Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
L'EQUILIBRIO INTERNO: IL PIENO IMPIEGO E LA STABILITÀ DEI PREZZI
Come detto precedentemente quando c'è il pieno impiego delle risorse produttive di un paese e il
livello dei prezzi è stabile, il paese ha raggiunto l'equilibrio interno, lo spreco di risorse ovviamente
si ha sia quando c'è disoccupazione sia quando le risorse sono sovraoccupate: infatti in questo
ultimo caso avviene uno spreco di diverso tipo. Ad esempio i lavoratori che fanno straordinari
possono preferire meno lavoro per godere del tempo libero ma il loro contratto impone di effettuare
straordinari quando la domanda di prodotti di è elevata. Le macchine inoltre, che lavorano più
intensamente del solito, tenderanno ad avere più rotture ed invecchieranno più rapidamente.
La sovra e sotto occupazione porta a movimenti del livello generale dei prezzi che riducono
l'efficienza dell'economia rendendo meno certo il valore reale dell'unità monetaria e quindi meno
utile come guida per le azioni economiche. Poiché i salari e prezzi interni salgono quando la
domanda di lavoro di prodotti supera livello di pieno impiego e cadono nel caso opposto, il
governo deve prevenire i movimenti sostanziali della domanda aggregata che devino dal livello di
pieno impiego, al fine di mantenere un livello di prezzi stabile e prevedibile.
L'inflazione e la deflazione naturalmente possono aversi anche in condizioni di pieno impiego se le
aspettative dei lavoratori delle imprese circa la futura politica monetaria conducono ad una spirale
prezzi salari inflazionistica o deflazionistica.
Un livello dei prezzi instabile ha un effetto particolarmente negativo sul valore reale dei prestiti: una
variazione infatti inattesa dei prezzi fa sì che vi sia una redistribuzione di redditi dai creditori e
debitori.
"La crescita dei prezzi improvvisa peggiora la situazione dei creditori e migliora quella dei debitori".
Es1 un incremento improvviso del liv dei prezzi in USA migliora la situazione dei debitori in dollari.
Es2 se è il governo stesso, il maggior debitore in valuta nazionale, un'inflazione inattesa
ridurrebbe il valore reale del debito pubblico e potrebbe essere un modo conveniente per tassare i
privati. Questo tipo di tassazione però riduce la credibilità del governo e peggiora le condizioni
future di prestito per il governo
Teoricamente un trend crescente o decrescente dei prezzi in perfettamente prevedibile non
dovrebbe essere particolarmente costoso poichè ognuno sarebbe in grado di calcolare con facilità
il valore reale della moneta in ogni momento futuro. Nel mondo reale però non esiste un tasso
infrazione prevedibile. Inoltre per evitare l'instabilità dei prezzi il governo deve prevenire fluttuazioni
eccessive della produzione e deve evitare di alimentare l'inflazione o la deflazione assicurando che
l'offerta di moneta nazionale cresca troppo rapidamente o troppo lentamente.
L'EQUILIBRIO ESTERNO: IL LIVELLO OTTIMO DEL SALDO DELLE PARTITE CORRENTI
I manuali di economia internazionale spesso identificano l'equilibrio esterno con l'equilibrio del
saldo delle partite correnti di un paese.
Questa definizione è appropriata in alcuni casi non è di aiuto come regola generale: infatti un
paese con un deficit nel saldo delle partite correnti che sta prendendo in prestito risorse del resto
del mondo e dovrà ripagarli in futuro non è detto che stia in una posizione indesiderabile.
Così detrazioni che possono giustificare lo squilibrio di partite correnti:
1Ad esempio le opportunità per investire le risorse prese a prestito possono essere migliori rispetto
a quelle disposizione nel resto del mondo. In questo caso la restituzione del debito non pone
problemi perché l'investimento profittevole genererà un rendimento sufficiente a coprire capitale e
interessi maturati su quel debito. Analogamente un avanzo nel saldo di parte corrente non pone
alcun problema se il risparmio interno è investito in maniera più profittevole all'estero di quanto
avverrebbe all'interno.
2 imporre la condizione che tutti i paesi abbiamo saldo delle partite correnti in equilibrio non
permette questo importante guadagno che deriva dallo "scambio Intertemporale" (per
approfondimenti vedi pagina 624/625) quindi nessun policy maker adotta l'equilibrio delle partite
correnti come un obiettivo appropriato in tutte le circostanze.
In circostanze date, i policy maker adottano un livello del saldo di partite correnti come obiettivo di
equilibrio esterno che in genere non è nullo evitando però attivi e passivi troppo elevati, a meno
che questi valori elevati siano giustificati da da forti guadagni intertemporali.
CONCLUSIONE Il policymaker quindi cercano di evitare deficit e surplus delle partite correnti
troppo elevati
PROBLEMI CAUSATI DA DEFICIT ECCESSIVI DEL SALDO DELLA PARTITE CORRENTI e
quindi eccessivo ricorso a prestiti esteri
Cause di eccessivo deficit:
1Errori di politica economica e malfunzionamenti dell'economia
1Mal pianificazione degli investimenti finanziati con prestiti esteri con aspettative troppo alte sui
profitti futuri
Il deficit eccessivo spesso viene controllato dall'estero: infatti quando i paesi cominciano ad avere
problemi nel ripagare il debito estero gli stranieri diventano riluttanti a prestare i fondi e possono
anche chiedere l'immediata restituzione dei precedenti prestiti
La politica macroeconomica internazionale durante il gold standard nel 1870 1914
Il periodo del gold standard tra il 1870 del 1914 si basava su idee della politica macroeconomica
internazionale molto differenti da quelle che hanno formato da base degli accordi monetari
internazionali nella seconda metà del 20º secolo
Il periodo in questione merita attenzione perché i successivi tentativi di riformare il sistema
monetario internazionale sulla base delle classi di cambi fissi possono essere viste come tentativi
di mantenere i punti forti del gold standard evitandone i punti deboli.
Questa sezione analizza come il gold standard ha funzionato in pratica prima della guerra
mondiale ed esamina in che modo permetteva ai paesi di raggiungere i propri obiettivi di equilibrio
interno ed esterno.
Origini del gold standard
Il Gold standard ha avuto origine nell'uso delle monete d'oro come mezzo di scambio, unità di
conto, riserva di valore. Esso nasce come istituto nasce nel 1819 quando il parlamento britannico
approva il resumption act.Questa legge deve il proprio nome alla richiesta fatta alla Banca
d'Inghilterra di "riprendere" la pratica di cambiare su richiesta, la carta moneta in oro, ad un tasso
prefissato cancellando le restrizioni esistenti da tempo sulle esportazioni di lingotti e monete d'oro
dalla Gran Bretagna.
Più tardi nel 19º secolo anche Germania Giappone e altri paesi adottarono a loro volta il gold
standard perché speravano di raggiungere lo stesso successo economico ottenuto dalla grande
potenza economica inglese e vista la sua importanza nel commercio mondiale. Gli Stati Uniti
adottarono il gold standard nel 1879 quando fissarono il valore in oro dei biglietti verdi emessi
durante la guerra civile. Il gold standard act degli USA e 1900 istituzionalizzò il legame dollaro oro.
L'equilibrio esterno in regime Gold standard
In regime Gold standard la banca centrale aveva la responsabilità di conservare la parità ufficiale
tra moneta e oro; per mantenere questo prezzo, la banca centrale necessitava di un adeguato
livello di riserve in oro.
L'equilibrio esterno per i policy maker non era visto in termini di saldo di partite correnti ma come
una situazione in cui la banca centrale non doveva accumulare oro dall'estero ne perde oro( più
importante) verso l'estero ad un tasso troppo elevato.
Si dice che un paese è in equilibrio della bilancia dei pagamenti quando la somma del saldo delle
partite correnti e del saldo dei movimenti di capitale non dovuto alla banca centrale, è pari a zero (
riferimento a macroeconomia (NX+iFt=0), così che
"il saldo di parte corrente è finanziato interamente da prestiti internazionali senza ricorrere a
movimenti delle riserve( in oro)".
IMPORTANTE:PRICE SPECIE FLOW MECHANISM
Questo è il più potente meccanismo automatico (scoperto nel 18º secolo da David Hume),
contenuto nel sistema del gold standard, che contribuisce al contemporaneo raggiungimento
dell'equilibrio della bilancia dei pagamenti da parte di tutti i paesi.
Traduzione della descrizione del PRICE SPICIE FLOW MECHANISM:
Si supponga che l'attivo delle partite correnti della Gran Bretagna sia maggiore del disavanzo del
conto capitale non relativo alla banca centrale. Poiché le importazioni nette degli altri paesi non
sono interamente finanziate da prestiti britannici l'equilibrio deve essere raggiunto tramite flussi
internazionali di riserve, cioè di oro, in Gran Bretagna. Quest'oro automaticamente riduce l'offerta
di moneta estera, spingendo in basso i prezzi esteri ed in alto i prezzi inglesi. Hume aveva capito
che il livello dei prezzi e l'offerta di moneta, nel lungo periodo, si muovono proporzionalmente.
La contemporanea crescita dei prezzi in Gran Bretagna e caduta all'estero- un apprezzamento
della sterlina in termini reali, dato un tasso di cambio fisso-
1riduce la domanda estera di beni e servizi britannici
2aumenta contemporaneamente la domanda britannica di beni e servizi esteri
Questo spostamento della domanda provoca una riduzione dell'avanzo di parte corrente della
Gran Bretagna e del disavanzo dell'estero. Alla fine, i movimenti delle riserve si fermano, ed è
entrambi i paesi raggiungono l'equilibrio della bilancia dei pagamenti. Lo stesso vale in una
situazione iniziale di avanzo estero e di disavanzo britannico.
HUME CONTRO I MERCANTILISTI
Un'influente scuola di pensiero economico chiamata mercantilismo, riteneva che senza avere
severe restrizioni al commercio dei pagamenti internazionali, la Gran Bretagna si sarebbe potuta
trovare impoverita e senza un'adeguata offerta di circolante, come risultato di un disavanzo nella
bilancia dei pagamenti.
Hume negava tali argomentazioni dimostrando che la bilancia dei pagamenti si sarebbe
automaticamente equilibrata da sola in modo da assicurare il corretto ammontare di offerta di
moneta in tutti i paesi.
I Mercantilisti vedevano le esportazioni di oro in monete con allarme e indicavano come principale
obiettivo della politica economica, il continuo avanzo della bilancia dei pagamenti ovvero un
continuo afflusso di metalli preziosi (esporto più di quanto importo oppure EX>IM).
HUME spiega il perché la politica mercantilista non possa funzionare e descrive quindi tale politica
come un "meccanismo destinato ad autodistruggersi":
In pratica Hume sostenev