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Caratteristiche dell'organizzazione

L'organizzazione presenta diverse caratteristiche che la rendono un sistema complesso e dinamico:

  1. Complessità strutturale: l'organizzazione è costituita da diverse unità e sottosistemi che interagiscono tra loro.
  2. Adattabilità: l'organizzazione è in grado di adattarsi ai cambiamenti dell'ambiente esterno e di modificare le sue caratteristiche interne.
  3. Apprendimento organizzativo: l'organizzazione è in grado di apprendere dagli errori e dalle esperienze passate per migliorare le proprie performance.
  4. Capacità di innovazione: l'organizzazione è in grado di generare nuove idee e soluzioni per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità.
  5. Apertura all'ambiente: l'organizzazione è influenzata dall'ambiente esterno e interagisce con esso per soddisfare i propri obiettivi.

L'organizzazione è un sistema complesso che richiede una gestione attenta e consapevole per garantire il suo corretto funzionamento.

di comunicazione come elemento fondamentale per il successo dell'organizzazione. Le teorie sulla comunicazione organizzativa si sono evolute nel corso del tempo, passando da una prospettiva meccanicistica a una prospettiva più complessa e interattiva. La comunicazione organizzativa è vista come un processo dinamico che coinvolge sia gli individui che l'intera organizzazione. Le teorie si concentrano sull'importanza della comunicazione efficace per il raggiungimento degli obiettivi dell'organizzazione e per la creazione di un clima di lavoro positivo. Alcune teorie si focalizzano sulle relazioni interpersonali e sulla comunicazione tra i membri dell'organizzazione, mentre altre si concentrano sulla comunicazione tra l'organizzazione e il suo ambiente esterno. Inoltre, le teorie sulla comunicazione organizzativa tengono conto dei diversi livelli di comunicazione, come il livello individuale, il livello di gruppo e il livello organizzativo. In conclusione, la comunicazione organizzativa è un elemento chiave per il successo delle organizzazioni e le teorie in questo campo continuano a evolversi per adattarsi ai cambiamenti nel contesto organizzativo.

Fra persone e unità organizzativa. Ci si dirige verso la definizione della comunicazione come componente strutturale delle organizzazioni sempre più basate su reti di relazione: attenzione all'ambivalenza di creatività e vincoli organizzativi.

Organizzazione e flussi comunicativi verticali

Max Weber la burocrazia come tipo ideale e l'immaginario del burocrate puro. Le 10 caratteristiche:

  1. Fedeltà di ufficio
  2. Competenza disciplinata
  3. Gerarchia degli uffici
  4. Preparazione specializzata
  5. Concorsi pubblici
  6. Sviluppo di una carriera
  7. Attività a tempo pieno
  8. Segreto di ufficio
  9. Stipendio monetario fisso
  10. Non possesso degli strumenti del proprio lavoro

La leadership e l'importanza del carisma (Amitai Etzioni) → rapporto fra carisma e potere. La leadership nell'approccio istituzionalista di Selznick: definire la mission, incorporare lo scopo, difendere l'istituzione e la sua integrità, gestire i.

conflitti interni. Taylorismo e razionalizzazione burocratica in fabbrica → Neo-taylorismo informatizzato e nelle aziende di servizio (dai McDonald's ai call center). Modelli trasmissivi e sintattici della comunicazione • Flussi top-down, • Comunicazioni formali: ordini, direttive, comunicazioni di servizio • Approccio centrato su: • Ruolo dell'emittente; • Fedeltà del messaggio inviato; • Eliminazione degli elementi di disturbo; • Ruolo del gate keeper: gestore della comunicazione intesa come semplice trasmissione di informazioni. Modelli adatti alla gestione della complessità dal punto di vista macro sociale e neo-razionalista 6/11 Organizzazione e flussi comunicativi verticali Servono dei poteri decisionali dal basso (Crozier). I flussi della comunicazione non possono essere solo trasmissivi, ma la comunicazione organizzativa deve tener conto dei flussi verticali e anche trasversali; cioè la possibilità di far fruire le

Informazioni tra le persone che operano all'interno dell'impresa. Negli anni 20-30 si comincia a riflettere sulla scuola delle relazioni umane, che mette in evidenza il fatto che il fattore umano è un elemento fondamentale nella comunicazione aziendale. L'idea di fondo è che se le persone stanno bene, produrranno anche bene; le persone che si trovano bene nell'impresa saranno poi quelle maggiormente produttive, il fattore umano diventa importante per la crescita dell'impresa e per la produttività. Il malessere organizzativo dato dalla rigidità delle regole genera altre regole che creano malessere. Servono poteri decisionali dal basso per rendere più flessibili e aperte le strutture.

Un modello post-burocratico - organizzazione a matrice. Variante del modello weberiano ma fondato su comunicazione diffusa e responsabilità di gruppo per la soluzione dei problemi e per la presa di decisione in situazioni complesse.

Cester Barnard

→ la parabola del masso e la concezione dell'organizzazione come sistema cooperativo centrato sul ruolo dei soggetti in relazione soggetti irriducibili ai fini organizzativi ma che cooperano per superare i limiti individuali. È il lavoro cooperativo che fa vincere l'impresa, un uomo nel tentativo di sorreggere un masso da solo, fallirà. È importante pensare che siano le persone nel loro insieme a creare valore e danno forza all'impresa. L'organizzazione diventa uno strumento importante se l'organizzazione a riferimento al lavoro cooperativo. Ognuno di noi ha un ruolo nel far salire il masso. Il lavoro di rendere l'azienda produttiva e competitiva è un lavoro collettivo. Questo concetto prende le distanze dal taylorismo che si concentrava sul lavoro del singolo individuo e non prevedeva un riconoscimento del gruppo. Barnard considera non importante misurare tempi e metodi, ma tutti insieme facciamo vincere l'impresa.organizzazioni facilitano la riproduzione della comunicazione e quindi della società consentendo la comunicazione fra organizzazioni e fra diversi sistemi di funzione. La forma assunta attraverso la comunicazione nell'organizzazione è la decisione (N. Luhmann). Herbert Simon → Processi decisionali e razionalità limitata sono gli oggetti per eccellenza dell'analisi organizzativa. La presa di decisione diventa l'elemento principale dello studio delle organizzazioni nel passaggio da un modello fortemente burocratico ad un modello che consideri fortemente l'aspetto umano. Per un'impresa è peggio non prendere mai una decisione, piuttosto che prendere una decisione sbagliata o troppo velocemente. Per prendere decisioni è necessario possedere tante informazioni, e questo è possibile solo con un processo collaborativo. Razionalità limitata (dipende dai vincoli etici, culturali.emotivi). Secondo Simon la procedura per prendere una decisione consiste nell'accumulazione di norme codificate e di esperienze per controllare la contingenza e assorbire l'incertezza: non tanto ottimizzazione quanto sufficienza. Approcci morbidi - cultura organizzativa Chi si occupa della comunicazione d'impresa inizia a pensare ad aspetti della comunicazione organizzativa che consideri gli aspetti umani. Vengono studiati gli aspetti morbidi della cultura organizzativa. Si affermano paradigmi della comunicazione più adeguati alla complessità della società e delle realtà organizzative. Questo perché la società è diventata più complessa e l'azienda ha necessità di adeguamento per poter offrire risposte corrette e coerenti con lo sviluppo della società. Gli approcci morbidi sono centrati sulle dimensioni semantiche e pragmatiche della comunicazione: mettono al centro i significati, le relazioni ed i

comportamenti organizzativi. La pragmatica mette in evidenza il fatto che non si può non comunicare, perché ogni comportamento è comunicazione, e non possiamo non avere un comportamento. I comportamenti organizzativi quindi sono importanti perché ogni persona che opera all'interno di un'organizzazione ha un comportamento, e l'azienda ha necessità che questi abbiano gli obiettivi condivisi dall'impresa. I comportamenti organizzativi sono il ponte fra soggetto e organizzazione a tutti i suoi livelli; permettono alle risorse umane di calarsi al meglio nel contesto organizzativo in termini della cultura organizzativa. Questo ponte di connessione mette insieme le tante persone in tante strutture che operano all'interno dell'impresa. Anche la comunicazione assume un ruolo differente, non avviene più dall'alto verso il basso, ma il ponte presuppone una connessione; attraverso quel ponte si creano relazioni tra le

persone all'interno del sistema. Gli approcci morbidi si affermano negli anni '70 mentre si osserva il declino degli approcci burocratici e trasmissivi contro gli approcci contingentisti. Si basano sul concetto di comunicazione, di cultura organizzativa e di senso. Si vuole costruire un modello che sia valido sempre, non che possa risolvere un problema in un determinato momento, anche il modello di Simon perde forza. Diventa molto importante l'analisi qualitativa (qualità vince contro la quantità), del clima e delle scelte soggettive. Esiste un continuum di teorie che va da approcci culturalismi ad approcci interpretativi. Si passa dal controllo burocratico (incentivi e sanzioni) a uno normativo, basato sull'interiorizzazione da parte dei dipendenti dei valori e degli obiettivi dell'impresa. Le persone che operano nell'impresa devono avere consapevolezza delle vision, dei valori e delle policies dell'impresa.

Approcci morbidi…L'organizzazione è cultura…Joanne Martin e l'idea della cultura organizzativa

Approccio complesso e postmoderno basato sull'osservatore e sulla riflessività. Tre prospettive per studiare le culture organizzative:

  1. Integrativa: la cultura è fonte di consenso
  2. Differenziante: convivono subculture anche in conflitto
  3. Frammentaria: non tanto culture definitive, quanto molteplici punti di vista

Conosciamo le organizzazioni soltanto attraverso le loro rappresentazioni discorsive (narrazioni), i vissuti comunicativi all'interno delle organizzazioni. Ciascuna prospettiva deriva da un'osservazione, è quindi un'attribuzione soggettiva di valore. È impossibile pensare a un'ipotesi di sintesi delle tre prospettive → compresenza delle prospettive integrativa, differenziante, frammentaria → approccio multiprospettico. Le imprese sono conoscibili attraverso le loro rappresentazioni discorsive.

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Dettagli
A.A. 2019-2020
7 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentinapaci96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Comunicazione d'impresa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Mazzoli Lella.