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Come si raccontano i passaggi di tempo:

Cambiamento di scenografia;

• Cambiamento di persone;

• Cambiamento di cose;

• Uso di didascalie e dialoghi;

• Variazione della luce;

• Dissolvenza;

• Cambiamento delle lancette dell’orologio;

• Effetto speciale.

• Accelerando o rallentando il tempo di ripresa (time lapse: tecnica

• cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ogni fotogramma

è molto inferiore a quella di riproduzione. Ad es. nei documentari per

riprendere la fioritura).

Lezione V – 18/11/2014

Un ottimo esercizio per imparare a montare è prendere un quadro classico e

suddividerlo in inquadrature, preferibilmente mantenendo le caratteristiche

prospettiche e figurative scelte dal pittore, quindi senza lanciarci dentro il quadro

come se fosse tridimensionale.

È stato analizzata Entrata a Gerusalemme di Giotto. Quest'opera è priva di

prospettiva e il suo centro (riconoscibile nella coppa del somaro) è praticamente

vuoto. Diversi sono i personaggi e i movimenti che si possono seguire.

Nel montaggio l'uso dei tagli carica di particolare significato le situazioni. Se i

tagli sono tanti, essi perdono di forza. Nel momento in cui giro una scena molto

lunga con pochi tagli, i momenti in cui l'inquadratura cambia si caricano di forza e

sottolineano qualcosa in particolare in base alle scelte del regista.

I film stranieri che vengono distribuiti nei paesi che usano il doppiaggio

arrivano con la colonna internazionale. Questo è l'insieme di tutti i suoni del film

privato esclusivamente dei dialoghi (a volte le voci nello sfondo, come in un

ristorante, possono essere incluse nella colonna internazionale così avremo i

personaggi doppiati insieme ad uno sfondo di brusii in lingua originale). A volte

alcuni suoni possono essere di nuovo registrati e riprodotti per sostituirne altri

analoghi mancanti nella colonna internazionale.

Lezione VI – 19/11/2014

Per non sprecare tempo durante il lavoro di montaggio è necessario avere

organizzazione e disciplina. Oggigiorno il materiale d'archivio grezzo è moltiplicato

e le possibilità di montaggio si sono fatte più numerose rendendo fondamentale

l'aspetto organizzativo del proprio tempo.

Abbiamo già detto che montare significa costruire un particolare percorso

temporale. Il più semplice è il montaggio sequenziale, ovvero cronologico,

progressivo.

Nel film Manhattan di Woody Allen è presento il taglio musicale, basato

sull'incedere della colonna sonora. In Blow Up di Antonioni alcune sequenze sono

raccontate dall'esterno e il regista sembra giocare con la macchina a mano. Nelle

sue sequenze il colore è fondamentale e rivela una forte scelta estetica. Viene

usato il montaggio ritardato (il personaggio esce di scena e abbiamo alcuni secondi

di campo vuoto prima del cambio di inquadratura). In Toro Scatenato di Scorsese le

inquadrature sono gestite come se la macchina da presa fosse a sua volta un

pugile sul ring.

Lezione VII – 1/12/2014

Il documentario è una forma del racconto cinematografico e può contenere al

suo interno altri generi. Spesso i documentari vengono rigirati in studio per

migliorarne la forma. L'oggettività è dunque simulata e per ottenere questo effetto ci

si tiene alle spalle del cinema. L'oggettività può avere come obiettivo quello di

proporre un dubbio allo spettatore di modo che egli vada poi a verificare

l'attendibilità di ciò che ha visto.

Il primo film della storia del cinema ha un taglio da documentario (il treno che

giunge in stazione) ma la forma documentaria non vuole essere solo un sussidiario

da consultare.

Con il termine found footage ci si riferisce al girato ritrovato, a un tipo di

cinema che utilizza del girato precedente. Si usa qualcosa che esiste per fare

qualcosa che non esiste e il materiale può essere più o meno riadattato. Lo stesso

riutilizzare determina un tipo particolare di interpretazione, attualizzando il vecchio

viene dato ad esso un nuovo segno. Si tratta di un'operazione di collage, si dice

contemporaneamente qualcosa sul passato e sul presente, usando artisticamente

la materia bruta proveniente da un determinato momento storico.

Il mare d'inverno di Cavazzoni presenta un'interpretazione ironica delle

vacanze al mare. La voce che accompagna le immagini ha errori di pronuncia che

indicano la non professionalità del doppiaggio (forse simula una testimonianza), ha

una cadenza e si percepiscono suoni che probabilmente non sono ricostruzioni (si

sentono dei cani abbaiare ma non sono presenti nelle immagini del documentario),

sono forse contestuali alla registrazione. La voce dà una senso amatoriale, la

lingua è molto semplice e vuole riprodurre una lingua parlata, ingenua, pur

mantenendo criticità e distanza. L'effetto è di totale evocazioni e tutti questi sono

elementi di montaggio.

51 di Wu Ming 2 sembra un filmato unico, mentre sono montati tre differenti

found footage. Il cineamatore diventa lo stesso Wu Ming che interpreta

personalmente la storia. Il montaggio non è forte. Anche qui parla l'autore, non in

modo molto professionale, e usa marcatamente il pronome “io”.

Si ricostruisce un percorso storico pur non parlando di se stesso, facendo anche

citazioni. Vi è la presenza della musica, una fisarmonica (strumento marcatamente

popolare) che sembra una registrazione fatta in studio. Si hanno atmosfere sonore

e narrative di realtà, non vi è la ricerca di emotività quanto piuttosto un coinvolgere

descrittivo dello spettatore. È presente un forte elemento generazionale che non

permette necessariamente una partecipazione empatica.

Lezione VIII – 2/12/2014

Vogliamo anche le rose è un documentario sulla storia del femminismo.

Sembrerebbe un documentario tradizionale, in realtà Alina Marazzi lo compone a

partire da diari. Inizia da una ricostruzione privata, quindi personalizza gli eventi

senza però perdere di vista la storia. Si creano così due piani, la storia ufficiale si

interseca con la storia personale.

Il montaggio mette insieme molto materiale di archivio privato, di cinegiornali, di

pubblicità, di grafica d'archivio, di filmati industriali (realizzati per mostrare il lavoro

in fabbrica: in questo caso quello della Fiat). Anche i materiali sonori provengono

da fonti indirette: audio sincronizzato dei filmati originali, musica, voce fuori campo,

suoni messi successivamente (come l’audio della manifestazione comunista),

aggiunte differenti al sonoro originale (originale molto sporco). I piani e i livelli sono

mescolati volutamente.

Si è agito sulle inquadrature originali, perché i tempi del materiale originale non

sono gli stessi del film della Marazzi. Precedentemente le inquadrature erano molto

più lunghe mentre il montaggio rapido è stato fatto solo dopo (ad esempio quando

in aula discutono, la velocità crea una specie di dialogo. Sono battute ravvicinate

dove è evidente l'intervento sulle inquadrature).

Questo found footage, quindi, per riacquistare senso nel presente necessita di

essere reinterpretato, ricostruito. Il senso originario, nel momento in cui fu prodotto

nel '60, sopravvive per il contesto perché ne riconosciamo lo stile, pur essendo

stato strappato dalla dimensione originaria. Il materiale viene preso per comunicare

qualcosa. Fraioli (montatrice) e Marazzi indirizzano il materiale grezzo e questo

riesce a conservare la propria forza originale.

Il fuori campo è preso da scritti del diario. È un voce e per visualizzarla vengono

usati dei volti femminili. Sullo schermo non è presente il volto della donna che

parla, ciò garantisce un livello di universalità immenso. Quando si sente parlare la

voce la si associa ai volti presenti, sebbene siano sempre diversi. In questo modo

si esce dalla descrizione e ci si avvicina all'universalità, il passaggio essenziale di

Ejzenstejn.

Come trovare video d’archivio: Archivio luce, , Aamod (del

Archive.org

movimento operaio), cineteca di Bologna. Sono tutti siti in cui è possibile

visualizzare i video. Se interessati, si può chiamare la cineteca di riferimento e

pagare. Ci sono anche video scaricabili perché di pubblico dominio, ma la qualità è

inferiore.

In Un'ora sola ti vorrei sempre di Alina Marazzi, l'elemento storico è assente perché

si tratta di un racconto autobiografico: parla della vita della madre morta suicida.

Viene utilizzato sempre il diario, quello della madre, letto dalla figlia.

Lezione IX – 3/12/2014

Il remake è una specie di found footage relativo però ai contenuti.

Il regista statunitense Gus Van Sant gira un remake di Psycho di Hitchcock,

compiendo un lavoro assoluto di identificazione con la pellicola originale. Bill

Marrion invece lavora su pellicole rovinate o deperite.

Alcuni considerano la restaurazione di un film un vero e proprio remake, in quanto il

degrado della pellicola è parte integrante del film.

Nel lavoro Uomini anni vita ( ) vi è un utilizzo apparentemente neutro

youtube

del materiale d'archivio. Sono invece presenti primitive colorazioni delle sequenze

in un lavoro denso-intenso sulla guerra. L'effetto più visibile è lo slow motion,

mentre la musica viene utilizzata al contrario rispetto al solito, poiché è quanto

viene a mancare che viene sottolineata una particolare situazione. Le caselle si

ricollocano e si ordinano.

Il genere del documentario si inserisce sempre nelle fasce di realtà.

My main man è la storia del jazz a Bologna, un documentario che vuole

essere informativo, dal contenuto popolare dove l'insieme delle voci costruisce il filo

conduttore delle immagini e del racconto. Vi è una costante comparazione fra

immagini d'archivio con gli stessi luoghi e persone contemporanei.

Quando qualcosa che viene nominato viene anche mostrato, si dice che il

montaggio vuole chiarificare. Vengono usate molte foto, separate per poter

chiarificare.

Nel montaggio si chiama copertura quel taglio che non funzionando deve

essere coperto da un'immagine. Con il termine jump-cut invece si identifica un

taglio, sullo stesso asse, compiuto per coprire un errore.

Lezione X – 10/12/2014

Anche La febbre del fare è un montaggio di materiale d'archivio. Il

documentario è dedicato alla storia politica di Bologna dagli anni '45 agli '80.

I titoli di testa sono vicini alla grafica para-sovietica che saranno presenti sempre

nel documentario. Il prologo musicale è molto lungo e viene presentato l'inno

nazione comunista (la versione degli A

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Publisher
A.A. 2014-2015
9 pagine
4 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BrixenBraxen di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e Tecnica del Montaggio Cinematografico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Rossi Alessandro.