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FATTO COSTITUTIVO DI REATO

Elemento oggettivo e soggettivo. Il fatto di reato è il complesso degli elementi della fattispecie oggettiva

materiale, che fa parte della fattispecie condizionante e alla verificazione della pena. Ogni reato è

caratterizzato dalla commissione di una condotta criminosa, condotta costitutiva di reato. La concezione di

reato può essere :

- bipartita

- tripartita

- tetrapartita

Elementi oggettivi e soggettivi :

- oggettivi : comprendono la realtà materiale fenomenica esterna costitutiva del fatto di reato. Il primo

è la condotta criminosa che è presente in tutti i reati. Fattispecie di mero sospetto : articoli 707 e 708,

hanno tra i loro elementi apparentemente solo delle situazioni preliminari rispetto ad una condotta.

Elementi che hanno fatto propendere la dottrina per la condotta negatoria. Dov’è la condotta tipica

nella fattispecie di mero sospetto? La risposta che si dà, ostica alla dottrina che nega la presenza di

una condotta tipica per queste fattispecie, è che qui c’è una condotta che non è proprio esplicita ma è

contenuta implicitamente nella fattispecie, sono due tipi : la condotta attraverso cui il soggetto si è

impossessato di cose o valori (condotta di previo impossessamento), la condotta omissiva (la omessa

giustificazione del proprio status). Non esistono perché le voci della dottrina si scontrano con delle

obiezioni formulate successivamente. Condotta : è presente in tutte le fattispecie di reato  principio

17 di materialità della fattispecie, ogni fattispecie incriminatrice contiene in sé un fatto materiale. Il

principio di materialità non è soltanto espressione del principio generale, ma una regola

costituzionalizzata e precisamente nell’articolo 25, II comma della Costituzione. Il principio di

materialità in questo articolo “nessuno può essere punito se non in forza della legge per il fatto

commesso”  “fatto commesso” sono le parole chiave. Il fatto di reato ha una sua dimensione che

non può essere confusa con l’aspetto meramente interiore del fatto di reato, con la pura volontà è una

esternazione oggettiva di una volontà criminosa interna. Questa è la spiegazione costituzionale

dell’aforisma latino “nessuno patisce una pena per il solo fatto di aver pensato un crimine”. Primo

elemento del fatto costitutivo di reato : condotta tipica. Essa ha due connotazioni : azione e

omissione. l’azione può essere in senso naturalistico e in senso normativo  azione tipica è in senso

normativo, in senso naturalistico è quel movimento esteriore fenomenico che indica il complesso di

gesti del soggetto per realizzare un certo fatto di reato. Problema di individuare il concetto di

azione : in via generale, questa sottocategoria, quando la si trova descritta in termine di azione o

condotta di tipo attivo, ci si riferisce di solito a un’azione in senso normativo, che è quella tipicizzata

da una fattispecie incriminatrice astratta. Tipologia di reati : fattispecie a forma libera e a forma

vincolata  a forma libera : sono quelle dove la condotta non è tipicizzata per nota interna, non è

descritta in maniera specifica, ma rileva puramente in quanto causale rispetto alla produzione di una

norma, e viene solitamente espressa da termini quali “cagiona”, rapporto di causalità tra azione ed

evento. Fattispecie a forma vincolata : la condotta è descritta per note interne costitutive, è tipicizzata

nei suoi contenuti. L’articolo 640, “chiunque con artifici o raggiri..”. L’artificio e il raggiro sono

delle condotte tipicizzate per note interne, non basta che un soggetto sia in qualche modo caduto in

errore per effetto di una vaga condotta, ma sia una condotta di artificio. Omissione : è una forma di

condotta, negativa, che consiste in un non facere. Simmetricamente l’azione in senso normativo

presuppone la violazione di un obbligo con contenuto negativo, l’omissione, che è un concetto

normativo, non ha elementi naturalistici, è la violazione di un dovere a contenuto positivo.

L’omissione di atti di ufficio, ad esempio, l’omissione della presentazione della dichiarazione dei

redditi, l’omissione di referto. Ulteriore differenza di struttura tra omissione e azione : l’omissione è

non fare un quid che si ha l’obbligo giuridico di fare entro un certo tempo, il reato si considera

consumato passato il tempo; la tesi dell’aliud agere (fare qualcosa di altro) si oppone all’omissione.

Bisogna stabilire se l’omissione è colposa o dolosa, perché non si può costruire fisicamente bisogna

quindi ricostruirla. È necessaria la realizzazione di un reato omissivo. Ci sono due categorie di reati

omissivi : propri e impropri o commissivi mediante omissione. Propri : sono i reati di pura

omissione, cioè di pura condotta omissiva che si consumano con la sola realizzazione della

omissione. Esempio : omissione di rapporto, il soggetto tenuto a fare il referto non presenta il

rapporto. Il reato è punibile per il solo omettere l’adempimento. Reato omissivo improprio : è un

reato non più di pura condotta omissiva, ma ad evento naturalistico conseguente ad una condotta

omissiva, cui si ha una omissione causativa di un evento naturalistico. L’omissione che è causativa di

un evento naturalistico nelle fattispecie ad evento naturalistico.

Il secondo elemento della fattispecie è l’evento :

- in senso naturalistico  la modificazione del mondo esterno di carattere fisico, psichico, fenomenico

conseguente alla condotta criminosa e descritto come tale nella fattispecie astratta di reato. Quindi

non è da confondere con qualunque effetto sul piano naturalistico. Nel caso di delitto di omicidio è

l’evento morte. L’evento naturalistico come tale non è contenuto in tutte le fattispecie criminose ma

solo in quelle definite ad evento naturalistico e qui si riprende la distinzione tra reati di pura condotta

e reati puramente naturalistici. I primi sono di natura omissiva o attiva, i secondi presuppongono il

legame di produzione di un evento naturalistico. In queste ultime fattispecie si hanno ancora :

fattispecie a forma libera e a forma vincolata che possono anche essere casualmente orientate. Tutte

le fattispecie casualmente orientate hanno la condotta, il rapporto di causalità e l’evento naturalistico,

elementi fondamentali per questa fattispecie. Le fattispecie a forma libera sono caratterizzate dalla

condotta descritta dalla modalità condizionalistica dell’evento. A forma vincolata sono quelle in cui

la condotta descritta per note interne è legata casualmente ad un evento naturalistico. Un esempio di

fattispecie può essere un omicidio o una lesione personale in cui ogni lesione diventa tipica e

punibile. Nell’altro caso è il reato di truffa. Diversamente da altri casi in cui l’evento è unico, nel

delitto di truffa gli eventi sono quattro : errore (un’alterazione psichica, una variazione psicologica

18 indotta in capo al soggetto passivo del reato), ingiusto profitto con altrui danno (uno attiene

all’arricchimento del soggetto attivo,), danno (il danno è simmetrico sul versante del soggetto

passivo. È la visione patrimoniale), atto di disposizione patrimoniale che il soggetto passivo viene

indotto a fare con l’artificio dell’aggiro a suo danno (per effetto dell’errore viene messo in moto un

meccanismo di diminuzione patrimoniale del soggetto passivo. Ci potrebbe esser un soggetto passivo

dell’inganno diverso dal soggetto passivo del danno). L’evento naturalistico unico o plurimo,

tipicizzato, non qualunque effetto conseguente degli articoli 40 e 41 collegati al rapporto di causalità

materiale tra condotta ed evento.

- In senso giuridico o normativo lesione dell’interesse protetto dalla norma penale incriminatrice

che assume due configurazioni : offesa all’interesse protetto inteso come effettiva lesione

dell’interesse protetto e come la messa in pericolo dell’interesse protetto. Nel primo caso si hanno i

reati di offesa, nel secondo i reati di pericolo. Esempio : il delitto di omicidio è il classico delitto di

effettiva lesione perché sopprime del bene di vita. Il delitto di attentato al Capo dello Stato è un

delitto di semplice messa in pericolo di interesse protetto. La categoria implica l’anticipazione della

tutela penale, si hanno anche i reati a consumazione anticipata in cui il momento consumativo non

coincide con la effettiva lesione dell’interesse protetto, inteso come sua offesa in senso pieno, perché

è sufficiente la messa in pericolo dell’interesse protetto. La sua categoria generale è il “tentato”. Nei

reati di pura condotta ci sono reati a evento naturalistico che presentano un’offesa a un interesse

protetto che è diversa dall’evento in senso naturalistico (frode in assicurazione).

RAPPORTO DI CAUSALITA’ MATERIALE TRA LA CONDOTTA E

L’EVENTO NATURALISTICO

È disciplinato dagli articoli 40 e 41 del codice penale. Fondamentale è la sentenza Franzese del 2001 delle

Sezioni Unite (da imparare a memoria). È stata arricchita ancora dalla sentenza 23/4/14 del processo

Thyssen delle Sezioni Unite. Sentenza del petrolchimico della Cassazione del 2004. Per arrivare a queste

pronunce bisogna introdurre il fenomeno del nesso causale. La prima e più importante tesi è la tesi della

conditio sine qua non (condizione senza la quale non si sarebbe verificato l’evento). Questa tesi stabilisce a

quali condizioni la condotta umana debba essere ritenuta causa di un certo evento naturalistico. Partendo da

una considerazione fenomenica che è quella per cui alla produzione di un evento concorrono normalmente

una pluralità di cause e fattori causali. La condotta umana può essere uno di questi attori, ma non è certo

l’unico. Basti pensare al tizio che spara a Caio. La condotta di tizio è di premere il grilletto. Affinché ci sia la

morte devono entrare in gioco cause fisiche, meccaniche e ambientali che non sono verificate dalla condotta

di tizio. Il nostro sistema penale sul punto della causalità il sistema che trova atto nelle concause e le teoriche

che si sono succedute nel tempo per dimostrare il nesso causale hanno l’obiettivo di stabilire a che condizioni

la condotta umana può dirsi causa dell’evento. Nel caso della conditio sine qua non si parte dal presupposto

che vi sia una tendenziale equivalenza delle condizioni, cioè se ci sono 5/10 fattori causali della produzione

effettiva dell’evento, a prima vista è indifferente quanti ce ne siano perché sono equivalenti. Però all’interno

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A.A. 2014-2015
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SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiara.d. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Dassano Francesco.