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LIVELLO: DEL CONTENUTO (NOTIZIA) E DELLA RELAZIONE (RAPPORTO DI COPPIA).

Quando si comunica in una coppia, oltre al contenuto di ciò che diciamo bisogna badare alla

relazione (Es. prof-figlio: “vai a fare i compiti” “s, ma non puoi dirlo così”).

3) GLI EVENTI COMUNICATIVI DI COPPIA SONO DEGLI INSIEMI STRUTTURATI IN CUI È

POSSIBILE STRUTTURARE L’EVENTO IN PIÙ SUB-UNITÀ O SEGMENTI. (Es. della coppia al

Mental Health institute che descrive una vicenda in maniera diametricalmente opposta). Quando

una coppia sta bene insieme, produce articolazioni simili; se si cominciano a produrre segmentaioni

differenti ciò può essere fonte di malessere e, a lungo andare, si può sconfinare nella patologia.

4) RISORSE CHE LA COPPIA ATTIVA : ci sono 2 tipi di segni che possono essere utilizzati:

Numerici (digitali) : rapporto ARBITRARIO tra significante e significato. Es. articolazione di

 una lingua: Grazie-Thank You-Merci.

Analogici : SOMIGLIANZA tra significante e significato. Es. corpo che si espande = gioia =

 apertura verso il mondo.

Quando 2 persone stanno bene insieme, concordano sui tipi di segni, altrimenti c’è discordanza.

5) GLI EVENTI COMUNICATIVI DI COPPIA AVVENGONO IN MODALITÀ SIMMETRICA O

COMPLEMENTARE:

Simmetrica : Potere distribuito paritariamente, stessi diritti/doveri; uguaglianza.

 Complementare : “One up, one down”; squilibrio tra ciò che posso fare io e ciò che puoi fare

 tu. Questo tipo di rapporto è accettato in relazioni quali docente-alunno.

Se la comunicazione è basata sullo stabilire i rapporti di potere si sta male, disturbi, patologie.

Watzlaawick, nell’analisi del rapporto disagiato di coppia, parla del “formato originale del disagio”

individuato all’interno del PARADOSSO. Questo può essere di 2 tipologie:

1. LOGICO-LINGUISTICO : Partendo da delle premesse accettabili, si arriva a delle conclusioni

insostenibili. Es. Zenone: spazio divisibile all’infinito; a sostegno di ciò, credeva che facendo partire

una tartaruga 5 minuti prima del piè veloce Achille, questo non riuscirà mai a raggiungerla, poiché

quando lui sarà arrivato dove la tartaruga era 5 min fa, essa avrà percorso altro spazio. -.-‘’

Oppure il cretese Epimenide che affermava: “Tutti i cretesi mentono!”  Mente anche lui???

Questi paradossi imbrigliano la mente, impedendole di sbrigliarsi  B.Russell: teoria dei tipi logici i

linguaggi creano differenti tipi di tipi logici.

2. PRAGMATICO : blocca il fare; il mondo analizzabile è una caserma; il capo viene a sapere che il

soldato A in passato era un barbiere e gli dice che tutte le facce devono essere rasate: “radi tutti e

soltanto i soldati che non si radono da sé”; dopo qualche giorno comincia a crescere la barba anche

sul volto del suddetto soldato: Che fare???

Doppio legame/vincolo: di RAPPORTO da cui non posso uscire; di ESEGUIBILITÀ poiché l’altro non

può compierlo  Origine del disagio.

Per uscirne, o uno della coppia si accorge della condizione di paradossalità in cui si è caduti, oppure

può accadere che nessuno dei due si accorga di nulla, e ciò fa sì che si instauri un clima di rottura. Il

compito del terapeuta è rileggere la relazione diadica e trarre gli individui al di fuori dei paradossi.

Moduli di comunicazione di coppia

1)CONFERMA RECIPROCA: “Sto bene con te”;

2)DISCONFERMA: La problematica intacca il contenuto ma non il legame; “Hai torto, ma tengo a te”;

3)SQUALIFICA: Persone che vivono il loro rapporto per dirsi: “tu non esisti/potresti benissimo non

esistere”.

Prendiamo in esame la condizione in cui soltanto uno dei 2 interlocutori voglia effettivamente comunicare;

siamo in una situazione di comunicazione non profonda, come possiamo agire?

a) Rifiuto coatto : Rifiutare esplicitamente la conversazione  Non socialmente ben accolto, disagio;

b) Sintomo corporeo : fingere di avere mal di testa o di dormire o di essere ubriiachi;

c) Differenze linguistiche : es “I don’t speak Italian, i’m sorry”;

d) Autosqualificazione: es. “facciamo 4 chiacchere?” “Le abbiamo già fatte” prendere alla lettera i

riferimenti metaforici.

Riprendendo la famosa piramide di Maslow, in teoria i bisogni alla base vanno soddisfatti prima di quelli

all’apice, ma in realtà non avviene sempre così (Es. per scalare l’Everest in 2 giorni, non dormo).

La differenza tra i 2 tipi di bisogni però è che, mentre la realizzazione dei bisogni alla base fa sì che la

condizione di disagio che ne deriva svanisca, i bisogni di crescita ed autorealizzazione tendono ad

autoalimentarsi, nel senso che non c’è mai qualcosa che colmi il bisogno di senso: torniamo sempre a

rimodulare i significati.

LE PRATICHE COMUNICATIVE: a quali bisogni corrispondono? Quali motivazioni sono alla loro base?

Raver (dottoranda) ricerca in università in coda all’unica fotocopiatrice funzionante; andava dalle persone e

chiedeva se la potessero gentilmente far passare avanti…

1- “Perché devo andare dal medico”  motivo plausibile  87% di consensi;

2- NO motivazione “Mi fai passare avanti?”  20% di consensi;

3- “Perché devo fare delle fotocopie?”  motivo fittizio  51-55% di consensi.  Questa condizione

avrebbe dovuto dare dei risultati simili alla condizione 2, ma invece supera addirittura la soglia del

caso, per il semplice motivo che la richiesta è seguita da una MOTIVAZIONE, purchè fittizia.

Ci sono diverse motivazioni per cui comunichiamo: ROMAN JAKOBSON, linguista russo, ha ideato un

“Modello esafunzionale del linguaggio”, oggi utilizzato da docenti, responsabili di marketing, ecc… e ne

parla nella sua opera “Linguistics and poetics”.

Gli esseri umani comunicano per rispondere a 6 tipi di bisogni linguistici, anche chiamati COMPONENTI

ESSENZIALI DELLA COMUNICAZIONE (Shannon & Weaver):

1- EMITTENTE : Bisogno di Esprimersi. Es. Facebook ha una funzione espressivo-emotiva;

2- RICEVENTE : Bisogno di Appello. Si chiede all’altro di fare qualcosa; funzione CONATIVA =

TENTATIVO di modificare la mente dell’altro;

3- CANALE

: Bisogno di Contatto. Funzione FÀTICA = dire/parlare. Es. parlare del tempo  serve a

verificare che ci sia effettivamente la possibilità di mantenere un contatto con l’altro.

4- CONTESTO

: Bisogno Referenziale; costruzione di un mondo condiviso.

5- CODICE : Bisogno Metalinguistico; linguaggio che si adegua alle norme. “Non si dice così, ma…”

6- MESSAGGIO : Bisogno di Bellezza  Messaggio in quanto tale, bello così, non strumentale. Es.

Sempre caro mi fu quest’ermo colle”. Jakobson cerca un nuovo approccio alla poetica: tutto ciò che

è estetico deve servire ad educare il popolo, non soltanto quello d’elite. Lui ed altri propongono il

cosiddetto formalismo russo: l’arte vale in quanto tale, in quanto forma autonoma; anche se non

serve a nulla, ha un valore di per sé. L’arte ha una funzione estetica/poetica quando considero il

messaggio in quanto tale, per la bellezza che ha; quando le persone si concentrano sul messaggio

in sé e sulla sua bellezza, c’è una funzione poetica che si manifesta.

L’intralocutore è portatore di competenze, è un insieme di capacità ed abilità.

L’obiettivo di questa lezione è quello di descrivere la testa di qualcuno sulla base delle competenze.

Ognuno di noi ha delle competenze comunicative che derivano da competenze sociali sovraordinate.

ESSERE SOCIALE caratterizzato da:

1)Stare insieme (Zusammen sein) Condizione di coesistenza;

2)Stare l’uno con l’altro (Miteinander sein) Mediazione del linguaggio.

Ovviamente la competenza comunicativa si articola in altre competenze:

1-Pre-verbali: a) PROSSEMICA; b) CINESICA; c) PARALINGUISTICA. (hanno a che fare con lo stare

insieme)

2-Post-verbali: a) SEMANTICA; b) SINTATTICA; c) PRAGMATICA; d) PERFORMATIVA; e)

CULTURALE.

1. PROSSEMICA: Noi tutti viviamo in uno spazio già marcato; ciò deriva dagli animali, che segnano il

loro territorio. Lo spazio ha un valore in quanto definisce le relazioni. HALL ha scritto un’opera

intitolata “The silent language: the ridde dimension”.

La distanza tra le persone ha una valenza importante, infatti esistono 4 tipi di distanza:

• Minima: 0-15cm Comunicazione intima per amore/litigio intens; coinvolte tutte le sensazioni.

• Personale (spazio vitale): 15cm-1,10m  spazio in cui non sono ammessi gli altri non

conosciuti. (es. in ascensore si prova un senso di disagio).

• Sociale: 1,10m – 3 m  Distanza entro la quale ammetto l’altro ma non vi interagisco;

• Pubblica: 3m – in poi  Questo spazio è quello che richiede un tipo di interazione di tipo

sociale, e comprende una differenza tra chi agisce e chi guarda agire. (Es. teatro).

Nella prossemica riconosciamo il valore della distanza ed il suo significato, anche comunicativo. Altri

aspetti della prossemica:

1- CONTATTO CORPOREO : Es. stringere la mano, abbraccio, bacio, ecc… più è ampio il

contatto, maggiore è la valenza amicale. Il contatto corporeo ha dei sgnificati che si

evolvono nel tempo;

2- CONTATTO OCULARE : Non c’è bisogno x forza del contatto tattile; il contatto oculare è alla

base dell’intersoggettività, infatti quello dei bambini è trasparente e ricerca sempre

l’interazione. Uno sguardo può avere 1000 significati “Gli occhi sono lo specchio dell’anima”.

Es. interazioni difficoltose tra bianchi e neri, poiché i primi distolgono lo sguardo quando

parlano, i secondi quando ascoltano;

3- ORIENTAMENTO DEI CORPI: l’orientamento può (non deve) creare un senso di asimmetria

tra gli interlocutori. Es. disporsi faccia a faccia = disparità; fianco a fianco = parità.

2. CINESICA: Deriva da cinèmi = movimenti significativi. Noi comunichiamo non solo in base al fatto

che il corpo “stia” nello spazio, ma anche in base alla capacità di muoversi. I movimenti + ricchi di

significati sono quelli delle mani, seguiti da quelli di testa, gambe, busto, ecc. Dal gesticolare delle

mani è nata addirittura una lingua alternativa, quella dei gesti, con tanto di sintassi e regole

grammaticali: la LIS, quella utilizzata dai sordo-muti.

I gesti possono essere classificati sulla base sia della loro Convenzionalità che sulla base della loro

Intenzionalità:

1. CLASSE RITUALE: Alcuni movimenti si compiono in una situazione connessa a dei contesti

religiosi, civili, ecc. Es. segno della croce davanti ad un

Dettagli
A.A. 2013-2014
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Riassunti_Psicologia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Mininni Giuseppe.