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BASILICA PALEOCRISTIANA

Basilica costantiniana grandissima, 5 navate con transetto, copertura

lignea e andamento a spioventi; un primo intervento condotto da

Martino V e Bernardo Rossellino era avvenuto nella zona transetto-

coro e soprattutto coro in cui Rossellino era intervenuto per

ampliarlo. Giulio II ha in mente un altro programma, parte dal

concetto "una nuova San Pietro dovrà avere al suo centro la tomba

papale" a cui sta lavorando Michelangelo, sarebbe stata collocata al di sopra dell'ipotetica tomba di San

Pietro alludendo a una continuità.

Bramante pensa ad un progetto di dimensioni giganti, che occupa tutta la basilica e che si sovrappone al

progetto esistente incorporando il coro appena riconfigurato da Rossellino. Comincia a lavorare pensando a

incorporare il coro e a muoversi utilizzando l'alloggiamento della possibile tomba Giulio. Nel piano di

pergamena Bramante adotta uno schema con pianta centrale con la tomba al centro; organizzata con una

croce greca maggiore fiancheggiata da 4 croci greche minori tutte con terminazioni absidate. Il tutto è

inglobato in un quadrato.

Un problema particolarmente significativo che Bramante risolve è quello dei punti d'imposta dei pilastroni

della cupola, all’innesto dei bracci. Quando Bramante muore nel 1512 ci saranno solo quei 4 pilastroni, poco

altro dalla parte del coro. Nessuno dei progettisti, architetti che interverrà per condurre avanti la basilica

toccherà quei 4 pilastroni perché propongono una soluzione inedita di statica della cupola. Ma le 4 croci

minori come si collegano alla croce maggiore? Ci sarà discontinuità o ci sarà discontinuità? La soluzione di

Bramante risolve i 2 problemi ed è tanto efficacie che nessuno dei prosecutori riuscirà a modificarla. Invece

di utilizzare il pilastro d'angolo taglia il pilastro in diagonale, appoggia la cupola non più sul punto ma sulla

diagonale, sul segmento, e la soluzione consente anche un ampliamento del diametro quindi

contemporaneamente si avrà più sicurezza e maggior ampiezza, un’invenzione che da questo momento

tornerà tutte le volte che ci sarà da risolvere un problema di copertura.

Come risolve Bramante la questione della concatenazione della croce greca maggiore e le croci greche

minori? Aveva di fronte 2 possibilità:

- mutando la sovrapposizione degli ordini;

- variando dimensionalmente la scala dell'unico stile dell’ordine.

Usa il corinzio nello spazio grande e nello spazio piccolo usa lo stesso stile ma variando la scala.

Utilizza e costruisce un sistema in cui tra spazi maggiori e minori non c'è soluzione di continuità ma c'è

continua concatenazione affidata alla variazione di scala dello stesso stile, reinterpreta ciò che aveva fatto

Alberti in Sant’Andrea, questo ci dimostra come i problemi stiano circolando.

Ora abbiamo la basilica paleocristiana sotto e la sovrapposizione della nuova basilica sopra. Mentre c'è il

cantiere della nuova basilica, la basilica esistente continua a funzionare, solamente con la terminazione che

farà Michelangelo smetterà di funzionare.

La grande croce greca maggiore nel centro è coperta a cupola, i bracci della croce sono coperti in volta a

botte e la stessa sistemazione viene risolta per le croci greche minori; i 2 sistemi di copertura che collegano

gli spazi sono esattamente analoghi (cupola maggiore - volta a botte maggiore, cupola minore volta a botte

minore).

Vediamo la combinazione sulle diagonali dei pilastroni e degli spazi residuali delle croci minori. La cupola è

pensata a tutto sesto avendo come modello la cupoletta di San Pietro in Montorio, è su tamburo con

andamento molto accentuato (il tutto sesto poi è stato un po’ innalzato da Giacomo della Porta che è quello

che l'ha terminata perché aveva dei problemi statici), corona con la lanterna.

I problemi nell'esecuzione della cupola sono nati con Michelangelo che ha innalzato troppo il tamburo.

PALAZZINA DEL BELVEDERE

Bramante lancia un nuovo tema: quando l’architettura

può controllare il paesaggio. Oggi questa sistemazione

non si riesce a percepire perché il cortile è stato tagliato

da un'area delle nuove edificazioni. La richiesta fatta a

Bramante era la sistemazione degli appartamenti papali

e il collegamento di questi appartamenti con la collina

retrostante. a richiesta del papa è quella di mettere

appunto degli ambienti per organizzare e contenere le

collezioni archeologiche.

Per la prima volta ci si trova di fronte a dover risolvere

un problema paesaggistico con l’architettura, Bramante

disegna finalmente il paesaggio attraverso l'architettura. Per questo intervento lavora con la prospettiva e

l'ordine architettonico per dimensionare un nuovo paesaggio. Prova a costruire un paesaggio nuovo

attraverso l'architettura e deve risolve problemi funzionali e di percorrenza. Scava e organizza il paesaggio

attraverso un intervento di svalicamento della collina gradonandola, ogni gradone viene risolto con l'ordine

architettonico composito dorico ionico e corinzio.

le cortine diventano le pareti che organizzano il cortile e costruiscono dei camminamenti lungo i quali

vengono predisposte le correzioni, corridoio pensile che consente il passaggio, diventano camminamenti di

collegamento.

Naturalmente il cortile gradonato diventa anche uno spazio per le rappresentazioni (grandi teatri,

scenografie, combattimenti ecc..), viene risolta con i 3 livelli dell'ordine, dentro ci sono i camminamenti.

Organizza in maniera scenografica l'andamento del paesaggio, organizzando cioè il paesaggio attraverso

l'architettura, si mettono i presupposti per proporre una modalità d'intervento dell'architettura alla scala

paesaggistica.

PIANO URBANISTICO ROMANO (1512 - 1514)

Piano che si muove sulla linea dei piani di aggiornamento da Pienza a Ferrara, non è un piano nuovo o

innovativo ma lo è per Roma perché l'abitato era con la campagna dentro le mura (i luoghi più densamente

popolati erano campo dei fiori e Trastevere mentre il borgo vaticano era dall'altra parte del Tevere ed era

autonomo) tutta la zona archeologica attuale era campagna. L'abitato di Roma era per nuclei, il piano che

Bramante propone a Giulio II mira a congiungere Borgo vaticano con la zona abitata dai romani e ha come

struttura portante l'impianto della nuova viabilità. Al di là del Tevere Via Giulia collega campo dei fiori con il

ponte di Castel Sant’Angelo (nuova direttrice); Via Giulia assumerebbe la qualità di asse direzionale infatti

lungo essa si devono insediare, in prossimità del ponte, tutta una serie di strutture amministrativo-politiche

dello stato per esempio la cancelleria, l'alloggiamento di

cortine architettoniche è previsto a altezza costante e

omogenea.

Via della Lungara, che passa Trastevere e va sul porto del

Tevere, mantiene un carattere semi agreste, commerciale

collegando borgo vaticano con il porto sul Tevere, tenendo

conto che il Tevere è un’idrovia e arrivano merci. È un piano

viario che applica l'evocazione indotta da Alberti

distinguendo la qualità delle 2 strade (anche se la qualità

dell'architettura che dovrà sorgere sui due assi sarà

indubbiamente molto diversa): su Via Giulia sorgono edifici

rappresentativi e strutture di servizio, su Via della Lungara

con carattere semi agreste commerciale.

In questo intervento si mettono le basi per costruire,

Raffaello interverrà nel collegamento di Borgo Vaticano con la parte abitata dal popolo romano attraverso

collegamenti stradali.

Lezione 15

Nel quadro del primo 500, ultimo 400 i problemi che l'architettura deve affrontare sono:

- l’invenzione di modelli di tanti tipi.

- progressi che devono avere un rapporto diverso con la natura e quindi con il paesaggio.

- progetti che si devono confrontare con la libertà.

RAFFAELO SANZIO

si è formato con Bramante allo studio di Federico da Montefeltro e, sempre come Bramante, si è formato

come pittore prospettico. Mentre Bramante sta lavorando al cantiere di S. Pietro e al cantiere del Belvedere

dal 1508 al 1512, chiama Raffello a Roma. Confrontandosi, guardando da vicino e lavorando a fianco a

Bramante, Raffaello mette a punto una sua linea per fare l'architettura che si possa riassumere in due grandi

tematiche:

- la tematica dell'antico e il suo rapporto con architettura con l’antico. A tal proposito si deve

ricordare che Raffaelo è il primo archeologo della storia perché scava ed entra nella Domus Aurea. I

suoi scavi sono scientifici e li mette appunto alla villa di Tivoli. Tocca con mano le modalità del

costruire degli antichi e l'archeologia. Quando arriva nella Domus Aurea la vede integra, con tutti i

marmi colorati e con tutte le architetture, rimane abbagliato. Vede anche le pitture e i marmi ma

poi questi sono stati depredati. Fa proprie le pitture e le riutilizza in quello che noi chiamammo

grottesco.

Non poteva vedere i mercati traianei perché interrati, ma ha compreso l'architettura compositiva e

progettuale degli antichi. Quando lui progetta villa Madama utilizza degli elementi che non poteva

aver visto ma che erano quelli che abbiamo trovato, arriva a comprendere e studiare l'architettura

anche dove non riesce a vederla.

- L'altro tema che Raffaello esplora e arriva a sistematizzare è il rapporto fra architettura e natura che

stava riaffiorando già con progetti di Michelozzo. Sta affiorando il concetto di paesaggio e con

Raffello si mostra bene con il cortile di Belvedere, una sistemazione paesaggistica che ha fatto

vedere come l'architettura modelli la natura.

secondo le quali l'architettura e la natura sono in rapporto secondo tre momenti:

1. Natura naturalis, la natura selvaggia del bosco senza intervento umano.

2. La natura naturata, quando l'architettura controlla la natura, un esempio è l'intervento di

Bramante in Belvedere che ha gradonato la collina, oppure l’antichità che utilizza la discesa

naturale per creare un teatro a anfiteatro.

3. Natura naturatis, quando l'architettura finge la natura, ad esempio quando l'architettura

costruisce grotte artificiali (dopo 30 anni circa comincia a costruirsi il giardino all'italiana che

è esempio di natura naturatis), modella anche le piante.

Raffaello mette a punto delle situazioni basilari per quello che sarà il fiorire delle tipologie nuove dove

l'antico è citato archeologicamente. Contemporaneamente inaugura una situazione dove la natura si mette

in contatto con l’architettura umana.

Comincia una serie di varianti che approdano nella sistemazione degli ambienti e dei palazzi con interventi

maggiori

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
124 pagine
13 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Bershley di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e del territorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Romby Giuseppina Carla.