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Estratto del documento

Q,

“Luther Blissett”. Il nome diventa un’etichetta che tutti possono utilizzare.

spin-off

scritto da quattro studenti del DAMS, è un romanzo storico, evidente de

Il nome della rosa: ambientato nel ‘500 durante le rivolte degli anabattisti in

Germania. Il modo in cui viene trattata la materia è palesemente ispirato al loro

Q

professore Umberto Eco. Il gruppo che scrisse cambierà poi nome

Wu Ming

chiamandosi (“senza nome”). A partire dal 2000 produrranno diversi

feuilletton.

romanzi di taglio neo-popolare, con la ripresa del

Intellettuale-freak

Opinione di Leslie Fiedler. da fine ’50 a fine ’80. Egli fu

Il nome della rosa

spesso in Italia, ma quando, a seguito del successo de si

iniziò a parlare e scrivere di postmoderno, Fiedler venne dimenticato. In

particolare due allievi di Eco, Spedicato e Carravetta, nel 1984 con Bompiani

(Postmoderno e letteratura)

pubblicarono un’antologia in cui sono raccolti i

contributi più significativi sul postmoderno nel mondo, Fiedler fu dimenticato.

Esce nel ‘70 il saggio di Fiedler, e fa riferimento a una tripartizione non sua.

Infatti, in America si tendeva a tripartire secondo livelli di tipo sociologico:

highbrow middlebrow lowbrow

– altoborghese, – piccoloborghese, – di massa.

A ciò aveva fatto riferimento anche Dwight McDonald, con un saggio pubblicato

Monthly Review Masscult and Midcult.

sul intitolato Arbasino se ne innamorò.

L’idea alla base è che c’è una gradazione nel valore estetico:

Highbrow coincide con la letteratura alta, che per McDonald coincide con

l’avanguardia, la sperimentazione;

Middlebrow si riferisce alla letteratura piccolo-borghese che tende a

neutralizzare le spinte della letteratura alta spesso con il cattivo gusto, il kitsch;

Lowbrow viene visto da McDonald come magma, merce per saturare i bisogni

della massa; senza una forma estetica, può dare degli spunti per degli studi ma

è escluso dalla valutazione estetica.

È una forma che sembra circolare, tautologica, ma da questa tautologia non si

esce: ci sarà sempre chi vedrà una cosa come kitsch e chi la vedrà come

middlebrow

esteticamente valida. McDonald fece un esempio di “che se la tira

Il vecchio e il mare

ma in realtà è kitsch”: di Hemingway.

Cross the border, close the gap,

All’inizio di Fiedler sancisce la crisi degli

orizzonti letterari americani: il modernismo è tramontato, si inizia ad affacciare

il postmodernismo. (cfr. pag. 461).

Fiedler spiega inizialmente cosa è per lui il postmodernismo.

Espone 2 modelli di critica che non gli sembrano idonei a considerare il

postmoderno (pag 463):

1) Il modello di critica marxista (sia Fiedler che McDonald hanno una

formazione marxista-libertaria-trotskista). Esso è troppo implicato col

razionalismo analitico e dà un peso eccessivo alla dimensione politica

delle opere. Questa nuova stagione invece è orientata diversamente,

verso il mito, la passione, la fantasia.

2) Il modello strutturalista-formalista, che in USA prese il nome dagli anni

New Criticism.

’30 di Non idoneo perché lo strutturalismo critica in modo

contestuale.

troppo testuale; il postmoderno necessita di una critica Il NC

è troppo convinto che la realtà vera dell’opera d’arte risieda nelle

letterarietà

strutture, nella sintassi del testo. La per loro sta nel modo in

cui il testo è organizzato. Secondo Fiedler dovrebbero interessarsi più alle

reazioni che il testo suscita nel lettore, perché l’opera postmoderna è

congegnata per indurre a momenti di estasi e fantasticazione archetipica.

Fiedler respinge in generale l’idea che la critica abbia a che fare con qualcosa

di esatto, scientifico o sistematico: “La critica è essenzialmente un genere

letterario di tipo specifico, che ha i suoi valori espressivi”. Anche la critica può

quindi essere bella o meno bella ed assumere significati particolare in base al

lettore (pag 464). La critica usa un’opera d’arte come occasione per farne

un’altra.

Il critico postmoderno non ambisce all’oggettività dei concetti; non fonda la

propria autorevolezza sulla raccolta dei testi o sulle comparazioni, ma

sull’abilità con cui egli maneggia le parole, i ritmi del suo argomentare, le

immagini utilizzate per criticare. Non necessariamente il critico postmoderno

deve aderire all’impostazione dell’autore: può ricreare un suo piccolo universo

di parole e concetti. In questo senso la critica postmoderna è in sé stessa

espressiva: estatica.

non è estetica, ma

Deve essere una critica disinibita, che non ha riverenze per nessuno. Fiedler fa

l’esempio della recensione del critico Angus Wilson di un romanzetto di tale

City of night. highbrow

John Rechy, Rechy prese il livello e lo “tradusse” in

middlebrow. Il critico esordì con “everyone knows John Rechy’s a little shit”. La

critica postmoderna deve mostrarsi irriverente al tempo stesso estaticamente

ispirata: deve bastonare ed affascinare.

Se questa è la critica, cos’è allora il romanzo postmoderno?

Fiedler, parlando di post-modernism, non fa mai riferimento a testi poetici.

beat generation

Negli anni ’50-’60 non era così – la vedeva ancora dei poeti

attivi. Col passaggio al postmoderno diventa marginale. Questo romanzo

postmoderno deve essere il frutto di un’alleanza fondamentale tra il livello

highbrow lowbrow

e il livello – novità rispetto allo schema di McDonald. Sia a

middlebrow;

Fiedler che a McDonald fa schifo il Fiedler intendeva questo con

close the gap: ricongiungi quello che è alto con quello che è infimo (pag 468).

Qua si trovano le radici del double-coding.

Per Fiedler il romanzo postmoderno deve varcare il confine, se non addirittura

chiudere il divario esistente tra letteratura alta e bassa, tra le belle lettere e la

pop art. per ottenere questo nuovo romanzo bisogna attingere a modelli

(highbrow),

prestigiosi preesistenti ma contemporaneamente attingere alle

tecniche comunicative della letteratura di massa di dimensione urbana e

massificata. Il primo è un passo indietro, il secondo è uno slancio verso la

modernità.

15/11/2018

Primo aspetto del testo di Fiedler (il passo indietro): intende riportare il

romance

romanzo americano contemporaneo a una tradizione antica, del (poco

romance novel). Romance

sentita l’opposizione, in italiano, tra e sono le

narrazioni in versi o in prosa di materia eroico-avventurosa, leggendaria, o

Chanson de Roland,

meravigliosa (esempio il ciclo di Carlo Magno, la o il Ciclo

Bretone con Re Artù; si potrebbero aggiungere i racconti arabi che daranno vita

Mille e una notte).

alle La materia avventurosa chiede di essere creduta anche

nella sua inverosimiglianza: il magico. Con l’avvento della classe borghese, il

romance viene guardato con sospetto, come genere poco credibile: a esso si

novel,

oppone il il romanzo costruito su impalcature solidamente realistiche.

Fiedler fa uno sforzo per ricongiungere il romanzo postmoderno alle scaturigini

romance.

magiche del Nel saggio viene spesso citato James Fenimore Cooper,

dell’Ultimo dei Moicani

autore e del suo protagonista Nati Bamboo, libro per

ragazzi. Distinzione: il postmoderno italiano, sulla scia di Eco, si ricollega alla

(Cent’anni dopo

vasta tradizione del romanzo d’appendice ne è un esempio).

Per Fiedler più che quella tradizione, si preferisce la letteratura di origine

The Huckleberry Finn,

spiccatamente per ragazzi (Mark Twain, ad es.). Qui ci

romance.

sono gli elementi pertinenti della tradizione del Altrimenti, se non alla

letteratura per ragazzi, si rifà a uno dei capostipiti della civiltà romanzesca

Pamela:

occidentale, Richardson e il suo un romanzo epistolare del 1740 che

ebbe un successo straordinario. Il romanzo al suo sorgere, nel settecento, non

viene preso sul serio dagli addetti ai lavori. Il romanzo postmoderno non può

essere la cattedrale in cui ci sembra di entrare leggendo Proust.

(patterns)

Bisogna che il romanzo si affidi a schemi ampiamente collaudati dal

pulp magazines,

pubblico di massa, che legge guarda la televisione, ascolta la

pop forms,

radio. Fiedler chiama questi schemi ‘popular’ cioè di massa, che

sono amati da un pubblico vastissimo. Vedi pagina 469. Non bisogna tornare

però al romanzo poliziesco, che Fiedler chiama “compromesso senza speranza

con il middlebrow”. Il postmoderno dev’essere distante da intimismo

(inwardness), analisi ed è immune al lirismo. I nuovi scrittori postmoderni non

temono la commercializzazione o il mercato: al contrario, i nuovi romanzieri

scelgono tre generi mass mediatici, il western, la science fiction e il romanzo

forms,

pornografico. Sono generi, ma Fiedler li chiama e ne dà una

documentazione.

L’assetto della sua critica è di tipo tematico e di tipo archetipico alla Jung: è

difficile trovare analisi stilistiche in Fiedler. Gli interessa il modo in cui i temi

attingono all’archetipo profondo dell’individuo, e in particolare americano.

Fiedler sa bene che quelli americani sono miti che si sono mondializzati.

Il western sembrerebbe così logorato che non è pensabile una uscita di rilievo

estetico, direbbe Adorno. È stato così sfruttato che ha tagliato i ponti col livello

highbrow; ma proprio per questo è diventato una forma fantastica e archetipica

di ciascun americano. Proprio per questo suo essere sprofondato, può essere

ripreso anche attraverso ironia, parodia e contestazione critica. Può diventare

di nuovo fonte di affascinanti racconti: può essere di nuovo “romanzizzato”.

Vedi pagina 469. Gli americani sono affezionatissimi ai miti della nascita della

nazione: sono miti che hanno preso così profondamente luogo negli americani

che ora possono essere maneggiati con cura senza perdite notevoli dall’ironia,

dalla parodia e persino dalle sfumature critiche. La forma western avrebbe

preservato la profondità mitologica: non potendo più stare ai fatti, si può ora

ritornare nel piano del fantastico.

Tra la fine dell’ottocento e gli inizi del Novecento si diffonde fortemente il

romanzo western, e in particolare in Germania. È una specie di declinazione del

feuilleton. Mondadori aveva persino una collanina. Salgari non era mai stato in

India, e nemmeno gli scrittori tedeschi in America; eppure questi romanzi

Ombre rosse

hanno u

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Publisher
A.A. 2018-2019
92 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cristinafod di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Produzione letteraria nell'Italia otto-novecentesca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Pischedda Bruno.