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SUPERMAN SUPERUOMO
- Superman is Clark Kent and only the - Superman è Clark Kent, e solo lo
Spectator and Him know it; spettatore e lui lo sanno;
- The victims are the rest of the characters - Le vittime sono il resto dei personaggi
in the story. della storia.
Una nuova struttura: cambia nel
A new structure: change in the main personaggio principale
character - Un personaggio ha un problema
- A character has a problem - Egli cambia
- He changes - Egli supera il problema
- He overcomes the problem Catena di base: caratterizzazione - causando
Base chain: characteritation – causing event – l’evento - il cambiamento
change
In short: In breve:
❖ Drama serves to communicative - La prosa serve a valori comunicativi
values through emotions attraverso le emozioni
❖ Drama serves to essay emotions - La prosa serve alle emozioni provate
❖ Children’s tales need specific - Le fiabe per bambini hanno bisogno di
structures to work: plating and strutture specifiche per lavorare:
dramatic irony impianto e ironia drammatica
❖ Repetition and fiction helps to fix - Ripetizione e finzione aiutano a fissare
the emotion in the child l'emozione nel bambino
❖ Activities to check the emotion - Attività per controllare l'emozione sono
are used to point the measure and usate per indicare la misura e per
to solve the problem caused by a risolvere il problema causato da un
misunderstanding of the emotion. malinteso dell'emozione. 24
Lezione 11 (Chiara Lepri)
Gli autori del testo si rivolgono ai lettori con l’unica intenzionalità di raccontare storie, senza intenti
pedagogici, didattici o didascalici. Ciascuno di loro è tale e riconosciuto/apprezzato dalla critica attuale della
letteratura per l’infanzia per la propria specifica e originale produzione, portatrice di un’ideologia, senza però
alcuna accezione conservatrice: c’è comunque un’idea di fondo che muove lo scrittore/illustratore, ma non
c’è nessun intento educativo-precettistico.
La letteratura per l’infanzia, per lungo tempo, è stata educatrice, veicolo per messaggi precettistici.
Cuore è un esempio di libro scritto a tavolino, pensando ai lettori ai quali si intendeva trasmettere valori e
ideali ben precisi. Gli scrittori di oggi, invece, raccontano storie secondo temi e linguaggi che riguardano i
vissuti del bambino, temi innovativi e di rottura con il passato, considerati prima d’ora tabù.
Dagli anni ’80, dalla morte di Rodari, infatti, l’editoria per l’infanzia e la qualità della letteratura rivolta
all’infanzia ha subito un mutamento, e gli autori sono diventati aedi, tusitala: si mette al centro il lettore,
lettore-bambino, con i suoi bisogni formativi, di crescita, non bisogni educativi. La lettura si fa specchio della
realtà, confrontandosi anche con temi difficili, come la morte. Bianca Pitzorno, ad esempio, tratta nei suoi
libri anche la violenza sessuale.
Nel libro Aedi per l’infanzia vengono affrontati autori poeti e illustratori, due linguaggi narrativi (che ci
raccontano storie) ma anche artistici, con una componente estetica rilevante, per lungo tempo messi ai
margini anche dalla critica.
Di poeti ve ne sono ancora pochi. Gianni Rodari è stato il primo a restituire dignità ai suoi giocattoli poetici,
alle filastrocche. Si ritiene che la poesia sia appannaggio di lettori adulti: la poesia sembra essere leziosa,
banale, che si occupi di cose frivole come primavera e fiori. Per questo la poesia per l’infanzia è poesia di
serie B, si pensa che ai bambini non si possa leggere altro: in realtà Bruno Tognolini, scrittore per l’infanzia,
dedica alla rabbia una raccolta poetica, Le rime di rabbia.
È importante fare conoscenza in tenera età di poesie, per poi lavorarci a scuola.
Questi linguaggi artistici e narrativi al tempo stesso hanno tratti in comune, elementi che li avvicinano:
1. Sono linguaggi dell’arte: molti degli autori vengono da esperienze diverse e utilizzano molteplici
linguaggi artistici-narrativi. Bruno Tognolini, ad esempio, è stato un tamburino, e questa esperienza
lo ha segnato, lo ha aiutato nella recitazione delle sue poesie e filastrocche, con la giusta cadenza.
Anche Chiara Carminati viene da diversa esperienza, dal teatro, linguaggio artistico-narrativo. Pietro
Formentini è un poeta fonosimbolico, che si è specializzato anche nell’iconismo poetico: le sue
poesia acquisiscono significato anche in base alla posizione delle parole, che danno un senso,
attraverso la visione e la lettura di queste sulla pagina.
Poeti e autori che lavorano su molteplici linguaggi artistici restituiscono al lettore un’esperienza
potenziata di lettura (lettura plurilivellari), coinvolgendo tutti i sensi, catturandoli. I significati di
questa lettura sono plurilivellari e strutturati.
Sono linguaggi che narrano: si tratta di narrazioni: si raccontano storie attraverso poesie e
illustrazioni. La comprensione si attua per inferenza, associazioni di elementi che io apprendo
leggendo ed elementi che sono già nel mio patrimonio personale, necessari per capire. Questo
processo inferenziale lo si ha quando il bambino legge autonomamente, quando un adulto legge a
voce alta per lui ma anche quando il bambino legge le immagini.
2. Sono linguaggi che creano immagini: creano figurazioni che diverranno immagini mentali, andando
a costruire l’immaginario dei lettori. Creano immagini concrete: nonostante ciò il libro illustrato non
ferma l’immaginazione, non completa. L’illustrazione lascia spazio all’immaginazione, le sue
immagini danno qualcosa ma non sottraggono la possibilità di interpretazione.
3. Linguaggi di incontro e cura: questi scrittori non sono avulsi da un contesto, come forse poteva
esserlo Edmondo de Amicis. La maggior parte di questi ha a che fare con i bambini, entrando in
contatto con loro: spesso le loro storie, le loro poesia, nascono dall’incontro con i bambini. Questa è
l’eredità di Gianni Rodari, che nel 1973 con La Grammatica della fantasia ci suggerisce alcune
tecniche per insegnare ai bambini a scrivere storie. Rodari ebbe l’opportunità di sperimentare queste
tecniche: ne Gli esercizi delle fantasia ci sono riportati esempi di tentativi di attuazione nelle classi.
25
La torta in cielo, romanzo, si ambienta nella borgata in cui Rodari, con alcuni bambini, scrive una
storia a partire da queste tecniche.
Rosa Bianca è un albo illustrato da Innocenti, negli anni ’80. È una storia ambientata nel periodo
della Germania nazista, e tratta il tema dell’olocausto. Una bambina scopre un campo di
concentramento, scopre i traffici che avvengono nella sua città (camionette che arrivano nella sua
città, cariche di ebrei da deportare). Il giorno della liberazione verrà uccisa, perché nelle vicinanze
del campo di sterminio è stata colpita da una pallottola. È una storia estremamente dura, ma
potrebbe essere stata vera: è realistica. Roberto Innocenti propose questo libro per parlare ai
bambini della scuola primaria e delle medie di quello che è stato, che è successo: questo libro, in
Italia, nessuno lo volle pubblicare, nemmeno Rosellina Archinto, pioniera dell’editoria per i più piccoli
e per l’albo illustrato, perché non intendeva impaurire i bambini. Questo libro è stata accolto
all’estero, solo successivamente ristampato in Italia, pagando i diritti all’estero: da allora Roberto
Innocenti, autore internazionale e vincitore del Premio Andersen, ha continuato questa
collaborazione con l’editore americano.
Nell’incontro con i lettori e nel confronto con loro, c’è una dimensione di cura, un atteggiamento di
cura dell’altro, del lettore-bambino, al quale deve essere proposto un prodotto letterario alto, ben
fatto: ciò non significa che questo debba essere difficile.
4. Sono linguaggi che richiedono silenzi: poesia e illustrazione sono due linguaggi narrativi che ci
obbligano ad una sosta, ad un momento di silenzio, fermarsi dal convulso vociare che abbiamo
intorno. La poesia richiede una certa calma, concentrazione, anche solo per la lettura del linguaggio
metrico da rispettare ed esprimere. Ugualmente l’illustrazione, che richiede una lettura profonda.
Il lettore ha bisogno di soste, silenzi: sono gli stessi poeti a lasciare vuoti, silenzi (nella poesia nelle
pause, nei non-detti). Molto lavoro è a carico del lettore, nell’interpretarli nell’illustrazione:
l’illustratore sceglie cosa illustrare, i momenti più topici, significativi, lasciandone degli altri. Questi
spazi vuoti, blankes in letteratura, richiamano in causa il lettore: è qui che si sonda, si testa, si tocca
con mano la cooperazione tra testualità (iconica, verbale, poetica, in prosa…) e lettore. Il lettore,
afferma Eco, è un lettore in fabula, attivo: co-costruttore di significati insieme all’autore del testo o
dell’illustrazione.
Roberto Innocenti ha ambientato Cappuccetto Rosso nella società contemporanea: deve
attraversare la città, il bosco (centro commerciale), e si trova in pericolo continuamente (bande
giovanili, pubblicità…). Il lavoro da lui svolto non consiste nel raccontare la storia che tutti
conosciamo, anzi, una ricostruzione che ne arricchisce il significato, una rilettura attuale, per
ricercare nuovi significati.
È nei non detti, nei silenzi, che il ruolo dei lettori si fa interessante: ma in piccoli lettori non devono
essere obbligati a restituire questi significati all’insegnante.
Narrativa, arte e formazione
Quali sono gli elementi formativi che si individuano nell’approcciare i bambini alle illustrazioni e alla poesia
di qualità per l’infanzia?
1) Formazione dell’immaginario: l’immaginario è un linguaggio simbolico universale, attraverso il quale
diamo forma a emozioni, immagini, idee e azioni.
2) Formazione della competenza metaforica: il linguaggio poetico e dell’illustrazione
Denominando un centro commerciale bosco, come ha fatto l’illustratore Roberto Innocenti, fornisco
una metafora: il linguaggio iconico propone significati metaforici, che vanno a colpire.
È non è è un albo illustrato di Chiara Carrer: la bambina autistica protagonista della storia, descritta
attraverso la voce del fratello che non comprende i suoi atteggiamenti e comportamenti, è
raffigurata dalla Carrer in due tavole come trasparente, attraversata dalla carta da parati o dalla
tappezzeria del divano.
3) 26
Lezione 12
A Gianni Rodari è stato dedicato un grande congresso alla fine degli anni ’80, dal titolo emblematico: Quando
la fantasia cavalca con la ragione. Questo titolo coniuga quello che costituisce l’ossimoro fantasia-ragione.
La Grammatica della fa