Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 24
Lezioni, Diritto pubblico Pag. 1 Lezioni, Diritto pubblico Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Diritto pubblico Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Diritto pubblico Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Diritto pubblico Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 24.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni, Diritto pubblico Pag. 21
1 su 24
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

GU.

Regolamenti ministeriali

Sono emanati dal ministro previo parere del consiglio di stato

Tipologia regolamenti governativi

1) regolamenti di esecuzione delle leggi, che il governo adotta anche senza

autorizzazione legislativa quando è necessario emanare norme che assicurino

l’operatività della legge e dei regolamenti UE;

l’attuazione e l’integrazione delle leggi e dei

2) regolamenti di attuazione, emanati per

decreti legislativi recanti norme di principio;

3) regolamenti indipendenti, emanati nelle materie in cui manca la disciplina da parte

di leggi o atti aventi forza di legge.

Delegificazione

Fenomeno con cui si verifica la sostituzione della precedente disciplina di livello legislativo

La legge ordinaria dispone l’abrogazione

con una nuova disciplina di livello regolamentare.

della legislazione precedente facendo decorrere l’effetto abrogativo dalla data di entrata in

vigore del regolamento.

Organi ausiliari del governo

Organi con funzione di ausilio; essi sono:

(consiglio nazionale dell’economia e del lavoro), le sue attribuzioni di potere

- il CNEL e l’esercizio della

riguardano la consulenza nei confronti del governo e delle camere

funzione legislativa;

- consiglio di stato, organo di consulenza giuridico amministrativa del governo e

organo giurisdizionale di appello della giustizia amministrativa;

- corte dei conti, che esercita : 1 controllo preventivo di legittimità su alcuni atti delle

amministrazioni statali, 2 funzione giurisdizionale in materia di giudizi di

responsabilità dei pubblici funzionare per il danno recato alle pubbliche

amministrazioni statali, regionali e locali.

Regioni e governo locale (fonti regionali)

Nel 2001 il Parlamento ha approvato una legge costituzionale di riforma del titolo v. si è

realizzato un forte decentramento politico disegnando una Repubblica delle autonomie.

La Costituzione prevede che la Repubblica è costituita da Comuni, Province, Città

metropolitane, Regioni e Stato. L’art 114 pone sullo stesso piano lo Stato e gli altri enti

territoriali minori ed attribuisce ai Comuni, Province e Regioni autonomia statutaria

secondo i principi fissati dalle Costituzione. Legge statale e legge regionale sono pari

ordinate per cui lo Stato ha perduto la potestà legislativa generale, potendo legiferare solo

nelle materie individuate dalla Costituzione.

Raccordi tra i diversi livelli territoriali del governo

Alcune competenze statali sono di tipo trasversale, cioè tagliano più materie. Attualmente i

raccordi principali sono: svolge compiti consultivi limitata all’ipotesi di

1) commissione bicamerale integrata,

scioglimento anticipato dei Consigli regionali.

2) Conferenza Stato-Regioni, principale strumento di leale collaborazione tra Stato,

Regioni, autonomie locali. Essa è stata affiancata dalla conferenza Stato, Città ed

autonomie locali: per materie e compiti di interesse comune, sono riunite nella

Conferenza unificata. Sono sedi di confronto tra Governo e istituzioni regionali sul

contenuto di atti del Governo che incidono sugli interessi e le competenze delle

Regioni.

Il principio di leale collaborazione

Tale principio governa i rapporti tra Stato e Regioni in relazione alle rispettive materie di

competenza. Le Regioni possono concludere accordi con Stati ed enti territoriali interni ad

dell’

altro Stato, possono partecipare anche alla formazione degli atti normativi UE. Il

Governo può esercitare il potere sostitutivo nei confronti degli organi delle Regioni,

Province e Comuni in caso di mancato rispetto di norme europee.

Federalismo fiscale

Sistema di finanza pubblica che riconosce l’autonomia finanziaria degli enti territoriali. L’art

l’autonomia finanziaria

119 garantisce sul versante delle entrate e delle spese, a favore

delle regioni e degli enti locali.

Al fine di evitare che tra i diversi enti territoriali vi siano differenze di disponibilità

finanziaria, è previsto un fondo perequativo a favore dei territori con minore capacità

fiscale per abitante che consiste in risorse aggiuntive da assegnare.

Forma di Governo regionale

Prima del 99 la forma di governo regionale era parlamentare a predominanza

assembleare ma vi era una notevole instabilità delle Giunte regionali. Per rafforzare il

Governo regionale, nel 95 vi è stata la riforma del sistema elettorale delle Regioni

ordinarie che, pur di tipo proporzionale, ha assicurato maggiore stabilità attraverso: premio

di maggioranza, liste regionali caratterizzate da capolista designato per la presidenza delle

Giunte, clausola di sbarramento, riduzione delle preferenze ad una soltanto.

Forma di governo transitoria

Si basa su 2 strutture: il Consiglio regionale, eletto dagli elettori regionali, titolare della

funzione legislativa e il Presidente della Regione, eletto a suffragio universale e diretto

dall’intero corpo elettorale regionale. Egli dirige la politica regionale della giunta, promulga

La giunta regionale è l’organo esecutivo titolare

le leggi ed emana i regolamenti regionali.

della funzione amministrativa. Il consiglio può sfiduciare il presidente della giunta mediante

mozione motivata sottoscritta da almeno 1/5 dei suoi componenti; l’approvazione della

mozione determina le dimissioni della giunta e lo scioglimento del consiglio. Se si opta per

l’elezione diretta la forma di governo è caratterizzata dal principio SIMUL STABUNT

SIMUL CADENT, con cui s’intende che al venir meno di uno dei due organi tra presidente

e consiglio si determina la scadenza anticipata dell’altro. La nuova disciplina costituzionale

affida alla legge regionale il compito di stabilire il sistema di elezione. La disciplina

transitoria prevede l’applicazione del sistema elettorale vigente: la candidatura dei capilista

delle liste regionali a presidente della regione, la proclamazione a presidente del candidato

con più voti validi in ambito regionale; a tre mesi dall’approvazione della mozione di

sfiducia si procede a nuove elezioni.

IL CASO CALABRIA: lo statuto della regione Calabria ha previsto l’elezione diretta del

presidente e vicepresidente della giunta contestualmente all’elezione del consiglio

regionale. In caso di rimozione del presidente sarebbe subentrato il vice. Lo statuto è stato

dichiarato illegittimo dalla corte costituzionale perché nel momento in cui si opta per

l’elezione diretta del presidente della giunta bisogna adottare il modello costituzionale che

contempla il principio SIMUL STABUNT SIMUL CADENT.

La forma di governo degli enti locali

Si basa sull’elezione popolare diretta del sindaco e del presidente della provincia i quali

durano in carica 5 anni e non possono ricoprire più di due mandati consecutivi. È eletto

sindaco colui che ottiene la maggioranza assoluta altrimenti si procede ad un secondo

turno di ballottaggio tra i candidati che ottengono più voti al primo turno. La ripartizione dei

seggi avviene con formula proporzionale ma vi è il premio di maggioranza per le liste

collegate al candidato eletto sindaco.

Statuti regionali

Fonti dell’ordinamento regionale sono la statuto, la legge regionale e il regolamento

regionale. A seconda del tipo di statuto si distinguono le regioni a statuto speciale e a

statuto ordinario. servono a disciplinare i loro poteri perché quest’ultime

Gli statuti delle regioni speciali

hanno ciascuna una propria disciplina derogatoria rispetto a quella comune. Lo statuto

quindi è il fondamento della loro autonomia ed è adottato con legge costituzionale,

rinviando allo statuto speciale la definizione di forme e condizioni particolari di economia

(art 116).

Per gli statuti delle regioni ordinarie invece le forme e condizioni di autonomia sono

definite dalla costituzione però comunque hanno la funzione di ridefinire integralmente la

forma di governo della regione.

Procedimento di formazione

Lo statuto della regione speciale è una legge costituzionale particolare perché parte delle

sue disposizioni può essere derogabile da una legge regionale rafforzata e perché il

procedimento di revisione degli statuti prevede che le future modifiche non sono

sottoposte a referendum costituzionale.

Lo statuto delle regioni ordinarie invece è approvato dal consiglio regionale con legge

approvata a maggioranza assoluta, con due deliberazioni successive adottate ad intervallo

non minore di due mesi. Il governo può impugnarlo dinanzi alla corte costituzionale entro

30 gg dalla pubblicazione; entro tre mesi dalla pubblicazione è sottoponibile a referendum

abrogativo in quanto se non è sottoposto a referendum non è promulgato se non è

approvato dalla maggioranza dei voti validi. Dalla pubblicazione decorsi i termini per

l’impugnazione e il referendum segue a promulgazione del presidente della regione e la

pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale (BUR).

Leggi regionali

Anche gli statuti delle regioni ordinarie sono leggi regionali ma rinforzate. La legge

regionale è una legge ordinaria formale poiché il procedimento rispecchia quello di

formazione delle leggi statali. È collocata tra le fonti primarie perché la costituzione la pone

su un pano di concorrenza e di separazione di competenza della legge statale.

Procedimento

Esso è disciplinato in parte dalla costituzione, in parte dallo statuto e dal regolamento

interno del consiglio regionale. Si svolge in tre fasi:

1) iniziativa: spetta alla giunta e i consiglieri;

2) approvazione: sono previste le classiche tre letture in assemblea e la legge è

approvata a maggioranza relativa;

3) promulgazione: del presidente della regione e pubblicazione sul BUR (lo stato

può impugnare la legge regionale dopo la sua pubblicazione senza esercitare

un potere di veto preventivo).

Regolamenti regionali

La riforma del titolo V ha introdotto il PRINCIPIO DEL PARALLELISMO tra funzioni

legislative e funzioni regolamentari limitando la podestà del governo di emanare

regolamenti inerenti alle materie sulle quali lo stato ha potestà legislativa esclusiva

riservando alle regioni il potere regolamentare delle altre materie. Nella gerarchia delle

fonti i regolamenti sono sottoposti alla legge regionale e questa allo statuto.

Fonti degli enti locali

L’art 114 attribuisce rilevanza costituzionale agli statuti degli enti locali e riconosce ad essi

la potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell’organizzazione e svolgimento delle

l’autonomia

loro funzioni. Il fondamento della loro autonomia si trova in costituzione ma

normativa di svolge con atti subordinati alla legge.

Statuto

Il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali prevede che comuni e province si

dotin

Dettagli
A.A. 2014-2015
24 pagine
1 download
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giovannigiuri92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Rivosecchi Guido.