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LA CRISI DEL SUD EST ASIATICO 1997
Il Sud- Est asiatico cresceva a ritmi sostenuti, cumulava il gap con i paesi avanzati e vedeva un
impressionante miglioramento del benessere delle popolazioni.
Le valute erano ancorate al dollaro il quale era svalutato, e quindi avvantaggiava le esportazioni di
questi paesi.
A partire da metà anni ’90 il dollaro si rivalutò, rendendo meno competitive le economie locali
Quando il cambio risultò ormai insostenibile le banche centrali non riuscirono più a sostenerlo e il
bath thailandese crollo.
Gli investitori esteri ritirarono immediatamente i propri investimenti (ruolo dei fondi pensione, per
esempio)
Gli investitori locali fuggirono cercando valuta pregiata
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Aspettative simili sulle economie vicine scatenarono attacchi speculativi e l’effetto contagio fece il
resto (tutti si aspettavano che gli altri paesi svalutassero per migliorare la propria situazione, e quindi
fecero fuggire i capitali da quei paesi).
(Banca che lavora sui cambi, deve far si che valore sia sempre uguale a quello del dollaro). Stampo
valuta e compro valuta estera così svaluto.
LA CRISI DEL MESSICO 1994-1995
Cambio fisso con apprezzamento del cambio reale.
Elevati deficit partite correnti, senza grossi deficit pubblici.
Shocks economici esterni (mutamento politica monetaria USA) aumentano livello dei tassi di interesse
mondiali)
Shocks politici interni (assassinio di Colosio) aumentano incertezza e quindi lo spread rispetto tassi
USA
Anche se il debito pubblico messicano era assai contenuto, la crisi scoppia a seguito del mismatch (sia
valutario che sulle scadenze) che segnala una chiara situazione di illiquidità e di carenza di dollari.
[La crisi del Messico: per dare credibilità alla propria valuta, attacco la valuta al dollaro. La mia valuta si
scambia come il dollaro, ma questa dollarizzazione deve essere credibile.
Se mi apprezzo i miei salari e merci costano di più, ed esporto di meno. Non c'era un grosso debito
pubblico, ci furono dei mutamenti della politica monetaria del gli USA. Aumentano tassi di interesse
mondiale, legato sia tasso di cambio che tasso di interesse al dollaro.
Se aumenta tasso di interesse, anche quello pagato dai messicani sale. Devo comprare la mia valuta, Bce
compra pesos e vende dollari. Ma i dollari sono limitati. Più dollari per pagare debito. Cioè governo ha
bisogno di maggiore domanda di dollari per pagare interessi sul debito. C'è quindi una carenza di debito.
Poi ci furono shock politici interni (assassinio Colosio). Questo ha aumentato incertezza su possibilità del
governo di poter governare paese. Persone hanno iniziato a chiedere un premio, maggiori quindi
pagamenti sul debito.
Finanziava con piccoli e successivi indebitamente di breve termine, e alcune di lungo termine. Crisi da
illiquidita' se c'è un mix match temporale del debito. Interviene poi FMI. Nel 94 entra in vigore NAFTA,
area di libero scambio. ]
LA CRISI DELL’ARGENTINA 2001-2002
Cambio fisso estremo (currency board) comporta cospicuo apprezzamento del cambio reale,
soprattutto dopo la svalutazione del real brasiliano (1998) nonostante la deflazione (cum recessione)
degli anni immediatamente antecedenti la crisi.
Cambio fisso a lungo ritenuto credibile spinge vero una diffusa condizione di liability dollarization.
Debito pubblico (sia interno che estero) interamente denominato in dollari. Maggior parte dei depositi
bancari denominata in dollari. Maggior parte dei prestiti bancari denominata in dollari. Currency
mismatches ampi rispetto alla dimensione dell’export.
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Deficit partite correnti sempre più difficili da finanziare. Deficit corrente ampio soprattutto se
calcolato rispetto dimensione delle esportazioni. L’estrema vulnerabilità del sistema argentino ai
currency mismatch - nonostante la quasi totale immunità da maturity mismatches fa sì che diversi
shocks provochino effetti devastanti in tempi brevi pur in assenza di un vero e proprio sudden stop e
pur in presenza di un discreto valore del rapporto tra stock di riserve ufficiali e debito estero a breve.
LA CRISI DELL’ARGENTINA 1998-1999
Il Brasile aveva iperinflazione (1000%). Una economia importatrice può ridurre l’inflazione con una
politica di apprezzamento del cambio (costano meno le merci importate). Le esportazioni però
scendono e si ha peggioramento del conto corrente. Per ottenere apprezzamento la banca centrale
vende dollari e compra valuta locale. Insieme ai tassi di interesse alti (alti costi del debito), la
percezione ¨E stata che l’economia non avrebbe retto. Ad un certo punto i dollari nelle riserve non
erano sufficienti e si è chiesto un prestito al FMI, che però erano altri soldi da restituire. Alla fine si è
dovuto abbandonare il cambio.
A quel momento l’inflazione si era già ridotta. Con il nuovo cambio i tassi sono scesi, il deficit è
migliorato e l’economia si è ripresa.
LA CRISI DEL RUBLO 2014
La salute delle finanze russe dipende dal petrolio. Nel 2014 inizia il crollo del prezzo del petrolio. Gli
investitori quindi cominciano a fuggire dalla Russia che vede la propria valuta crollare rispetto al
dollaro, con un aumento enorme dell’inflazione (la Russia importa per esempio quasi tutti i beni
alimentari). La banca centrale ha cercato di arginare comprando rubli, ma è andata a corto di dollari, e
la svalutazione sembrava indomabile. Per motivi economici e politici la Cina temeva la crisi Russa e ha
dato a Mosca i dollari necessari, fermando in maniera credibile la svalutazione.
[Crisi del rublo 2014: crisi dipende dal petrolio. Persona povera spende maggiormente nei prodotti
alimentari.
Cina fece una promessa, ti do i dollari e ti salvo. Tu Russia mi vendi il petrolio. Russia ha bisogno di
differenziare. Europei sono contenti perché non c'è crisi in Russia, però da una parte Russia potrebbe non
vendere più energia all'Europa. ] 26
Lezione 22 novembre
FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
Il FMI nasce nel 1944 a Bretton Woods.
Stati Uniti e Regno Unito vollero una conferenza per discutere del futuro assetto finanziario
mondiale.
I principali paesi coinvolti nella ricostruzione vollero trovare i modi per evitare che
riaccadesse quanto successo dal 1929 al 1945: crisi economica, protezionismi, totalitarismi,
guerra.
Il FMI è di fatto un accordo a cui iniziarono a partecipare 29 paesi (su 45 invitati, fra cui
l’Unione Sovietica: partecipò ai lavori ma non firmò per motivi di discrepanza, in quanto
contrari all’ideologia perseguita).
Oggi sono 189.
Pur essendo un’istituzione finanziaria, si colloca in un contesto politico e sociale ben preciso:
da una parte si vuole evitare un nuovo ’29 e le sue conseguenze, ma allo stesso momento la
parte economica e politica si legano insieme; tuttavia il mondo nel ’44 è ancora in guerra, e le
motivazioni politiche non sono minori; le potenze occidentali volevano anche limitare
l’Unione Sovietica, e contemporaneamente evitare che riemergessero governi autoritari in
Occidente.
Possiamo vedere Bretton Woods come il corrispettivo di una conferenza di pace preventiva
tra le potenze alleate, non era stata firmata alcuna resa e la guerra non era finita.
L’Italia vi entrò nel ’47 poiché gli venne riconosciuto il ruolo di cobelligerante al fianco degli
alleati dopo l’armistizio. L’Italia iniziò la guerra a fianco di Hitler. Solo con l’armistizio del 43,
quando gli alleati presero il controllo del nord dell’Italia si riconobbe il ruolo di cobelligerante.
Germania e Giappone entrarono nel 52.
La conferenza, ideata da lungo periodo da Keynes -inglese- e White -statunitense-, con visioni
molto differenti, si tenne poche settimane dopo lo sbarco in Normandia per arrivare ad una
soluzione. Dato che era una conferenza di persone appartenenti al governo, gli aspetti geo-
politici si impongono sugli aspetti di ´efficienza’ economica e su ogni altra considerazione: con
la IIGM c’è un clima abbastanza teso in cui si riconosce la supremazia degli USA sul Regno
Unito. I due economisti proposero due teorie concorrenti che avrebbero portato a due Fondi
diversi per raggiungere determinati obiettivi politici.
A questo scopo a BW furono istituiti, FMI, WB, WTO (quest’ultima nata negli anni ’90)
Obiettivi di BW
Rilanciare scambi e crescita economia: era il principale. Con la guerra gli unici
- che avvenivano erano riguardati l’industria bellica e militare. Si doveva
sbloccare l’economia e riattivare la produzione; finita la guerra ci si aspettava
che comunque si dovevano le imprese riconvertire, avevano bisogno di
scambiare e crescere.
Finanziare ricostruzione e sviluppo
- 27
Stabilizzare le monete: ci furono momenti di iperinflazione e svalutazione. Il
- focus è monetario, però gli altri obiettivi non sono di politica monetaria ma
comunque necessitano di strumenti di politica monetaria e fiscale. (Se faccio
Unione Monetaria, c’è più consenso perché c’è meno attaccamento alle politiche di tipo
monetario. Però le politiche fiscali hanno influenza sui cittadini).
Riattivare i mercati dei capitali
-
Il perno è il FMI, che avrebbe dovuto coordinare le politiche economiche, ossia le politiche
monetarie e fiscali (che ancora oggi sono appannaggio dei singoli Stati, per cui è difficile per
un’organizzazione internazionale imporre le proprie direttive, inoltre sono le più
comprensibili e quelle che hanno un maggior impatto sui cittadini) in un sistema di cambi fissi
-> problema fondamentale, è molto difficile.
Notate che oggi questi grandi coordinamenti avvengono in sede G8 e, soprattutto, G20: nel
FMI ci sono moltissimi paesi con interessi diversi, per cui è normale la creazione di questi
vertici fra paesi con interessi simili.
Vi erano due visioni contrastanti su cosa dovesse essere il FMI:
la visione britannica keynesiana vedeva il FMI come un fondo di dollari a cui
- attingere per mantenere alti i livelli di investimenti e occupazione in periodi di crisi
(quando c’è una crisi si investe meno, le persone sono disoccupate, i prestiti
diminuiscono). Problema: essendo un fondo, tutti contribuiscono e in recessione un
paese può attingervi -> moral hazard. Questo va a disincentivare le politiche di un
paese per arginare le crisi. Era una visione che richiedeva un ripensamento globale, ed
aveva una valenza politica forte.
L’aspetto positivo era che la proposta principale era la creazione di un clearing house
(stanza di compensazione) mondiale nella quale, periodicamente, venivano
compensati crediti e debiti tra i vari paesi derivanti dalle differenze nei surplus
commerciali, nella bilancia dei pagamenti. Per un periodo di anni ognuno esporta e