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SECONDA SETTIMANA DEI SONETTI

LEZIONE 13-31 OTTOBRE 2018

La donna viene sempre descritta in maniera negativa tranne che negli ultimi versi

del sonetto 130, che cosa fa cambiare idea all’autore?

Premessa: la donna viene sempre descritta in maniera negativa.

I sonetti sulla donna iniziano dal 127, anche se è impossibile comprendere i sonetti

40,41 e 42 senza supporre l’esistenza di un triangolo.

Sonetto 127: contrappone il presente al passato. Nel passato il nero non era

considerato bello, ma si contrappone il presente in cui il nero è l’erede legittimo della

bellezza che consegue dalla confusione tra il bello e il nero. All’origine di ciò vi è

un’usurpazione (qualcuno si arroga un potere che non gli appartiene). L’azione

umana dà alla bruttezza un viso falso, non prodotto dalla natura, ma dalla falsità

dell’arte, cioè dalla dissimulazione (far vedere come naturale qualcosa di artificiale)

e questo porta alla destabilizzazione della bellezza. Il nero degli occhi della donna

diventa quindi una caratteristica etica. Il problema sta nel fatto che la donna è lontana

dal modello canonico di bellezza e quindi questa bellezza non è socializzabile

attraverso il linguaggio. Può essere descritta solo in maniera negativa.

Sonetto 129: si suppone che sia dedicato alla donna perché è lei ad essere descritta

come nera e demoniaca. Le parole positive si possono contare: bliss, joy and dream e

poi heaven, tutto il resto è inferno. Tre di queste parole riguardano stati incompatibili

con la vita vigile, mentre la gioia viene presentata come qualcosa che ci si prefigge,

quindi l’unico aspetto positivo realistico non è reale. Sta dicendo che ciò che nel

sesso esiste di positivo non è compatibile con le costruzioni sociali condivise

attraverso il linguaggio, quindi non può essere socializzato.

Sonetto 131: qui dice che per lui è immensamente desiderabile, ma non può dirlo.

Era diffusa l’idea platonica della bellezza che è universalmente condivisa. L’amore

per il corpo della donna non è generalizzabile ad altri corpi e non ha niente a che

fare con la bellezza ideale di Platone.

Spesso il distico finale rivaluta le aspettative del lettore, come nei sonetti 18 e 130, è

legittimo pensare che questa simmetria sia stata voluta?

Il distico dipende dalla struttura metrica del sonetto inglese (quartina, quartina,

quartina, distico) rispetto ad esempio a quello italiano (due quartine e due terzine).

Questo significa che le tre quartine si prestano ad un ragionamento, mentre il distico

finale è un principio alieno, un contenuto sorprendente, rispetto alle quartine e si

presta ad introdurre un concetto diverso.

La qualità della creazione poetica è il width, cioè la capacità di trovare somiglianze

tra oggetti disparati. La metafora infatti è in grado di assimilare campi semantici

differenti che in realtà sono uniti.

Sonetto 143: c’è una similitudine in cui si descrive una massaia che insegue un pollo

e per inseguirlo lascia da parte il suo bambino piccolo che si mette ad inseguire lei.

Allude al desiderio triangolare. Attraverso questa immagine desublima tutto ciò che

può esserci di erotico. Disinnesca la dinamica Girardiana. La massaia è la donna, il

pollo è l’amico. Il motivo per cui questo sonetto è spiazzante è che non siamo abituati

a vedere il corteggiamento come una caccia o un rapporto tra il pollo e la massaia.

Sonetto 22: Scambio di cuori tra l’amante e l’amato. Se il cuore dell’amante è nel

petto dell’amato, allora l’amante è giovane o vecchio come l’amato. Quindi tutto ciò

che ciascuno dei due fa per proteggere e tutelare l’altro, lo fa consapevole che

nell’altro corpo c’è il proprio cuore. Afferma “Scordati che quando il mio cuore sarà

stato ucciso potrai riavere indietro il tuo”.

Perché nel sonetto 71 esorta l’amico a non essere ricordato e nel 74 cambia idea?

Sonetto 71: fa una distinzione tra una parte di sé che sarebbe morta e una che sarebbe

sopravvissuta.

Sonetto 74: stessa linea interpretativa, lo spirito sopravvive nella poesia.

Questi sonetti sono basati sulla dicotomia umana secondo cui esistono una parte

terrena, di cui si può accettare la scomparsa mortale, e una parte immortale, lo spirito.

La società cristiana crede nell’immortalità dell’anima. L’arte è spirituale, la poesia è

arte.

Lo sguardo nei sonetti 113 e 114 che ruolo ha? È legato alla tematica amorosa?

Sonetti 113-114: l’amore poteva nascere dalla vista di una persona bella o dalla sua

perfezione spirituale. Racconta esperienze di allucinazioni (113) infatti, quando

l’amico non c’è, l’io poetico dà a qualunque forma visibile le sembianze dell’amico.

Nel 114 dice che questo fenomeno è dovuto all’occhio e poi si estende alla mente.

LEZIONI TERZA SETTIMANA DEI SONETTI

LEZIONE 14 - 7 NOVEMBRE 2018

Nei sonetti del poeta rivale, in particolare nel sonetto 81, in quale modo

l’autenticità dei sentimenti espressi in poesia potrebbe, se lo fa, prevaricare

l’artificio letterario?

Sonetto 81: non parla di sentimenti autentici. Un rapporto autentico è un rapporto tra

individui che sono presenti in quel rapporto come persone. I sentimenti autentici

coinvolgono l’interiorità. Il concetto di autentico presuppone quello di interiorità.

L’essere umano è fallibile, l’interiorità emerge nel contesto della pratica religiosa e

nel rapporto con dio. Le relazioni sociali non sono autentiche perché non c’è

interiorità. Se la bellezza dell’amico è assoluta non si può scegliere se provare

attrazione o no.

Che rapporto c’è tra bellezza, giovinezza, vecchiaia e morte?

EXCURSUS SULLA BELLEZZA

Sonetto 18:

Tesi: la bellezza dell’amico supera il giorno d’estate, quindi è illogico paragonare

l’amico ad un giorno d’estate.

Sonetto 20: paragona l’amico ad una donna, ma l’amico è meglio di un giorno

d’estate e anche della donna, cioè è meglio di qualsiasi oggetto di paragone.

Sonetto 38: Non è la poesia che rende luminoso l’amico, ma è l’amico che rende

luminosa la poesia. Secondo la tradizione poetica la creatività era attribuita alle muse

che in senso Girardiano erano mediatrici esterne, qui l’amico è collocato sullo stesso

piano delle muse.

Sonetto 53: l’amico è il fondamento ontologico, da solo equivale a tutto. È un’entità

che il soggetto considera più vera rispetto a lui, che quindi è perfetta mentre il

soggetto è imperfetto.

Sonetto 99: come il 126 è formato da 12 versi. Per capire questo sonetto bisogna

ricorrere al 130 in cui è presente il paragone con la bellezza vegetale e minerale che è

però falso, perché i fiori sono belli solo perché somigliano all’amico.

I componimenti sulla donna demoliscono la retorica petrarchista in nome di una

percezione individuale. Per Petrarca la bellezza è oggettiva in maniera assoluta, ma

lui va contro perché prova attrazione fisica, che non è socializzabile.

Sonetto 84: l’amico è talmente bello che tutte le cose belle non possono essere

paragonate a lui perché è lui a renderle belle.

Negazioni della lode petrarchista:

 L’io poetico ama un uomo bello e virtuoso

 L’io poetico ama una donna brutta e viziosa

Le persone belle sono belle perché partecipano all’idea di bello. Se una persona è

perfetta non può essere paragonata a niente altrimenti si afferma che l’oggetto di

paragone è più bello della persona in questione.

Dal sonetto 18 vengono presentati oggetti belli che sono tali grazie alla bellezza

dell’amico.

Sonetto 116 afferma che al mutare della bellezza fisica non corrisponde il mutare

dell’amore. Mentre amiamo siamo convinti che l’amore sarà eterno e ogni oggetto ci

sembra il riflesso della bellezza della persona di cui siamo innamorati.

Platone viene demolito perché l’amore platonico esplode attraverso un sistema di

idealismo concreto, invece in questo caso abbiamo la rappresentazione di

un’attrazione che non è possibile concettualizzare.

Sonetto 129: mostra una tragedia della mediazione, l’io poetico si lamenta della

propria condizione, nella seconda quartina spiega che non riesce ad avere un rapporto

diretto con i desideri. Il desiderio è triangolare, quindi l’amico è considerato come il

mediatore universale che permette di stabilire la pluralità delle mediazioni interne

con la scelta di un unico mediatore più potete degli altri.

LEZIONE 15 – 8 NOVEMBRE 2018

Sonetto 29: l’insoddisfazione viene rivelata dalla disperazione, mentre la

motivazione di essa sta nel fatto che qualunque oggetto possa piacergli viene rovinato

dalla mediazione. L’amico è il suo unico mediatore e compensa ogni dolore.

Ad esempio nel sonetto 30 l’infelicità dell’io poetico dovuta al ricordo delle persone

care morte è compensata dal pensiero dell’amico.

Sonetto 90: il poeta è contrariato per una serie di motivi non specificati.

Sonetto 91: se l’amico se ne andrà il poeta non potrà mai trovare conforto.

Sonetto 64: Contempla il mutare della linea costiera e ha la consapevolezza che

l’amico dovrà morire. È una realtà certa, ma lontana, non presente.

Sonetto 92: si basa sull’idea che l’amato è tutto il mondo per l’amante. L’amante

vive per l’amato, se l’amante perde l’amato proverà un dolore senza fine, ma se

l’amante muore l’amato non soffrirà.

Sonetto 35: fa parte dei sonetti masochistici, qui la subordinazione dell’io verso

l’amico sfocia nella decisione autolesionistica dell’io poetico di prendere le parti

dell’amico contro di sé.

Sonetto 41: si parla di tradimenti, all’inizio si pensa che sia rivolto ad una donna, ma

in realtà è rivolto ad un uomo; invece la vittima dell’aggressione è l’amico.

Perché sono importanti i denti?

I denti sono importanti perché quando iniziano a cadere indicano la vecchiaia. La

vecchiaia è propria dell’io poetico mentre invece la giovinezza è propria dell’amico.

La donna deve essere giovane per essere bella.

Dai sonetti 63,64, 65 si capisce che la poesia renderà l’amico sempre giovane e

qui

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
29 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rosybrogna99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Dell'Aversano Carmen.