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QUELLO CHE DICE IL MAESTRO perché POTREBBE DARE ADITO A NUOVE DOMANDE!!!!!!! (Se
non si capisce si possono chiedere dei chiarimenti e questo aiuta a contestualizzare). Bisogna
essere sensibili a quello che dice la persona.
Interviste su youtube alcune sono fatte bene anche dal punto di vista tecnico (interviste fatte
bene anche dal punto di vista della luce e dell’inquadratura). Si può anche fare solo l’audio
con delle immagini che riprendano la carriera dell’insegnante.
Fonti sui metodi qualitativi su moodle serie di consigli per affrontare al meglio l’intervista
Approfondimenti cose interessanti della storia della scuola in lingua italiana. Con il 150°
anniversario dall’Unità d’Italia c’è stata una maggiore attenzione alla storia della scuola.
Una nuova idea di scuola
È l’idea che circola in Europa dal Settecento; è soprattutto la Rivoluzione Francese che pone in
primo piano un’idea veramente rivoluzionaria, cioè l’idea che l’istruzione è qualcosa che deve
essere data al popolo, quindi non soltanto a dei ceti privilegiati. La rivoluzione francese e altri
gruppi culturali e politici: i massoni da un lato, i socialisti, sosterranno delle idee che hanno un
fondo comune: scuola gratuita, obbligatoria e sostanzialmente laica.
Nella famosissima encyclopédie essence de Moine ci sono delle pagine molto dure contro i
collegi, contro un’istruzione asfittica, religiosa e ormai assolutamente inadatta nei confronti
della società e dei cambiamenti che si profilavano all’orizzonte. Questi tre elementi (gratuità,
obbligatorietà e laicità) sono elementi che compongono un modello di scuola diverso, anzi il
modello di scuola dell’età contemporanea e sono punti che saranno oggetto di grandi
discussioni non solo in Italia e mano a mano vediamo come questo modello si fa strada
attraverso dei conflitti. L’idea che la scuola debba esser gratuita è un’idea scioccante.
Consideriamo che chi pagava la maggioranza delle tasse, i proprietari fondiari, non volevano
assolutamente pagare per l’istruzione dei figli dei contadini; veniva considerata una cosa
assolutamente assurda e poi per cosa? Per un istruzione obbligatoria quando di fatto la
maggioranza dei bambini non andava a scuola, soprattutto le bambine, e quindi la realtà
sembra diversa da questa che è un’idea utopistica, cioè l’idea che promuove tutta una serie di
attività dirette fine ben lontano dall’essere raggiunto. Chi parlava di scuola gratuita
obbligatoria sapeva bene quali erano le situazioni concrete ma opponeva a queste situazioni
concrete e quindi a una realtà di analfabetismo l’idea che bisognasse cambiare la realtà. Gli
stati, nel momento in cui, nel corso dell’Ottocento in modo particolare, prendono in carico
l’istruzione e ne fanno uno strumento di governo, sanno che questa gratuità serve per riuscire
a formare la popolazione e formarla ad alcuni fini: politici, patriottici che vengono ritenuti
assolutamente prioritari.
Napoleone è il primo in assoluto che capisce l’utilità dell’alfabeto. Avere dei porta ordini che
sanno leggere e scrivere; avere delle persone alfabetizzate nell’esercito vuol dire combattere
meglio; non a caso una delle modalità di alfabetizzazione sono proprio le scuole dell’esercito.
La scuola obbligatoria viene fortemente osteggiata in Italia perché è proposta da gruppi di
governo che erano dichiaratamente contro la chiesa, non necessariamente ateo o anti
clericali, ma con un’idea che non si può non definire laica: la religione che in alcuni casi viene
largamente considerata per i suoi vantaggi, deve comunque essere sottoposta alla struttura
statale. Anche alcuni massoni sono titubanti all’abbandono della religione perché è di fatto
uno strumento di controllo della popolazione e i religiosi dal conto loro non perdono
l’occasione per dire che senza di loro le masse sarebbero state indocili, avrebbero potuto
creare molti problemi, si sarebbero ribellate al loro status. Ecco perché i massoni che
sostengono in molti modi la scuola gratuita e obbligatoria, in alcuni casi concedono uno spazio
alla religione come strumento di gestione del consenso in considerazione del fatto che questa
scuola elementare andrebbe chiamata “scuola popolare”, scuola del popolo; l’unica scuola
che la maggior parte della popolazione avrebbe fatto. È estremamente importante perché 39
dopo quella non ci sarebbe stato nient’altro. Ecco perché i programmi che abbiamo visto nelle
lezioni precedenti insistono su alcune questioni che stanno dentro l’identità nazionale italiana
e lo fanno fin da subito, fin dall’ingresso nella scuola elementare perché c’era bisogno di
formare, di non rimandare ad età successive, quella era l’unica scuola che la popolazione
avrebbe fatto.
Il contrasto laicità/religione è un contrasto duro che sta dentro la questione romana, che si
scioglierà soltanto in epoca fascista e avrà la sua conclusione nei Patti Lateranensi, quindi
nella conciliazione.
Quando Coppino inserisce i diritti e i doveri del cittadino fa un’operazione ardita, non
sufficiente per i suoi amici massoni ma pericolosissima per i religiosi che ci vedono un assalto
a un’idea di educazione religiosa che era stata sempre a fondamento della storia della
penisola italiana nei secoli. Le posizioni sono nettamente diversificate: gli uni pesano che
senza religione il progresso avrà la possibilità di svilupparsi, gli altri pensano esattamente il
contrario.
Si tratta di un’idea di scuola che di fatto diventa il modello della scuola italiana ed europea
con delle varianti a seconda degli stati e che mano mano si consolida e dà anche i suoi frutti:
la legge sulla obbligatorietà di Coppino non è una svolta immediata però va nella direzione
dell’aumento della popolazione studentesca. La gratuità non è perfetta perché ci sono molti
costi collegati all’andare a scuola e primo fra tutti non poter usufruire del bambino per i lavori
nella campagna ma comunque è una direzione che poi viene rimessa in discussione; la stessa
questione della laicità avrà tutta una serie di alternanze fra facoltatività e obbligatorietà
dell’insegnamento della religione ma pone un primo confine tra l’attività di educazione e
l’attività spirituale.
L’insegnamento della religione
Come cambia nel tempo l’insegnamento della religione cattolica? Inizia come obbligatorio,
diventa di fatto facoltativo nel 1877, anche se con una formulazione impropria che
probabilmente era stata studiata da Michele Coppino anche se per non passare inosservata
ma per dare meno noia possibile. Di fatto inizia un periodo di contenzioso: ci sono una serie di
ricorsi, ci sono dei comuni che eliminano del tutto insegnamento della religione proprio
basandosi sulla formulazione dei programmi che non contemplavano la religione.
Di fatto il Consiglio di Stato alterna una serie di posizioni ed è una lotta giuridica che prosegue
fino al periodo fascista. In particolare c’è un punto di svolta nel 1908 quando Leonida
Vissolati, socialista che mette in discussione il progetto di legge dove c’è scritto: ”Nella
scuola italiana non si insegna religione”. I laici volevano sostanzialmente definire ed evitare
che ci fossero interpretazioni che ancora andavano nella logica e nella direzione
dell’obbligatorietà. Ci fu una discussione estremamente lunga, discussioni di parlamento fatte
di persone colte, molto ricche anche dal punto di vista delle motivazioni addotte dalla
discussione che ne segue. Di fatto questa mozione non passa ed è stata definita dalla
professoressa Betti “il canto del cigno della laicità”. Sostanzialmente la sinistra, le ali più
radicali cercano di ricompattarsi e cercano di mettere un punto fermo sulla questione
dell’insegnamento della religione che è una di quelle che aveva continuamente sollevato
dibattiti e posizioni conflittuali, ma non ce la faranno perché dal punto di vista politico sta
cambiando qualche cosa. Siamo in una fase dia avvicinamento tra i liberali e le componenti
cattoliche anche se i liberali erano considerati il male assoluto, al pari dei comunisti (per lo
meno nelle logiche del sillabo). In questo periodi gli uni e gli altri capiscono che un accordo
potrebbe essere funzionale a tutti e in particolare i liberali e i moderati si avvicinano alle
posizioni della Chiesa e questo impedisce che si arrivi all’approvazione della mozione
Vissolati. Nel 1923 l’istruzione religiosa viene resa obbligatoria nella scuola elementare, con
la riforma gentile e poi con i Patti Lateranensi nel 1929 viene estesa anche alle scuole
secondarie (cosa che Gentile non avrebbe mai voluto) ma di fatto è un accordo che passa
sopra la testa dell’Ex ministro che non verrà più richiamato dal Ministero dell’Istruzione. Nella
costituzione del 1948 di fatto il ri-invio ai Patti Lateranensi fa diventare di livello 40
costituzionale anche la previsione dell’obbligo dell’insegnamento della religione cattolica che
rimane tale fino al 1984 quando con il nuovo concordato si passa ad un sistema di
facoltatività. Come vediamo ci sono una serie di variazioni nel tempo e, per quanto riguarda il
periodo che ci interessa, soltanto con il fascismo la Chiesa cattolica raggiunge alcuni degli
obiettivi di lungo periodo: uno era questo dell’istruzione cattolica che era stato richiesto a
gran voce per molte volte e che viene resa obbligatoria; l’altro è un obiettivo che anch’esso
viene raggiunto con la Riforma Gentile e cioè il fatto che alla fine del liceo s alla fine del liceo
si sostenesse un esame con una commissione esterna al liceo stesso. Questo avrebbe
riportato la posizione delle scuole private a una situazione se non precedente alla legge
Casati, sicuramente ad una posizione accettabile. Sappiamo che dalla legge Casati in poi chi
frequentava un seminario, un collegio religioso (Scolopi e Barnabiti) doveva sostenere l’esame
di maturità come privatista e andava a sostenerlo nel regio liceo con una commissione che
era fatta da una commissione di professori del regio liceo e le possibilità di passarlo erano
abbastanza basse.
Una delle richieste che fa la chiesa cattolica per molto tempo e ci riesce soltanto con la
Riforma Gentile è quella di avere un esame esterno e a questo punto la commissione è
esterna sia per il liceo statale del regno, sia per la scuola privata. Questa è un’altra cosa che
riescono ad ottenere riportato l’istruzione religiosa, se non ai fasti precedenti il regno d’I