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[VISIONARIO].
.L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE: vedere, godere, piacere.[occhio selettivo].
.A/IN UN COLPO D’OCCHIO: sguardo e tempo [immediatezza].
.A PERDITA D’OCCHIO: tempo lento, pensare al piacere.
Non si teme il cambiamento di apprendimento estremo, cioè la perdita del proprio medium di
conoscenza.
Si è fatto riferimento a Leopardi con la sua poesia “Infinito”: egli parla d’infinito… ma per parlarne
deve per forza conoscere il finito.
Egli continua a usare le espressioni “questo”, “quello”. è uno sguardo che va educato.
!
[sguardo contemplativo/Contemplazione].
. AD OCCHIO E CROCE: approssimazione/precisione; è uno sguardo che ordina il disordine.
Per esempio: Penelope inganna il sapiente: intratteneva nella sua trama altre persone.
. OCCHIO NUDO: vista grossolana
. FARCI L’OCCHIO: racchiude i seguenti modi di dire:
avere più occhio che pancia (buffet) [cioè quando si mangia con gli occhi anziché letteralmente
" con la pancia].
Buttare l’occhio su.. (accumulazione di merce).
"
CHIUDERE UN OCCHIO: richiama :
. Indulgenza
. Occhio di riguardo
. Il suo contrario “ non chiudere occhio”
. A occhi chiusi
. Dare nell’occhio
. Vedere di buon occhio
. Pagare un occhio della testa.
. Occhio (nel senso di Attento!)
. Strizzare l’occhio
. Te lo leggo negli occhi
. Accade sotto i nostri occhi
Altri tipi di sguardo:
. Dare nell’occhio
. Essere nell’occhio del ciclone
. Fare gli occhi dolci
. occhio di lince/falco
. A me gli occhi
. Sguardo innamorato
. Sguardo e intesa
. Cecità e possibilità
. Guardarsi con/negli occhi dell’altro
Gli occhi sono uno strumento di penetrazione quasi erotica.
Siamo condizionati costantemente dallo sguardo; siamo sempre intrattenuti.
CUSTODIA OCULORUM: buona gestione dello sguardo.
Invidia: transita con lo sguardo. Essa deriva da: in-video: guardo con occhio malevolo, getto il
malocchio.
Gli invidiosi sono stati inseriti da Dante nel purgatorio: affinché possano imparare, cambiare. Dante li
descrive dicendo che sono ciechi; questo è fondamentale perché non vedendo il mondo esterno
riescono a guardarsi dentro e a imparare dai propri errori.
L’invidioso guarda l’altro e vorrebbe che rimanesse fermo, però così facendo sta fermando se stesso.
A tal proposito è possibile collegare il concetto del fermare l’altro con il mito di Medusa la quale
pietrifica con lo sguardo e impedisce i cambiamenti.
Ella viene descritta come una creatura che possiede:
. due zampe leonine, scaglie di serpente sul corpo, denti felini, sguardo che pietrifica, capelli di
serpente.
Prima aveva: un sorriso dolcissimo, denti perfetti, capelli setosi, sguardo languido.
Medusa vive ai confini del giorno e della notte: non ha definizioni = è disorientata.
Perseo per individuare Medusa utilizza lo SGUARDO RIFLESSO attraverso uno scudo.
Questo tipo di sguardo permette una relazione continua di sguardi, non si interrompe mai.
Dalla fissità di Medusa possono nascere la leggerezza e la bellezza: PEGASO.
Esistono voci diverse di SGUARDO . retrospettivo. . Introspettivo
. Prospettavo
. Poetico: non cerca solo la logica ma tesse
insieme diverse possibilità.
Bisogna stare attenti all’ESSERCI, perché rispetto a come guardiamo cambia il nostro rapporto con le
cose.
Essere osservati può portare a una conversazione.
Guardare può diventare un salvaguardare.
A volte guardare è impossibile perciò diventa uno “spiare”: vedere i dettagli.
E’ possibile guardare attraverso (qualcosa di opaco): diventa uno sperare (esprime l’attraversamento).
[Il desiderio: significa letteralmente “ stare senza stelle”:
. Alcuni pensano che sia legato alla mancanza.
. Il desiderio per alcuni è connaturato all’uomo, radicato nella propria natura di essere umano. ]
Medusa è stata oggetto di diverse rappresentazioni artistiche:
Caravaggio: sguardo spaventato, nel suo dipinto è presente del sangue. Egli vede Medusa con
! spavento.
Bernini: dipinge tristezza, sconforto, umanità, dispiacere, delicatezza, pietà. Mostra la sconfitta
! senza far vedere la testa mozzata.
Canova: mostra Medusa come un trofeo tenuto in mano da Perseo.
!
Perseo ha uno scudo (sul quale sono rappresentate le proprie miniature) che utilizza come SCHERMO.
Anche Dante utilizza lo scherzo per difendersi (le donne dello schermo).
E’ chiaro come lo schermo diventa in questi casi sinonimo di protezione.
Cellini: dipinge sul volto di Medusa un’espressione rassegnata, ha pieghe armoniose, è
! simmetrica: trova la pace.
Bocklin: dipinge Medusa come una figura inquietante: possibilità di morte.
!
Medusa film: mobilità e pericolosità di sguardo, possibilità di incantare.
Medusa è anche simbolo di una fabbrica di cemento: Medusa non solo fissa, ma trasforma la materia.
Il mare è un segno importante perché ci permette di restare nell’indefinitezza.
Educare allo sguardo insegna all’individuo a stupirsi anche delle cose banali.
Epochè: lett: mettere tra parentesi sospensione di giudizio; è una parola utilizzata in Fenomenologia.
La visione del film K STORIES è stata fondamentale per capire i diversi tipi di sguardo:
. sguardo negato
. sguardo concesso
. nostro sguardo
Il controllare dall’alto è un gesto forte.
Il trespolo: presentazione.
. Folke: osserva l’altro dall’alto, senza scarpe per non far rumore nella vita dell’altro.
A volte osserva solo il personaggio e non TUTTO il contesto. Egli non sa osservare, anche se il suo
lavoro è l’osservatore.
La primissima scena ci presenta la frontiera: tra un paese e l’altro cambia il senso di marcia.
Il paese in cui il protagonista va è un “paese osservatore” giacché storicamente e politicamente è
sempre stato un paese passivo (territorio neutro).
All’interno del film avvengono incroci di sguardo: inversioni continue.
Dimensioni di film che sono DENTRO-FUORI.
Solamente due aperture reciproche permettono la riuscita dello sguardo.
Isaac (personaggio osservato): nega lo sguardo, soprattutto nega il SILENZIO.
L’elemento del mutandone è un’intimità che nasconde un’altra intimità: quella della vita quotidiana
del protagonista nella sua casa, con le sue azioni e i suoi sentimenti.
E’ un film imperniato di sguardi. All’interno del film come spesso nella vita, il legame con l’altro nasce
nell’elemento del cibo, nel bisogno di assaggiare.
DISTORSIONE INTERPRETATIVA
Esercizio della virtù.
Ricondurre l’ignoto a qualcosa di già noto necessario per potermi muovere.
!
IGNORO: da dove viene questo modo di guardare? Qualcuno è poco chiaro e si maschera.
Se mi rendo conto di questa distorsione, è già una virtù.
A volte noi agiamo per un costume sociale: agisco un comportamento già noto: mi UNIFORMO (la
mente opera una somiglianza).
METACOGNITIVA:fare della conoscenza una materia di interesse: la conoscenza meta cognitiva
consiste nel “pensiero sul pensiero”.
La sorveglianza meta cognitiva: è orientata al principio di nominare le cose così come stanno.
E’ un principio etico; è inutile porsi solo l’obiettivo di conoscere qualcosa è importante capire
!
COME la conosco = fondamentale per la formazione del sé.
. Esserci: credere di stare, di essere.
Gli ostacoli che s’incontrano non derivano dalla struttura labirintica in sé ma dal proprio essere a
conoscenza. = Bisogna prendersi cura di sé oltre che dell’altro, altrimenti viene meno il “rapporto con
l’altro”.
Me: riconoscere la propria umiltà; prudenza = essere consapevole dei propri limiti; avere delicatezza
della propria vita; temperanza.
VIRTU’: intesa come competenza umana = il proprio limite inizia con il confine dell’altro.
OGGETTIVITA’
Attraverso lo sguardo siamo oggettivati dall’altro. La difficoltà sta nel rendere l’altro soggetto. Per
tanto tempo si è pensato che l’azione educativa sia un atto informale.
SMENTIAMO:
L’incontro educativo è qualcosa che accade: è una relazione in cui entrambi gli attori sono portatori di
significati.
= in tale differenza c’è differenza di ruoli ma non un dislivello di sensi: entrambi portano un
SENSO/SIGNIFICATO in quella direzione.
Intenzionalità: dirigere la mia motivazione dando senso a quella cosa riempire le cose di senso.
!
E’ necessario quindi essere consapevoli di muoverci verso qualcosa.
COSALITA’: stare nelle cose senza oggettivarle ma dando loro cosalità (fenomenologia).
Cosa ovvia: sulla strada, cosa quotidiana..
Cosa ottusa: angolo > di 90° ma nel significato comune = stupido. In realtà lo sguardo OTTUSO (riesce
a sorprendersi delle cose ovvie, riesce a esporsi al rischio)è positivo: ha maggior possibilità di sguardo.
“Se si guarda qualcosa di ovvio con sorpresa, essi si stupiranno” – cit.
Noi siamo in grado d’intenzionare, di dare significato alle cose, oggettivarli.
COSALITA’: è provare a vedere nelle cose più consuete, elementi inattesi riescono a dirci qualcosa di
nuovo di noi stessi.
“ La vecchiaia è l’inverno della vita” – cit Aristotele.
Questa è una metafora: non inventa qualcosa di nuovo, è l’operazione di mettere insieme delle cose
“ovvie” a creare qualcosa di nuovo.
E’ importante stupirci delle cose più banali = imparare a riconfigurare sempre qualcosa con il nostro
sapere implica libertà, virtù. EDUCAZIONE – ISTRUZIONE
Educazione = istruzione verbo militare: è disposizione dell’altro. Eseguire = trasmettere conoscenza
per vederla riflettere.
Educazione:
istruire: azione di trasmettere conoscenze ad un allievo in modo che egli lo assimili. Bisogna
• vedere il rapporto che intercorre tra educazione e istruzione.
Idea: deriva da ideale, inevitabile. Ciascuno lavora con i propri modelli.
Intelligenza: separare o connettere?
Separare: spezzare il complesso del mondo in frammenti disgiunti, fraziona i problemi,
unidimensionalizza il multidimensionale.
Platone: idea lavorare con i propri modelli: bisogna rendersi conto e confrontarsi: per scoprire quale
!
sia l’idea di modello.
Passaggio da: modello di educazione = istruzione a modello di educazione che separa.
“Un’intelligenza incapace di considerare il contesto ed il complesso pl