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La superficie planare è un elemento astratto e non va confusa con la forma del quadro, che può essere rotonda, rettangolare,
formato categorie topologiche gerarchizzate
esagonale… Nel infatti le sono > ciò significa che ve ne sono alcune più evidenti di
altre. Solo nel formato quadrato infatti nessuna categoria topologica è più saliente di altre > il quadrato è il formato più equilibrato di
tutti gli altri.
Il bravo pittore sa quale forma del quadro è più adatta alla rappresentazione che è in procinto di fare: per un quadro come l’Ultima
cena è perfetta una forma orizzontale, per scene con sviluppo maggiormente verticali forma verticale.
Due esempi di quanto il formato possa far differire le opere:
G. Klimt, 1902. Privilegia il volto della signora ma anche il suo corpo, pressoché nell’interezza,
Ritratto di Gertha Felsovanyi,
mostrando corpo esile ed eleganza, dandoci una visione articolata della signora rappresentata.
G. Klimt, 1909. Privilegia il cappello ed il boa rispetto ai tratti fisiognomici della figura, che
Donna con cappello e boa,
risaltano molto meno. È circondato tutto di marrone quasi a ridurre lo sguardo su quel poco di luce che si fa spazio nello scuro.
G. Fattori, 188085. Alberi mossi dal vento
Campagna a Castiglioncello,
G. Fattori, 188085. Alberi che sembrano colpiti da una libecciata. Per entrambi
Rappezzatori di reti a Castiglioncello,
J. V. Ruysdael, Quadro ove lo sviluppo verticale del formato cambia radicalmente l’immagine: uno dei pochi
Veduta di Harlem.
esempi cui il paesaggio fa ricorso ad un formato quasi quadrato. L’immagine, senza l’ampio cielo nuvoloso, sarebbe molto diverso e
probabilmente peggiore.
H. Rubert, Cascata molto rappresentata dagli artisti. Nell’esempio di Rubert, oltre ai discorsi
Artisti che disegnano a Tivoli.
sul formato si può parlare delle figure sotto rappresentate. Sviluppo verticale del formato doveroso in caso di una cascata, che lo
giustifica pienamente. Rappresentazione della pittura che rappresenta se stessa: vari artisti, nella parte inferiore del quadro, che
stanno dipingendo la cascata. È una pittura riflessiva, riflette l’atto del suo farsi.
L. Cogniet, 1817. Formato rettangolare con leggero sviluppo verticale; il
L’artista nella sua camera a Villa Medici,
paesaggio però intravisibile dalla finestra è a sviluppo orizzontale. Dialogo tra i due diversi sviluppi: quello della rappresentazione e
quello del paesaggio interno ad essa.
Kandinsky. La linea mediana articola il quadro in due parti, divide due modalità rappresentative, quella di destra con forme chiuse e
quella di sinistra con forme aperte.
Elsheimer, 1609. Articolabile in due parti grazie alla mediana verticale, che stabilisce il ruolo centrale
La fuga in Egitto,
occupato dai fuggiaschi (San Giuseppe, Madonna e bambino). La mediana orizzontale ricopre un ruolo meno significativo, ma
fondamentale risulta la diagonale che corre dal vertice sinistro alto al vertice destro basso, che taglia la scena in parte attiva e cielo.
ogni quadro attualizza la propria
Ogni griglia topologica, proiezione di mediane e diagonali, è relativa al quadro in questione:
griglia topologica.
Un quadro si presenta come una superficie sensibile, materica, che non può essere ancora descritta e compresa perché non ancora
analizzata. Se non si vuole limitarsi a intuizioni, emozioni e prime impressioni dell’opera, ma si vuole descriverla e spiegarla in modo
scientifico, bisogna partire dalla sua scomposizione. La scomposizione è la prima operazione che il semiologo cdeve compiere per
iniziare l’analisi. Ma secondo quali criteri?
procedura di scomposizione in unità distintive del piano
La semiotica considera l’analisi una del testo non in semplici unità, ma
dell’espressione.
Tra queste ultime due definizioni c’è una grandissima differenza, responsabile di due approcci metodologici molto distanti tra loro. La
prima definizione infatti prospetta un’impresa di catalogazione fine a se stessa. La seconda determina una procedura analitica più
costruzione del senso
economica, volta a selezionare solo gli elementi dell’espressione che partecipano alla . Nell’analisi di un
quadro di paesaggio, ad esempio, non è pertinente alla comprensione del senso individuare tutte le varianti formali delle foglie di un
bosco se, al di là del modo in cui appaiono, queste sono riconducibili tutte a uno stesso significato, “vita”. Al contrario, può essere
pertinente prendere in considerazione la figura di un albero spoglio in mezzo alla natura rigogliosa perché esso non si dà come
semplice variante di un medesimo significato, ma si oppone agli alberi in vita veicolando il significato contrario di morte.
Ogni quadro va osservato attentamente per far emergere le sue caratteristiche principali; il nostro occhio si deve allenare a guardare
attentamente le superfici pittoriche, non vi è un metodo specifico. Stimolazione dell’occhio all’osservazione. Non vi è regola fissa da
applicare, è l’osservatore che con qualche linea guida deve far risalire dal quadro le informazioni.
Un fenomeno qualsiasi diviene un testo analizzabile semioticamente se in esso è possibile rintracciare una solidarietà tra il suo piano
sensibile e quello intellegibile. Tale relazione, che riguarda il livello formale e non sostanziale dei due piani, si può verificare con la
prova di commutazione: sostituzione di un elemento del piano dell’espressione di un testo e nella valutazione dei risultati. Se la
commutazione provoca un cambiamento sul piano del contenuto, l’elemento variato si può dire fondamentale.
Applicata al verbale, l’efficacia di questa procedura è di una particolare evidenza, ed è propria dalla fonologia. A differenza della
fonetica, che classifica i suoni a seconda degli organi fonatori di volta in volta coinvolti e a seconda delle loro caratteristiche fisiche
(frequenza, timbro, intensità…)
La fonologia studia i suoni del linguaggio dal punto di vista della loro funzione nel sistema complessivo della lingua. Nell’ottica
fonologica due o più suoni hanno lo stesso valore, ossia la stessa funzione, se possono sostituirsi tra loro senza causare
cambiamenti di significato (esempio: differenze sonore che corrono tra la pronuncia siciliana e quella toscana). La commutazione di
suoni non comporta cambiamento di significato.
Se invece effettuo la commutazione lettera scritta, ad esempio portA e portE, cambia il significato, quindi significa che la lettera data
la prova di commutazione è un elemento significante.
Nel dipinto la prova di commutazione si può effettuare così: sostituendo ad un elemento raffigurato un altro elemento, e vedere se il
significato generale dell’opera varia.
G. Abbati, 1861. Quadro macchiaiolo. Chiostro con pezzi di marmo bianco e nero, un pezzo di ombra in
Interno di un chiostro,
primo piano in basso a destra; un uomo seduto sulla sinistra, sul chiostro. Sottraendo la figura seduta accanto alla colonna, figura
che ha un ruolo cromatico importantissimo (unico elemento del quadro che un elemento azzurro in tutta l’opera, il tocco cromatico
più forte e catturante del dipinto), passiamo da un quadro figurativo ad un quadro astratto. Questo perché la figura seduta sulla
balaustra del chiostro ci fa percepire che le linee verticali giallognole non è pura superficie ma immagine di profondità; privando
l’occhio dell’immagine, diventa un quadro completamente piatto. Di conseguenza, è una figura che dà un significato generale
all’economia spaziale del quadro rendendolo profondo invece che piatto.
08 – 10 – 2014
Funerali a Ornans,
G. Courbet, 18491850, olio su tela, 315x668 cm, Parigi, Musée d’Orsay
È un funerale, viene interrata una bara. Siamo in una scena temporale ben precisa, all’interno del funerale siamo in un momento ben
preciso, quello in cui la bara è già stata interrata. In basso vicino alla buca per la bara vi è un chiaro rimando alla morte tramite il
teschio e la tibia posti sull’orlo. Primissimo piano del loculo già scavato, non vediamo la bara. Courbet l’aveva chiamato anche
Quadro di figure umane, narrazione di un funerale a Ornans. Narrazione racconta un episodio in cui vi è una trasformazione in corso.
Dicono di questo quadro: “Alla fine dell’estate 1849, Courbet si dedica alla composizione del suo primo quadro monumentale. Si
prefigge di farne la sua “esposizione di principio” […] L’artista si ispira ai ritratti collettivi delle guardie civiche olandesi (tipo
Rembrandt, La ronda di notte per fare un esempio) del XVII secolo, la sontuosità dei neri ricorda invece l’arte spagnola. […] Il rigore
di una composizione i cui personaggi sono disposti a ‘fregio’ (si usava il fregio nell’arte greca: i personaggi sono tutti di fianco all’altro
invitano a riflettere sulla
e in primo piano a guisa di ciò), l’apertura della fossa sul bordo della quale si intravedono delle ossa,
condizione umana. L’atteggiamento di Courbet è in questo caso completamente innovatore: ricorre a dimensioni in genere riservate
alla pittura storica, di genere nobile, per raffigurare un soggetto banale, privo di qualsiasi carattere mitico e divino che non rientra
neanche nell’ambito delle scene del genere (la taglia del quadro in passato non si legava a episodi ‘banali’ come un funerale, parte
della vita quotidiana, era utilizzata solo per episodi storici). Al Salon del 185051, molti denunciano ‘la bruttezza’ dei personaggi, la
trivialità dell’insieme. Tra i pochi ammiratori della tela, soltanto un critico profetizza che, nonostante tutto, essa rappresenterà ‘nella
storia moderna le Colonne d’Ercole del Realismo’ (lo colloca nella grande corrente dominante l’Ottocento). Il soggetto stesso del
quadro è stato reinterpretato. Inizialmente considerato come anticlericale […]” continuum
Proiettando la griglia topologica sull’opera, notiamo che praticamente nulla si trova sulle linee da essa tracciata. Il
percettivo del dipinto, così come si offre all’osservatore:
segmentazione nelle componenti significanti
differenze opposizioni
individuazione di e
tre livelli:
Da considerarsi su
topologico
cromatico
eidetico (dal greco eidos, forma. Non formale per evitare confusioni con il termine)
punto di vista cromatico diversa
La divisione più efficace oltre a quella alto/basso è quella destra/sinistra. Dal abbiamo una
articolazione del dipinto :
piano dell’espressione: a sinistra vi sono figure con vesti bianche e rosse (> piano del contenuto: funzionari rel