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INTERPRETAZIONE GIURIDICA

Questo è un corso in cui si adotta un approccio analitico rispetto all’interpretazione giuridica; questi

approcci si caratterizzano per l’uso di vari strumenti metodologici.

Il primo è il principio di ignoranza e il secondo è quello di conversione. Se il problema è che cos’è

l’interpretazione giuridica il primo principio suggerisce di accostarsi a questa indagine assumendo

di non sapere nulla di interpretazione giuridica o meglio mettendo le nostre conoscenze su questo

tema da parte, mettendole da parte.

Il metodo analitico suggerisce di assumere di non sapere nulla e le nostre conoscenze, comunque

acquisite, devono essere messe da parte.

Bentham diceva che la giuris prudens è l’arte di ignorare sistematicamente ciò che tutti sanno. Uno

suo discepolo, Hart, diceva che nel diritto così come in altre aree si può sapere e tuttavia non

comprendere, si può presumere di conoscere e non sapere.

Il principio di conversione, è un altro principio cardine dell’approccio analitico e suggerisce di

convertire problemi ontologici in problemi concettuali. Il problema ontologico è cos’è

interpretazione giuridica, cioè ci si interroga sulla natura della cosa dell’ig, su cosa veramente essa

sia. Questo principio impone di convertire problemi formulati in modo ontologico in problemi

concettuali; un problema concettuale è un problema che attiene a concetti. Ma che cos’è un

concetto? Dal punto di vista della filosofia analitica è il significato di un termine, di un’espressione.

Convertire il problema ontologico in concettuale vuol dire interrogarsi sul significato di

“interpretazione giuridica”(=intesa come locuzione). Questa domanda prelude a tutta una serie di

indagini, alcune di esse di tipo lessicale e cioè identificano gli usi della locuzione ig led arrivare a

identificare che cosa si intende per ig in un certo contesto.

Ma questa indagine lessicale di solito è il primo passo su una riflessione sui significati di ig, perché

poi altro principio è quello di chiarificazione: mediante un’indagine lessicale si arriverà a identificare

varie cose che vanno sotto l’etichetta di ig. Il principio di chiarificazione suggerisce che è

opportuno passare da apparati concettuali e terminologici meno chiari, articolati ad apparati più

chiari e articolati. Questo perché quanto più il nostro apparato concettuale è chiaro e articolato

tanto più abbiamo una visione chiara e articolata del fenomeno219.

Come indagine

lessicale:

Esplicativa-ricostruttiva: una volta identificato cosa può significare ig la seconda parte dell’indagine

è di riflessione volta ad arrivare a un insieme di nozioni e termini che ci permettano di catturare il

fenomeno che genericamente chiamiamo ig, di avere le idee più chiare.

Ma siccome si parte anche dal principio di ignoranza per cui si assume di non sapere nulla allora

bisogna per prima cosa interrogarsi sul significato di interpretazione. Che cosa si può intendere per

interpretazione.

Possibili significati di interpretazione sono: spiegazione, traduzione che può essere distinta in

interlinguistica(= da una lingua A a una lingua B) e intralinguistica(=definizione di un termine,

traduzione di un insieme di enunciati in una lingua nella stessa lingua; si fa perché spesso il testo

che si traduce, per es da italiano a italiano, può non avere un significato chiaro ma oscuro),

comprensione vuol dire tradurre ad es le pagine del Roppo in un linguaggio utile per dare l’esame.

Ma la differenza tra comprensione e spiegazione è:di solito si ritiene che la comprensione sia

un’attività che necessariamente svolgiamo ogni volta ci troviamo di fronte a un testo e vogliamo

utilizzarlo in qualsiasi contesto; la spiegazione è un’accezione più specifica che diventa necessaria

quando il testo non sia chiaro, di modo che possano essere rimossi i dubbi e le oscurità del testo.

La comprensione può esser non solo determinazione del significato di un testo o discorso ma

anche ascrivere, determinare, il senso o il valore di un oggetto.

L’interpretazione dei sogni è l’attività mediante la quale l’esperto sostituisce all’immagine che

qualcuno ha sognato altre immagini che corrisponderebbero al vero significato di ciò che si è

sognato. Questa attività prede il nome di demistificazione e cioè si svela a chi ha sognato il vero

significato di ciò che si è sognato. L’altro oggetto di demistificazione sono le ideologie, intese come

false rappresentazioni del mondo. Per es, secondo Marx la rappresentazione del mondo degli

economisti Smithiani secondo cui il libero imprenditore incontra la volontà del libero lavoratore è

un’ideologia: il lavoratore è costretto a vendere la sua attività al prezzo e ai modi decisi dal datore.

Il demistificatore è colui che sostituisce a una rappresentazione falsa di uno stato di cose una vera.

Qui c’è l’idea di sostituire una comprensione di un fenomeno sociale con una diversa

comprensione: quella del liberista e quella del marxista .

Lez.n.4

Ricognizione di alcuni significati di interpretazione: come traduzione, esplicazione, comprensione e

come demistificazione. Interpretare è tradurre un testo in un altro testo, di solito un testo formulato

nella lingua naturale A a un altro testo formulato nella lingua naturale B con un significato

equivalente. Ma si può avere anche traduzione intralinguistica. L’esplicazione è legata al testo dal

significato dubbio o oscuro e in questi casi si parla di parafrasi e cioè fornire un’interpretazione che

chiarisca il significato di un testo prima facie non chiaro. Si possono comprendere sia testi, scritti

ma anche oggetti, cioè ascrivere agli oggetti un qualche senso o valore. Demistificazione è

un’interpretazione dei sogni e delle ideologie, come rappresentazioni della realtà e in particolare

come false rappresentazioni della realtà, cioè come rappresentazioni che rispecchiano una falsa

coscienza, cioè un falso modo di intendere le cose. Demistificare vuol dire portare alla luce il vero

significato delle immagini di un sogno, o sostituire alle ideologie la vera natura della cosa

rappresentata.

Altre accezioni sono: espressione, cioè quando qualcuno dà voce a sentimenti, atteggiamenti,

desideri di qualcun altro che non ha voce per esprimerlo. Caso paradigmatico è il demagogo che

esprime, pretende di esprimere i veri sentimenti del popolo, facendosi interprete dei sentimenti,

degli atteggiamenti popolari al fine di realizzarli politicamente.

Un altro senso di interpretazione è esecuzione: qui si ha in mente cose come l’interpretazione di

una sinfonia, di uno spartito, o l’interpretazione che consiste nel mettere in scena una tragedia o

una commedia. Tradurre un copione, uno spartito in un’azione scenica o in un’esecuzione

musicale.

Ultima cosa che è interpretazione è la totalizzazione: accezione più misteriosa, che secondo

Ferraris, la si ritrova in una famosa frase di Nietzsche secondo cui contro il positivismo, per il quale

vi sono fatti, o ai positivisti che assumono l’esistenza di fatti, occorre replicare che non ci sono fatti

ma interpretazioni. Non c’è una realtà oggettiva, i fatti, distinta dai soggetti che la percepiscono ma

la cd realtà è fatta di interpretazioni e cioè di modi di vedere la realtà da parte dei singoli, degli

agenti. Questi modi di vedere sono tipicamente influenzati dai desideri, dalle aspettative, dagli

scopo dei soggetti. Sotto questa accezione, allora, l’interpretazione è un’attività soggettiva che

crea la realtà: ci sono tante realtà quante sono le interpretazioni. Se si accetta questo modo di

vedere nichilistico ci sono solo tante interpretazioni concorrenti e ognuna crea la sua realtà, il suo

mondo.

Qui ci interessa questa accezione per l’idea dell’interpretazione come creazione di mondi, oggetti e

non esiste una realtà oggettiva. Questo modo di vedere è discutibile e Ferraris lo critica con un

ragionamento per assurdo: se alla parola fatti si sostituisce la parola gatti( non ci sono gatti ma

interpretazioni) si mostra come la negazione assoluta di una realtà rispetto agli agenti vada presa

con le pinze. Nessuno infatti è disposto a negare che ci siano gatti, sedie….

L’alto modo è domandarsi cosa sia la frase “non ci sono fatti ma interpretazioni”? Che cosa si sta

affermando? O che non ci sono fatti ma interpretazioni, ma almeno un fatto c’è: che ci sono

interpretazioni. Altra possibilità è che dire che non ci sono fatti ma interpretazioni è una

interpretazione ma la sua persuasività è allora debole perché allora si può sostituire un’altra

interpretazione.

Qualche filosofo ha pensato all’esperimento del cervello nella vaschetta alimentato dagli imput

sensoriali, per cui se il cervello pensa di buttarsi dalla finestra e di schiantarsi in terra in realtà è

sempre nella vasca.

È assurdo quindi affermare senza se e senza ma che non ci sono fatti ma interpretazioni. Ma a noi

serve l’idea di interpretazione come creazione di oggetti.

Questa lista di Ferraris è ridondante: se si vuole identificare operazioni tipiche in cui può consistere

l’interpretazione la si potrebbe ridurre a tre elementi. Si può identificare una lista più ristretta di

nozioni elementari di interpretazione:

1. Come traduzione: interpretare è tradurre un testo in un altro testo, desideri inespressi in

espressioni linguistiche, uno sparito in una sinfonia, un testo dubbio o oscuro in un testo

chiaro, un testo in un altro testo tale che manifesta la comprensione del primo testo.

Quindi la si può considerare come espressione, esecuzione, esplicazione, comprensione

demistificazione

2. Come ascrizione di senso o valore ad oggetti: quando al rapporto di lavoro subordinato si

ascrive il rapporto di alienazione si qualifica quello stato di cose come alienazione, in cui

qualcuno vende , in un certo senso, se stesso.

3. Come creazione: si possono creare significati di testi, sensi o valori da usare per qualificare le

cose sulla base di essi, concetti, parametri di valutazione sulla base della quale attribuire

senso o valore alle cose.

Quindi può essere un’attività che precede o si accompagna all’interpretazione come traduzione o

iscrizione di senso o valore. Quindi come creazione di significati, dando a un testo un significato

nuovo oppure creare valori, parametri di valutazione, standard/ criteri in base ai q

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A.A. 2014-2015
41 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simon@22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche dell’interpretazione e dell’argomentazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica internazionale UNINETTUNO di Roma o del prof Chiassoni Pierluigi.