sul lavoro. Questo tipo di investimento può portare a un aumento delle opportunità di lavoro, a una maggiore produttività e a una migliore qualità della vita. Inoltre, l'istruzione può contribuire a ridurre le disuguaglianze sociali e a promuovere lo sviluppo sostenibile. In conclusione, l'istruzione è un elemento fondamentale per lo sviluppo economico e sociale di un paese. Investire nel capitale umano significa investire nel futuro, garantendo una società più equa, prospera e sostenibile. può generare processi di crescita endogena: ad esempio, alcune intuizioni come quelle di e , hanno sottolineato l'importanza dei processi di accumulazione di capitale umano dovuti alla conoscenza raggiunta con l'esercizio continuo delle proprie mansioni durante il quale i lavoratori acquisiscono nuove esperienze in modo intenzionale o involontario. Il concetto di è strettamente connesso agli investimenti in capitale umano, in quanto la crescita del grado di conoscenza di un lavoratore in una fabbrica influisce positivamente sia sulla sua produttività sia sulla produttività degli altri operai grazie alla circolazione e alla diffusione delle esperienze e delle competenze. Credito e distretti industriali Le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, hanno bisogno di risorse finanziarie per portare avanti la loro attività o per aumentare la loro capacità produttiva. In effetti, qualsiasi unità

produttiva ha a disposizione gli stessi canali per finanziarsi:

innanzitutto attraverso il reinvestimento dei proprio profitti;

in secondo luogo attraverso l'emissione di azioni e obbligazioni;

e infine attraverso la richiesta di fondi al sistema bancario.

In una realtà come quella italiana non è possibile ignorare l'impatto del sistema bancario. Lo sviluppo del sistema bancario in Italia è stato caratterizzato da una spiccata disomogeneità territoriale Nord-Sud che ha contribuito non poco a far crescere il divario tra le due aree del paese. Il nostro sistema creditizio ha svolto senza dubbio un ruolo importante nello sviluppo dell'area centro settentrionale mentre nell'area meridionale non è riuscito a potenziare un'offerta tale da garantire una crescita del sistema.

La propensione delle banche a finanziare più i soggetti che i progetti, ha reso l'accesso al finanziamento sicuramente complesso e difficile. Le banche

infatti tengono conto

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
8 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Paoulagyeman di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Salsano Emanuele.