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MONET RENOIR

• •

Monet e’ piu’ attento all’effetto della Attenzione alle figure

luce che si muove sulla superficie • Tocco frammentato che accarezza le

inquieta dell’acqua piuttosto che le forme anziché’ costruirle

figure • Interferenze e sovrapposizioni

• Effetto di litore molto piu’ sicuro che

costruisce le forme

Impressione -Sole levante, Monet: l’occhio non e’ una pellicola indifferente e uguale per tutti gli

artisti. Monet presenta l’opera nel 15 aprile del 1874 alla Prima Mostra degli Impressionisti,

dove gli artisti si presentano come società anonima di artisti. Si tratta di un’alternativa al Salon, una

mostra con precise regole che ha scopo anche di vendita, in tal caso una parte del ricavato va alla

società e il resto del denaro all’artista. La possibilità di essere tacciati e rifiutati era da mettere in

conto, quindi la mostra si apre in anticipo rispetto al Salon. Degas insiste che la mostra coinvolga

personalità che al Salon esponevano regolarmente. Alla prima mostra vediamo esporre 30 artisti,

non vi sono solo impressionisti ma anche artisti di formazione diversa. La mostra si tiene nello

studio fotografico di Nadar. Nel Salon del 1874 siamo di fronte a un’esposizione affollata, le opere

dei giovani artisti venivamo messe in alto dove vi era meno luce cresce il dissenso verso il Salon.

Nella mostra degli Impressionisti, invece, si segue un ordine alfabetico nella disposizione delle

opere e i dipinti dei singoli autori vengono collocati su due file.

Il termine Impressionismo viene coniato da un giornalista, Lerois, che lo riprende quindi dall’opera

di Monet, esso ha un valore negativo, poiché’ l’opera lascia interdetti. Lerois finge di

accompagnare un amico e registrare le sue battute di fronte alle diverse opere che incontra.

Impressione e’ una provocazione di Monet, nel gergo dell’epoca e’ in uso nel contesto della

produzione delle tappezzerie, che veniva fatta con matrici xilografiche per comporre ad esempio

motivi floreali. Si stampavano le diverse matrici che lasciavano un’impressione, la prima

impressione sporcava la tela e il motivo non era leggibile, esso poteva essere colto nel momento in

cui le diverse impressioni si sovrapponevano. In Francia la prima Impressione e’, all’altezza del

1874, questo. Monet sa di introdurre una provocazione che suscita reazione  indica il valore

dell’incompiutezza di un’immagine che e’ compiuta, non si tratta di uno studio infatti. Un’altra opera

di Monet presenta il Viale su cui dava lo studio di Nadar. Alcuni spettatori non riescono a capire

cosa siano le macchie sul dipinto che sporcano la tela e si sfrangiano.

Leroy- L’esposizione impressionista

Oh, fu davvero una giornata tremenda quella in cui osai recarmi alla prima mostra (impressionista, ndr) sul

boulevard des Capucines assieme a Joseph Vincent, paesaggista, allievo di Bertin, premiato sotto diversi

governi.

L’imprudente era andato lì senza pensarci, credeva di vedere della pittura come se ne vede dovunque,

buona e cattiva, più cattiva che buona, ma che non attentasse ai buoni costumi artistici, al culto della forma,

al rispetto dei maestri. Ah, la forma. Ah, i maestri. Non ne abbiamo più bisogno, mio povero amico! Tutto

questo è cambiato. (…) Il poveretto ansava, sragionando così, pacatamente, e nulla poteva farmi prevedere

il penoso incidente che avrebbe provocato la sua visita a quella mostra.

Sopportò persino, senza prendersela di più, la vista delle Barche da pesca che escono dal porto di Le Havre

di Monet, forse perché lo strappai a quella pericolosa contemplazione prima che le deleterie figurine in primo

piano riuscissero a produrre il loro effetto. Ebbi purtroppo l’imprudenza di lasciarlo troppo a lungo dinanzi al

Bouleoard des Capucines, pure di Monet. “Ah, ah!” ghignò “questo sì che è riuscito. Eccola qui

l’impressione, o altrimenti non capisco nulla; vogliate solo dirmi che cosa rappresentano quelle striscioline

nere in basso”. “Ma” risposi “sono persone che passeggiano”. “Sicché, quando passeggio per il boulevard

des Capucines appaio così? Fulmini di Giove: ma, insomma, vi prendete forse gioco di me? […]”

Gettai un’occhiata all’allievo di Bertin, il cui volto era adesso di un rosso cupo. Ebbi il presentimento di una

catastrofe imminente; doveva essere Monet a dargli il colpo finale.

“Ah, eccolo, eccolo!” esclamò dinanzi al n. 98. “Che cosa rappresenta questa tela? Guardate il catalogo”.

“Impressione, sole nascente”. “Impressione, ne ero sicuro. Ci dev’essere dell’impressione, là dentro. E che

libertà, che disinvoltura nell’esecuzione! La carta da parati allo stato embrionale è ancor più curata di questo

dipinto”. “Ma che avrebbero detto Bidault, Boisselier, Bertin, dinanzi a questa tela importante?”

“Non venitemi a parlare di quegli schifosi pittorucoli!” urlò il povero Vincent.

L’infelice rinnegava i suoi dèi […]. Il vaso, alla fine, traboccò. Il cervello classico del vecchio Vincent, assalito

da troppe parti insieme, venne sconvolto del tutto Si fermò dinanzi al custode che vigila su tutti quei tesori e,

prendendolo per un ritratto, cominciò a farne una critica alquanto rigorosa: “Ma quanto è brutto!” fece,

alzando le spalle. “In faccia ha due occhi, un naso e una bocca. Non sono di sicuro gli impressionisti che si

sarebbero lasciati andare in tal modo al particolare. Con tutte le cose inutili che il pittore ha sprecato in

questa faccia, Monet avrebbe fatto almeno venti custodi”. “Se circolaste un poco?” gli disse il ritratto. “Lo

sentite? Non gli manca neppure la parola. Quel pedante che lo ha dipinto ce ne deve aver messo di tempo

per farlo!” E per dare al suo aspetto tutta la serietà che occorreva, il vecchio Vincent si mise a ballare la

danza dello scotennatore davanti al guardiano, gridando con voce strozzata: “Hugh! lo sono

nell’impressionismo in marcia, la spatola vendicatrice. Boulevard desCapucines di Monet, la Casa

dell’impiccato e l’Olympia moderna di Cézanne! Hugh! Hugh! Hugh”.

Pizarro, Paesaggio: gli spettatori non capiscono cosa siano le macchie bianche/azzurre che si

stendono sui campi. L’occhio vede la brina azzurra perché’ i cristalli di ghiaccio riflettono il cielo. Le

striature sono dovute alle ombre proiettate da un filare di alberi che si devono immaginare al di qua

della tela.

Cezanne, Una moderna Olympia : lettura omaggio al quadro di Manet

(La Rovati ribadisce: Gli impressionisti usavano il nero !!!!)

Pochissimi sono i quadri venduti durante l’Esposizione, gli artisti sono in condizioni economiche

cosi gravi da non poter allestire nuove esposizioni per l’anno successivo e da mettere all’asta le

loro opere. Le opere sono acquistate per le loro cornici e non per il quadro stesso.

Alla seconda esposizione, realizzata grazie alle opere vendute all’asta, partecipano solo 18 artisti,

molti, scoraggiati, decidono di separarsi perché’

ritengono che l’associazione possa essere troppo

compromettente. Tra coloro che non accettano di

partecipare, per ragioni altre, e’ Cezanne (ritornerà

ad esporre nel 1877).

1. Entra nell’esposizione un nuovo nome,

Caillebotte, esponente di una famiglia molto

benestante, avrà un ruolo come collezionista

di opere impressioniste. Morirà giovane,

donerà la sua collezione allo stato facendo

entrare cosi le opere al Louvre. L’artista

ragione su soggetti di vita quotidiana (I

raschiatori di parquet).

2. Degas, la stiratrice: potrebbe essere un opera di realismo, ma, rispetto a Courbet, Degas

non si carica di una condanna politica.

3. Le ballerine, Degas: ragazzine stanche si lasciano andare a pose sgraziate, il lavoro di

queste ballerine era faticosissimo e ledeva la loro salute.

Gli impressionisti tengono nel 1877 la terza mostra. Gli artisti ritengono opportuno acquisire il

termine Impressionismo di valenza dispregiativa, per potere suscitare attenzione e scandalo, di

modo che vi siano molti ingressi e quindi molti introiti per i biglietti. Ma molti artisti non si

riconoscono in questo termine, esso è stato modellato sul lavoro di Monet, tra questi Degas, che

non si dedica alla pittura di paesaggio ma a scene di interni, per fissare lo sguardo nei bar, dietro le

quinte o nelle case. Iniziano degli attriti, Degas cerca di proporre un’alternativa, ovvero trovare una

dimensione che faccia vivere le diverse anime del gruppo, impressionisti, realisti e artisti

indipendenti. Ma Degas si deve rassegnare nel vedere le sue opere sotto la voce di Impressionisti.

1. Renoir ci spiega come la pittura impressionista si interroga su aspetti della vita

contemporanee scegli soggetti come la vita moderna si stava trasformando. Nel Ballo

della Moulin de la Galette, il piccolo popolino si concede lo svago tipico dei ceti alti, si

tratta di una novità  indizio della trasformazione della vita sociale.

2. Monet, vedute della Gare San Lazaire, dato della vita contemporanea.

3. Calleibotte, Tempo di pioggia

Quarta mostra degli Impressionisti, 1879nel 1879 manca Renoir, che viene invitato a partecipare

al Salon, e trascura la mostra impressionista. Degas si infuria, il messaggio e’ che la mostra sia il

raduno dei rifiutati. Degas fa votare una mozione per cui ogni artista deve decidere se partecipare

alle mostre impressioniste o al Salon, non può esporre ad entrambi.

1. Monet, Rue de Saint Denis: veduta urbana di una via di Parigi in festa, dipinto

straordinario che ci permette di capire cosa sia l’Impressionismo, visione di puro colore, se

si fissano alcune porzioni non si vede altro che rosso, bianco, blu. Il pigmento viene

analizzato in modo violentoM. accosta due colori primari di massimo contrasto,

riconosciuto stridente all’epoca per via dei colori incompatibili.

Un recensore chiede a Renoir quale sia la distanza da cui guardare un quadro impressionista, R.

risponde: “Parbleau, la distanza di un braccio!!”, con cui il pittore dipinge e ha una visione

d’insieme mentre dipinge. Questo significa che noi dobbiamo immedesimarci nella condizione di

pittore, fare lo sforzo di comprendere il punto di vista dell’artista.

Quinta esposizione del 1880, Esposizione di artisti indipendenti, Monet presenta al Salon e

abbandona la mostra. Appare sul manifesto il nome di Gaugin che aveva esordito nel 1879, ma

fuori catalogo.

Sesta esposizione del 1881

• Statuetta della ballerina di Degas: in cera, possedeva un vero tutù e un nastro rosa, i

capelli erano fatte di crine.

Settima esposizione del 1882: esce De

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A.A. 2016-2017
31 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ellissa95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Rovati Federica.