Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 58
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 1 Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lezioni di Relazioni Internazionali - parte 2 Pag. 56
1 su 58
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SECONDO PARZIALE 10 DICEMBRE GIOVEDI

Bull sa benissimo che gli Stati sono agenti politici, ma che in realtà coloro che agiscono veramente sono le persone in carne ed ossa. Per riflettere sulle RI, Bull dice di concepirle come una società politicamente divisa in una pluralità di Stati sovrani. Questa società assomiglia a certe società primitive di cui abbiamo descritto le caratteristiche, che gli permettono di mantenere l'ordine politico in assenza di governo e di organi coerenti con esso. I referenti storici di Bull sono le società primitive studiate da Roger Masters. I nostri progenitori non erano particolarmente stupidi come tutti fanno riferimento quando dicono "primitivo" ma Bull ne parla in senso tecnico, perché mancano le forme di organizzazione che i moderni reputano indispensabili. L'analogia domestica si basava su quello. Bull scarta in termini epistemologici 17 (l'ordine nelle società.

primitive viene mantenuto) l'analogia domestica. Bull quando parla di società internazionale supera la definizione di sistema internazionale, perché si accorge che è una società formata da un aggregato di individui, che popolano tutti gli Stati sovrani. Ripensa al concetto di sistema di Stati classico, per affiancargli un significato che lo spieghi in maniera più completa ed è quello di società internazionale. Cerca di spiegare che gli Stati possono essere una società sui generis, ma una società.

Differenza tra sistema e società internazionale: Bull pensa che al concetto di "sistema internazionale" che viene usato dal pensiero dominante (liberalista) per cogliere la sua logica, bisogna affiancarne un altro perché bisogna capire che la coesistenza tra gli Stati non è rigidamente catturabile da un concetto perché dipende dalle epoche storiche e dalle fasi politiche. Bull quando rende empirici,

tramite gli scopi effettivi, (protezione della violenza, garanzia del possesso, mantenimento dei patti) i tre valori del giusnaturalismo (vita, verità e possesso) fa un'operazione in cui parla dell'ordine NON come un valore, ma in termini analitici e quindi la differenza tra sistema e società centra. In certe fasi storiche, secondo Bull, gli Stati sono in grado di dimostrare (come tutte le società) capacità di perseguire, da soli o collettivamente, questi scopi primari ed elementari e queste sono le fasi più mature perché il concetto di società internazionale è un sistema di Stati, o un insieme di unità politiche indipendenti, che è conscio di valori ed interessi in comune, in cui ciascuno si concepisce nel suo rapporto con gli altri vincolato da una serie di regole comuni. In più, questo gruppo di Stati si condividono regole e la partecipazione a istituzioni condivise. In altre parole, quando si parla disocietà internazionale si parla di un insieme di Stati che non formano solo un sistema, nel senso che il comportamento di ciascuno è un fattore necessario nei calcoli degli altri, ma c'è un'evoluzione dell'insieme degli Stati che hanno dato vita a relazioni che sono oltre a ciò che riteniamo un'interazione in un sistema, hanno anche stabilito norme e istituzioni comuni. Non sono però che hanno in mente i liberali. Queste istituzioni sono fondate dagli Stati e sono nate dal consenso, le hanno stabilite per regolare i loro rapporti reciproci. Per questo gli Stati che fanno parte di una società internazionale riconoscono un interesse comune ad adeguarsi alle regole che loro stessi hanno istituito. Il sistema internazionale per Bull coglie solo l'interazione, il calcolo strategico, ma c'è molto di più. Il terzo elemento di questa definizione è che le istituzioni sono fondate sul dialogo rispetto aivalori, norme e istituzioni comuni. Bull sostiene che la seconda base, ovvero la condivisione di valori, norme e istituzioni comuni, sia più significativa e importante per la formazione di raggruppamenti di Stati nelle Relazioni Internazionali. Questo perché la condivisione di queste componenti crea un legame più forte e duraturo tra gli Stati, permettendo una maggiore cooperazione e stabilità. Un esempio citato da Bull è quello dell'Impero Ottomano, che ha sempre avuto una relazione strategica con l'Europa, ma non ha mai condiviso le stesse regole e istituzioni. Questo ha portato a una mancanza di integrazione e a una percezione di differenza tra l'Impero Ottomano e la società internazionale europea. D'altro canto, Bull sottolinea che gli Stati possono anche condividere semplicemente interazioni strategiche di sicurezza, senza avere una condivisione più profonda di valori e istituzioni. Tuttavia, questa forma di raggruppamento degli Stati è meno stabile e può essere influenzata da cambiamenti nelle dinamiche strategiche. In conclusione, Bull sostiene che la condivisione di valori, norme e istituzioni comuni è fondamentale per la formazione di raggruppamenti di Stati nelle Relazioni Internazionali, poiché crea un legame più solido e duraturo tra gli Stati.

di norme ed istituzioni comuni

Il fatto della Turchia è il più esemplare. Gli Stati europei hanno sempre fatto parte delle interazioni strategiche con la Turchia (commercio, guerra, alleanza militare), ma non ha mai condiviso le stesse norme ed istituzioni.

La società internazionale di matrice europea, quella che ha dato vita alle istituzioni internazionali come il diritto e la diplomazia, è stata fino a metà del 900 chiusa al Siam (Tailandia), alla Russia, al Giappone e alla Cina. Ha sempre posto degli standard di civiltà. La società europea si è espansa in tutto il pianeta ma ha posto degli standard ed è per questo, secondo Bull, che la diplomazia di cui parliamo oggi è quella di Barke e non quella dei cinesi, è per questo che il diritto internazionale ci suona familiare perché tutto nelle Ri è di matrice europea. Il fatto interessante è che queste norme ed istituzioni si siano espanse, quindi

Per entrare nella società internazionale gli Stati sopracitati hanno dovuto adeguarsi perché senza questo ingresso sarebbero stati privi di diritti, doveri, non ci sarebbe stata cooperazione ma solo interazione strategica (il gioco della potenza, quello dei realisti). Il punto centrale della distinzione tra sistema e società è questo perché il sistema si è evoluto a qualcosa di superiore negli anni rispetto alla mera interazione strategica, tanto che il suo cuore storicamente fondante (eu) ha subito un'altra maturazione ulteriore come l'abolizione dei confini, l'abolizione della moneta nazionale. Come matura però una società può anche deperire perché un sistema può evolversi in una società internazionale ma può anche regredire al concetto di sistema. Da una densità e profondità di norme condivise si può regredire al livello di sistema, tornando alle interazioni.

(es: Brexit non condivisione più di alcune istituzioni super evolute in Europa perché c'è moltissima cooperazione). In questo senso, l'ordine internazionale è più sei semplici rapporti di forza perché non dipende solo dai fatti contingenti (egemonia) ma anche ad un livello più profondo di un insieme di elementi politici e culturali che si creano. Proprio questi vincoli politici, culturali e giuridici che gli Stati hanno prodotto nelle loro relazioni intese in una società, si deve il fatto che negli ultimi secoli la competizione internazionale si sia svolta entro certe regole e limiti, secondo Bull. Ci si è accorti subito quando questo sistema ha perso gli elementi societari (es: guerre mondiali) che diventano uno stigma. La società internazionale cambia il modo in cui si mantiene l'ordine politico e quando questo ordine cede, vuol dire che hanno ceduto gli elementi societari che gli Stati condividono.

Quelle istituzioni che condividono. L'ordine internazionale esiste perché siccome esiste l'ordine sociale e politico anche in condizioni primitive, esiste un ordine politico anche nella società degli Stati. Non deve stupire che usa la definizione di ordine sociale in una società primitiva, e la trasporta per capire l'ordine internazionale. Quando si parla di ordine internazionale si parla di ORDINE SOCIALE (domanda a tranello d'esame!). Ordine sociale è una cosa, l'ordine internazionale è un'altra chiave di ordine ma specifica. È una società sui generis perché gli individui non si rappresentano come persone fuori dagli Stati. L'ordine internazionale non è qualsiasi cosa che dicano i politici, l'ordine è un modello di organizzazione della vita interazionale che sostiene gli scopi primari ed elementari della vita internazionale. È la stessa definizione dell'ordine.

sociale. Bull fa questa analogia perché nella società degli Stati:
  1. esistono forme di limitazione della violenza come succede nella società primitive. (es: gli Stati riservano a sé il monopolio della violenza legittima, questa è una forma di limitazione di violenza in politica mondiale perché non tutti possono accedere alla guerra liberamente o legittimamente) la violenza è limitata da una serie di norme sociali che si chiamano ius im bellum, il diritto di guerra (indicano chi combatte, chi non combatte, quando risparmiare la vita, trattamento dei prigionieri).
  2. Esistono altre norme sociali che gli Stati si sono dati come il diritto alla guerra, può essere mossa solo secondo alcune cause riconosciute come legittime, come l’autodifesa. Bull ha in mente delle limitazioni sociali più che giuridiche, perché c’è chi sostiene che il nucleare non sia stato sganciato perché sembra quasi oltre il sociale.

Legittimo una guerra così. Gli stati hanno condiviso norme come pactasunt servanda, è un principio politico prima che giuridico.

Esistono modalità che garantiscono in modo più o meno stabile il possesso ha la caratteristica del mutuo riconoscimento della sovranità. Gli stati riconoscono gli uni agli altri il possesso di certi territori, questo è un elemento che sostiene l'ordine perché è uno scopo primario, elementare ed universale di qualsiasi società umana.

Questa società, benché anarchica, ha un ordine e riesce a perseguire gli scopi, in maniera più o meno stabile perché questa società anarchica è fragilissima. L'ordine politico, privo di governo, è fragile e paradossale.

Quando Bull parlerà di norme condivise parla di norme che sono emerse per prassi, come nelle società primitive. Quando parla di istituzioni, parla di istituzioni paradossali.

come la guerra. Si parlerà di istituzioni non riferendosi a quelle dei liberali, che chiama pseudo-istituzioni, perché l'insieme di norme e comportamenti condivisi non sono le NU, è la diplomazia.
Dettagli
A.A. 2019-2020
58 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/06 Storia delle relazioni internazionali

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariasolegotter di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle relazioni internazionali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Chiaruzzi Michele.