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Corpus Iuris. Al centro della pagina c'è il testo di Giustiniano ed intorno tutte le annotazioni.
Tutto questo nasce da un personaggio, fra il reale e leggendario, un magister di arti liberali, Irnerio:
questo cominciò da solo a studiare i libri legali e studiando cominciò ad insegnare (osmosi fra
ricerca e didattica). Ci testimonia Odofredo che "mentre insegnava le arti liberali a Bologna, dove
furono deportati i libri, fu il primo a cominciare a studiare sui libri e ad insegnare, primo
luminare della nostra scienza, [...]"
Con diritto vigente si identifica un testo diverso ed alieno rispetto alle strutture reali del medioevo.
Un testo che non aveva nulla a che fare con i testi precedenti. C'era la convinzione che il Corpus
Iuris fosse vigente e senza contraddizioni, così come nella Bibbia. Da qui lo sforzo della patristica
che cercava di conciliare passi contraddittori: come nella Bibbia così accadde per il Corpus Iuris.
[...]
Lezione di ripasso
à
La chiesa in et alto-medioevale (IV - XI secolo)
La chiesa primitiva
1. Autonomia dei cristiani rispetto al potere
2. Persecuzioni
3. Espansione del cristianesimo 17
4. Sviluppo di comunità cristiane (compiti religiosi ed assistenziali)
5. Principio della successione apostolica: la chiesa garantisce una continuità storica rispetto
all'azione degli apostoli contro gli influssi delle altre culture.
Cristianesimo ed istituzioni pubbliche
Dall'età tardo antica, la chiesa influenza istituzioni secolari e l'ordinamento giuridico
è
La chiesa un'istituzione gerarchica:
A. Successori degli apostoli sono gli episcopi (vescovi), responsabili pastorali di una città e del
territorio circostante (diocesi). Distinzione tra vescovi metropoliti (vescovi delle città più
importanti e spettava il compito di amministrare e riesaminare le decisioni dei vescovi
suffraganei) e suffraganei (sottoposti ai vescovi metropoliti).
B. Presbiteri
C. Diaconi
D. Assemblea dei fedeli
Il vescovo di Roma era quello che godeva di maggior prestigio ed autorità. Effettuava compiti di
natura civile e pubblica insieme ai compiti episcopali spirituali e religiosi.
Il primo diritto canonico
Dal IV secolo coesistono i concili:
1. Concili ecumenici (tutti i vescovi):
325 a Nicea (questione dell'arianesimo: dottrina religiosa sulle popolazioni di stirpe
germanica che stavano subentrando nel nord Italia: viene considerata come dottrina
eretica)
381 a Costantinopoli
431 a Efeso
451 a Calcedonia
2. Sinodi locali
Canoni dei concili sono subordinati solo alle Sacre Scritture, divenendo fonti del primo diritto
canonico: sono dotate anche di sanzioni e sono scritte.
Spesso erano gli imperatori a convocare i concili ecumenici, con il chiaro intento di influenzarli.
Nei secoli IV-V c'è una graduale affermazione del primato papale, in particolare con le figure di
• Innocenzo I (402-417): costante ricorso allo strumento delle lettere decretali: volte a decidere
in maniera definita questioni sollevate dai vescovi.
• Leone Magno (440-461): secondo lui il compito universale del Papa discendeva dal fatto che
Gesù avesse affidato questo compito a Pietro distinguendolo dagli altri apostoli. Questo
compito si trasmetterebbe a tutti i pontefici di Roma.
In oriente il diritto della chiesa si sviluppa in base alle deliberazioni conciliari; in occidente,
accanto ai concili, le decretali dei pontefici. 18
Il Testo Sacro è
Il Cristianesimo la religione del libro (Bibbia):
1. La scrittura: precetti rilevati, risoluzione delle controversie tra cristiani
2. Problemi di raccordo tra diversi brani: necessità del ragionamento, per evitare ogni tipo di
contraddizione (cfr. attività dei padri della chiesa)
3. Il principio Diversi sed non adversi riferito ai passi contraddittori della Bibbia:
apparentemente diversi, ma con contenuti assolutamente non contraddittori (stesso
principio utilizzato dai glossatori per rendere non contraddittorio il Corpus Iuris Civilis)
4. I padri della chiesa
Chiesa ed Impero
A. Inizio del IV secolo: evoluzione dei rapporti tra chiesa ed impero: riconosciuti alla chiesa
importanti diritti e privilegi
B. 313 Editto di Milano con Costantino è
C. 380 Editto di Teodosio: la religione cattolica la sola religione ufficiale riconosciuta
dall'impero
D. Penetrazione del Cristianesimo. Intreccio fra chiesa ed impero, due diverse direzioni:
1. In oriente: Cesaropapismo
2. In occidente: il problema di stabilire i confini reciproci (principio della separazione)
æ
1. Papa Gelasio I (492-496): impero e papato sono dignitates distinct :
cfr. lettera di Gelasio all'imperatore di Costantinopoli, Anastasio I,
secondo la quale l'impero aveva il compito di garantire e tutelare il potere
temporale e la chiesa aveva il compito di fare lo stesso per il potere
spirituale, legato alla garanzia della vita eterna per i fedeli dopo la morte.
Erano reciprocamente indipendenti e ciascuno di essi doveva operare
nella propria sfera di competenza senza alcuna interferenza o simili.
è
Il legame fra le due istituzioni comunque molto stretto:
A. I pontefici per risolvere anche questioni interne alla chiesa utilizzano spesso il diritto
romano (Gregorio Magno)
B. La legislazione imperiale (dal IV secolo) recepisce i principi ed istituti nuovi derivati dalla
tradizione greco-ellenistica e in parte ispirati ai valori del cristianesimo:
1. Attenuazione del regime della patria potestas
2. Tutela a favore degli schiavi
3. Si limitano le cause dello scioglimento unilaterale del matrimonio
4. Scrittura come strumento per conclusione del contratto
5. Amministrazione della giustizia
Il monachesimo benedettino
B. Fondato a Cassino da S. Benedetto da Norcia nel 529 (Regola: ora et labora)
C. Papa Gregorio Magno (590-614) prima di entrare in monastero era stato prefetto della città di
Roma. Ricordiamo che il metodo utilizzato nella soluzione delle questioni sottoposte ad altri
vescovi si fonda ora sull'utilizzo del testo scritto (Sacre Scritture, canoni o leges)
Il monachesimo irlandese è
• La cristianizzazione dell'Irlanda collegata alla figura di S. Patrizio
19
• I penitenziali: elenchi di peccati e di trasgressioni con la rispettiva penitenza, che ne costituiva
l'appropriato rimedio
• La penitenza privata: nuova pratica di correzione spirituale che si sostituiva alla penitenza
pubblica
• Mancanza di incardinamento monastico presso una precisa sede fisica:
2. Peregrinatio: come il monaco Colombano che si recava alle corti dei Franchi, Goti e
Longobardi
3. Diffusione europea della pratica della penitenza privata
• La prassi dei penitenziali influisce in ambito giuridico:
Valutazione dell'elemento soggettivo nello stabilire la gravità della colpa e la
conseguente penitenza (compare la distinzione fra reato colposo e reato doloso)
La chiesa feudale
• Numerose collezioni di canoni fra il VII-XI secolo, come la Hispana di epoca visigota e la
Dionysiana di epoca Carolingia
• Nell'XI secolo vengono fatte numerose falsificazioni (inserimento di talune collezioni canoniche
di una serie di testi artefatti, attribuiti a papi o concili dei primi secoli); per esempio le
Pseudoisidoriane
• Commistione fra funzioni pastorali e secolari nel X-XII secolo
• Chiesa diventa struttura interna all'impero
La riforma della Chiesa
• Crisi e decadenza della chiesa nel X secolo:
1. Simonia: vendita di cariche ecclesiastiche
2. Nicolaismo: alcuni sacerdoti avevano concubine e figli (illegittimi, poi posti a ricoprire
uffici ecclesiastici)
• Fermento di riforma:
1. Papa Niccolò II (1059-1061) modifica le procedure di elezione del pontefice (papa viene
eletto dai vescovi cardinali, con approvazione del clero romano e simbolica
acclamazione del popolo)
• Sale al soglio pontificio Ildebrabdo di Soana, poi Papa Gregorio VII (1073-1085): diviene
æ
emblema della riforma: lega il suo nome al celebre Dictatus Pap (1075): sintetico programma
che analizza sia l'assetto interno della chiesa, quindi anche la gerarchia, sia i rapporti con
l'impero.
La riforma gregoriana
In merito all'assetto interno della chiesa (Dictatus Papæ):
2. Norme ecclesiastiche devono essere approvate dal papa
3. Al papa compete giurisdizione nelle cause maggiori
è
4. Papa al di sopra dei concili e spetta a lui convocarli
20
5. Rapporti con l'impero: tutti i principi della terra siano subordinati al papa; l'autorità del
é
papa affermata nei confronti dei vescovi, della chiesa e dell'imperatore: il papa può
scomunicare e deporre l'imperatore e dunque liberare i sudditi dall'obbligo di fedeltà
6. Tesi Ierocratica in contrasto ai difensori dell'autorità imperiale
Ripresa del discorso sulle glosse
Nel corso di studi, il sabato, si discutevano le decisioni sabbatine: gli studenti discutevano davanti
æ
al professore la q stio e il docente sceglieva la soluzione della disputa. Questi "intellettuali"
avevano una formazione legata al sistema delle arti liberali; fra gli strumenti intellettuali ci sono
delle potenti connessioni logiche appartenenti alla dialettica del trivio. La Logica, ricordiamo, era
anche un'opera aristotelica. Troviamo nei modi argomentativi dei glossatori la terminologia della
dialettica aristotelica filtrata attraverso le opere di Cicerone e Boezio. Fra queste strumentazioni
logiche, troviamo:
1. Argumentum a contrario
2. Argumentum a simili
3. Argumentum a genere in speciem: "ciò che vale per il genere vale anche per la
specie"
Qæstio: "Davanti al giudice può essere tutelato un contratto in modo fraudolento?" Il Corpus Iuris
è
non presente una soluzione, ma per il giurista medioevale doveva esserci per forza una soluzione.
Dunque, con l'argumentum a genere in speciem, si contempla una frode in maniera più ampia,
conducendola ed assimilandola al dolo: dunque, per conseguenza logica, viene considerata la frode
è
come una specie di un genere più ampio che il dolo. La norma antica viene dunque letta dal
glossatore con gli occhi della propria epoca e questo provoca delle distorsioni, degli errori e
fraintendimenti: questo sarà in futuro un elemento di grande critica nei confronti dei glossatori.
Ma da loro nascono dei principi giuridici comunque fondamentali anche per il diritto del nostro
tempo.
Un esempio complesso viene fornito dal glossatore Piacentino, dal quale deriva il principio di colui
che, avendo il possesso, detiene anche la proprietà. Ciò deriva da un testo interpolato dal Corpus
Iuris. Nel 215 l'imperatore Antonino, con un rescritto, risponde ad un cittadino privato, riguardo
l'onere della pro