Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il ruolo di Händel e Scarlatti nella musica del Settecento
Nella seconda metà del Settecento e anche per una parte dell'Ottocento, Händel era stato percepito come il compositore per eccellenza: nell'800 si provvede di fare un'edizione a stampa per tutte le sue opere, un'impresa colossale che non si faceva spesso, ed è il primo compositore ad avere una biografia; ciò non fu riservato a Bach, che andò comunque incontro a una mitizzazione romantico-nazionalista. Veniva ammirato come curiosità tecnica, ma non era un modello assoluto; inoltre, molti dei suoi figli furono musicisti e avevano oscurato il suo nome, mentre Händel non ebbe figli.
Scarlatti conobbe Händel a Roma quando erano giovani: Händel ne parlava spesso con molto riguardo, sia come persona che come musicista. Il lancio della carriera di Scarlatti avviene come compositore di musica profana, cantate e piccole opere soprattutto nel contesto romano: qui avviene anche la famosa competizione dove i due si...
esibiscono insieme, con la supremazia di Händel all'organo e Scarlatti al cembalo. Molto giovane diventa maestro della cappella Giulia; nel 1720 Scarlatti sembra volersi dirigere a Londra, ma va nella penisola iberica dove entra al servizio del re del Portogallo. In questo periodo esplode il fenomeno delle colonie europee e molti stati diventano potenti grazie ai profitti delle colonie, come il Portogallo e l'Inghilterra; il Portogallo diventa un dominatore mondiale superando la Spagna. Scarlatti è assunto come cantante, non come compositore e cembalista; offre lezioni di musica alla principessa Maria Barbara, che quando sposa il futuro re di Spagna Ferdinando VI lo porta con sé alla corte spagnola.; qui entra in contatto con Farinelli, che era molto apprezzato dal re di Spagna. Di Scarlatti ci rimane la musica vocale, ma soprattutto le sue composizioni per clavicembalo: 555 sonate tramandate in varie fonti. Documentano la sua bravura di virtuoso e la suaSfacciataggine da compositore. Di norma le sonate sono in un solo movimento, sono bipartite e bitematiche, basate su una coppia di temi presentati in tonalità differenti. La sonata quindi è bipartita, è incardinata su due temi: nella prima sezione si presentano entrambi con tonalità differenti, nella seconda possono presentarsi entrambi o solo uno e il secondo tema deve presentarsi nella regione della tonalità in cui era stato presentato nella prima sezione il primo tema; i temi si lasciano identificare perché sono melodie caratteristiche. A fare da sutura tra il primo e il secondo sono delle sequenze cadenzali con connotazioni ritmiche. Tipici di Scarlatti sono il lavoro sulle scale e sugli accordi spezzati, sovrapposizioni di accordi dissonanti, le mani si incrociano occasionalmente, virtuosismo. La storia della musica è sistemata in ambito germanico, pecca di germanocentrismo: con la riforma gluckiana ci spostiamo in ambito tedesco, con Vienna capitale dell'impero.
Maria Teresa eredita i territori del padre ma è imperatrice perché ha sposato l'imperatore, ciononostante è lei che ha il vero potere. Lavorare in ambito ecclesiastico era la conferma artistica: ben pagato, buona posizione sociale, veniva esibita la sapienza dell'esecutore; nel corso del Settecento questa caratteristica perde importanza e il valore del compositore si valuta nel teatro. È in moto una secolarizzazione della cultura, non tutto gira intorno alla chiesa, ma si sposta nei palazzi, nelle accademie e nei teatri; Händel vede con un certo disappunto Gluck, che ha delle lacune ma inizia a fare carriera internazionale. Aveva vissuto un altro contesto sociale.
Christoph Willibald von Gluck ha una formazione umanistica e un perfezionamento musicale che avvengono a Praga, non è avviato alla musica fin da subito e ha una formazione letteraria; a Praga viene in contatto col teatro musicale di Metastasio dal punto di vista teatrale.
Poetico e di Hasse dal punto di vista musicale. Antonio Maria Melzi permette un soggiorno a Milano e il debutto nel 1741 al Teatro l'Artaserse: Regio Ducale con inizia una carriera da operista nell'Italia settentrionale. 1746: il principe Ferdinando Filippo Lobkowicz lo porta a Londra e favorisce il suo debutto al King's Theatre, dove si era esibito Händel, con due opere. 1748: debutto a Vienna con la Semiramide riconosciuta. 1750: si sposa con la ricca vedova Marianne Pergin, i cui soldi gli permettono di comporre. Ha successo anche in Italia, ma la sua produzione si sviluppa soprattutto a Vienna: qua opéras comiques compone sia opere serie italiane, ma anche opere francesi cantate in francese su soggetti comici e dove non ci sono recitativi sostenuti dal basso continuo, ma veri e propri dialoghi parlati. Vienna ospita forme di spettacolo che non sono soltanto all'italiana. La sua riforma dell'opera Don Juan - (1761): balletto. Orfeo ed Euridice - (1762): azione teatrale.
sorta di serenata destinata alla forma scenica Alceste- (1767): nella prefazione della partitura Gluck (in realtà Calzabigi) si rivolge all'arciduca Pietro Leopoldo ed espone la sua riforma. Quello che conta non sono le convenzioni, ma ciò che deve essere fatto per rendere l'effetto; crede che Vienna sia la città adatta per sperimentare nelle varie arti Paride ed Elena- (1770) La sua carriera si conclude a Parigi, perché grazie alla regina Maria Antonietta, figlia di Maria Teresa, diventa una delle figure centrali della musica parigina delle tragédies lyriques. A questa riforma partecipano altri personaggi dell'epoca: - Giacomo Durazzo: conte genovese attivo a Vienna come ambasciatore. Rimane come direttore generale degli spettacoli teatrali - Ranieri di Calzabigi: poeta arcade, diplomatico, estimatore di Metastasio, spettatore della querelle des buffons di Parigi, è il librettista chiave della riforma - Gasparo Angiolini: coreografo, danzatore.compositore, direttore del balletto di Vienna- Jean – Georges Noverre: danzatore, coreografo, maître de ballet, attivo a Parigi, a Berlino, a Vienna; entra in contatto con David Garrick, attore inglese e uno dei primi a postulare l’immedesimazione dell’attore nel personaggio- Gaetano Guadagni: cantante castrato che ha lavorato anche con Händel e Garrick, ha ricevuto un’educazione scenica inglese e sa cosa significa la verosimiglianza sul palcoscenico.Saggio sopra l’opera in musica- Rifiuto dell’opera come concerto di arie organizzate in scene per favorire una visione più omogenea e unitaria col recitativo accompagnato- Rifiuto dell’improvvisazione, del virtuosismo dell’interprete e delle ripetizioni (arie col dacapo) in favore di arie più semplici e sillabiche (una sillaba, una nota) in modo da farle comprendere al pubblico- Rispetto alla poetica metastasiana, la sceneggiatura è semplificata: spariscono
I personaggi (come le seconde e le terze coppie) e le azioni che non sono importanti, l'azione è immobile e si concentra su poche scene, aumenta la continuità drammatica, la musica serve la poesia, i balli pantomimici narrano una storia e quindi acquistano importanza, nell'orchestra ci sono strumenti storici solitamente non teatrali (tromboni, corni) e il coro è intensamente attivo (presi dagli oratori di Händel, che il continente non aveva mai ascoltato).
Gluck è il primo a non essere fedele alla sua riforma; è un fenomeno pressoché viennese che coinvolge poche persone. I lavori circolano per l'Europa, soprattutto Orfeo ed Euridice e viene ripreso soprattutto grazie ai rapporti politici. Il trionfo di 1763: viene inaugurato il Teatro Comunale di Bologna e Gluck compone Clelia. È composto in uno stile barocco - rococò; la riforma si limita a pochi lavori (sopracitati) che sono distanti temporalmente.
L'Orfeo
ed Euridice Alceste La corona,Tra e scrisse che non fu mai allestito perché l'imperatore nel frattempo era morto.Alceste1767:Dedicata a Maria Teresa, l'imperatrice è la nuova Alceste; contiene balli pantomimici e balli ballati.Secondo Gluck la sinfonia che inizia l'opera deve essere un pezzo che introduce allo spirito dell'opera.Nei libretti ci sono delle didascalie che ottengono una traduzione musicale; alla fine dell'opera non manca un coro dove si esalta il sovrano, dato che proteggeva i compositori.Orfeo ed Euridice1762:È un'azione teatrale per musica. Nella riforma gluckiana si tende a cercare delle Alcestedefinizioni più particolari: è un'opera più grande rispetto a questa; sono toltele peripezie, 3 personaggi (Orfeo, Euridice, Amore: operina), il cantante è Gaetano Guadagni.Il libretto è stampato bilingue: Vienna è un satellite dell'Italia, musicalmente è italiana e inGenerale è cosmopolita. Non è un'opéra comique, dove i dialoghi sono in francese, ma è comunque stampata bilingue (italiano, francese), è un tentativo di avvicinamento all'opera francese. All'epoca anche la corte di Parma dei Farnese cerca di creare opere ibride italo-francesi, i philosophes dell'epoca influenzano enormemente la cultura del Settecento.
La riforma gluckiana, esperienza di Gluck con Calzabigi a Vienna, ha un impatto Orfeo europeo negli ambiti dell'opera italiana: nel 1775, l'Orfeo è ben conosciuto dal pubblico e dalla classe intellettuale europea e a Napoli nel 1780 viene rappresentata una nuova opera di Giovanni Battista Laurenzi (uno degli autori più importanti dell'opera italiana), aiutato nelle note polemiche dal dottissimo Ferdinando Galliani.
Socrate immaginario: (che però manca di ironia), chiama un personaggio intellettuale fanatico di filosofia greca impazzisce e crede di
essere Socrate. I suoi amici percalmarlo gli danno una tazza di tè e gli dicono che è cicuta e deve berla. In realtà è un sonnifero, e quando si risveglia è rinsavito. In questo periodo a Napoli ci sono molti teatri d'opera, il San Carlo è il più importante, ma c'è anche il Teatro nuovo dove si rappresentano le opere buffe: il pubblico è sempre quello del San Carlo, ma ha un atteggiamento diverso. Chi conosce l'opera originale può capire le battute; mette in burletta, prende cose vetuste e le prende in giro, crea nuovi materiali: c'è anche una scena infernale che parodizza quella dell'Orfeo ed Euridice di Gluck, dove la famiglia del nobile impazzito allestiscono una scenetta infernale. Paride ed Elena, 1775: Gluck è in Francia. Dopo l'esperienza di si trasferisce a Parigi,