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" MODELLO DI TEATRO “ALL’ITALIANA”"
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Teatri pensati per la Commedia all’italiana poi riadattati all’opera. La platea era per i borghesi, i
palchi per i nobili. Non è qualcosa di popolare. Rapidi avvicendamenti del gusto: i gusti cambiano
sia per i cantanti che per i compositori, e cambiano molto di più rispetto a quanto succede oggi, il
repertorio si crea per sostituzione e rotazione e non accumulazione, ovvero le opere vengono
proposte solo un anno poi.
fonti mitologiche: grande interesse per la mitologia Troiana (venezia così come roma per
celebrarla) Ulisse errante (1644 Sacranti), Il ritorno di Ulisse in patria (1640 Monteverdi), Didone
(1639 Cavalli).
testi cavallereschi: Tasso e Ariosto
fonti storico-classiche : i librettisti più brillanti facevano satirica e fanno parte dell’Accademia degli
Incogniti
" OPERA IMPRESARIALE FUORI DA VENEZIA "
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Il teatro fruibile da tutti si diffonde su tutto il territorio italiano e si impone come forma dominante di
intrattenimento. Si espande in tutta l’europa. E’ un fenomeno che non cessa di stupire (ricordiamo
che l’Italia è frammentata ma in tutta l’Italia è presente l’Opera. Potremmo studiare le opere
veneziane e come vengono modificate nel resto dell’italia. Es a Napoli ci sono gusti diversi,
cantanti diversi o temi diversi legati alle consuetudini locali etc etc.
Se osserviamo il teatro d’opera veneziano possiamo individuare 3 momenti:"
1.Compagnie itineranti — le opere a Venezia venivano rappresentate solo due mesi per il periodo
di carnevale, negli altri periodi vengono portate in giro per l’Italia. Le opere vengono adattate per
ogni posto. Es: il Giasone di Cavalli.
Francesco Cavalli scrive un sacco di opere in musica. Per testamento egli da la propria biblioteca
musicale ad un nobile veneziano e infine verrà data alla biblioteca di Venezia. Uno dei massimi
compositori del ‘600 e il Giasone è una delle migliori.
Giasono è a capo degli argonauti e si trova nella Colchide per conquistare il Vello d’oro. Dovrebbe
muovere a battaglia contro un mostro, ma lì ha perso la forza e si è innamorato di una donna
misteriosa e da lei ha avuto due figli.
2.Teatri d’opera impresaria stabili — a Napoli come dimostrazione dell’autorità del viceré spagnolo.
A Firenze il fratello del granduca Carlo de Medici promuove la Pergola (opera di corte e
impresariale (opere mitologiche con macchine e drammi civili rusticani). A Milano Teatro Ducale,
opera veneziana. A Roma il teatro di Tordinona (Cristina di Svezia), drammi desunti da commedie
spagnole e opere arcadiche
3.Grandi cantanti — grazie alla rete dei teatri d’opera, durante gli ultimi tre decenni del ‘600 i
cantanti vengono ascoltati anche da soli perché si inizia a capire che ciò che è importante è la
musica. Nasce la CANTATA ovvero arie e recitativi con vari temi
ARIA= unità semantica minima, più piccola unità di significato su cui si concentra l’attenzione di
autori e si concentrano gli affetti —> l’autore deve assicurare la massima varietà tra le arie scritte
per mai annoiare e far piacere queste al pubblico. —> L’opera è un contenitore di arie ma quindi le
arie devono essere diverse ma anche ben distribuite. —> convenzioni: il recitativo dialogo in
musica mentre l’aria rappresenta musicalmente organizzata dall’affetto momentaneo."
L’aria in questo periodo si standardizza, all’inizio è strofica, adesso si afferma l’aria col “da capo” A
B A’ (A’ è una ripresa abbellita in cui il cantante fa sentire il meglio di se).
Ascolto di Romina Basso + chiorba (famiglia dei liuti quindi pizzicati) —> Haendel
Tri partita o penta partita. E’ una scrittura funzionale allo schema del cantante. "
CASTRATI"
I ruoli maschili spessissimo sono con tessiture “femminili” e questo perché erano destinati a
castrati o evirati cantori. I primi castrati arrivano verso il ‘500 dalla spagna fino alla metà del 1800.
Nel 1562 abbiamo il primo castrato nella cappella Sistina del Papa e viene dato il via dal Papa.
Vasectomia o asportazione dei testicoli, intervento operato prima della pubertà poiché durante la
pubertà abbiamo il testosterone. Con la castrazione si inibiva la produzione del testosterone, però
si continuava a crescere quindi con una cassa toracica ampia da uomo. Tuttavia la laringe
rimaneva quella di un bambino e questo permetteva di avere una cassa toracica molto ampia ma
laringe piccola quindi grande potenza vocale con la voce di un bambino. Tra l’altro la chiesa ha
sempre avuto pudore della donna in chiesa come cantante (storicamente il canto in chiesa era
maschile es gregoriano però prevedeva l’utilizzo di voci ACUTE), quindi venivano solo usate voci
di bambini ma cambiando la voce dopo la pubertà, diventavano gravi e quindi o si usavano i
falsettisti (cantare in falsetto) anche se era una vocalità sgradita perché stridula e povera di
armonici (era considerata la voce da tacchino). I cantanti castrati quindi risolvevano il problema
anche perché si insegnava loro sin da piccoli. E’ ovvio che non tutti gli “esperimenti” andavano a
buon fine: chirurgia, investire a 10 anni sui bambini non è detto che poi era una bella voce, però
per situazione economica magari di investimento si faceva. Il più grande impiego dei cantanti
castrati era quello nelle cappelle. Il primo cantante castrato arriva negli anni del 1560 nella
cappella Sistina, è un controsenso ma è stata proprio la chiesa essendo la prima fruitrice del
risultato finale per le cappelle musicali, a usare questa pratica. Spesso troviamo giustificazioni
insensate, delle scuse per castrate (caduto da cavallo). Quindi se da un lato lo facevano senza
scrupolo, dall’altro avevano un pudore nel mostrarlo. Il Farinelli era il più importante cantante
castrato, Farinelli era un soprannome legato al proprio maestro che lo proteggeva. Nella prima
metà del ‘700 fu il cantante più osannato in tutta Europa. Nella foto indossa un mantello che indica
il simbolo dell’ordine dei Calatrava ed era protetto Ferdinando VI di Spagna e sua moglie. Un solo
dio un sono Farinelli. Villa fuori via Zanardi (via marco polo centro lame). Fiato eccezionale di un
uomo adulto con l’appoggio di un uomo adulto, laringe piccola quindi voce acuta, si dice che
l’estensione fosse piena di di tre ottave + agilità e virtuosismi. L’interesse per i castrati era una
questione di gusto (agilità, virtuosismi ma anche ambiguità). Es: Farinelli interpreta cleopatra e
marco antonio è Vittoria tesi contralto (la moretta perché mulatta) e ciò solleticava il pubblico.
Spesso alcune composizioni erano fatte esattamente per la vocalità del Farinelli. Es: aria scritta da
Riccardo Broschi “Idaspe” aria di baule del Farinello ovvero cavalli di battaglia e ce la ritroviamo in
tantissime partiture di Vivaldi perché quando non piacevano le arie di altre opere venivano
sostituite dai cantanti dalle arie di baule, qui vediamo quanto erano importanti i cantanti. "
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Quel guerriero in campo armato
pien di forza e di valore
nel mio core innamorato
sdegno e amor fanno battaglia"
Il timore del dubbio evento
il dolore ed il cimento
l’alma mia confonde ed abbaglia. (Vivica Gènaux)"
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Di come suonasse la vocalità dei castrati, non si sa perché non abbiamo registrazioni… però
abbiamo un caso di qualcuno che ha vissuto nell’800. Alessandro Moreschi che morì nel 1922
cantante della cappella Sistina. Egli fu l’ultimo cantante castrato che ebbe la fortuna di essere
incisa nel 1902 e nel 1904.
Rossini - Crocifixus exas pro nobis "
Gounod - ave maria"
" OPERA ITALIANA ALL’ESTERO"
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Le forme dell’opera italiana fuori sono molto varie (iportazione, imitazione e rifiuto) ricordiamo che
è l’opera veneziana. L’opera veneziana comunque è la pietra di paragone da parodiare, importare
o rifiutare. 3 movimenti "
Vienna, corte imperiale: prima metà del ‘600 abbiamo drammi con inserti musicali, 1651 vengono
chiamati a corte Benedetto Ferrari (dell’Andromeda) + Murnacini (scenografo) che danno vita a
tornei e balletti. Nel 1653 viene fatta la prima opera in occasione della Dieta di Salisbona. Ma
soprattutto nel luglio el 1668 per il matrimonio di due anni tra l’imperatore d’Asburgo Leopoldo I e
Margherita di spagna abbiamo la prima vera esportazione dell’opera Il Pomo d’oro di Sbarra e
Cesti. Opera di due giornate di esecuzione. Da questa opera in poi si inizia ad andare a Teatro con
5 6 opere nuove ogni anno quindi diciamo che l’opera da corte e opera imprenditoriale si
compenetrano.
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Amburgo: Seelewing (1644) anima beata, opera moraleggiante "
favola (favola=azione scenica) spirituale (tema edificante) da cantarsi alla maniera italiana
(recitativo-parlare intonato e non fiorito). "
Sono opere in lingua tedesca ma a stampo italiano quindi non proprio tedesche."
Nel 1678 abbiamo al Teatro del Gansemarkt (teatro delle oche): interesse per la forma di
intrattenimento —> opere in tedesco; per tutto l’anno, soggetti veterotestamentari ma anche e
soprattutto storici fonti mitologiche e letterarie, anche francesi. "
Il centro dell’opera europea era Amburgo, opere in lingua tedesca e italiana. "
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Spagna: l’opera italiana arriva in spagna grazie ad architetti italiani e a GIULIO ROSPIGLIOSI
(opera romana e papa Barberini Urbano VIII) ma la spagna non l’accetta. Solo il teatro recitato sui
temi mitologici con inserti musicali: Zarzuela teatro di parola con inserti musicali (oggi operetta) "
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Inghilterra: musica scenica affine alla musica operistica italiana (e francese). Musiche inserite per
adornare il testo, non molto simile a quella italiana e francese però nei primi anni del 1705 viene
organizzata una specie di opera a cui collaborarono molti personaggi (Bononcini e Haendel):
Arsinoe. Questo avviene poiché c’è molta standardizzazione, ovvero possono spesso essere
prese diverse arie da altre opere. Sopratutto vengono prese le arie migliori per esportarle che
sicuramente piaceranno (anche perché per ora si da spazio alla musica, alle arie). In Inghilterra si
usavano sia musiche di scena che i masques=balletti allegorici-rappresentativi (musica+ballo
insieme). Troviamo anche le Dramatic operas o semi-opere; drammi di parola preesistenti adattati
appositamente per essere farciti di episodi musicali. Il più gran