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● MODELLI CULTURALI
Questa TRIADE DELLA COMUNICAZIONE è fondativa.
1) Nel TESSUTO UMANO si riconduce la comunicazione alla progettualità. La comunicazione è sempre
intenzionale ed è sempre fondata su un progetto. A volte ci può essere un’intenzione latente, di cui non ci
rendiamo pienamente conto. Come abbiamo più volte detto non si può non comunicare. Questa
intenzionalità è importante recuperarla a livello interpersonale, ma ancora di più quando sono in gioco i
grandi sistemi di comunicazione per non spogliare i vari “attori” di nessuna responsabilità. Nel fattore
umano si recupera anche il senso dell’impegno a comunicare. Anche nel giornalismo, chiedendosi se il
lettore ha capito e mettersi dalla sua parte.
2) Per quanto riguarda il TESSUTO SOCIALE, la comunicazione è la base fondamentale per far reggere le
varie istituzioni, i vari enti, i gruppi. La comunicazione trasforma un aggregato in gruppo e in società; e
proprio nei gruppi è fondamentale la comunicazione per raggiungere gli obiettivi prefissati. Quindi è un
concetto fondamentale che tocca sia il gruppo più semplice (anche la singola relazione a due), sia il polo
istituzionale più complesso. Come afferma SIMMEL, tutte le relazioni esprimono associazione e
dissociazione.
3) Abbiamo definito la comunicazione come cultura in movimento. E allo stesso tempo i MODELLI
CULTURALI rendono possibile la comunicazione. È un rapporto reciproco a due vie. Con la comunicazione
c’è scambio di contenuti e quindi si forma cultura; non solo si forma con gli stessi contenuti ma anche con
le varie modalità. Allo stesso tempo la cultura risente delle stesse forme di comunicazione. a volte la cultura,
attraverso la comunicazione, non viene solo trasmessa, ma anche modificata. Ed è qui che la cultura
diventa dinamica.
Secondo HABERMAS anche la stessa grammatica può essere usata in modo diverso per veicolare lo stesso
contenuto in altre forme. Quindi la comunicazione può anche incidere sulla cultura.
LUHMANN: “solo se sto attento al mio contesto mi posso rendere conto della comprensione di Alter e dei
vari contenuti presenti”. Il contenuto deve essere di aiuto a chi lo riceve e quest’ultimo deve recepirlo e
portarlo nella propria vita sociale. Si deve stare attenti ai contenuti che si trasmettono per poter immettere
anche elementi in più che vadano bene per la collettività e la semplificazione (ovvero la comprensione e
non l’appiattimento) del sociale.
Per contestualizzare i vari fattori ad una realtà più tangibile ci si deve chiedere: Dove? – Quando? (quindi
fare riferimento a SPAZIO e TEMPO; le due grandi coordinate della nostra vita e, ugualmente, delle
dinamiche comunicative).
Per HARRY PROSS esistono delle GRANDEZZE COSTITUTIVE DELLA COMUNICAZIONE:
● SPAZIO ● TEMPO ● POPOLAZIONE (gruppi+valori)
● SPAZIO: inizialmente anche lo stesso Spazio Fisico non è per niente neutro. C’è lo Spazio Sociale: quello
creato dalle varie relazioni. Poi c’è lo Spazio Simbolico: creato dalla condivisione di significati. Ma, allo
stesso tempo, la comunicazione reinventa lo spazio (per fare un esempio &nbs