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MODELLI DI PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

Prof. Guerra (4 cfu) 23.09.2013

Modelli: procedure che dietro hanno una teoria, ma anche una pratica.

Programmazione: alla base c’è un progetto che poi trasformo in azione, in qualcosa di operativo.

Progettazione alla base della programmazione.

Prima del 1974 non esisteva il concetto di programmazione: vi era solo un programma che doveva

essere applicato, quasi come se fosse una legge.

Nel fare questo l’insegnante deve essere critico a fare delle scelte, in vista del luogo e della

specificità di ciascun allievo.

Nella scuola dell’infanzia si parla di programmazione didattica (al tempo “orientamenti della scuola

dell’infanzia”) solo dal 1969, prima giusto qualche linea guida.

Curricolo: programma

Concezione vecchia del curricolo: trasferire il sapere alla mente dell’allievo.

Programmazione discendente: che discende dalle discipline, dagli insegnanti, dai saperi all’allievo;

ad es. libro di testo.

Concezione attuale, nata negli anni 70:

curricolo con funzione complessa, che nasce dalla mediazione degli insegnanti fra i saperi e gli

allievi, questa mediazione può essere esercitata nella direzione, che dai saperi va verso gli allievi,

quindi non viene comunque dimenticata la vecchia concezione di curricolo.

Modelli ascendenti: lavoro di gruppo.

Il curricolo è un qualcosa di complesso, che comprende sia il momento discendente sia quello

ascendente, e sa dosarli.

L’uso di una sola di queste due linee di programmazione, di questi due modelli sarebbe gravemente

dannoso.

Momento discendente: difende il diritto all’uguaglianza

Momento ascendente: difende il diritto alla diversità

Essere inclusivi significa insegnare ad essere come sono io, ma anche insegnare ad essere se stessi,

anche in questo, importante è il dosaggio.

Solo modello discendente: rischio di cadere nell’autoritarismo

Solo modello ascendente: rischio di cadere nello spontaneismo

Bisogna equilibrare i due modelli, attuando una didattica problematica, complessa: approccio di tipo

problematici stico .

Quando il curricolo discendente viene fatto bene, significa che è fatto nell’ottica

dell’individuazione.

Quando il curricolo ascendente viene fatto bene, significa che è fatto nell’ottica della

personalizzazione.

Individualizzazione: didattica che fissa un obiettivo uguale per tutti, ma utilizza strade diverse

perché ciascuno riesca a raggiungerlo.

Personlizzazione: didattica che segue i desideri, le motivazioni, obiettivi dei singoli allievi, gruppi i

quali quindi raggiungono conoscenze e competenze diverse.

Sono due linee didattiche necessarie, che vanno equilibrate e alternate.

La scuola esiste perché qualcuno, nel rispetto delle proprie radici, cambi per diventare qualcosa di

migliore. 24.09.2013

individualità

u

g

SAPERI

Curr I ALLIEVI div

Problematicità

PROBLEMATICISMO PEDAGOGICO:

Approccio di tipo relativo che restituisce all’insegnante una scelta.

TEORIE DELL’APPRENDIMENTO:

Non si possono contare, ma si possono ridurre a :

- APPRENDIEMNTO COME ESECUZIONE = apprendimento monocognitivo

- APPRENDIMENTO COME COSTRUZIONE = apprendimento metacognitivo

- APPRENDIMENTO COME SCOPERTA = apprendimento fantacognitivo

Teorie Parole chiave Strumenti / strategie Modelli Ottica valutazione

dell’apprendimento

1. come Ripetizione UNITA’ Qualità della

ESECUZIONE Memorizzazione DIDATTICA DISCENDENTI riproduzione

(Comportamentismo Esercitazione (parte dal sapere ed è (immediata o

di Skinner) Applicazione composta da differita)

Riproduzione obiettivi, svolgimento

culturale e valutazione)

2. come Esperienza RICERCA/ Produzione, con

COSTRUZIONE Riflessione PROGETTO ASCENDENTI particolare attenzione

(Attivismo, sull’esperienza DIDATTICO del agli strumenti

costruttivismo di Lavoro di gruppo tipo ricerca utilizzati

Dewey, Bruner,

Piaget, Vygotskij es.

camino della casa)

3. come Intuizione (senza PROGETTO Persistenza

SCOPERTA consapevolezza e DIDATTICO del ASCENDENTI Generalità

(sensorialità e comprensione tipo gioco (Punti di vista

vissuto. Soggettività immediate) proiezioni

dell’atto cognitivo. Invenzione (processo Intuizioni)

Unicità della ragionato, non

percezione) immediato ma

consapevole)

Tre condizioni necessarie perché vi sia apprendimento:

- oggetto dell’ apprendimento

- soggetto dell’apprendimento

- ponte dell’apprendimento tra soggetto e oggetto

Come esecuzione = pone l’accento sull’oggetto

Come costruzione = pone l’accento sul ponte

Come scoperta = pone l’accento sul soggetto

U.D = esperienza educativa che parte da obiettivi e arriva attraverso uno svolgimento ad una valutazione.

(Con i bambini bisogna dichiarare gli obiettivi). Vi è molta attenzione all’individualizzazione, in quanto si seguono

percorsi bene differenziati.

OBIETTIVO: livello di competenza, conoscere qualcosa

CONTENUTO: argomento da apprendere (Kant, Teorema di Pitagora ecc..)

Negli obietivi Conoscere Saper conoscere

 30.09.2013

Differenza tra UD (Unità didattica) e PD (Progetto didattico):

RICERCA: soggetto coinvolto e partecipe alla ricerca

Nell’Unità didattica si danno gli strumenti per fare ricerca, mentre nel Progetto didattico non si danno gli strumento, ma

si lascia che l’allievo o gli allievi trovino autonomamente le soluzioni, gli strumenti e le strategie per affrontare la

ricerca.

4 FASI CANONICHE DI UNA RICERCA: (metodo classico di fare ricerca, è solo uno dei modi di fare ricerca)

- OSSERVAZIONE

- IPOTESI

- SPERIMENTAZIONE

- VERIFICA

Non esiste la ricerca, ma le ricerche, esistono ciò più modi di definire percorsi scientifici per definire la ricerca:

- ricerca applicata o tecnologica;

- ricerca pura.

La ricerca applicata viene prima di quella pura, la ricerca pura è soggettivata alla ricerca applicata.

STRUMENTI: dichiarare gli strumenti che si utilizzano è indispensabile come il collegamento tra strumenti e risultati.

Più modi di fare ricerca pone l’accento sugli strumenti.

Esistono diversi strumenti per la ricerca:

- QUESTIONARIO: ha diversi utilizzi a seconda del campo (psicologico, sociologico ecc.. in cui viene utilizzato);

Chi fa la ricerca deve essere partecipe e presente in tutti i momenti della ricerca, se non si fa parte della ricerca o se

questa non viene conclusa, quella non è ricerca.

PROGETTO DIDATTICO DEL TIPO GIOCO:

GIOCO come dimensione intellettuale e approccio particolare (no game, ma play).

GIOCO come LUDICO PURO (De Bartolomeis) = voglia fisica, affermazione di sé stessi, del proprio punto di vista

senza sottoporre alla verifica, valutazione.

Riproduzione differita = riproduzione per tutto l’arco della vita scolastica 01.10.2013

MODELLI ASCENDENTI E DISCENDENTI:

L’insegnante in funzione di una certa classe deve decidere come e quanto dosare i modelli.

L’insegnante competente sa utilizzare tutti e tre i livelli di apprendimento (mono, meta e fanta).

Le parole influenzano l’esperienza.

Per un insegnante è più difficile l’apprendimento per costruzione o per scoperta.

OBIETTIVO:

Competenza che si raggiunge alla fine di un’attività didattica. Solo alla fine posso dire quali erano realmente i miei

obiettivi, anche se devo sempre averli in mente in tutto il corso dell’attività.

L’UNITA’ DIDATTICA è fatta bene se l’esecuzione è uguale alla progettazione.

PROGETTO DIDATTICO invece è più riuscito quanto più si è modificato nel suo percorso.

OBIETTIVO ≠ CONTENUTO

Nominare Kant

Elencare quercia

Conoscere color carminio

Descrivere

Applicare

analizzare

L’OBIETTIVO è la sintesi tra OPERAZIONE + CONTENUTO

Rischio se si sta attenti solo al contenuto e si dichiara il contenuto che le operazioni dell’alunno siano a random.

Utilizzare i verbi giusti negli obiettivi conoscere: universo di significato, non scandisce quanto e come si conosce.

SCIENZA DELLE PAROLE :

La TASSONOMIA DEGLI OBIETTIVI COGNITIVI DI BLUM individua 6 grandi classi di obiettivi:

- CONOSCENZA

- COMPRENSIONE

- APPLICAZIONE

- ANALISI

- SINTESI

- VALUTAZIONE

TASSONOMIA (TASSEIN = classificare NOMOS = legge) : disciplina della classificazione.

2 obiettivi della tassonomia:

- vocabolario ragionato di verbi (siamo d’accordo)

- proporre un modello scalare partendo dall’ obiettivo più semplice al più complesso (non siamo d’accordo perché

Piaget parla di apprendimento globale cioè apprendimento umano si sviluppa in maniera diversa, non va sempre dal

semplice al complesso come per i tassonomi.)

Imparare a memoria: semplice

MODELLO DI FRABBONI E ARRIGO (matematico svizzero)

1. APPRENDIMENTI ELEMENTARI : conoscere di Blum

2. APPRENDIMENTI INTERMEDI: applicare di Blum

3. APPRENDIMETNI SUPERIORI:

- CONVERGENTI: analisi/ sintesi di Blum

- DIVERGENTI: non c’è una corrispondenza con Blum, sono di tipo creativo

Convergenza: pensiero responsivo, più elevata capacità di analizzare, sintetizzare ecc…

Divergenza: pensiero creativo, originalità

(Non si ha creatività se non si ha convergenza). 07.10.13

TAVOLA DELLE SPECIFICAZIONI:

Costruire tutti gli obiettivi possibili per poter trovare in un secondo momento gli obiettivi spendibilit in determinati

contesti, situazioni, condizioni (a seconda della classe, luogo ecc..).

Elaborare un quadro teorico di obiettivi senza rinchiudersi e nascondersi sempre nei soliti obiettivi.

No ordine temporale, ma secondo le qualità cognitive.

Esempio di una TAVOLA DELLE SPECIFICAZIONI:

BOSCO ELEMENTARI INTERMEDI SUPERIORI

CONVERGENTI DIVERGENTI

- conoscere le - riconoscere le - inventare una storia su

FAUNA caratteristiche del bosco impronte gli animali un animale del bosco

(elenco di 5/6 elementi) (elenco)

- riconoscere alcuni

FLORA alberi (elenco alberi) 08.10.13

Teorie dell’apprendiemento e strategie di insegnamento:

ANALISI DELLA

SCELTA DEGLI SITUAZIONE

OBIETTIVI

SCELTA E

ORGANIZZAZIO VALUTAZIONE

NE DEI

CONTENUTI SCELTA E

ORGANIZZAZIO

NE DEI METODI

Programmazione modulare: flessibilità e strutturazione.

FASI DELLA PROGETTAZIONE:

Si parte dagli obiettivi per costruire i rispettivi moduli.

Definire:

- gli obiettivi

- i contenuti;

- i materiali e gli strumenti;

- che cosa deve fare l’insegnante;

- che cosa deve fare l’allievo/ gli allievi;

- spazi, tempi e le risorse da utilizzare.

Definire momenti e modalità per definire le varie verifiche, ipotizzare quindi una divi

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
9 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecchi88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Innovazione sperimentale scolastica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Guerra Luigi.