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Estratto del documento

Confrontando analisi semantiche, analisi della rima e analisi visiva delle parole, ci si rese conto che

le persone ricordavano molto meglio le parole presentate secondo analisi semantica, rispetto a

quanto non facessero coloro che si erano concentrati sull’aspetto o sul suono delle parole.

Perché riusciamo a ricordare più facilmente 20 esperienze di 20 cifre? Il motivo è che il più delle

volte pensiamo al significato che c’è dietro le nostre esperienze e così le codifichiamo in maniera

elaborativa senza nemmeno rendercene conto.

La codifica visiva

La codifica visiva consiste nell’immagazzinare nuove informazioni trasformandole in immagini

mentali.

Numerosi esperimenti hanno dimostrato che la codifica visiva può migliorare la memoria in misura

sostanziale.

Perché la codifica visiva funziona così bene? In primo luogo essa funziona in parte come la codifica

elaborativa: nel creare un’immagine mentale si mettono in relazione le informazioni in entrata con

le conoscenze già presenti nella memoria.

La codifica organizzativa

La codifica organizzativa comporta il classificare in categorie una serie di item sulla base delle

relazioni esistenti fra loro (come fa un cameriere quando prende un ordine a un tavolo numeroso).

Organizzare per categorie di solito porta a concentrarsi sulle somiglianze tra gli elementi, ma può

anche sfruttare le differenze: VRZ, BGR, HPL, WQW, 247, SWY, RNB, PLB. La relazione fra le

cose, vale a dire il modo con cui si assomigliano e in cui differiscono, può aiutarci a ricordarle.

In sintesi

Vedi libro.

L’immagazzinamento: conservare i ricordi nel tempo

La codifica è un processo di trasformazione delle percezioni in ricordi. Tuttavia una delle

caratteristiche di un ricordo è che possiamo richiamarlo alla mente quando vogliamo. Allora, dove

stanno i nostri ricordi quando non li utilizziamo? Chiaramente sono immagazzinati.

L’immagazzinamento nella memoria è il processo mediante il quale le informazioni si conservano

nella memoria nel corso del tempo. Il magazzino della memoria ha tre grandi comparti: sensoriale, a

breve termine, a lungo termine.

La memoria sensoriale

La memoria sensoriale è il deposito in cui l’informazione sensoriale viene mantenuta per pochi

secondi.

Dato che abbiamo più di un senso, abbiamo più di un tipo di memoria sensoriale. La memoria

iconica è il deposito a rapido decadimento delle informazioni visive. La memoria ecoica è il

deposito a rapido decadimento delle informazioni uditive. Entrambi trattengono le informazioni per

un periodo di tempo brevissimo.

La memoria a breve termine e la memoria di lavoro

Un secondo tipo di deposito della memoria è la memoria a breve termine, che è un deposito in cui le

informazioni non sensoriali vengono mantenute per più di qualche secondo ma per meno di un

minuto.

La ripetizione è il processo mediante il quale si mantengono le informazioni nella memoria a breve

termine ripetendole mentalmente.

La memoria a breve termine è naturalmente limitata rispetto alla quantità di tempo per cui può

trattenere le informazioni, ma è anche naturalmente limitata rispetto alla quantità di informazioni

che può trattenere (all’incirca sette item o elementi significativi).

Il chunking consiste nel combinare unità di informazioni in gruppi o blocchi più grandi.

Analogamente alla memoria sensoriale, che si può suddividere in una componente iconica ed

ecoica, la memoria a breve termine può essere concettualizzata come costituita da comparti

differenti.

La memoria di lavoro si riferisce al mantenimento attivo delle informazioni nel deposito a breve

termine. Questo modello si distacca dalla visione tradizionale secondo cui la memoria a breve

termine sarebbe semplicemente un luogo in cui sono trattenute le informazioni, per tenere conto

anche delle operazioni e dei processi di cui ci serviamo per lavorare con le informazioni nella

memoria a breve termine.

La memoria a lungo termine

La memoria a lungo termine è un deposito in cui le informazioni vengono mantenute per ore, se non

anni.

I deficit in seguito ad incidenti della memoria a lungo termine possono causare amnesia

anterograda, che è l’incapacità di trasferire nuove informazioni dal deposito a breve termine al

deposito a lungo termine, e amnesia retrograda, che è l’incapacità di recuperare le informazioni

acquisite prima di una data particolare, solitamente la data di una lesione o di un’operazione al

cervello.

La ricerca ha dimostrato che aspetti diversi di un singolo ricordo vengono immagazzinati in luoghi

diversi della corteccia.

I ricordi nel cervello

La ricerca ci dice che il luogo migliore per cercare i ricordi è negli spazi tra un neurone e l’altro.

In sintesi

Vedi libro.

Il recupero: riportare alla mente i ricordi

Il recupero è il processo che porta alla mente le informazioni che sono state precedentemente

codificate e immagazzinate ed è forse il più importante di tutti i processi mnemonici.

Indizi per il recupero: ripristinare il passato

Uno dei modi migliori per recuperare informazioni dall’interno della testa è imbattersi in

informazioni all’esterno della testa che siano in qualche modo collegate alle prime. L’informazione

che proviene dall’esterno viene definita indizio per il recupero, che è un’informazione esterna

associata all’informazione immagazzinata e che serve a riportarla alla mente.

Anche se i suggerimenti sono un tipo di indizi per il recupero, non tutti gli indizi si presentano sotto

forma di suggerimenti. Il principio della specificità della codifica afferma che un indizio per il

recupero può essere efficace quando aiuta a ricreare il modo specifico in cui quell’informazione è

stata inizialmente codificata, dal momento che lo stato psicologico o fisiologico di una persona nel

momento della codifica è associato alle informazioni che vengono codificate.

Il recupero stato-dipendente è la tendenza a ricordare meglio l’informazione quando durante il

recupero ci si trova nello stesso stato-dipendente in cui si trovava nella fase di codifica. Il recupero

stato-dipendente è stato documentato sia con l’alcol che con la marijuana. Effetti analoghi si

verificano con stati naturali: per esempio recuperare le informazioni quando si ha uno stato d’animo

triste o felice rende più probabile recuperare episodi tristi o felici.

Il principio dell’elaborazione appropriata al trasferimento del ricordo afferma che il ricordo

tende a trasferirsi da una situazione a un’altra quando elaboriamo le informazioni in un modo che è

appropriato agli indizi per il recupero che saranno disponibili in seguito.

Separare le componenti del recupero

Infine, per quanto riguarda il funzionamento del processo di recupero, c’è motivo di credere che

cercare di ricordare un fatto e riuscire effettivamente a ricordarlo siano processi fondamentalmente

diversi che si verificano in parti diverse del cervello.

In sintesi

Vedi libro.

Forme multiple di memoria: in che modo il passato ritorna

Ci sono molti e diversi tipi di memoria: prendiamoli in esempio.

Memoria implicita ed esplicita

Quando per esempio i pazienti con amnesia svolgono un compito, essi generalmente mostrano

progressi simili a quelli dei volontari ani, anche se non riescono a ricordare di aver mai svolto quel

compito. Il fatto che le persone possano essere modificate dalle esperienze passate senza averne

alcuna consapevolezza ci fa capire che devono esserci almeno due tipi diversi di memoria.

La memoria esplicita si ha quando le persone consciamente o intenzionalmente recuperano dalla

memoria le esperienze passate.

La memoria implicita si ha quando le esperienze passate influenzano il comportamento e le

prestazioni successiva, anche se non si sta cercando di ricordarle e non si è consapevoli di

ricordarle.

Un particolare tipo di memoria implicita chiamata memoria procedurale, che si riferisce

all’acquisizione graduale di abilità quale risultato della pratica, o del know how nel fare le cose.

Il priming è un termine che si riferisce alla maggiore capacità di pensare a uno stimolo, come una

parola o un oggetto, in conseguenza di un’esposizione recente allo stimolo stesso.

Memoria semantica ed episodica

La memoria semantica è la rete di fatti e concetti associati che formano la nostra conoscenza

generale del mondo, mentre la memoria episodica è l’insieme delle esperienze personali passate

che sono avvenute in un tempo e in un luogo particolari.

In sintesi

Vedi libro.

I guasti alla memoria: i sette peccati della memoria

È utile pensare agli errori della memoria come ai suoi “sette peccati”. Questi peccati comprendono

la labilità (dimenticare col passare del tempo), la distrazione (mancanze di attenzione che

determinano le dimenticanze), il blocco (l’incapacità temporanea di recuperare le informazioni), le

erronee attribuzioni della memoria (confondere la fonte di un ricordo), la suggestionabilità

(incorporare in un ricordo informazioni fuorvianti), la distorsione (l’influenza di conoscere

convinzioni ed emozioni attuali su ciò che si ricorda del passato) e la persistenza (il ripresentarsi

indesiderato alla mente di ricordi che preferiremmo dimenticare).

Labilità

La labilità è il dimenticare ciò che accade con il passare del tempo. La labilità si verifica anche

nell’immagazzinamento a lungo termine, e in una certa misura colpisce tutti i nostri ricordi.

Per comprendere la labilità bisogna porsi alcune domande cruciali: quanto tempo impiegano i nostri

ricordi a svanire nel tempo?

La gran parte dell’oblio si ha subito dopo il verificarsi di un evento e mano a mano che il tempo

passa la discesa della curva dell’oblio rallenta sempre di più. Non solo la memoria si erode col

passare del tempo, ma anche la qualità dei nostri ricordi cambia.

La labilità implica un passaggio graduale dai ricordi specifici a ricordi più generici.

Perché si ha la labilità? È possibile che i dettagli dell’esperienza semplicemente scompaiano o si

deteriorino col passare del tempo? La semplice risposta è sì. Col passare del tempo si fanno sempre

nuove esperienze e si formano nuovi ricordi, e questi nuovi ricordi finiscono per interferire con il

recupero dei vecchi ricordi.

L’interferenza retroattiva si verifica quando l’apprendimento successivo interferisce col ricordo

delle informazioni acquisite in precedenza. L’interferenza proattiva invece si riferisce alle

situazioni in cui quanto appreso in precedenza interferisce col ricordo delle informazioni acquisit

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher viola_fr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cutica Ilaria.