Anteprima
Vedrai una selezione di 11 pagine su 47
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 1 Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 2
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 6
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 11
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 16
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 21
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 26
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 31
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 36
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 41
Anteprima di 11 pagg. su 47.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Filosofia del diritto Pag. 46
1 su 47
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

VENTICINQUESIMA LEZIONE

Per Kant razionalità e forma sono la stessa cosa. Qnd ritiene che un ragionamento è razionale,

corrisponde ad una certa forma: il modo attrav cui conosciamo la realtà. Ciò significa che la

razionalità della realtà nn è prodotto di una procedura di controllo xk ci rimarrebbe il problema del

xk è razionale quel metodo: sn razionali xk corrispondono ad una forma che è già in noi e nn xk

noi ne proviamo la razionalità. La forma è universale, trascendentale, e proprio di ogni uomo

in quanto tale. Rivediamo la ragion pura: quel modo di conoscere la realtà in modo astratto; agisce

in 3 modi analitico a priori, sintetico a posteriori, sintetico a priori. Una forma a priori sia

analitica o sintetica significa una forma che ci permette di capire che qualcosa è razionale e

che precede questo qualche cosa in quanto è già presente in me. La forma x cui ciò che è del

genere è della specie è già in noi: nel caso della conoscenza sintetica a priori noi sappiamo che una

forma matematica è razionale xk fondata su forme già presenti in noi che ci consentono di scoprire

molte altre cose. Questa estensione di conoscenza è possibile xk vi è una forma a priori in noi:

la conoscenza empirica nn ha razionalità a priori ma a posteriori, nella forma sintetica, dp

cioè averlo effettuato. Questi atti di conoscenza empirica sn atti della ragione pura: la distinzione

fra scienza formali ed empirica è di metodo ma hanno la stessa natura di razionalità pura e nn fanno

parte di estetica trascendentale. Xk no?

Xk nn sarebbe possibile costruire un sapere sulla base di una conoscenza di secondo grado.

Immaginiamo che diritto sia concepibile come sistema formale: o come sistema delle fonti o come

lo immagina certa informatica giuridica (insieme di algoritmi). Il diritto potrebbe rientrare nella

ragion pura. Oppure immaginiamo una concezione del diritto simile ai realisti, concezione empirica

del diritto (i campi della ragion pura nn riguardano quindi subito il giurista).

Ma dove sta il diritto quindi?

Bisogna precisare che x Kant conoscenza nn ha carattere astratto e scientifico xk si conosce anche

in altri ambiti qualificati come ragion pratica. Dice Kant “così cm io conosco, cn qll forme della

razionalità a priori o posteriori, così esistono forme che riguardano il mio agire”: nn c’è divisione

netta tra conoscere ed agire, xk se anche agire è governato da razionalità anche agire è conoscenza.

L’esperienza umana sarà conoscenza nella misura in cui sarà razionalità e sarà razionalità nella

misura in cui posso indicarne i trascendentali. Abbiamo sempre parlato di forme: la conoscenza è

razionale sulla base di certe forme; anche l’esperienza è conoscenza se impiega forme

razionali. Ciò che posso conoscere quindi è sempre forma ma mai contenuto.

Ciò che appare è fenomeno ma sul fenomeno nn posso dire nulla xk posso dire solo sulla

forma. Allora conosco fenomeno sl attraverso la forma xk tt ciò che alla forma sfugge nn è

razionale: mi sfugge quindi il contenuto, il noumeno. Il noumeno nn è mai conoscibile. La cosa in

sé nn è conoscibile, nn è universale, nn è maneggiabile dal pensiero. Dunque ha carattere

puramente soggettivo. La razionalità può portare alla conoscenza di determinati eventi ma nn andrà

oltre a questo.

Le forme della ragion pratica sn due: l’imperativo ipotetico e l’imperativo categorico.

IMPERATIVO IPOTETICO VUOL DIRE CHE AZIONE È SUBORDINATA ALLA VOLONTÀ

CHE L’HA POSTA IN ESSERE. E’ UN AGIRE ESTERNO: È UNA RAZIONALITÀ NEL

SENSO DEL CALCOLO. PER OTTENERE A, FAI B. SI AGISCE PER IL RISULTATO: agire

ipotetico nn è libero xk si misura da altro da sé.

L’IMPERATIVO CATEGORICO È VOLONTÀ PURA, AGIRE PURO. SN LE AZIONI IN

FORO INTERNO: AZIONI TOTALMENTE CONCLUSE NELL’INTERIORITÀ. E’ IL

MASSIMAMENTE LIBERO: È LA VITA MORALE, LA VITA NN CONDIZIONATA DA FINI

MA XK È IN VISTA DEL BENE IN SÉ. LA MORALE KANTIANA È TOTALMENTE

AUTONOMA. La definizione di Kant“opera in modo che la massima della tua volontà, possa

valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale” (critica ragion pratica, 117):

qnd agisco liberamente agisco secondo un criterio che reputo un valore cioè qualcosa che vale

sempre come principio. La massima della volontà significa che si sente come principio universale

(“la legge morale dentro di me”): la morale nn ha mai un fine. Nn ha nessun fine altro che sé stessa:

significa quindi essere liberi di qualsiasi vincolo. La morale x Kant è il vivere liberi attrav la

responsabilità attrav cui si comprende se ciò che si sta facendo va ricondotto ad una massima

che si sente principio universale.

Il diritto nn sta immediatamente qui. Il diritto è campo dell’esperienza governato da certi fini.

Risponde ad imperativi ipotetici. Un comportamento giuridico nn è immediatamente morale: xk è

fai Z x ottenere Y. Nel diritto vi è il fine, come in economia, ingegneria. Entrambi i campi, morale

e ipotetico, sn entrambi modi di conoscere i fenomeni: e lo sn nella misura in cui siamo in grado di

individuare le forme trascendentali. Anche l’economia è forma di conoscenza e anche il diritto lo è:

senza dimenticare anche la morale che indaga la libertà umana. Qnd osserviamo un certo

comportamento dobbiamo capire qual è la forma razionale che lo governa: mi fermo al

semaforo rosso, è razionale x quale forma? E’ morale o ipotetico? X nn prendere la multa-ipotetico,

x nn recare intralcio-ipotetico, x rispetto delle regole-categorico se risponde a massima come

principio di legislazione universale (l’azione è interna).

La forma del diritto: ciò che si consente di distinguere il diritto da altri ambiti. Prima di tutto Kant

giustifica il suo interesse x il diritto: Kant distingue fra quid ius e quid iuris: interrogarsi su

forme del diritto (quid ius è del filosofo del diritto, Manzin, Cavalla), mentre l’azione pratica

(dei giuristi). Da filosofo del diritto Kant si mette a studiare la forma della razionalità giuridica:

- prima forma della razionalità giuridica è intersoggettività: il diritto riguarda quelle azioni

esterne che gli uomini intrattengono l’uno con l’altro. Dobbiamo sempre vedere se questa

forma c’è come primo elemento di riconoscibilità del diritto.

- Secondo: Kant dice che diritto deve essere un incontro di arbìtri, precisando cosa intende per

intersoggettività. Ci deve essere questa forma: cioè la volontà ovvero il desiderio di ottenere

qualcosa entro un processo determinato di realizzabilità. Prima di tutto il soggetto desidera

qualcosa, sulla base di ciò agisce intersoggettivamente ma questa volta il desiderato deve

essere conseguibile x poi essere ottenuto, secondo un processo che è già stato determinato.

- Terzo: formalità, come processo determinato, stabile e conseguibile. “l’azione di uno dei

due deve poter accordarsi con la libertà dell’altro secondo una legge universale” (ipse dixit):

questo è fondamentale. La relazione che si instaura qnd si incontrano è quella x cui la libertà

esterna dei soggetti sn in perfetto accordo con libertà di entrambi e nn sn + quindi un atto

eteronomo ma autonomo: qnd Kant dice “secondo una legge universale”, fa sì che l’azione

è incontro fra imperativo ipotetico e categorico, si regola quindi ciò che comunque

proviene da una libertà. Il diritto può essere definito come “forma esteriore della

libertà degli individui coesistenti (intersoggettività) entro una legge universale di libertà

(categorica)” (manzin). In qst modo Kant connette diritto a morale. Se ha questa forma

l’azione giuridica nn è sl legale ma giusta: questa forma della libertà in ambito giuridico

viene chiamata giustizia. Ciò significa che anche compravendita ha in radice atto nn

sindacabile e nn consegnato a potere costituito. Immaginiamo che uno dei sogg decida di

limitare la libertà, eccettuandosi dalle clausole del contratto: Tizio recede dalla clausola; x

Kant se nn è garantita secondo la forma stabilita nn è diritto.

- La coazione è forma razionale del diritto: il diritto deve prevedere di poter agire

coattivamente per difendere la libertà del soggetto. Nn c’è diritto senza coazione. [la

norma giuridica viene assistita da sanzione] l’esigenza di sanzione viene dalla morale,

corrisponde ad esigenza morale ma nn è morale poiché è atto esteriore. La sanzione è

sempre esterna.

Il diritto riguarda le azioni esterne, anche se collegato a morale xk serve a far esprimere la

libertà dei soggetti: ha come scopo la libertà degli individui. La legge è un veicolo promotivo

della libertà, la legge serve alla libertà affinchè essa possa meglio manifestarsi. Per Kant diritto

giusto significa diritto per la libertà: si vede l’elemento tipico del pensiero idealistico; ciò che

governa la razionalità del diritto è un “dover essere”, il diritto ha un ideale (la giustizia), è un per

qualche cosa.

Nn è facile capire se Kant è o meno giusnaturalista: soprattutto per il problema della morale.

L’elemento forte dei giunaturalisti è il criterio di razionalità: ma il concetto di Kant nn è

sovrapponibile al cartesianesimo degli altri. Cartesio nn avrebbe mai pensato a ragion pratica perché

razionale è matematica: giusnaturalismo separa diritto da religione ma nn diritto da morale.

La risposta è che è giusnaturalista a modo suo.

Che differenza c’è fra diritto naturale e quello positivo? Ciò che c’è in natura (“prima” dello

Stato), è diritto privato (regole utili alla vita), mentre il diritto positivo viene definito diritto

pubblico (cioè nn riguarda + i singoli ma i singoli entro una forma di convivenza che si chiama

Stato).

Nello stato di natura le leggi vincolano i soggetti nn obbligatoriamente, mentre nello stato civile vi è

obbligatorietà con coattività, sanzione. Come si traduce nel modellino del diritto naturale?

Nello stato di natura vige il diritto privato assolutamente libero, nn garantito: funziona finchè e nella

misura in cui i soggetti nn tendono a sopraffarsi. Uscire dallo stato di natura è un imperativo

categorico xk il prossimo ha alt

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
47 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SolidSnake86 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Manzin Maurizio.