Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 60
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 1 Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 60.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Storia della filosofia morale Pag. 56
1 su 60
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I TESTI SONO SEGNATI DALLE ESPERIENZE BELLICHE

CAPITOLO VII

Forme di socialità nelle serie animali (api)

Cosa è accaduto nella storia evolutiva del singolo?

L’individuo ha introiettato questa spinta aggressiva

La spinta ad aggredire (che generalmente è spinta verso altro) ciò che è fuori di me viene bloccata

È assunta dal Super-io che la disciplina

La coscienza morale provoca rimorso, colpa

Il super-io riprende la carica di aggressività e la converte in necessità di essere punito

(Metafora bellica  guarnigione – città occupata) Lezione 31

Coscienza è il sapere di qualcosa

È impossibile prenderci per oggetto 32

L’io è il punto attivo, può scomporsi in parti di sé  è sempre l’io che si scompone in alto

Nel momento in cui mi critico mi disunisco i due

È un atteggiamento che si riscontra nei pazzi: la schizofrenia

Per cogliere la normalità devo partire dalla patologia  scissione: io diviso in due

Indica la via costitutiva

La coscienza morale è il giudice interno. Siamo istitutori di questo sguardo critico, giudicante

Tale coscienza ci dice come è stato il nostro comportamento

Contraddetta perché viene dalla voce interna.

Fuori dalle regole non si va. È il richiamo all’ordine (la coscienza morale sia una delle funzioni di questo super-

io)

Super-io: sovraintendere il comportamento dell’io

È difficile accettare la parola io come un io diviso in due (esperienza del risveglio)

La nostra identità non è mai composizione universale (non c’è specchio che tenga)

L’io è una congregazione (unità che si compone ogni volta) di parti

Separiamo noi stessi costantemente da noi stessi.

Melanconia o melanconico

È all’opera l’istanza punitiva, censoria

L’io si intristisce di tutta la sua essenza

Il Super-io deve giustiziare l’io

Melanconico  scontento di sé, alla radice.

Non c’è espansione vitale, anzi questa è sottoposta ad una mancanza di consistenza

Voce onnipotente quella del Super-io

In nome di un criterio morale, di un comportamento che dovrebbe essere all’altezza, ma che poi non lo è. L’io

si sente in colpa

Si oppone alle pulsioni sessuali, al perverso polimorfo che ognuno di noi è stato.

Il Super-io è erede di questa prima autorità (coscienza morale)

Il tratto unico è quello severo

Freud vuole dare strutturalità all’istanza del Super io

Il Super-io è espressione di un’autorità

L’origine della coscienza è data dal rapporto con qualcuno che riconosciamo esterno a noi

Genitori sono caratterizza da un tratto accogliente, ma anche dalla minaccia dei castighi

Tale minaccia, nel bambino, equivale ad avvertire una perdita di tale bene

Angoscia reale  nella minaccia del castigo non c’è Super-io, la coscienza morale, che si danno quando

questa viene introiettata. Nell’angoscia reale la minaccia diventa qualcosa di totalizzante.

Subentra, a questo punto, una figura impersonale che osserva, guida, minaccia l’io

Il giudice non è più fuori, ma si è posto nel proprio io

Il super-io scompone attitudini delle figure genitoriali

Accoglie solo l’istanza severa  istituzione di un nemico interno

Il super-io è qualcosa che rinvia oltre o prima le figure parentali

33

C’è, quindi, una metamorfosi del tratto parentale che diventa super-io. Nella metamorfosi ha fondamento

l’identificazione Capitolo VII-Psicologia delle masse e analisi dell’io

Incorporazione orale (=prima fase delle pulsioni)

Introiezione ed espulsione = si e no.

Lo mangio, lo introduco in me

Identificazione

Si vuole ridurre l’alterità dell’altro a sé. L’altro non c’è più come altro

È un essere come l’altro, in quanto lo si assimila per prenderne le fattezze

Scelta oggettuale

L’io che si lega con un altro, che resta altro

È un avere l’altro

Essere e avere sono i due verbi fondamentali

Di tutte le identificazioni, una è più istruttiva: la perdita dell’oggetto o il suo abbandono

Vi è una relazione oggettuale regredisce all’identificazione

Lo introduco nel mio io e lo idealizzo (faccio un processo di idealizzazione della perdita: lutto)

Per non soccombere a tale dolore, mi identifico con l’oggetto, facendolo rivivere (=lo faccio diventare parte di

me, come parte dell’io) in me

Resta sempre un termine di paragone, di confronto.

Il passaggio da un’istanza esterna a una interna si ha con il superamento del complesso edipico

Il processo di formazione si ha se il bambino si è posto nell’essere e nell’avere  costruisco una sorta di

autonomia

Mamma e babbo non sono più oggetti del mio desiderio, ma il ritiro dell’investimento emotivo

Al posto di questa scelta oggettuale, si ha un processo di identificazione con le figure

Il super-io ha una funzione regolatrice del flusso emotivo.

Tuttavia, il super-io è mondo, soprattutto se il superamento edipico riesce solo in parte

Il Super-io introietta la figura dell’autorità e dell’autorevolezza, che da forma all’autorità interna

p.25 fotocopie

impersonale proprio perché raccoglie più facce, più volti

Super-io è un trapasso di investimenti

La fase strutturale della storia di un apparato psichico si innerva nella formazione del processo psichico

Il super-io è anche, oltre che coscienza morale, l’esponente di un ideale dell’io, al quale non riuscirà ad

arrivare.

È preso a modello il comportamento genitoriale (=tentiamo di avvicinarci)

- Auto osservazione: si divide l’io

- Coscienza morale: voce che rimorde

- Funzione di ideale

Il Super-io è qualcosa che sta sopra l’io

Il Super io ha come premesse un fatto

1) Biologico: dipendenza della creatura umana dai suoi genitori

34

2) Psicologico: complesso edipico, vissuto di perdere l’amore (caos emotivo che prende forma)

I due fatti sono legati tra loro.

Elevati posizione eretta, in quanto la specie si allontana dalla terra e cerca di dominarla

Le tre caratteristiche sono tentativi di elevarsi dalla base pulsionale, elaborare la distanza dal caos, dalla

selvatichezza.

Ci riferiamo al super-io dei genitori, che a loro volta hanno inglobato il super-io dei nonni

La persona singola ha un super-io che si lega ai propri genitori

Non è un rappresentante storico, ma è un rappresentante arcaico (l’origine)  eredità filogenetica che si

trasmette

Il Super-io è il veicolo della tradizione. (giudizi dati dai nostri predecessori). è ciò che è stato trasmesso

Super-io è ostacolo all’innovazione, in quanto riporta ad un passato che ritorna sempre nel presente.

L’ideologia è la falsa coscienza della realtà. (incameramento di costumi che non sono nostri)

Capitolo VII p.68

L’indivduo rispetto alla civiltà è un bambino in formazione

L’aggressività trapassa e si deposita in quella coscienza morale.

È la stessa che l’io voleva portare fuori

Il super-io non si accontenta solo che non fai un’azione, ma non si deve nemmeno pensare  il male lo

possiede

Deve sorvegliare e punire l’io (=due compiti del Super-io); suscitando in lui il bisogno di punirsi o di essere

punito.

p.69

Fare del male e pensare di fare del male

Il male procura piacere, come il desiderio di onnipotenza.

Può essere fatto per l’autoconservazione

L’angoscia reale precedere quella morale

Verso l’esterno verso l’interno

Il criterio del bene/male è eteromostrato, esternalizzato

Il male coincide con la perdita dell’amore dell’altro o meglio con ciò che minaccia di farmi perdere l’amore

Faccio o penso il male sono risollevato se vedo un cambiamento nell’autorità (nel viso dei miei genitori)

Il problema sorge quando l’autorità viene interiorizzata (resta lì), Super-io, l’istanza che ha assunto solo la

parte severa

Modello dei santi, che più tendono alla santità e più si puniscono, perché vogliono raggiungere l’ideale di

santità (non sei realmente santo perché ti resta un residuo, cioè l’intenzione…il diavolo può tentare)

Paolo Vi portava il cilicio nella vita

Sentivano costantemente il senso di inadeguatezza

Non solo all’altezza di…/adeguato a…

La colpa non solo in pensieri, parolo, opere, ma anche in omissioni, perché anche in quello che non si fa ci

può essere il peccato, il senso di colpa

Bisogna andare fino al limite dell’intenzione 35

p.73

Il Super-io non ha una faccia precisa, è anonimo. Richiama continuamente ad essere bravi.

È un’autorità interna il cui volto non è precisabile

La 1°autorità ci invita a rinunciare ad un’azione  cambia rapporto reale degli oggetti

La 2°autorità indica il bisogno di punizione. Continua ad insistere un soddisfacimento pulsionale, che pur

essendo bloccato nell’azione, mi perseguita nella mente

La funzione ideale o ideale dell’io è la più importante

Si costituisca all’interno della struttura dell’io un gradino.  super-io

Ha un aspetto

1) Biologico: lunga permanenza nello stato d’infanzia

2) Psicologico: superamento del complesso edipico L’io e l’es (1923)

È spiegata la natura e la formazione dell’io

Nel costituirsi dell’io si produce un lascito delle identificazioni che sono state prodotte con le figure genitoriali

Il Super-io è un’alterazione interna all’io, che diventa un punto di osservazione dell’io

Il Super-io è la faccia severa del proprio io. È la voce critica  istituzione del tribunale interiore.

Questo io super è colui che si pone di fronte all’io come un ideale, si contrappone ad esso come censore

Non è solo l’identificazione di questioni giuste

Il suo rapporto con l’io non si esaurisce nell’ammonizione, ma contiene anche il divieto, così come il padre non

devi essere

Delle cose sono di sua prerogativa e restano solo del padre  non si può essere per intero come il padre,

altrimenti c’è un residuo di sostituzione al padre

Quindi abbiamo un doppio volto dell’ideale dell’io

1) Devi essere come papà

2) Devi essere come papà, ma non per intero

Il padre è visto come l’istanza della legge (=ostacolo maggiore)

La faccia paterna è introiettata e diventa

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
60 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Cricetina93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della filosofia morale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Papparo Felice Ciro.