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QUESTIONE DEL PUNTO DI VISTA

Genette si è posto un problema del punto di vista, cioè come un racconto deve essere interpretato. Il punto

di vista può essere:

PUNTO DI VISTA ESTERNO = Romanzi che raccontano eventi

­ PUNTO DI VISTA INTERNO = In prima persona del narratore

­

Ma ci sono diverse focalizzazioni del punto di vista.

“Tutti i grandi autori della storia del cinema fanno film di genere” Prof P.B.

Definire uno sguardo, un’ottica attraverso cui gli eventi sono narrati, un personaggio porta con se un

sapere.

I gialli sono dei testi di grande interesse ed in cui la dinamica del sapere è gestita in maniera particolare.

Il giallo affronta i problemi che vanno al cuore delle tecniche narrative.

La distinzione tra l’ottica ed il sapere è una funzione importante, in un film siamo legati dal punto di vista del

personaggio.

Al cinema il termine punto di vista non significa solo la focalizzazione.

Femminist Film Theory = Discute la differenza sessuale tra uomo e donna, la prima affermazione è stata la

differenza dei punti di vista.

Nel rapporto tra uomo e donna c’è una condizione di freddezza dalla parte dell’uomo mentre quello della

donna è dolce.

Secondo Jeffries la donna è raffinata lui infatti è prudente e diffidente nei confronti di Lisa ma questa

diffidenza muta quando Lisa inizia ad essere un personaggio capace di agire (quando entra nel giardino

dell’assassino – scena della busta sotto la porta – infine quando si intrufola nella stanza), lei diventa un

personaggio ATTIVO.

Da questo punto Jeffries inizia a guardarla con più interesse.

Questo cambiamento è molto importante perché:

Jeffries accetta una valorizzazione di Lisa e ne riconosce la sua capacità nell’agire, amando la

1­ trasformazione della donna in un personaggio attivo;

Jeffries è attratto da ciò che accade al di là del cortile, perché ama la spettacolarizzazione della

2­ vita ed è per questo che Lisa inizia ad interessarlo.

Jeffries cambia dal momento in cui Lisa diventa un elemento di spettacolo

3­ 2 Lezione Prof Paolo Bertetto

La questione dello spettatore è molto importante ed è rivelante, lo spettatore fa parte della macchina

cinematografica.

La condizione più recente dello spettatore è quella del Voyeur e cioè qualcuno che guarda (solo rapporto

visivo) e trova piacere nel vedere verso l’oggetto che gli si manifesta sullo schermo.

LA MODALITA’ DEL RAPPORTO PERCETTIVO

C’è un film di Godard “I carabinieri “due carabinieri vedono una proiezione su di un telo e vedono una

donna che si fa il bagno, loro la cercano oltre il telo.

Gli attori a teatro sono presenti, al cinema sono assenti, il cinema non è un arte performativa ma è un

media vicino agli altri media e non è legato al teatro. P.B.

IL PIACERE DELLO SPETTATORE

Secondo la psicoanalisi l’inconscio è la causa del piacere.

Prima della psicoanalisi per quanto riguarda il cinema si era formata una scienza “la filmologia “che cercava

di capire il rapporto dello spettatore usando le scienze umane per fare ricerche e studi sul cinema.

La psicoanalisi ha fornito alcuni aspetti sul cinema (Lucan psicoanalista francese con teorie molto lontane

da Freud) Meiz dice che noi ci appassioniamo al cinema perché ci fa rivivere un esperienza; mentre Lucan

ritiene che da bambini riconosciamo la nostra soggettività, la relazione con l’immagine speculare propria e

dell’altro.

La questione dell’identificazione è una questione importante (Guattari diceva che il cinema era il divano del

povero mentre altri dicevano che il cinema è l’equivalente del sogno, Meiz inoltre diceva che lo spettatore

vive un esperimento di separazione psichica interna perché noi ci identifichiamo con la storia e

riconosciamo una credenza di varietà di varietà ma al tempo stesso sappiamo che quello che guardiamo

sullo schermo non è reale per questo lo spettatore è diviso ed è duplice).

Secondo Meiz lo spettatore è un feticista cioè che vive un esperienza psichica feticista.

E’ importante sottolineare che noi ci identifichiamo con l’altro e mai con noi stessi.

L’esibizionismo ed il narcisismo secondo me devono essere la componente di un attore, non si diventa

attore per temperamento, il cinema italiano per quanto riguarda l’interpretazione degli attori non è molto

soddisfacente. P.B.

Il cinema tende a privilegiare la posizione del centro, e di mettere il personaggio principale nel centro.

(Secondo il Prof Bertetto i film di tipo Brechtiani, la sua tecnica è deleteria – estraniamento es: Dog ville è

insopportabile).

Visione e analisi del film Susanna

In Susanna il taglio obliquo serve per mostrare sia i personaggi che stanno in alto sia quelli che sono in basso.

Ci sono movimenti di macchina che servono per andare a scoprire gli altri personaggi.

PIANO AMERICANO= I PERSONAGGI SONO INQUADRATI FINO AL GINOCCHIO.

MOVIMENTI DI MACCHINA:

­ PANORAMICA: La macchina da presa ruota sull’asse che può essere orizzontale o verticale;

­ CARRELLATA­CARRELLO­TAVELLING: Movimento di macchina che viene spostata nello spazio grazie ad un carrello

con le ruote, una volta il movimento poteva essere solo rettilineo ora è più complesso, la macchina da presa può

andare anche sulle rotaie;

­ DOLLY: Qui lo spostamento non è solo orizzontale ma è anche verticale, la macchina da presa sale in maniera

progressiva, ci sono dei dolling anche verticali.

All’inizio del film i due personaggi vengono ripresi di profilo perché sono due personaggi importanti come il protagonista, che

però non è posto al centro dell’inquadratura ma è posto di lato, perché il centro è dedicato alla figura femminile a cui non è mai

dedicato un primo piano o un accesso frontale.

POSTMODERNO

Il cinema di oggi è la continuazione e l’oltrepassa zione del cinema moderno, David Bordwell definisce il cinema moderno come

cinema post­classico.

Lo spazio davanti alla macchina da presa= spazio profilmico

In questo film la luce e diffusa in maniera omogenea, come in tutte le commedie, ad es. nel cinema noir, giallo o horror la luce è

meno diffusa. L’uso intensivo dell’oscurità è stato usato molto nel cinema muto tedesco.7

“Quarto Potere” Orson Welles

TOLAND DIRETTORE ALLA FOTOGRAFIA.

Quarto potere è un film di notevole interesse per la grande ricchezza di situazioni narrative, ed è considerato un film che nel 1942

anticipa il film moderno per la profondità di campo e per il piano sequenza secondo Baseu.

Nella sequenza della locanda in Colorado, noi ci troviamo di fronte a un vero piano sequenza perché questa scena è formata da

6 sequenze.

Ed è inoltre una fusione tra tecniche molto particolari, ad esempio due ampi spazi sono dislocati in tre livelli:

1) La madre di Kane e il banchiere vicino alla macchina da presa;

2) Il padre di Kane dislocato al centro dei due livelli;

3) Sullo sfondo il piccolo Kane che gioca.

Ma li vediamo contemporaneamente e soprattutto li vediamo a fuoco che compiono le loro azioni = profondità di campo.

Questa è una sequenza composta e programmata da 2 brevi inquadrature all’inizio, 2 inquadrature lunghe al centro e 2

inquadrature brevi alla fine.

Passiamo alla sequenza di apertura del film, la macchina da presa inquadra di notte un cancello chiuso con un cartello e su di

esso la scritta “Non oltrepassare “, Perché il film si apre qui? Perché Welles ha deciso di aprire il film in questo modo? Poi la

macchina da presa comincia a salire in verticale per entrare oltre il cancello, supera il cancello ed entra dentro scoprendo uno

spazio particolare: un parco con delle piante, con l’acqua, addirittura una gondola e perfino una scimmietta e sullo sfondo una

luce, poi avanza in alto con un dolly e si avvicina al grande castello che avviene con una dissolvenza che si chiude e l’a solvenza

che si apre e sembra quasi una sovrimpressione questa tecnica delle dissolvenze incrociate.

La macchina da presa si avvicina difronte ad una grande finestra illuminata che improvvisamente si spegne, e ci ritroviamo con

una luce esterna perché a macchina da presa ha fatto un passaggio all’interno e vediamo questo personaggio disteso che

pronuncia la sua ultima parola “Rosa bella” questo nome è considerato il pretesto dell’oggetto di tutto il film.

Un grande film che da un lato recupera alcune procedure del cinema muto, usando delle inquadrature lunghe.

E’ un film del 1941 che ha uno stile di messinscena sempre più definito.

­ Nella prospettiva di rendere la visione più particolare Welles disloca la macchina da presa utilizzando delle

inquadrature basse e oblique; perché l’inquadratura dal basso potenzia la presenza ed il carattere dominante delle

persone inquadrate. Welles presenta Kane sempre potente.

­ Le inquadrature della donna sono riprese dal l’alto verso il basso, mentre quelle di Kane dal basso verso l’alto per far

capire la prevalenza dell’uomo sulla donna. (Stessa cosa succede nel film “La passione di Giovanna D’Arco “nel

momento del processo dove Giovanna è ripresa dal basso verso l’alto e i giudici dall’alto verso il basso questa è la

TECNICA DELLA DISLOCAZIONE IN FUNZIONE DEI RAPPORTI PSICHICI O D FORZA.

­ Al cinema noi di solito non vediamo mai i soffitti, perché n genere essi sono utilizzati per mettere gli strumenti di

illuminazione, Welles non rinuncia all’uso di proiettori di luce ma spesso li nasconde dietro una copertura di Tulle che

consente alla luce di passare ma allo stesso tempo la nasconde.

­ Welles ne usava di più corti per ottenere un effetto di allargamento dell’immagine (deforma e allarga) tanto che la

visione di questo film è leggermente oppressiva.

­ Il movimento di macchina Dolly è realizzato sotto la pioggia lo ritroviamo nella testimonianza di Susan Alexander.

­ Nel tentato suicidio di Susan noi vediamo e non vediamo Susan stesa nella camera da letto, poi vediamo in primo

piano un bicchiere e del barbiturici, poi vediamo lei sul letto, la maniglia che si muove e poi Kane entra con il

cameriere. In questa scena vediamo immagini dall’interno e dall’esterno.

­ Altro aspetto è l’uso del montaggio intensivo (es. nel rapporto Thatcher/Kane /o nel segmento degli spettacoli di

Susan).

Ci troviamo davanti ad un tipo di film diverso, prismatico ed il prisma ha molteplici facce ciò sta a significare che il film deve

riflettere punti di vista molteplici.

Questo film racconta gli elementi essenziali di

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria.d.meo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologie di analisi del film e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bertetto Paolo.