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TOMOGRAFIA ED EMISSIONE DI POSITRONI
La tomografia a emissione di positroni (o PET, dall'inglese Positron Emission
Tomography) è una tecnica di medicina nucleare e di diagnostica medica
utilizzato per la produzione di bioimmagini (immagini del corpo).Con questo
esame si ottengono mappe dei processi funzionali all'interno del corpo.
Si utilizzano degi emettitori di positroni come:
Essi sono incorporati in alcune molecole che vengono fatte inalare o iniettate
accumulandosi nell'organo (o regione da studiare). Quando un nuclide di
questi decade, il positrone emesso urta quasi immediatamente un elettrone. Nella
collisione, positrone ed elettrone "annichiliscono" emettendo due raggi gamma:
I fotoni emessi, diretti in versi opposti, vengono
catturati dagli anelli rilevatori attorno al paziente, e permettono di stabilire la
reale posizione del "radioisotopo" che li ha emessi.
scomparire totalmente
Annichilire:
Radioisotopo: Elemento che, essendo radioattivo, emette spontaneamente
energia (E).
ESEMPIO DI TOMOGRAFIA (scansione PET)
Scansione del cervello di una persona anziana sana e quella di
un paziente con malattia di Alzheimer. Le regioni chiare
contengono concentrazioni più alte di glucosio radioattivo, ad
indicare un tasso più alto di metabolismo e quindi aumento
dell'attività celebrale.
EFFETTO FOTOELETTRICO
È stato dimostrato che Solo un oggetto con massa=0 può viaggiare alla
velocità della luce. Questo ha portato Einstein a dire che l'effetto
fotoelettrico può essere spiegato come un'azione corpuscolare della luce
sulla materia
Quindi, possiamo dire che la corrente è direttamente proporzionale
all'intensità della luce.
Al disotto di una certa frequenza (frequenza di soglia) non si
rilasciano elettroni (pensa al principio dei pannelli fotovoltaici).
Più aumento la frequenza più aumenta l'energia cinetica degli
elettroni. Essi vengono emessi istantaneamente, questo fenomeno non
è spiegabile della teoria elettromagnetica (arriva l'onda sulla placchetta
e piano piano fa staccare tutti gli elettroni).
Quindi l'effetto fotoelettrico deve essere necessariamente spiegato come
se la luce fosse un proiettile che colpisce il fotone "liberandolo" (se ha
un'energia sufficiente). Ragion per cui possiamo dire che c'è una
diretta proporzionalità tra l'energia cinetica del fotone e la frequenza
della radiazione:
frequenza
costante di plank (6,63 • 10^(-34) ) [ j • s ]
energia per liberare l'elettrone
Essendo:
Natura corpuscolare: il soggetto avrà una quantità di moto anche se m=0
Cosa figa: il fotomoltiplicatore
Quando una radiazione luminosa incide sul catodo, questo emette
elettroni per effetto fotoelettrico che vengono convogliati da un campo
elettrico su una serie di "dinodi".
Su ciascun dinodo gli elettroni
si moltiplicano per effetto
termoelettrico. Quindi, alla fine
dello strumento, sull'anodo è
ottenere una corrente molto più
intensa di quella iniziale EFFETTO COMPTON
L'effetto Compton è un fenomeno di scattering
(particelle che cambiano traiettoria) interpretabile come
l'urto tra un fotone e un elettrone. Il fenomeno, osservato
per la prima volta da Arthur Compton nel 1922, divenne
ben presto uno dei risultati sperimentali decisivi in favore
della descrizione quantistica della radiazione
elettromagnetica.
L'esperimento di Compton consisteva nell'invio di un fascio collimato di
fotoni (raggi X con λ = 0,0709 nm) su un bersaglio di grafite, e
nell'osservazione dello spettro dei fotoni diffusi e, quindi, della loro
lunghezza d'onda (λ).
Quello che vide il fisico statunitense fu che, oltre all'emissione di fotoni
della stessa λ, vi erano anche raggi X di lunghezza d'onda maggiore (in
media di 0,0731 nm)[1], e quindi di frequenza (f) minore (meno
energetici). Inoltre l'aumento assoluto della lunghezza d'onda della
radiazione diffusa, per un qualsiasi angolo di diffusione, era
indipendente dalla lunghezza d'onda della radiazione incidente.
ESERCIZIO
Applichiamo i principi di conservazione dell'energia e della quantità di
moto solo con le espressioni relativistiche che abbiamo visto
energia a riposo (piccola parentesi)
l'elettronvolt
"nu" iniziale 1 volt
- prima equazione trovata - quindi
Elettronvolt: energia cinetica acquistata da un
elettrone libero quando, nel vuoto,
è accellerato da una ∆V= 1V
Trovo la seconda richiesta (q.tà moto):
lungo l'asse x:
lungo l'asse y:
Abbiamo quindi trovato la conservazione della quantità di moto
scomposta lungo le sue due direzioni
Spesso negli esercizi troveremo: fermi
dove:
Conversione: 1 Fermi [Fm] = 10^(-15) m
DOMANDA TIPICA DA ESAME:
applicare la conservazione di energia e quantità di moto al processo di
anichilazione positrone elettrone in generale: dove:
fin
in •A=numero atomico
condizione iniziale: •Z=numero protoni
•A=N+Z
•N=neutroni
conservazione energia conservazione
q.tà moto
quindi:
Quindi vengono emessi con la stessa frequenza, e perciò:
ogni fotone ha un'energia di:
MODELLO ATOMICO
(Thomson-Rutherford)
Thomson sosteneva che l'atomo era una sfera
omogenea di carica positiva all'interno della quale
erano incastrate le cariche negative degli elettroni
(un panettone con in mezzo i canditi).
Se ciò fosse vero, la materia sarebbe tutta densa.
Ma Rutherford fece un'esperimento:
La radiazione alpha attraversa la lamina d'oro e in alcuni punti le
particelle venivano deflesse o perfino riflesse.
Quindi la materia non è densa e Thomson ha toppato alla grande.
Facendo il rapporto tra la sezione d'urto e l'area puoi ricavarti la
dimensione degli atomi. Dunque Rutherford dimostrò che la materia era
essenzialmente composta dal vuoto
Sullo schermo di osservazione quindi si vanno ad accumulare le
particelle alpha. I valori sono stati riportati nel grafico soprastante.
UPGRADE SPECCHIETTO RIASSUNTIVO
se m=0 level up!
Elettrone con una certa energia cinetica che entra nella materia:
(per il fotone)
-DE BROGLIE
La materia può comportarsi come un'onda: ad ogni particella che si
muove con uan quantità di moto p, viene associata un'onda piana
di lunghezza d'onda:
(con m≠0) inoltre, sapendo che:
In conclusione: variando la quantità di moto cambio la frequenza.
questa è la prova che
l'elettrone si comporta in
maniera ondulatoria
sparano elettroni sul reticolo cristallino e trovano
DEVISON/GERNER: figure di difrazione
Esempio di figura di
difrazione
INTERFERENZA
Noi pensiamo all'elettrone come una minuscola "biglia", quindi, cosa
succederebbe se un flusso di elettroni passasse attraverso a due
fenditure? Inizialmente si era
ipotizzato di rilevare solo due linee
di passaggio.
Sperimentalmente però, venne notato
che il reale comportamento è più
simile a quello di un'onda:
Analizzando il fenomeno da
un punto di vista più
geometrico:
la zona più intensa (nella figura in
centro-destra) e la maggior ampiezza
dell'onda (figura in basso),
rappresentano la zona con probabilità
maggiore di "captazione del segnale". Bensì:
Quindi l'interferenza è data dalla somma delle AMPIEZZE di
interferenza. Possiamo fare un discorso parallelo per quanto
riguarda la probabilità di trovare le particelle.
Questo discorso ci farà intuire il principio di Heisenberg
Secondo la meccanica classica, è possibile eseguire delle misure con
un'incertezza piccola. La teoria quantistica tuttavia sostiene che è impossibile
eseguire misure simultanee della posizione e della quantità di moto di una
particella con accuratezza infinita (non posso trovarle contemporaneamente
entrambe). Heisemberg ebbe cura di puntualizzare che le inevitabili
indeterminazioni ∆x e ∆Px non sorgono delle imperfezioni nell'uso di strumenti
di misura o dall'interferenza con il sistema, piuttosto, le indeterminazioni
sorgono dalla struttura quantistica della materia. La forma matematica del
principio di indeterminazione afferma che il prodotto delle indeterminazioni
della posizione e della quantità di moto sarà sempre maggiore di un certo valore
minimo, ovvero: STRUTTURA DEL NUCLEO
Thomson: sfera omogenea di carica positiva nella quale sono incastrate
cariche negative degli elettroni.
Questa teoria venne bocciata da mr. Rutherford il quale tramite il suo
esperimento scoprì che il nucleo era confinato in una regione di 10^-14
cm.
Dobbiamo tenere conto de comportamento della materia su scala
subatomica (gli elettroni si comportano come un'onda).
La radiazione elettromagnetica presenta sia aspetti ondulatori sia
corpuscolari. Per simmetria ci si può aspettare che ciò accada anche
per la materia.
Ipotesi di de Broglie: La materia può comportarsi come un'onda: ad
ogni particella che si muove con quantità di moto p viene associata
un'onda piana di lunghezza d'onda: Seguimi in Tv!
Ed essendo l'energia cinetica trascurabile (K << mC^2):
ESERCIZIETTO
Vogliamo avere una sorgente luminosa che mi va a illuminare una
regione più piccola di 10^-14 m , per esempio di 10^-15 m circa
(1 fermi). Qual è l'energia cinetica di questi elettroni?
con de Brogliè: se
se
Se:
Con Heisemberg:
SEZIONE D'URTO: urto elastico
con: a' e b' provviste di una
quantità di moto
Bersaglio con "dei proiettili" un
certo numero di elementi (per
esempio, usiamo protoni che
mirano elettroni).
Dal punto di vista sperimentale è
interessante dal lato
probabilistico, quello che importa
quindi è il flusso di elettroni
(tanto più è grande il flusso
tante più possibilità ho di colpire
gli elettroni.
quindi: perciò la probabilità dipende da quanti "proiettili"
sparo e dalla densità "bombardamento".
spessore parete
area parete n° reazioni
numero bersagli sezione d'urto
(misurata)
La sezione d'urto è definita come il numero di reazioni che
avvengono nell'unità di tempo diviso il flusso di "proiettili" per il
numero di particelle incidenti: (e sottomultipli)
Tipicamente una sezione d'urto è dell'ordine di 10^-28 [m^2]
Quindi defin