Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
GENOMA DEGLI ARCHEA
-la modalità di replicazione e di espressione dei geni, trascrizione e traduzione, sono semplici ma più simili a
ciò che succede negli eucarioti
-il cromosoma degli archea generalmente è una molecola circolare anche se ci sono specie che possiedono
più di un cromosoma (come nei batteri)
-gli archea, a differenza dei batteri, possiedono gli istoni, quindi formano una struttura che è simile a quella
del nucleosoma nelle cellule eucarioti. Sono presenti anche altre piccole proteine che contribuiscono a
compattare il DNA in quanto si legano direttamente alla doppia elica del DNA
-le dimensioni del genoma vanno da 0.5 Mb fino a 5.5 Mb
-ma come negli eucarioti, anche nel genoma degli archea possiamo talvolta trovare gli introni. Per
l'espressione di geni che contengono questi introni, anche negli archea sarà presente un meccanismo di
splicing che permette di eliminare gli introni e di riunire gli esoni
Tipologie di mutanti batterici. Come possono essere isolati? Come sono utili per ricostruire la via
biosintetica di un determinato prodotto?
A sinistra mostra come possono insorgere mutazioni sapendo che la cellula batterica possiede dei sistemi di
riparazione dei danni che il DNA può subire. Qualora la cellula non riesca a riparare questi danni può anche
andare incontro alla morte. A partire dal DNA, la replicazione può avvenire in maniera fedele al 100% e non
si instaurano mutazioni oppure possono avvenire degli errori di appaiamento, che possono portare
all'insorgenza di mutazioni che possono essere corrette e riparate, oppure che possono rimanere come tali
ed indurre la formazione di mutazioni. La frequenza di mutazione è bassa, ma possiamo aumentarla se
trattassimo la nostra cellula con agenti chimici come la nitrosoguanidina o con agenti fisici come i raggi
ultravioletti. Se le mutazioni sono in geni i cui prodotti sono essenziali per la vitalità della cellula questo
porta alla morte
della cellula
stessa, ma
possono essere
riparati da questi
diversi
meccanismi e
quindi la cellula
può
sopravvivere,
può moltiplicarsi
ma ovviamente
ha una
mutazione.
Tipi di mutanti batterici
-mutanti morfologici: possono riguardare la tipologia di colonie oppure la tipologia di cellule. Se parliamo
di colonie è importante un ceppo streptococcus pneumoniae che presenta colonie liscie o colonie rugose.
Le colonie erano lisce perché è un patogeno quindi è caratterizzato dalla presenza della capsula di natura
saccaridica e conferisce l'aspetto liscio alle colonie. Se il ceppo white type perde la capacità di sintetizzare la
capsula, le sue colonie appaiono rugose e non più lisce. Per quanto riguarda la cellula, per esempio a forma
di bastoncino, otteniamo un mutante che quando andiamo a colorarlo con la colorazione di gram non
appare più con la forma a bastoncino ma osserviamo la presenza di lunghi filamenti, si può ipotizzare che ci
sia un difetto nella divisione cellulare, per cui durante il processo le cellule figlie non riescono più a
separarsi ma rimangono riunite in un filamento. Poi ci sono cellule dotate di flagello, e se lo perdono
diventano immobili.
-mutanti resistenti: agli antibiotici, ai metalli pesanti, alle infezioni da parte di batteriofagi. Come
acquisiscono la resistenza? nel caso dei batteriofagi: in prima fase comincia a muoversi sulla superficie della
cellula batterica per cercare e vedere se c'è il recettore specifico, se lo trova si lega ad esso e inizia il suo
processo di infezione. Ma una mutazione nel gene che codifica il recettore batterico può causare la
modificazione del recettore stesso per cui il batteriofago non lo riconosce e quindi non può infettare la
cellula batterica, che è quindi diventata resistente.
-mutanti nutrizionali: sono presenti due tipologie. Per esempio, un batterio che è in grado di utilizzare
come fonte di carbonio e di energia lo zucchero a. A seguito di una mutazione di uno dei geni che
codificano gli enzimi coinvolti nel metabolismo di questo zucchero, la cellula batterica può perdere la
capacità di utilizzare quello zucchero.
-i mutanti nutrizionali o auxotrofi: ceppo batterico che ha perso la capacità di sintetizzare i fattori
nutrizionali, come la capacità di sintetizzare un amminoacido. Il ceppo white type, quindi capace di
sintetizzare tutti i fattori nutrizionali che servono per la crescita, prende il nome di prototrofo. Invece
auxotrofo è un mutante che deriva da un prototrofo e che ha perso la capacità di sintetizzare un fattore di
crescita
-mutanti letali condizionali: sono termosensibili, per esempio il batterio white type può crescere in un
range di temperatura tra 20 e 45°C, il mutante che si può ottenere può crescere per esempio al 30-32°C ma
non a 42°C. Mutanti di questo tipo possono essere causati da mutazioni in proteine o in enzimi che a
seguito di questa mutazione non sono più in grado di funzionare a 42°C.
I mutanti possono anche essere isolati nel caso dei batteriofagi:
-i batteriofagi virulenti infettano la cellula batterica, si moltiplicano all'interno di essa e ad un certo punto la
cellula lisa e muore. Questi mutanti possono causare una lisi molto veloce della cellula batterica
-quando una cellula batterica è infettata da un batteriofago e lisa, sulla piastra in cui seminiamo la miscela
di cellule più il batteriofago, dopo un periodo
di incubazione opportuno, vediamo lo
sviluppo delle placche di lisi che possono
avere dimensioni diverse. I mutanti dei
batteriofagi possono presentare sviluppare
placche molto piccole.
Come si isolano i mutanti?
-metodo diretto: viene utilizzato per ottenere mutanti resistenti agli antibiotici. nel caso di questi mutanti
si possono osservare due tipologie di resistenze, one step, con un passaggio solo riusciamo a ottenere
mutanti resistenti all'antibiotico, e multi step, in cui servono diversi passaggi per riuscire a ottenere un
mutante resistente.
→one step: l'obiettivo è quello di ottenere un mutante resistente, per esempio la streptomicina. Devo
avere a disposizione una coltura del ceppo white type, e di questo ceppo devo conoscere la MIC (quantità
più piccola di antibiotico necessaria per inibire la crescita o uccidere il batterio). Il ceppo white type potrà
avere una MIC, per esempio pari a 4 mg x ml di coltura. Se voglio isolare un mutante resistente a questo
antibiotico, nel caso della streptomicina, siccome la frequenza di
mutazione è molto bassa io devo seminare una quantità molto
elevata di cellule del ceppo white type in un terreno solido che
contiene una quantità di antibiotico che sia almeno 10 volte
superiore alla MIC del ceppo white type. Quindi preparerò delle
piastre con 40 mg x ml di streptomicina. poi vado ad incubare e
osserverò lo sviluppo di poche colonie, che poi sono in grado di
crescere su una quantità così elevata di antibiotico, e quindi sono
resistenti a quell'antibiotico.
→ multi step: per esempio nel caso di mutanti resistenti alla
penicillina. se noi abbiamo il nostro ceppo con una MIC di 2 mg x ml
preparo piastre con una concentrazione di antibiotico di un 1 mg x
ml, cresceranno delle colonie e le trasferirò in un terreno che
contiene 4 mg x ml di penicillina. Prendo le colonie, le metto nel
liquido e le semino. Aumento gradualmente la quantità di antibiotico nel terreno. Dopo una serie di
passaggi riesco ad ottenere un mutante resistente.
Come faccio ad isolare un mutante auxotrofo, per esempio, per la sintesi di un amminoacido? prendo il
ceppo white type, per aumentare la frequenza di mutazione lo tratto con un agente mutageno poi diluisco
e semino su un terreno massimo,
dove cresceranno sia i mutanti
incapaci di sintetizzare la leucina
sia il ceppo white type o anche
altri mutanti che non sono mutati
nella via biosintetica della leucina
ma in altre vie biosintetiche. Tra
tutte le colonie che sono cresciute
in un terreno massimo come
faccio a identificare quella incapace di sintetizzare la leucina? Preparo altre due tipologie di terreni, uno è
un terreno minimo e uno è un terreno minimo al quale aggiungo dall'esterno la leucina. Poi comincio a
trasferire tutte le colonie che ho avuto su un terreno massimo sia sul terreno minimo con la leucina sia su
quello senza la leucina. Incubo e osservo che sul terreno minimo più la leucina cresceranno tutte le colonie,
ma sul terreno minimo senza leucina posso osservare la mancata crescita della colonia corrispondente, in
questo modo riesco a isolare il mutante incapace di sintetizzare quel determinato amminoacido.
Come posso accelerare la procedura? adottando un altro sistema per isolare mutanti auxotrofi che prende
il nome contro selezione con penicillina. All'inizio allestisco una coltura liquida del ceppo white type, poi lo
tratto con l’agente mutageno e dopo averlo trattato con questo agente lo incubo 24 ore in questo terreno
massimo in modo tale che possano crescere sia il ceppo whyte type sia il ceppo auxotrofo. Poi centrifugo in
modo da separare le cellule dal terreno di coltura, butto via il terreno di coltura, sostengo le cellule in
soluzione fisiologica, lo scopo è quello di eliminare tutti i residui di terreno massimo presenti. La
sospensione cellulare poi viene trasferita in un terreno minimo, in cui si moltiplicheranno solo i prototrofi.
A questo terreno aggiungo la penicillina che agisce inibendo la sintesi della parete cellulare, quindi può
agire sul prototrofo che si sta moltiplicando attivamente perché è lì che si sta sintetizzando la parete.
Quindi la penicillina ucciderà le cellule prototrofe ma non quelle auxotrofe. Il passaggio successivo è quello
di eliminare la penicillina e quello poi di seminare su un terreno minimo che contiene una quantità
limitante dell'aminoacido per il quale io voglio isolare il mutante. Osserverò, siccome la concentrazione di
quel determinato amminoacido è limitante, che le colonie sviluppate sono colonie piccole perché
esauriscono in fretta l'amminoacido presente. Se si sviluppassero delle colonie più grandi potrebbero
essere dei prototrofi che sono
sfuggiti dal controllo della
penicillina.
I mutanti sono utili non solo
per capire la funzione di un
gene ma anche per ricostruire
vie biosintetiche, le mutazioni
in generale possono anche
essere soggette al fenomeno di
reversione. Ho un ceppo white
type, ottengo un mutante e
posso ottenere un ceppo che
ha riacquisito le caratteristiche del ceppo white type perché nel mutante è subentrata una reversione.
Questo fenomeno è stato utilizzato a partire dal 1970 per la messa a punto del test di ames, che viene
utilizzato quando si va a verificare se una certa sostanz