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INCONTRO SEGANTINI A PALAZZO REALE
Segenatini è stato spesso accusato di non avere un formazione culturale adeguata, ossia non
accademica, se questo in parte è vero, ciò che va constatato è che l’artista è il primo caposcuola del
divisionismo italiano. Nasce in trentino quando la regione era sotto lo stato austriaco, ma ben presto
ne se distaccherà, cresciuto e divenuto un affermato artista lo stato austriaco non darà il permesso
di lasciare anagraficamente il paese se non 4 mesi prima della morte quando gli viene riconosciuta
la cittadinanza italiana. La mostra a palazzo reale riporta segantini a Milano dopo 115 anni,
segantini ben si lega alla città di Milano, lui è presente alla mostra della triennale di Brera del 1891
con 2 opere: le 2 madri e vacche nel campo. L’ambiente milanese a cui l’artista si lega è un
ambiente liberale, appoggiato dalla borghesia milanese liberale aperta alle innovazioni. Nelle lettere
che ci restano di segantini parla di superamento della realtà che lascia presagire un superamento dal
realismo. Inoltre afferma l’importanza del colore per dare luce e la materia dalla quale nascono e si
trasmetto le vibrazioni. Ricerca sempre l’armonia dell’universo pur non avendo una visone cristiana
della fede. Nonostante la rappresentazione degli umili e zone campestri ama il lusso e sarà
perennemente indebitato. Di segantini conosciamo 2 ritratti di 2 artisti che lo rappresentano in 2
momenti differenti della sua vita attraverso la scultura.
• Paolo Troubetzkoy ritratto 1896
• Emilio quadrelli 1888
Nel 1879 segantini si autoritrae e crea il mito di se stesso.
Tra le opere in mostra:
• signora torelli 1885-86 il ritratto o accosta a Monet pur non avendo avuto contatti con gli
impressionisti.
• Ritratto di barbara Huffer 1887 con costume grigionese usa formato della tela di paesaggio
orizzontale abbiamo i primi esempi di divisionismo.
• Petalo di rosa 1884-90 ritratto compagna Bice mentre dorme ricalcato da un quadro della
morte di Longoni, dalla morte si passa alla vita.
• Ritratto di Carlo rotto 1897 rappresenta la vita dentro e la more fuori dalla finestra.
• Pesci 1886
• Natura morta con uovo e pollame 1886
• Sul balcone 1892 non mostra le montagne ma solo scorci di paese, la neve per lui sarà
simbolo di morte
• Alla stanghe 1886 viene realizzato in 6 mesi, si tratta di uno dei suoi lavoro + grandi 170
x390 cm il primo titolo era Prealpi perché è la natura che domina e non gli animali.
• La benedizione delle pecore 1884 dipinto tonale
• Mezzogiorno sulle alpi 1891 rappresenta montagna pecore e pastore che subiscono il caldo
della giornata
• A messa prima 1885-86 sotto si trova un quadro differente con monaci che deridono una
donna gravida vicino la chiesa ora resta solo il prete ma si nota testa di un cagnolino del
quadro precedente.
• Ave Maria a trasbordo 1886 riprende la versione dell’83 che non è presente in mostra ma è
presente il disegno preparatorio a penna da cui elimina la vela.
• Ritorno dal bosco 1890 dipinto simbolico con molta intensità emotiva
• Rappresentazione della primavera 1897 le pennellate seguono la forma e la disegnano
si passa poi alla sezione fonti e trittico preceduto da un video.
IX
COMMENTO ARTICOLO SONIA MAFFEI(docente università di Bergamo, storia della letteratura
artistica).
Luciano di Damosata del II sec d c, scrive cose di vario genere, filosofico, letterario, retorica e arte.
In Immagines descrive il dialogo tra 2 personaggi: Polistrato dice a Licino che farà il ritratto di
Pantea attraverso le parti + belle di alcune statue. La descrizione di luciano si basa su fonti
artistiche, ma è una descrizione letteraria. Le immagini che possiamo prendere in considerazione
per Pantea sono:
• Copia romana in marmo ai musei vaticani della afrodite Cridia di Prassitele(bronzo 360 a c)
• Afrodite dei giardini di Alcmene v sec a c (copia romana in marmo) copia romana di
afrodite di Prassitele, viene ripresa la testa, lo sguardo la dolcezza.
• Dell’Atene Lemnia venne ripreso il naso. La statua dell’Atena è del V sec è di Fidia e si
trova la museo di Desdra.
• Amazzone di Fidia
• Sosandra di Calamide da queste ultime 2 statue viene ripreso il senso di pudore.
La bellezza fisica poteva essere ricreata da scultore, pittore e poesia e fornirono i modelli a
Polistrato per creare Pantea. Esempi sono: Apelle da dove riprende il colore del volto e da omero,
anca di Menelao. Mettere in relazione uomo e divinità era peculiare per i morti , tale culto si
sviluppa nell’antichità. Esistevano 2 tipi di ricordo del defunto:
1. Poesia sepolcrale
2. Arte romana funeraria
I personaggi erano spesso donne e bambini. Con questi accostamenti l’opera d’arte diventa una
metafora (simbolo ) e viene dato un valore privato ai propri morti. Avremo così una forma
idealizzata per esprimere la vita dopo la morte.
Nella copia romana in marmo del II sec che rappresenta l’afrodite Sosandra di Calamide in bronzo
del 460 a C circa, la figura intera è conservata al museo archeologico di Napoli, mentre la testa è al
Louvre. La Maffei nel suo articolo cita l’esempio di Zeusi, la storia che viene narrata da PLINIO E
Cicerone, per rappresentare la dea per il tempio usa 5 modelle. Il tempio di HERA LECINIA è del
VI sec a C di cui oggi resta poco e che ritroviamo in una riproduzione del XVIII sec. Il tempio fu
usato come materiale per nuove costruzioni. La Maffei considera la storia di Luciano ripresa da
Zeusi. Il problema estetico nel campo dell’arte è che il metodo di Zeusi implica che l’arte sia
superiore alla natura, il pittore seleziona dalla natura le parti + belle e arriva a superarla. Erano 2 le
idee in contrasto:
• Mimesis
• Selezione
Il buon pittore in antichità era colui che + riusciva a imitare la natura, Zeusi aveva dipinto tanto
bene l’uva da ingannare i passeri, ma allo stesso tempo corregge la natura. Questa era la
contraddizione. La differenza tra Zeusi e luciano è che Luciano attinge dalla stessa arte, mentre
Zeusi dalla natura. La Maffei fa alcuni esempi:
• Ovidio: Andromeda legata allo scoglio, aspetta salvatore, Ovidio la descrive come una statua
fiera antica.
• Ovidio metamorfosi, descrive bosco che è bello quanto solo un quadro potrebbe esserlo. Qui
la natura imita l’artificio dell’uomo.
Tutto questo lo avevamo già visto con GRANVILLE in autre monde, quando il fondale sottomarino
imita la natura umana. Lo stesso Plinio per descrivere la sua casa toscana afferma che l’esterno è
bello come bello sarebbe in un quadro.
Nel II sec a c vi era la tendenza classicista che guardava spesso all’indietro , sviluppando un nuovo
concetto di imitazione. La Maffei prende in considerazione la statua di matrona romana
riconducibile a Venere , oggi ai musei capitolini, luciano autore del ritratto di Pantea si era formato
all’atelier di scultore di un parente. Le statue di età imperiale erano composte da bruschi
accostamenti in bronzo o marmo, tale tecnica si ritrova nelle avanguardie e nel Bauhaus dove
materiali diversi vengono utilizzati per creare vibrazioni. Afrodite di Capua Napoli, la tipologia di
statua è composta. Nella matrona la testa non è in relazione con il corpo, questo succede perché le
statue venivano composte a pezzi, ne deriva un mercato delle forme che rimanda a Granville con il
disegno delle opere di varie dimensioni. La matrona si può accostare all’opera di Hannah Hoch che
crea una figura femminile tramite il ritaglio di + fotografie e per alludere alla tecnica ha in mano
una forbice. L’opera + importante dell’artista è tagliato con il coltello della cucina del 1920 Berlino
Nationalgallerie dove si trovano oggetti meccanici e personaggi importanti come Kate Kolvitz. Il
quadro verrà esposto alla I mostra di Berlino del DADA dove fu schernito Rosseau e Cezanne, fino
ad allora apprezzato dalle avanguardie.
X
Il quadro di Hoch nel titolo allude alla tecnica utilizzata: tagliato con il coltello da cucina dada
attraverso l’ultima bagliore della cultura di Weimar delle pancia piena di birra Berlino
nationalgalerie 1919
La Germania di quel periodo era importantissima artisticamente, a Weimar si fonda il Bauhaus che
sarà alla base per la formazione di nuovi musei come il Moma nel 29. Gli artisti del dada vedono la
cultura tedesca troppo tradizionalista pancia piena di birra. Per il problema imitazione/imitazione
il dada è fondamentale. Il collage di Hoch fu esposto nel 20 nella prima fiera internazionale dada
berlino, si tratta di un giornale con il Simultanmontagne di J. Heartfield Leben und Trieben in
Universal-city 12 Uhr 5 Mittegs (Berlino, berlinische gallerie). Il termine fiera e non mostra è in
senso dispregiativo, allude al mercato dell’arte. Nel volantino figurano i nomi dei curatori. Nel
volantino lo sfondo è composto da immagini di collage con ritagli fotografici, si notano ruote di
macchine e pezzi di pellicola. La fotografia si fa sempre + importante. In questo momento oltre il
dada in Italia c’è la biennale di Venezia con opere completamente differenti dal dada dal quale il
dada si distacca. Il volantino recita: il dadaista si oppone radicalmente allo sfruttamento, l’idea di
far bottino crea solo degli stupidi. Il dadaista odia la stupidità e ammette il non senso. Il dadaista è
l’esatto contrario della falsità del padre di famiglia che crepa in poltrona e del capitalista. Della
mostra esistono numerose fonti tra cui una fotografia dove si vede Grotz che guarda un manichino
surrealismo, de chirico. Appeso il soffitto un secondo manichino in abiti militari con testa di maiale.
Nella foto 2 quadri perduti:
• George Grotz Germania una fiaba d’inverno
• Otto dix i mutilati
Nella sala anche lo slogan: la fotografia scaccerà la pittura e la costituirà completamente di ANTON
WIERTZ 1855. Il 1855 è una data importante perché è l’anno dell’esposizione universale. Wiertz
parte per visitare la mostra ma non resta affascinato da Delacroix ma dalla fotografia da qui le sue
opere risulteranno totalmente cambiate.
Le sue opere tipiche erano di genere letterario religioso come: i greci e i troiani si contendono il
corpo di Patroclo I versione 1834-36 Liegi Musèe de art wellon. Lo stile dell’epoca è chiaro in una
immagine di Nadar pubblicati nel 1857 in le journal Amusant. Una macchina fotografica bussa alla
porta dell’esposizione, la pittura apre e la caccia via. Questa è la situazione nel 1920, la pittura fa
uso della fotografiaMonet fucilazione di Massimiliano, e i fotografi vogliono far parte del mondo
artistic