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Risk Management Teoria

Capitolo 1 - Rischio e Risk Management

Rischio

Rischio: effetto dell’incertezza sul raggiungimento degli obiettivi.

Rischio aziendale: evento futuro e incerto, che caratterizzato da una molteplicità di manifestazioni possibili, che può determinare effetti positivi e/o negativi sulla sit. economica, finanziaria e patrimoniale di un’azienda.

Il rischio riguarda tutti gli esseri forvi. Un tipico rischio aziendale è il volume di vendita di un’impresa: esistono numerosi scenari possibili, tra i quali ci sarà uno scenario di riferimento (o desiderato). Esso non potrà, però, realizzarsi esattamente → volume di vendite superiore o inferiore.

  • Individuare gli scenari possibili
  • Attribuire ad ciascuno le probabilità
  • Studiare le conseguenze degli scenari
  • Se non desiderabili, mitigare effetti negativi o ridurre probabilità

Le conseguenze economiche del rischio e il ruolo delle aspettative

Il rischio è connaturato con tutte le attività economiche dell’impresa. Esso è costituito da opportunità, ovvero risultati superiori alle aspettative, e minacce.

Il RISK MANAGEMENT significa prima di tutto CONSAPEVOLEZZA di ciò che potrebbe accadere.

Il ruolo delle ASPETTATIVE è quello di evitare di prendere decisioni durante il gioco e il giorno preso alle opportunità e alle minacce.

  • Tutto questo attraverso corretta individuazione dell’insieme degli scenari possibili, delle relative conseguenze economiche e probabilità.

RAPPRESENTAZIONE DI UN RISCHIO: X = (x1, x2, ..., xn, p1, p2, ..., pn)

Negli scenari possibili assumono rilevanza:

  • BEST CASE SCENARIO
  • SCENARIO ATTESO
  • WORST CASE SCENARIO

Lo SCENARIO ATTESO è il più rilevante poiché ci indirizza, mediamente, cosa potrebbe accadere e ci aiuta a prendere decisioni aziendali.

Il BEST & WORST CASE SCENARIO ci danno informazioni sull’ampiezza degli scenari possibili.

DOWNSIDE RISK il rischio viene misurato guardando ai soli scenari peggiori (trascurando le opportunità).

LA MANIFESTAZIONE DEL RISCHIO

La RILEVAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI DEL RISCHIO, è utile per:

  1. Analizzare le cause che hanno comportato i risultati e attribuire se esse sono dovuti a fattori interni o esterni
  2. Stimare i rischi futuri (attraverso una serie storica)
  3. Capire se l’analisi e il processo di simul erano adeguati.

INTRODUZIONE ALL'ENTERPRISE RISK MANAGEMENT

OBIETTIVO DELL'IMPRESA

ENTERPRISE RISK MANAGEMENT:

gestire dei rischi delle imprese.

OBIETTIVO: creare valore a favore dei propri azionisti, 2 STRATEGIE:

  • Massimizzazione dei risultati di breve-medio periodo
  • Cercare di sfruttare al massimo: i propri vantaggi competitivi nell’immediato il quale può portare naturalmente al fenomeno di Moral Hazard. (massima esposizione al rischio)
  • Perdurare nel tempo in condizioni di equilibrio economico/finanziario

L’attitudine ai rischi e al loro gestione è elevata per permettere all'impresa di perdurare nel tempo.

IL SISTEMA DI ENTERPRISE RISK MANAGEMENT

deve essere adeguato e funzionale per permettere all'impresa di perdurare nel tempo.

I PRINCIPI FONDAMENTALI DELL'ERM

  1. Principio di mutualità: Il sistema deve essere mutuale per ottenere soluzioni ottimali attraverso la diversificazione.
  2. Principio risk-reward: un rischio viene assunto razionalmente solo se c’è un adeguato ritorno atteso.
  3. Principio risk-capital: per far fronte avversità aziendali avverse dei rischi servono adeguati mezzi patrimoniali (CAPITALE ECONOMICO)
  • + RISCHI => + CAPITALE
  • Riduzione dei rischi => Riduzione del capitale
  • Strategie espansive
  • Distribuzione agli azionisti del capitale in eccesso

Un indice di rischio di perdita le quali quantificano le perdite associate ad un insieme di fatti avevano particolare attualità ciò che può accadere negli scenari peggiori.

Un indicatore di una v.a. è una funzione che trasforma un insieme di v.a. in un numero reale:

f : X → R

Per ciascun indicatore la funzione f sarà caratterizzata da una certa specificazione funzionale.

IL VALORE ATTESO

Il valore atteso è uno dei possibili indicatori di posizione di una v.a., ma è l'unico utilizzato nell'ambito del risk management.

Il VALORE ATTESO indica il risultato medio che si otterrebbe se fosse possibile ripetere indefinitamente l'esperimento. Esso corrisponde alla media delle possibili realizzazioni della v.a. ponderata con le rispettive probabilità, ovvero:

E(X) = p1 x1 + p2 x2 + ... + pn xn

Esempio: UA = (50, 100, 150; 25\%, 50\%, 25\%)

UB = (-200, 100, 500; 25\%, 50\%, 25\%)

allora E(UA) = 50 · 0,25 + 100 · 0,5 + 150 · 0,25 = 100

E(UB) = -200 · 0,25 + 100 · 0,5 + 500 · 0,25 = 100

Il valore atteso rappresenta il primo e principale parametro a cui fare riferimento per avere un'idea delle caratteristiche della variabile aleatoria.

PERCENTILI DELLA NORMALE STANDARD

  • N-1(0,01%) = -3,09
  • N-1(0,5%) = -2,57
  • N-1(2,5%) = -1,96
  • N-1(50%) = 0
  • N-1(97,5%) = 1,96
  • N-1(99,5%) = 2,57
  • N-1(99,9%) = 3,09
  • N-1(5%) = -1,64
  • N-1(95%) = 1,64

IL VALUE AT RISK

Nella pratica, rispetto allo scarto quadratico medio, si preferisce una misura di rischio più semplice per essere compresa e che sia una misura di DOWNSIDE RISK, e questa è il VALUE AT RISK.

Il value at risk è pari alla perdita che si verifica in un worst-case scenario opportunamente definito.

  • Dato un livello di confidenza prefissato pari a (1-α), il worst-case scenario corrisponde alla situazione in cui esiste il (1-α)% di fare meglio e solo α% di fare peggio.

VAR1-α = -pα(ΔX) = variabili di flusso POSITIVE

= -E(ΔX) - N-1(α)σ(ΔX)

VAR1-α = N-1(-α)σ(ΔX) - E(ΔX)

VAR1-α = p1-α(ΔX) = variabili di flusso NEGATIVE

= VAR1-α = E(ΔX) + N-1(1-α)σ(ΔX)

  • RISCHIO DI MODELLO - connesso alla possibilità che la formula della distribuzione utilizzata per descrivere il fenomeno non sia esattamente quella considerata.
  • RISCHIO DI PROCESSO - connesso all'aleatorietà statistica degli eventi futuri.
  • RISCHIO DI PARAMETRO - legato alla possibilità che i parametri utilizzati non siano uguali a quelli reali.
  1. ESISTENZA DI ALTRE MISURE DI RISCHIOEsempi sono lo semi-scarto quadratico medio e il Tail-Var.

CAPITOLO 3 - IL MODELLO DI ECONOMIC CAPITAL

L'economic capital indica le risorse patrimoniali minime di cui l'azienda deve disporre per essere in grado di fronteggiare i rischi, dato la tolleranza al rischio definita dagli stakeholders aziendali.

ECONOMIC CAPITAL

In un'impresa ci possono essere delle perdite le quali possano erodere i mezzi patrimoniali, facendo entrare la stessa impresa in crisi. Per evitare ciò, nel risk management, i mezzi patrimoniali sono uno scudo dal utilizzare in caso di avere eventi avversi. L'unico problematic é che maggiore è la dotazione patrimoniale, maggiore sarà anche la redditività richiesta dagli stakeholders.

L'ECONOMIC CAPITAL è il capitale minimo di cui un'impresa dovrebbe disporre per essere in grado di sopportare i rischi in uno scenario avverso su un orizzonte temporale annuo e dotato di un livello di confidenza prefissato e espressivo della tolleranza al rischio dell'impresa.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
67 pagine
4 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marisolm di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione al Risk Management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Floreani Alberto.