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CONTESTAZIONE E RAPPRESENTANZA
Il c/c bancario può essere intestato a una o più persone:
• INTESTAZIONE DISGIUNTA : ciascuno dei titolari del conto può autonomamente impartire un ordine. È la più
diffusa nella pratica perché rende più veloce e semplice la gestione del c/c.
I contitolari possono disporre integralmente della provvista e solo uno può chiedere lo scioglimento del rapporto
per estinguere il c/c. Come ciascuno di loro può rispondere dell’intero, anche uno solo può rispondere di un debito
obbligazioni solidali (sia attiva che passiva)
• INTESTAZIONE CONGIUNTA : è previsto nel testo contrattuale. I cointestatari possono impartire ordini su tutto il
c/c (saldo) solo congiuntamente . Queste persone sono solidalmente debitori o creditori del saldo; si presume che
gli importi versati sul c/c spettino in parti uguali a ciascuno degli intestatari è uguale alla condivisione di un bene
indivisa; quindi i contitolari del conto sono debitori in solido. Nell’impartire ordini alla banca i 2 correntisti
devono essere d’accordo.
La banca può inviare gli estratti conto ad uno solo dei cointestatari, ma questa clausola è vessatoria. Perché uno o più
cointestatari potrebbero non venire a conoscenza delle comunicazioni della banca per omissione dell’altro intestatario
(quando riceve la comunicazione). Quindi i cointestatari possono in qualsiasi momento ricevere documenti dalla banca.
La contestazione vuole affermare che la titolarità delle somme sul conto appartengono a più soggetti e che questi ne
possono disporre. La presunzione è che le somme spettino in parti uguali. Può essere utilizzata dai clienti purché
davvero rispettino la situazione del solido, ma a volte lo si fa solo per una gestione più agevole (ad es. persona anziana
che cointesta con il figlio per gestire il conto, ma i soldi sul conto sono solo quelli che vengono dalla pensione = ½
anziana, ½ figlio. Le somme si indicano pro quota)
Si può dare rappresentanza e gestione a un soggetto terzo , delegando un terzo ad operare sul conto, quindi
attribuendogli una procura che gli darà il potere di ordinare operazioni sul conto. Questa situazione si dice “avere la
firma in banca” p.e. Signor Rossi firma per la Signora Bianchi su questo conto potranno operare tanto il titolare quanto
il soggetto delegato.
Con la rappresentanza do un mandato ad agire su un conto che è revocabile (diversa dalla contestazione che NON è
revocabile). Ci sono delle situazioni in cui la rappresentanza bancaria è rappresentata dalla rappresentanza legale: per i
minori, per gli incapaci (curatore), per il fallimento della società (curatore della società fallita).
FINE DEL RAPPORTO E SCIOGLIMENTO DEL CONTRATTO 15
Il c/c bancario di norma è sottolineato a tempo indeterminato , quindi le parti possono recedere liberamente (senza
causa/motivo) con un semplice preavviso questo recesso unilaterale è la principale causa di scioglimento del contratto.
Art. 1855 specifica che il recedente deve dare all’altra parte un preavviso richiesto dagli usi , di almeno 15 giorni
(normalmente il tempo di preavviso è indicato nel testo contrattuale). A volte i termini di preavviso erano minori (1-2
giorni) o il cliente rinunciava al diritto di preavviso.
Il recesso del cliente non ha grandi conseguenze, mentre quello della banca sì, quindi è stata considerata illegittima la
previsione di un termine irrisorio di preavviso o la rinuncia al termine di preavviso del recesso (per la banca).
Art. 120 bis TUB: ha introdotto una deroga al 1855 per il cliente che prevede che il cliente possa recedere:
• AD NUTUM, ossia senza motivo
• Senza preavviso
• Senza oneri
• Senza costi
Un’altra causa di scioglimento del rapporto è il fallimento della società intestataria del conto.
Effetti dello scioglimento
Si determina la chiusura del conto, la banca non deve più svolgere servizio di cassa; si estinguono tutti i servizi collegati
al conto (assegni, bancomat, carta di credito).
Può verificarsi il problema della sorte degli incarichi conferiti prima dello scioglimento del rapporto, MA NON ancora
eseguiti. P.e. tramite di assegni bancari prima che l’assegno venga incassato, viene chiuso il conto. Le norme bancarie
uniformi differiscono se recesso:
• Recesso della banca le norme prevedono che la banca non è tenuta ad eseguire gli incarichi del correntista dopo
che il recesso sia diventato efficace e non deve pagare gli assegni in data successiva alla data di recesso efficace.
(atto di recesso è unilateralmente recettizio acquista efficacia quando la controparte ne ha conoscenza)
• Recesso del cliente la banca non deve più provvedere a nessun ordine di pagamento dalla data di richiesta del
recesso. La banca manda una comunicazione al cliente chiedendo se ci sono ancora assegni da pagare e se vuole
che la banca li paghi. Può chiudere il conto lasciando la provvista per pagare gli assegni.
La chiusura del conto determina il saldo definitivo del cliente: a debito o a credito. Se è a credito esso è subito esigibile
dal correntista (non ci sono problemi). Se è a debito si possono creare situazioni complesse:
• Alcuni dicono che finché il debito non viene saldato il conto corrente rimane in piedi;
• Per altri il c/c cessa nonostante il debito e rimane come debito a carico del debito.
Se il c/c è legato ad altri tipi di contratti la situazione è più difficile: l’esigibilità del saldo a debito dipende anche dai
termini di pagamento previsti dai contratti o dai contenziosi previsti dai contratti. Es. contratto di c/c risolto, ma il saldo
del mutuo non scadrà e dovrà essere gestito con altre soluzioni.
CONTRATTO di DEPOSITO
Attraverso la quale viene creata la provvista di un c/c per cui si appoggia a un c/c.
Provvista: la prima di 2 operazioni
• Finanziamento (mutuo)
• Deposito
È un contratto tipico il cui esercizio è riservato alle banche. Art. 1834 cc: contratto in forza del quale il cliente versa una
somma di denaro alla banca, la quale ne acquista la proprietà e si obbliga a restituirla al depositante nella stessa specie
monetaria (€-€) entro il termine pattuito ovvero, se c’è il recesso anticipato, entro un termine di preavviso stabilito dalle
parti o dagli usi.
È il deposito fungibile o regolare per eccellenza: il denaro (bene fungibile), passa in proprietà alla banca (depositario)
che dovrà restituire la stessa somma equivalente alla scadenza. La banca persegue una delle sue funzioni fondamentali:
raccolta del risparmio (fondi) dal pubblico per fare credito. La BANCA è DEBITRICE nei confronti del cliente per
importi uguali a quelli ricevuti, oltre agli interessi pattuiti.
Il deposito non è un’operazione isolata, ma considerata complessivamente, perché la banca non ha la necessità di tenere
tot importi depistati, ma una riserva che deve fronteggiare le normali statistiche riserve di rimborso (attraverso gli indici
di liquidità bancaria).
Il cliente può avere più funzioni dal deposito: detenere il denaro con più sicurezza in banca, gestire il capitale in
maniera ordinata.
Il contratto di deposito è articolato: alcuni lo identificano come una particolare forma di mutuo perché il cliente
consegna alla banca una somma che diventa di proprietà della banca, come il mutuo (art. 1813 cc), ma il deposito è a
tempo indeterminato (il mutuo no). 16
Altri usano l’art. 1782 cc: deposito di beni fungibili irregolare. Se il deposito ha ad oggetto una somma di denaro con
facoltà del destinatario di servirsene, il depositario ne acquista la proprietà ed è tenuto a restituire altrettante cose della
stessa specie.
Prevale l’opinione per cui il deposito è un contratto tipico con sua natura e regole, ma ciò non esclude che si possano
applicare norme proprie di altri contratti (p.e. deposito irregolare).
Caratteristiche del deposito
Localizzazione del rapporto (art. 1834 c. 2 cc) per cui, salvo patto contrario, i versamenti e prelievi devono avvenire
presso la sede della banca dove il deposito è stato costituito; il cliente non può pretendere che la banca accetti
versamenti o prelievi in sedi, filiali o succursali diverse. È un principio antieconomico per la clientela è stato superato
dai cd servizi accessori. Es. servizio bancomat, servizi bancari gestiti online o a distanza.
La banca non deve custodire in senso stretto, ma deve organizzarsi in modo da poter restituire le somme quando il
cliente lo richieda. È un obbligo di sana e prudente gestione, di organizzazione professionale, non di custodia materiale.
Sono 2 tipi a seconda del termine di durata:
• LIBERI
: se non è previsto un termine di durata del contratto; hanno un tasso di interesse basso perché si
accompagnano al c/c di corrispondenza, non sapendo per quanto tempo il cliente tiene i soldi sul conto
• VINCOLATI (o a termine): che hanno funzione sulla finalità di investimento. Il cliente si impegna a lasciare la
somma sul conto per una determinata quantità di tempo. Gli indici di interesse sono maggiori perché la banca
sa esattamente per quanto tempo il cliente terrà i soldi. Il ritiro parziale o totale della somma non potrà essere
effettuato prima della scadenza convenuta.
La finalità è di investimento e di risparmio. Si può avere una clausola che consente al cliente di poter
anticipare la scadenza del contratto modificando il tasso pattuito o con previsioni di penali per il recesso
anticipato.
Lezione 10 GIOVEDÌ 29/1 PAG 15
continua deposito bancario
Art. 1834 cc definizione: le obbligazioni che sorgono sono:
1. Per il depositante di dare la somma
2. Per la banca di restituire la somma nel termine pattuito
Una teoria dottrinale fa rientrare il deposito sotto il mutuo per un parallelismo: ma è una teoria criticata perché il
contratto di deposito non ha un termine (diverso dal mutuo).
Un’altra teoria pone l’accento sull’obbligazione di custodia che sorge in capo alla banca: fa rientrare il deposito nel
deposito irregolare (art. 1782 cc) ma si è criticata perché il dovere di custodia è un effetto legale nel deposito, mentre
nel deposito irregolare è una mera pattuizioni tra le parti e quindi derogabile
Un’ultima teoria lo pone nei contratti misti: che sono atipici, perché hanno caratteristiche di diverse contratti, hanno più
cause. Anche questa teoria è stata criticata perché i contratti misti sono atipici o innominati per cui non c’è una
disciplina nel codice civile.
la definizione migliore è che &egr