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4. CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE;

5. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE FIDUCIARIA;

6. CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA (ha sede a l’Aia, organo giudiziario delle NU).

Nel CdS, l’organo più importante le cui funzioni si estrinsecano nel settore della Pace e della

Sicurezza internazionale, siedono 15 membri, di cui 5 permanenti (con diritto di veto) e 10

eletti per un biennio dall’Assemblea, in base al criterio di equa distribuzione geografica. Il CdS

ha un suo regolamento interno e la presidenza è assegnata a rotazione per un mese a uno dei

paesi membri. Il diritto di veto permette di bloccare qualunque delibera che non abbia

carattere meramente procedurale e che non incontri la concordanza dei 5 membri

permanenti. Il sistema di votazione, molto discusso e spesso contestato, comporta il voto

favorevole di almeno 9 membri per le questioni procedurali, mentre richiede il voto di 9

membri che includa anche il voto però dei 5 membri permanenti per le questioni + importanti.

Il CdS può assumere decisioni vincolanti. Il Consiglio di Sicurezza è organizzato in modo da

poter funzionare in permanenza. Ogni Membro del Consiglio di Sicurezza deve, a tal fine,

avere in qualsiasi momento un rappresentante nella sede dell’Organizzazione. Le parti di una

controversia, la cui continuazione sia suscettibile di mettere in pericolo il mantenimento della

pace e della sicurezza internazionale, devono, anzitutto, perseguirne una soluzione mediante

negoziati, inchiesta, mediazione, conciliazione, arbitrato, regolamento giudiziale, ricorso ad

organizzazioni od accordi regionali, od altri mezzi pacifici di loro scelta. Il Consiglio di

Sicurezza ove lo ritenga necessario, invita le parti a regolare la loro controversia mediante tali

mezzi (se le parti non ne sono in grado devono deferire la questione al CdS che deciderà la

linea d’azione più opportuna). Il Consiglio di Sicurezza può fare indagini su qualsiasi

controversia o su qualsiasi situazione che possa portare ad un attrito internazionale o dar

luogo ad una controversia, allo scopo di determinare se la continuazione della controversia o

della situazione sia suscettibile di mettere in pericolo il mantenimento della pace e della

sicurezza internazionale

L’ASSEMBLEA

organo collegiale, è composto da 5 rappresentanti per ogni paese ma con un solo voto/paese.

Qui si decide normalmente per maggioranza semplice tranne che per le questioni più

importanti (nomina dei 10 membri non permanenti, accesso di altri Paesi

nell’Organizzazione) che richiedono un voto a maggioranza qualificata dei 2/3. L’assemblea

generale si riunisce normalmente 1 volta l’anno, generalmente il 3 martedì del mese di

settembre, ma può anche essere convocata, in seduta straordinaria, dal segretario generale su

richiesta del Consiglio di Sicurezza. Ha competenze vastissime ma quasi nessun potere

vincolante. Essa discute delle questioni rientranti nelle sue competenze e richiama

l’attenzione del Consiglio su eventuali problematiche che minacciano la pace e la sicurezza

internazionale. Ha istituito nel corso degli anni tutta una serie di commissioni (come la

Commissione politica e sicurezza, la commissione questioni giuridiche, la commissione

decolonizzazione, ecc.).

L’art. 1 della carta delle Nazioni Unite delimita quelli che sono i compiti dell’organizzazione,

che non sono illimitati: l’Organizzazione non interviene in questioni interne agli stati membri.

Tali compiti sono riconducibili a 3 grosse categorie:

1. mantenimento della pace;

2. mantenimento e sviluppo di relazioni amichevoli tra gli stati;

3. collaborazione economica, sociale e culturale.

Fino ad oggi, comunque, l’ONU si è occupata principalmente:

 della pace, subito dopo la fine della 2 GM;

 della decolonizzazione, tra gli anni 50 e 60;

 della collaborazione in campo economico e sociale negli anni 70;

 della pace e della sicurezza internazionale, dalla caduta del muro di Berlino in poi.

Si consideri che l’ONU non assume decisioni vincolanti per gli stati membri, basti pensare che

l’Assemblea Generale non è un parlamento ma un foro di discussione per cui non assume

mai decisioni vincolanti (semmai emana raccomandazioni) tranne in un caso, quello della

ripartizione delle spese tra gli stati membri. In questa circostanza se l’Assemblea approva con

votazione a maggioranza qualificata (2/3) allora gli stati sono obbligati a versare il dovuto.

All’obbligo corrisponde anche una sanzione: i paesi arretrati di 2 annualità non hanno diritto

al voto in Assemblea.

Il CdS, invece, può assumere decisioni vincolanti (con o senza l’uso della forza) in base al cap.

VI e VII della carta (artt. 39, 40, 41). Il cap. VII legittima un intervento nel caso in cui sia

minacciata la pace e la sicurezza internazionale. Il cap. VI, invece, costituisce la legittimazione

a mantenere la sicurezza e la pace attraverso azioni dissuasive – ma che non comportino l’uso

della forza – come l’embargo o missioni di controllo, monitoring con l’invio dei “caschi blu” e

missioni di peace keeping.

Al fine di dare alle Nazioni Unite la possibilità di prendere misure militari urgenti, i Membri

tengono in prontezza contingenti di forze aeree nazionali per l'esecuzione combinata di

un'azione coercitiva internazionale. La forza ed il grado di preparazione di questi contingenti,

ed i piani per la loro azione combinata, sono determinati dal Consiglio di Sicurezza coadiuvato

dal Comitato di Stato Maggiore. Questo è costituito per consigliare e coadiuvare il Consiglio di

Sicurezza in tutte le questioni riguardanti le esigenze militari del Consiglio di Sicurezza per il

mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, l'impiego ed il comando delle forze

poste a sua disposizione, la disciplina degli armamenti e l'eventuale disarmo.

In merito ai caschi blu, è in corso un dibattito sulla definizione del loro status: devono essere

considerati combattenti? O sono piuttosto una sorta di polizia internazionale? Anche la loro

definizione giuridica non è semplice: la scuola di pensiero dominante li vorrebbe considerare

come organi tecnici create ad hoc dall’assemblea e dunque ricollocabili nell’ambito del

disposto dell’art. 22 della Carta delle NU (che conferisce appunto all’Assemblea di dotarsi di

organi ad hoc per svolgere le sue funzioni). La corte internazionale di giustizia ha cercato di

chiarire la questione attribuendo agli operatori ONU una sorta di doppio status giuridico:

persone attraverso le quali agiscono non solo le Nazioni Unite ma anche gli Static he

forniscono il personale.

Una cosa importante da ricordare è che, proprio mossi dagli orrori della guerra, i leaders

occidentali hanno sottoscritto la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI. Tale

documento, vincolante una volta ratificato dagli stati membri costituisce uno dei documenti di

base dell’ONU. Fa da apri strada per una serie di iniziative, sempre a livello Occidentale, volte

a tutelare i diritti umani (Consiglio d’Europa, UE).

SEGRETARIO GENERALE

il segretariato comprende il Segretario Generale che è nominato dall’Assemblea Generale

su proposta del Consiglio di Sicurezza. Egli è il più alto funzionario amministrativo

dell’Organizzazione. Il Segretario Generale presenta all’Assemblea Generale una relazione

annuale sul lavoro svolto dall’Organizzazione. Può richiamare l’attenzione del Consiglio di

Sicurezza su qualunque questione che a suo avviso possa minacciare il mantenimento della

pace e della sicurezza internazionale. Nell’adempimento dei loro doveri il Segretario Generale

ed il personale non solleciteranno né riceveranno istruzioni da alcun Governo o da alcun’altra

autorità estranea all’Organizzazione. Essi dovranno astenersi da qualunque azione che possa

compromettere la loro posizione di funzionari internazionali responsabili solo di fronte

all’Organizzazione.

CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE

Il Consiglio Economico e Sociale si compone di cinquantaquattro Membri delle Nazioni Unite

eletti dall’Assemblea Generale. Ogni Membro del Consiglio Economico e Sociale ha un

rappresentante nel Consiglio. Esso può compiere o promuovere studi o relazioni su questioni

internazionali economiche e sociali, culturali, educative, sanitarie e simili, e può fare

raccomandazioni riguardo a tali questioni all’Assemblea Generale, ai Membri delle Nazioni

Unite, ed agli istituti specializzati interessati. Può fare raccomandazioni al fine di promuovere

il rispetto e l’osservanza dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti. Può

preparare progetti di convenzione da sottoporre all’Assemblea Generale riguardo a questioni

che rientrino nella sua competenza. Può convocare, in conformità alle norme stabilite dalle

Nazioni Unite, conferenze internazionali su questioni che rientrino nella sua competenza.

Può concludere accordi con qualsiasi istituto previa approvazione dell’Assemblea Generale.

Esso può concludere accordi con i Membri delle Nazioni Unite e con gli istituti specializzati al

fine di ottenere rapporti sulle misure prese per attuare le sue raccomandazioni e le

raccomandazioni fatte dall’Assemblea Generale su questioni che rientrino nella sua

competenza. Può fornire informazioni al Consiglio di Sicurezza e coadiuvarlo ove esso lo

richieda. Ogni Membro del Consiglio Economico e Sociale dispone di un voto. Le decisioni del

sono prese a maggioranza. Il Consiglio Economico e Sociale istituisce commissioni per le

questioni economiche e sociali e per promuovere i diritti dell’uomo, nonché quelle altre

commissioni che possono essere richieste per l’adempimento delle sue funzioni.

CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA

La Corte Internazionale di Giustizia costituisce il principale organo giurisdizionale delle

Nazioni Unite. Essa funziona in conformità ad un suo statuto che è conforme con lo Statuto

dell’Organizzazione. Tutti i Membri delle Nazioni Unite sono ipso facto aderenti allo Statuto

della Corte Internazionale di Giustizia. Uno Stato non Membro delle Nazioni Unite può aderire

allo Statuto della Corte Internazionale di Giustizia alle condizioni da determinarsi caso per

caso dall’Assemblea Generale su proposta del Consiglio di Sicurezza.

Ciascun Membro delle Nazioni Unite si impegna a conformarsi alla decisione della Corte

Internazionale di Giustizia in ogni controversia di cui esso sia parte. Se una delle parti di una

controversia non adempie agli obblighi che le incombono per effetto di una sentenza resa

dalla corte, l’altra parte può ricorrere al Consiglio di Sicurezza, il quale ha facoltà, ove lo

ritenga necessario di fare raccomandazioni o di decidere circa le misure da prendere perché la

senten

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
35 pagine
3 download
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gianluca.L di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto delle organizzazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Ferrari Alessandro.