Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 78
Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 1 Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 78.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Storia dell'Educazione Pag. 41
1 su 78
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

QUELLO CHE DICE IL MAESTRO perché POTREBBE DARE ADITO A NUOVE DOMANDE!!!!!!! (Se

non si capisce si possono chiedere dei chiarimenti e questo aiuta a contestualizzare). Bisogna

essere sensibili a quello che dice la persona.

Interviste su youtube alcune sono fatte bene anche dal punto di vista tecnico (interviste fatte

bene anche dal punto di vista della luce e dell’inquadratura). Si può anche fare solo l’audio

con delle immagini che riprendano la carriera dell’insegnante.

Fonti sui metodi qualitativi su moodle serie di consigli per affrontare al meglio l’intervista

Approfondimenti cose interessanti della storia della scuola in lingua italiana. Con il 150°

anniversario dall’Unità d’Italia c’è stata una maggiore attenzione alla storia della scuola.

Una nuova idea di scuola

È l’idea che circola in Europa dal Settecento; è soprattutto la Rivoluzione Francese che pone in

primo piano un’idea veramente rivoluzionaria, cioè l’idea che l’istruzione è qualcosa che deve

essere data al popolo, quindi non soltanto a dei ceti privilegiati. La rivoluzione francese e altri

gruppi culturali e politici: i massoni da un lato, i socialisti, sosterranno delle idee che hanno un

fondo comune: scuola gratuita, obbligatoria e sostanzialmente laica.

Nella famosissima encyclopédie essence de Moine ci sono delle pagine molto dure contro i

collegi, contro un’istruzione asfittica, religiosa e ormai assolutamente inadatta nei confronti

della società e dei cambiamenti che si profilavano all’orizzonte. Questi tre elementi (gratuità,

obbligatorietà e laicità) sono elementi che compongono un modello di scuola diverso, anzi il

modello di scuola dell’età contemporanea e sono punti che saranno oggetto di grandi

discussioni non solo in Italia e mano a mano vediamo come questo modello si fa strada

attraverso dei conflitti. L’idea che la scuola debba esser gratuita è un’idea scioccante.

Consideriamo che chi pagava la maggioranza delle tasse, i proprietari fondiari, non volevano

assolutamente pagare per l’istruzione dei figli dei contadini; veniva considerata una cosa

assolutamente assurda e poi per cosa? Per un istruzione obbligatoria quando di fatto la

maggioranza dei bambini non andava a scuola, soprattutto le bambine, e quindi la realtà

sembra diversa da questa che è un’idea utopistica, cioè l’idea che promuove tutta una serie di

attività dirette fine ben lontano dall’essere raggiunto. Chi parlava di scuola gratuita

obbligatoria sapeva bene quali erano le situazioni concrete ma opponeva a queste situazioni

concrete e quindi a una realtà di analfabetismo l’idea che bisognasse cambiare la realtà. Gli

stati, nel momento in cui, nel corso dell’Ottocento in modo particolare, prendono in carico

l’istruzione e ne fanno uno strumento di governo, sanno che questa gratuità serve per riuscire

a formare la popolazione e formarla ad alcuni fini: politici, patriottici che vengono ritenuti

assolutamente prioritari.

Napoleone è il primo in assoluto che capisce l’utilità dell’alfabeto. Avere dei porta ordini che

sanno leggere e scrivere; avere delle persone alfabetizzate nell’esercito vuol dire combattere

meglio; non a caso una delle modalità di alfabetizzazione sono proprio le scuole dell’esercito.

La scuola obbligatoria viene fortemente osteggiata in Italia perché è proposta da gruppi di

governo che erano dichiaratamente contro la chiesa, non necessariamente ateo o anti

clericali, ma con un’idea che non si può non definire laica: la religione che in alcuni casi viene

largamente considerata per i suoi vantaggi, deve comunque essere sottoposta alla struttura

statale. Anche alcuni massoni sono titubanti all’abbandono della religione perché è di fatto

uno strumento di controllo della popolazione e i religiosi dal conto loro non perdono

l’occasione per dire che senza di loro le masse sarebbero state indocili, avrebbero potuto

creare molti problemi, si sarebbero ribellate al loro status. Ecco perché i massoni che

sostengono in molti modi la scuola gratuita e obbligatoria, in alcuni casi concedono uno spazio

alla religione come strumento di gestione del consenso in considerazione del fatto che questa

scuola elementare andrebbe chiamata “scuola popolare”, scuola del popolo; l’unica scuola

che la maggior parte della popolazione avrebbe fatto. È estremamente importante perché 39

dopo quella non ci sarebbe stato nient’altro. Ecco perché i programmi che abbiamo visto nelle

lezioni precedenti insistono su alcune questioni che stanno dentro l’identità nazionale italiana

e lo fanno fin da subito, fin dall’ingresso nella scuola elementare perché c’era bisogno di

formare, di non rimandare ad età successive, quella era l’unica scuola che la popolazione

avrebbe fatto.

Il contrasto laicità/religione è un contrasto duro che sta dentro la questione romana, che si

scioglierà soltanto in epoca fascista e avrà la sua conclusione nei Patti Lateranensi, quindi

nella conciliazione.

Quando Coppino inserisce i diritti e i doveri del cittadino fa un’operazione ardita, non

sufficiente per i suoi amici massoni ma pericolosissima per i religiosi che ci vedono un assalto

a un’idea di educazione religiosa che era stata sempre a fondamento della storia della

penisola italiana nei secoli. Le posizioni sono nettamente diversificate: gli uni pesano che

senza religione il progresso avrà la possibilità di svilupparsi, gli altri pensano esattamente il

contrario.

Si tratta di un’idea di scuola che di fatto diventa il modello della scuola italiana ed europea

con delle varianti a seconda degli stati e che mano mano si consolida e dà anche i suoi frutti:

la legge sulla obbligatorietà di Coppino non è una svolta immediata però va nella direzione

dell’aumento della popolazione studentesca. La gratuità non è perfetta perché ci sono molti

costi collegati all’andare a scuola e primo fra tutti non poter usufruire del bambino per i lavori

nella campagna ma comunque è una direzione che poi viene rimessa in discussione; la stessa

questione della laicità avrà tutta una serie di alternanze fra facoltatività e obbligatorietà

dell’insegnamento della religione ma pone un primo confine tra l’attività di educazione e

l’attività spirituale.

L’insegnamento della religione

Come cambia nel tempo l’insegnamento della religione cattolica? Inizia come obbligatorio,

diventa di fatto facoltativo nel 1877, anche se con una formulazione impropria che

probabilmente era stata studiata da Michele Coppino anche se per non passare inosservata

ma per dare meno noia possibile. Di fatto inizia un periodo di contenzioso: ci sono una serie di

ricorsi, ci sono dei comuni che eliminano del tutto insegnamento della religione proprio

basandosi sulla formulazione dei programmi che non contemplavano la religione.

Di fatto il Consiglio di Stato alterna una serie di posizioni ed è una lotta giuridica che prosegue

fino al periodo fascista. In particolare c’è un punto di svolta nel 1908 quando Leonida

Vissolati, socialista che mette in discussione il progetto di legge dove c’è scritto: ”Nella

scuola italiana non si insegna religione”. I laici volevano sostanzialmente definire ed evitare

che ci fossero interpretazioni che ancora andavano nella logica e nella direzione

dell’obbligatorietà. Ci fu una discussione estremamente lunga, discussioni di parlamento fatte

di persone colte, molto ricche anche dal punto di vista delle motivazioni addotte dalla

discussione che ne segue. Di fatto questa mozione non passa ed è stata definita dalla

professoressa Betti “il canto del cigno della laicità”. Sostanzialmente la sinistra, le ali più

radicali cercano di ricompattarsi e cercano di mettere un punto fermo sulla questione

dell’insegnamento della religione che è una di quelle che aveva continuamente sollevato

dibattiti e posizioni conflittuali, ma non ce la faranno perché dal punto di vista politico sta

cambiando qualche cosa. Siamo in una fase dia avvicinamento tra i liberali e le componenti

cattoliche anche se i liberali erano considerati il male assoluto, al pari dei comunisti (per lo

meno nelle logiche del sillabo). In questo periodi gli uni e gli altri capiscono che un accordo

potrebbe essere funzionale a tutti e in particolare i liberali e i moderati si avvicinano alle

posizioni della Chiesa e questo impedisce che si arrivi all’approvazione della mozione

Vissolati. Nel 1923 l’istruzione religiosa viene resa obbligatoria nella scuola elementare, con

la riforma gentile e poi con i Patti Lateranensi nel 1929 viene estesa anche alle scuole

secondarie (cosa che Gentile non avrebbe mai voluto) ma di fatto è un accordo che passa

sopra la testa dell’Ex ministro che non verrà più richiamato dal Ministero dell’Istruzione. Nella

costituzione del 1948 di fatto il ri-invio ai Patti Lateranensi fa diventare di livello 40

costituzionale anche la previsione dell’obbligo dell’insegnamento della religione cattolica che

rimane tale fino al 1984 quando con il nuovo concordato si passa ad un sistema di

facoltatività. Come vediamo ci sono una serie di variazioni nel tempo e, per quanto riguarda il

periodo che ci interessa, soltanto con il fascismo la Chiesa cattolica raggiunge alcuni degli

obiettivi di lungo periodo: uno era questo dell’istruzione cattolica che era stato richiesto a

gran voce per molte volte e che viene resa obbligatoria; l’altro è un obiettivo che anch’esso

viene raggiunto con la Riforma Gentile e cioè il fatto che alla fine del liceo s alla fine del liceo

si sostenesse un esame con una commissione esterna al liceo stesso. Questo avrebbe

riportato la posizione delle scuole private a una situazione se non precedente alla legge

Casati, sicuramente ad una posizione accettabile. Sappiamo che dalla legge Casati in poi chi

frequentava un seminario, un collegio religioso (Scolopi e Barnabiti) doveva sostenere l’esame

di maturità come privatista e andava a sostenerlo nel regio liceo con una commissione che

era fatta da una commissione di professori del regio liceo e le possibilità di passarlo erano

abbastanza basse.

Una delle richieste che fa la chiesa cattolica per molto tempo e ci riesce soltanto con la

Riforma Gentile è quella di avere un esame esterno e a questo punto la commissione è

esterna sia per il liceo statale del regno, sia per la scuola privata. Questa è un’altra cosa che

riescono ad ottenere riportato l’istruzione religiosa, se non ai fasti precedenti il regno d’I

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
78 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flavia_395 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bandini Gianfranco.