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PRESIDENTE DELLA GIUNTA
GIUNTA REGIONALE
CONSIGLIO REGIONALE
SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO
Nomina e revoca
Si prevede, inoltre la possibilità di verificare il rapporto di fiducia tra la giunta e il consiglio, ma
solo nel caso in cui si voglia far cadere la giunta: il consiglio può chiedere una mozione di sfiducia
se crede che la giunta non stia seguendo il programma o se lavori male; ma se cade la giunta, a
differenza del rapporto di fiducia parlamento-governo, cade anche il consiglio, in questo modo si
vuole ridurre l’utilizzo di questa pratica, garantendo la governabilità ( ). Anche nel caso in cui
stabilità
si hanno dismissioni, morte, impedimento permanente del Presidente si scioglie sia la Giunta che il
Consiglio. Questa forma di governo, è detta “neo-parlamentare” ( non rientra nello schemino della forma di
64
).
governo in quanto ha una struttura un po’ anomala
COMUNI, PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANE
I Comuni e le Province ( ) esistono prima della Costituzione
solamente enti di decentramento
repubblicana. Con la Costituzione, 1948, si afferma che Comuni e Province sono enti locali
autonomi. Nel 1990 con la legge 142 si ha un nuovo ordinamento per Comuni e Province, con
l’introduzione delle città metropolitane:
- Possibilità per comuni e province di darsi un proprio statuto votato dall’organo
rappresentativo
- Previsione che in alcune aree caratterizzate da un vasto territorio con un grande
sviluppo economico, le province vengono cancellate per far posto alle città metropolitane
( ).
art. 114 scritto nel 2001, attuazione recente
Nel 2000 si ha la raccolta delle leggi sugli enti locali in un Testo Unico degli Enti Locali,
contenente le funzioni, gli organi e la legge elettorale. Ma dato che nel 2001 si ha la revisione della
Costituzione, il TUEL si trova in disarmonia rispetto alla revisione ( ). La
soprattutto verso l’articolo 118
forma di governa degli enti locali è simile a quella delle Regioni:
- Sindaco per i Comuni e il Presidente della Provincia eletti direttamente, i quali
successivamente nominano i membri della Giunta. Per i comuni sotto i 10mila abitanti il
sindaco è sia presidente della Giunta che presidente del Consiglio. Inoltre, per i comuni
sopra i 15 mila abitanti è prevista l’opzione del ballottaggio ( non prevista per le Regioni e per le
).
Province
- Consiglio Comunale e Consiglio Provinciale eletti direttamente.
- Giunta comunale e Giunta provinciale.
Sfiducia verso il Sindaco / Presidente,
dimissioni contestuali della metà
più uno dei consiglieri
Dismissioni, morte, impedimento permanente,
rimozione Sindaco / Presidente
ELETTORI COMUNE e PROVINCIA
SINDACO / PRESIDENTE PROVINCIA
GIUNTA COMUNALE / PRONVICIALE
CONSIGLIO COMUNALE / PROVINCIALE
SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO
Nomina e revoca
Vale ancora lo stesso discorso di fiducia effettuato per le regioni, in quanto non vi è nessuna fiducia
iniziale al momento dell’insediamento; così come vale il medesimo discorso per lo scioglimento del
Consiglio e della Giunta.
Con l’art. 118 Cost. il Comune ha preso molti poteri, le sue principali funzioni possono essere
suddivise in tre aree:
- Governo del suo territorio: decide quale è l’utilizzo del suo territorio ( residenziale, per
, decide l’assetto delle comunicazioni…
attività commerciali, per attività industriali)
- Sviluppo economico del territorio: misure che aiutano il territorio a svilupparsi
economicamente a seconda delle attività
- Servizi alle persone: rifiuti, trasporto, acqua, elettricità – bisogni di base della
collettività.
Se lo Stato riduce la possibilità di spesa dei Comuni, i Comuni devono per forza eliminare servizi e
attività nei confronti dei suoi abitanti. La legge 56 del 2014 mette mano sulle province: Monti
voleva eliminarle, ma purtroppo essendo previste in Costituzione, sono state ritenute
incostituzionali dalla Corte costituzionale. Con la nuova legge costituzionale che si vuole proporre,
le province non vengono elette direttamente, ma vi rientrano i Sindaci e i consiglieri comunali in
modo da non pagare più le indennità del personale elettivo. Si vuole, inoltre, attuare la città
metropolitana, dove il sindaco di queste città metropolitane sarà anche il sindaco della città stessa.
La legge 56 del 2014 non sopprime le Province, ma dal prossimo anno esisteranno le Città
metropolitane in zone demografiche particolari; nelle altre parti del paese le Province avranno 65
compiti più organizzativi-coordinativi che amministrativi. Inoltre, la legge elimina l’elezione diretta
degli organi delle Province.
Le Province sono enti di governo intermedi dotati essenzialmente di funzione in materia di
ambiente, territorio, servizi sanitari, di igiene e profilassi... Le città metropolitane sorgeranno a
Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Napoli; saranno elette tramite un’elezione
di tipo secondario: i sindaci delle città sopra elencate saranno anche i sindaci delle città
metropolitane stesse.
Il d. lgs. 267/2000 afferma che “le comunità locali, ordinate in comuni e province, sono autonome”:
- Autonomia statutaria ( statuti comunali e provinciali: «norme fondamentali dell’organizzazione
)
dell’ente»
- Autonomia normativa ( )
regolamenti
- Autonomia organizzativa e amministrativa
- Autonomia impositiva e finanziaria
Gli aspetti più innovativi dell’organizzazione politica e amministrativa degli enti locali riguardano:
- Riparto di competenza e rapporto di controllo fra Consiglio e Giunta
- Ruolo dei Sindaci ( ) e dei Presidenti delle Province
l. 125/2008: sicurezza e rapporto con il Prefetto
- Ruolo delle Giunte
- Distinzione funzioni politiche da funzioni amministrative
- Segretario comunale ( ) e provinciale
dal 2010 torna sotto il controllo del Ministero dell’Interno
- Direttore generale degli enti locali
- Difensore civico
- Strumenti per la gestione dei servizi
Il principio di sussidiarietà fa riferimento all’articolo 118 Cost.:
- Funzioni proprie, conferite con legge statale o con legge regionale
- Funzioni esercitate per conto dello Stato ( ).
anagrafe, stato civile, liste elettorali, ecc. 66
DIRITTO DELL’ECONOMIA
CAPITOLO II – STATO E MERCATO NELL’ESPERIENZA ITALIANA:
Dall’Unità alla seconda guerra mondiale
Il diritto dell’economia focalizza i rapporti tra Stato ed economia ( essendo uno Stato capitalista: rapporto
), determinando in che misura lo Stato interviene nei rapporti economici.
Stato e mercato
CONCETTI BASE
I rapporti economici si svolgono senza alcun vincolo statale: lo Stato non effettua nessun intervento limitativo
Liberismo nei confronti dei singoli operatori. Ogni operatore persegue il proprio interesse personale, il proprio profitto.
I rapporti economici interni vengono “protetti” nei confronti di quelli esterni, attraverso l’imposizione di dazi, in
Protezionismo quanto si teme che gli operatori interni siano più deboli.
Lo Stato interviene nei rapporti pubblici, soprattutto laddove il mercato non riesca a risollevarsi da fallimenti ( es.
Interventismo ): il singolo operatore viene limitato per via dei pubblici poteri.
creazione dell’IRI nel periodo fascista
L’intervento dei pubblici poteri tende a dirigere ed indirizzare le attività economiche ( ). Il
salvataggi e linee guida
Dirigismo singolo operatore viene limitato per via dei pubblici poteri ( anche in Costituzione si trovano precisi limiti alle libertà
).
degli operatori
L’evoluzione del rapporto tra Stato e mercato nell’ordinamento italiano è un presupposto per
spiegare i caratteri fondamentali dell’anomalia del caso italiano: fin dall’Unificazione si ha una
massiccia presenza del settore pubblico nei rapporti economici.
OTTOCENTO: DESTRA STORICA, SINISTRA STORICA E LA FINE DEL SECOLO
L’unificazione italiana colloca nello scenario europeo un paese caratterizzato da forti arretratezze
culturali, prima che economiche: il tasso di analfabetismo è tra i più alti d’Europa; il ceto borghese
nel Sud si presenta come una classe “rentiers” non propensa agli investimenti nei settori produttivi
bensì ad investimenti in titoli di Stato e alla conversazione di un’economia di sussistenza con
tecnologie tradizionali. L’attività agricola si indirizza verso il consumo locale e nel Sud la struttura
latifondista della proprietà, la limitatezza delle opere di bonifica e dei trasporti genera
un’agricoltura povera e non in grado di produrre un’accumulazione capitalista. L’attività industriale
presenta una struttura artigianale con scarsa propensione all’ammodernamento tecnologico, a base
familiare e con una produzione destinata al consumo locale. A fronte di ciò, i primi Governi della
Destra Storica puntano su una politica sostanzialmente liberistica, coniugando dirigismo e
liberismo, con un tendenziale interventismo statale nell’economia coniugato all’adesione del libero
scambio internazionale:
- Favorire le esportazioni dei prodotti agricoli ed industriali italiani attraverso una minore
tassazione.
- Spesa pubblica costituita da spese militari e dalla realizzazione rete infrastrutturale adeguata
( .
ferrovie aiuta industrie)
- Realizzazione di opere pubbliche attraverso la legge di unificazione amministrativa del 20
marzo 1865, la quale ripartisce la loro realizzazione tra Stato, Province e Comuni.
Assegnazione ai Comuni del finanziamento dell’istruzione elementare.
Le politiche liberistiche della Destra sono caratterizzate contribuiscono al mantenimento
dell’equilibrio tra città e campagna, favoriscono gli investimenti stranieri e promuovono
esportazioni di agrumi dal Sud e dai prodotti tessili dal Nord.
La politica economica della Sinistra Storica ( ) si caratterizza per indirizzi significativamente
dal 1876
diversi nel rapporto tra Stato e mercato: graduale conversione alla chiusura protezionistica legata
alla crisi agricola e alle iniziative colonialiste.
- Avvio industria pesante attraverso sovvenzioni e concessioni. Utilizzo di alte tariffe doganali
per aiutare le merci interne.
- Aumento della spesa pubblica per lavori pubblici, volti soprattutto al risanamento urbano e alle
infrastrutture.
- Legislazione sulle opere pie: riconduzione statale a controllo patrimoniale, contabile e 67
finanziario di tutte le articolazioni del settore assistenziale e della beneficienza collegato al
fenomeno religioso.
- Sviluppo sistema bancario, sospinto da finanziamenti nel settore immobiliare in espansione
speculativa e dall’incremento della circol