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Sociolinguistica .

La sociolinguistica studia come il parlante agisce quando parla; è quindi un’analisi di tipo sincronico.

Ogni parlante agisce all’interno di una comunità linguistica. Una comunità linguistica è un gruppo di

persone che usano la stessa lingua o la stessa varietà di lingue, ovvero quello che viene definito un

repertorio linguistico. La presenza di più varietà linguistiche può portare all’uso misto, cioè

all’introduzione, nel parlato, di parole di altre varietà (code mixing). Infatti le lingue non sono entità fisse,

ma in continua evoluzione, e accolgono prestiti da altre lingue.

Ci possono essere varie situazioni comunicative. In sociolinguistica la varietà diacronica (cioè l’evoluzione

dell’oggetto nel corso del tempo) non viene presa in considerazione, ma ci sono tre dimensioni

fondamentali che offrono una varietà linguistica:

- Dimensione diastratica: cambiamento che avviene a seconda degli strati sociali. Questa

dimensione è in rapporto alla posizione che il parlante occupa nella società, e dipende da vari

fattori, come il grado di istruzione, i modelli culturali e comportamentali, l’età e l’appartenenza a

un gruppo… Basta vedere le differenze che intercorrono tra l’italiano formale e l’italiano

popolare, caratterizzato da deviazioni rispetto all’italiano standard. Negli anni ’50 e ’60 l’italiano

aveva carattere di lingua ufficiale e burocratica, e coincideva con il fiorentino e l’italiano letterario;

negli anni ’80 si è avuta una nuova standardizzazione dell’italiano: alcuni tratti del parlato vengono

accolti nello standard e si crea il neostandard a un livello più omogeneo. Nel neostandard ci sono

molte caratteristiche dell’italiano colloquiale, come le metafore, le iperboli, le abbreviazioni e i

troncamenti, i neologismi e i prefissi; inoltre ci sono delle variazioni che coinvolgono tutti i livelli:

→ Livello fonologico:

 La pronuncia viene basata sulla grafia, con neutralizzazione della e e della o chiuse e aperte,

e della s sorda e sonora;

 Vengono accettati nessi consonantici insoliti e terminazioni consonantiche.

→ Livello morfologico e sintattico:

 Uso del “che” come introduttore di frasi (“che” polivalente)

 Semplificazione dei paradigmi verbali con sostituzione del congiuntivo

 Semplificazione del paradigma dei pronomi: uso di “lui”, “lei”

 Forme di frase con ordine di costituenti marcato (uso del “c’è” presentativo)

 Concordanze a senso del predicato

 Prevalenza di costrutti paratattici

 Tendenza ad usare, nello scritto, moduli tipici del parlato

 Uso di diminutivi e superlativi

 Massiccia presenza di termini stranieri

 Passaggio, nel linguaggio comune, di termini tecnici

 Introduzione di morfemi dall’inglese.

- Dimensione diatopica: cambiamento che si verifica con la variazione geografica. Un esempio è

rappresentato dai geosinonimi, cioè da termini che vogliono dire la stessa cosa ma sono diversi a

seconda dell’area geografica (come succede nei dialetti). Il dialetto ha le stesse proprietà di ogni

sistema linguistico; deriva dal latino come l’italiano, è solo più carente nella terminologia legata

alla tecnologia. I dialetti si distinguono in:

settentrionali o gallo- italici (con vocali labializzate);

o toscani (con molta aspirazione);

o 1

centro-meridionali (con il fenomeno dell’assimilazione.

o

Essi sono divisi da due linee teoriche tracciate sulla cartina: la Spezia – Rimini e Roma- Ancona. Si parla

di diglossia quando due lingue si differenziano per la varietà e l’ambito d’uso (come il dialetto e l’italiano

standard), ma non sono da distinguere in due lingue completamente diverse, come nel caso del

bilinguismo.

- Dimensione diafasica: cambia l’uso della lingua a seconda delle diverse situazioni. È un

cambiamento che si attua nei sottocodici (che dipendono dall’argomento: linguaggio medico,

scientifico, gergo giovanile…) ed è legata allo stile, cioè al tipo di testo da produrre. Le variazioni

di stile si ritrovano nel linguaggio informale, con soggetti posposti, ellissi, frasi scisse…Spesso le

categorie morfologiche vengono ridotte e le strutture analitiche prevalgono su quelle sintetiche;

c’è anche il fenomeno del riuso di slogan e titoli pubblicitari o proverbi. Sono comuni anche i

troncamenti della sillaba finale (detti “allegro” perché velocizzano l’esecuzione) e la rimozione

della prima sillaba (aferesi).

Si potrebbe distinguere una quarta dimensione, quella diamesica, dove il linguaggio cambia a seconda

del mezzo utilizzato (parlato o scritto).

Labov è uno dei maggiori sociolinguisti statunitensi, e intuisce che l’appartenenza a una classe sociale ha

conseguenze sulla lingua, evidenziando quindi il rapporto inscindibile che intercorre tra lingua e società.

Un mutamento linguistico, secondo lui, non può essere compreso al di fuori della vita sociale in cui

avviene: le pressioni sociali operano perciò sulla lingua. Labov nota in particolare che le persone più colte

non pronunciano la “r”, e conduce un’indagine sull’isola di Martha’s Vineyard, dove vivono diversi

quattro gruppi etnici: portoghesi, nativi, gruppo misto, discendenti inglesi. Labov nota che nella lingua

sull’isola i dittonghi diventano centralizzati, sempre più simili a schwa, e si tratta di una variabile (non di

una variazione libera), in quanto è frequente, strutturale (è solo in alcune parole) e stratificata (non c’è in

tutte le classi sociali. Infatti le persone che attuano il passaggio da –a a schwa sono pescatori, maschi, tra

i 31 e 45 anni, ovvero un particolare livello sociale, che attua la variabile nella propria lingua per mantenere

una propria individualità e distinguersi dai turisti che vengono sentiti come una minaccia.

La variazione BBC English e General American

Il BBC English rappresenta l’inglese standard ed è universalmente riconosciuto, anche se nella realtà è

parlato solo dal 4/5% della popolazione inglese.

Già David Hume aveva pensato che l’inglese si sarebbe diffuso a livello mondiale, imponendosi sul

francese; oggi l’inglese è la lingua strumentale del commercio, della finanza, della politica, della

comunicazione planetaria; per motivi storici-sociali, è la più insegnata al mondo. Esistono molte varietà

d’inglese, la più diffusa e nota delle quali, oltre al BBC, è il General American. L’espressione “General

American” fu coniata nel 1924 da George Krapp e indica un tipo di inglese statunitense privo di marcate

differenze regionale, che viene quindi assunto, in America, come modello di riferimento.

Le caratteristiche principali che differenziano il General American dal BBC English sono:

- Rhoticity, ovvero roticità: nel General American, la “r”, se compare nella grafia, viene sempre

pronunciata, in ogni posizione, al contrario che nel BBC English, dove la “r” viene pronunciata

solo a inizio parola o in posizione intervocalica.

- Flapped “t”: “t” alveolare che, in posizione intervocalica, diventa molto simile a una “d”; ecco

perché, nell’accento americano, a volte non si distingue tra parole come “metal” e “medal”.

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- Intrusive “r”: è un processo analogico, di semplificazione, per cui l’influenza di “r” in altre

posizioni fa sì che essa si introduca anche dove non c’è.

- Yod dropping: caduta della /j/. È una caratteristica che ormai si è diffusa anche nel BBC

English; infatti nessuno pronuncia “super” [‘sjuper] come sarebbe richiesto nel BBC bensì

normalmente [‘super].

New Englishes

Si sono formate molte varietà diverse di inglese soprattutto dovute al contatto con le culture locali in cui

l’Inghilterra aveva fondato delle colonie (India, Singapore, Filippine, Africa). Queste nuove tipologie di

inglese si sviluppano attraverso il sistema scolastico in paesi dove l’inglese non è la lingua madre, ma viene

utilizzato come lingua franca.

Le varietà di contatto (cioè il risultato del contatto tra inglese e lingua locale) possono essere:

- Pidgin: lingua nata dalla fusione tra lingue non paritarie, cioè una lingua egemonica (da cui si trae

il lessico) e una meno prestigiosa (da cui si trae la grammatica). Il pidgin non è una variante

scorretta della lingua principale, ma una vera e propria lingua intercomunitaria, che funge da

comunicazione tra lingue diverse.

- Creolo: è un’evoluzione del pidgin, che viene acquisito dai parlanti nativi come una lingua

materna. Se una lingua creola subisce di nuovo l’influenza della lingua principale, si avvia un

processo di decreolizzazione che porta a una varietà intermedia (postcreolo). Il creolo, essendo

acquisito come una lingua madre, può anche diventare una lingua ufficiale (come è successo al

tok pisin nella Papua Nuova Guinea).

- Un terzo tipo di contatto può avvenire tra l’inglese e una sua lingua paritaria, ugualmente

prestigiosa: si creano delle lingue ibride per influenza strutturale, come Franglais, Deuglish,

Spanglish…

→ lo Spanglish è una commistione tra spagnolo e inglese, diffuso soprattutto negli USA dove c’è una

forte immigrazione ispano-americana: nello Spanglish, termini inglesi vengono inseriti in enunciati

spagnoli, facendo ricorso al code mixing e al code switching. Il code mixing consiste nell’inserimento di

parole di un’altra lingua, il code switching si verifica quando il parlante inizia la frase con una lingua e la

termina con un’altra con un cambio di situazione. Uno degli ambiti più influenzati dal contatto è quello

informatico, dove termini inglesi riferiti all’informatica sono stati adattati allo spagnolo, tanto che si parla

di cyberspanglish.

Le caratteristiche principali dello Spanglish sono:

- Uso del code switching

- Adattamenti morfologici e fonologici

- Traduzioni sintattiche

- Prestiti non adottati/adottati alla grafia spagnola

- Calchi strumentali

- Slittamenti semantici

Lo Spanglish non è né pidgin né creolo, ma è una mescolanza fatta da chi è bilingue; secondo la Real

Academia Española è la lingua degli ignoranti, dei non colti, mentre secondo altri (come Othegny-Stern)

lo Spanglish semplicemente non esiste, tuttalpiù si può parlare di Spagnolo statunitense.

Nel 1975, con la pubblicazione del “Nuyorican Poetry”, v

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Suzy90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociolinguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Anelli Manuela.