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S si oppone ai sofisti perché non si può pretendere di possedere laverità né tanto meno trasferirla, lui invece si pone l’obiettivo dicercare il principio che permette agli uomini di intendersi tra didalla cura della propria animaloro, (soggettività che non sisi scorgono le verità su noiesaurisce nella concezione fisica)stessi.Attraverso un gioco parresiastico S cerca di fare emergere larelazione tra il logos e il modo in cui l’interlocutore conduce lapropria vita, il bios. Il logos è ciò che rende intelligibile il bios.Se il consultante vuole che la consulenza sia fruttuosa deveesercitare la parresia, cioè parlare chiaramente dei principi che loguidano, e deve contrastare le confutazioni del consulente.L’esercizio della parresia porta a dirsi la propria verità e a fareuna scelta libera.La CURA DI SE’ è un concetto molto importante per i greci,concetto analizzato nell’Alcibiade e

Che ricorda il motto delfico <<CONOSCI TE STESSO>>. Non si può curare il sé (come psiche, interiorità) prima di conoscerlo. Il sé indica da un lato ciò che ha bisogno di cura e dall'altro lato quello che curerà, è oggetto e soggetto insieme. Non l'ignoranza ci spinge verso conoscenza che ci consente di credere di sapere già tutto sulla nostra soggettività. Esercitare correttamente la parresia consente di giungere al TRAGUARDO PERSONALE. La narrazione del sé ricostruita nella consulenza riflette una certa immagine del consultante con le caratteristiche emerse dalla relazione tra principi e azioni (logos e bios). Questa immagine è irripetibile, istantanea e con un determinato fine; vedere i propri PRINCIPI. Il principio è ciò che è in ogni cosa sebbene non si esaurisca in una cosa sola e neppure nella somma di tutte le cose. La SOGGETTIVITÀ di una PERSONA non è

riducibile alle parti che la compongono, ad esse bisogna aggiungere un qualcos'altro. La consulenza non si può arrestare all'icona del sé;

Da un lato abbiamo l'io narrato, dall'altro l'io narrante. Il l'oggetto del suo racconto consultante deve capire di essere ma anche il soggetto, l'oggetto del suo studio e il soggetto che lo studia, deve vedere la differenza tra l'immagine rappresentata di sé e ciò che riflette quell'immagine. Si torna alla questione della soggettività e della corporeità.

PERSONA = Sostanza individuata di natura razionale. Spesso si accosta al concetto di INDIVIDUO, che può essere tutelato giuridicamente.

Il movimento PRO LIFE = Ritiene che la vita dell'individuo debba essere tutelata a partire dal suo concepimento.

Il movimento PRO CHOICE = Definisce la persona secondo determinate caratteristiche che può esprimere in vita.

La definizione di PERSONA ha 2

INTERPRETAZIONI:EMPIRISTI = Concentrano l'attenzione sui caratteri che possono determinare la razionalità della sostanza individuale. La persona viene definita dalle sue facoltà, lo stato di persona è riconosciuto solo a che presentano determinate facoltà equalità. Riferimenti alla concezione cartesiana del cogito.

SCUOLA DI SPAEMANN = La persona è ciò che è sotteso ad essa e che allo stesso tempo la mantiene unita. Una realtà che si manifesta nel mondo attraverso alcune caratteristiche che, considerate assieme alla sostanza stessa, costituiscono la persona.

Boezio arriva a formulare definizione di persona partendo dal concetto di natura e lo ricomprende.

Il genere prossimo rappresenta il genere più vicino all'oggetto da definire. Per differenza specifica si intende procedimento attraverso cui si individua oggetto da definire compiendo

differenze all'interno del genere più ampio secondo certe caratteristiche.

ESSERE UMANO = Animale terrestre bipede.

All'interno del genere NATURA si distinguono gli ACCIDENTI = Non hanno corrispondenza con niente.

SOSTANZE = Si dividono in

  • CORPOREE (esseri viventi - sostanze sensibili, insensibili razionali, immutabili e non razionali - e non viventi).
  • NON CORPOREE

L'uomo si trova tra le sostanze razionali, non universali ma individuali. Oltre a questo argomento semantico viene utilizzato argomento etimologico. Il termine persone trova radici nel contesto teatrale. Nel concetto di maschera, ciò che nasconde la maschera, prima di Boezio, aveva un altro significato per gli antichi greci, Sommaggio analizza il termine maschera.

Il consulente deve comportarsi come S, indossare la maschera socratica, deve preoccuparsi di volgere al negativo la tesi del consultante, per verificarne la solidità.

Per verificare se le ragioni sottese a quella tesisiano effettivamente valide, e lo sono se superano la sfida della contraddizione. Da un lato c'è la premessa che è costituita da insieme di valori, dall'altro lato abbiamo la scelta pratica del consultante. Il consulente deve aiutare a costruire il collegamento tra questi due aiutare a far emergere il logos poli. Deve del consultante, una volta rinvenuti questi principi di livello generale occorrerà metterli in discussione, se queste premesse superano la confutazione avremo una scelta veramente autentica.

Per arrivare ad una scelta il consultante deve essere disposto ad affrontare una riflessione seria su quelli che sono i suoi il coraggio di principi, attraverso l'esercizio della parresia, indagare la propria interiorità e dire la verità in relazione alla propria soggettività.

Il CONSULENTE SOCRATE mette in dubbio ogni elemento dell'interlocutore. dialogo attraverso il quale è

La parresia socratica è mettere alla prova l'armonia tra i miei principi e il mio agire concreto, fare emergere la propria interiorità. La parresia obbliga il soggetto a rendersi conto di se stesso. Logos viene inteso come la capacità di collegare attraverso la parola. Quando il soggetto dice la verità su se stesso ha modo di sentire la verità su quel racconto, si percepisce come essere qualcosa che va oltre ai dati confini della propria soggettività esternata. La scelta diventa autentica quando attraverso l'esercizio della parresia il soggetto può far incontrare quanto dice di sé stesso e quanto egli mette in pratica nella vita di tutti i giorni. PERSONA Boezio ha cercato di individuarla a partire dal suo genere prossimo. Dalla nozione di NATURA è arrivato a definirla come sostanza individuata di natura razionale. PROSOPON Nell'antica Grecia - = MASCHERA. elemento che nasconde. Noi la intendiamo come Nel

mondoANTROPOSciò che consentiva di rivelareclassico invece è . Con =in rilievo al sua complessità.Il VOLTO mettendoIl volto nella cultura latina si identificava con bocca.che consentiva alla psiche di manifestavaIl volto era ciòall’esterno, non si esauriva nella corporeità. Possiamo dire che iltermine prosopon rimanda alla questione del simbolo che daun lato è ciò che dà forma, ma contemporaneamente è anche ciòche rimanda ad altro.L’origine del simbolo si rinviene nelle tavolette di ceramica doveera possibile trovare dei segreti. Vari pezzi della tavoletta rottavenivano distribuiti chi possedeva tavoletta la rompeva. Formandopiù parti del segreto.La psiche si manifesta nella corporeità ma non si esaurisce in essa.Sommaggio affianca l’interpretazione del termine prosopon allaconsulenza rogersiana. Attraverso questa relazione è possibile faremergere al cliente propria

interiorità. PER – SONARE = La maschera era il mezzo attraverso cui era possibile far suonare la voce dell'attore. La bocca è elemento che consente di esprimere se stessi. Questa è una prima accezione del termine maschera. L'attore veramente saggio non può pretendere di guidare la trama che è già stata scritta dal comico, può cercare di interpretarla al meglio indossando la maschera. Si avvicina alla consulenza di tipo filosofico. Il linguaggio è ciò che permette di collegare le premesse con le conclusioni. In questo sta la forza del logos.

FERSU = Maschera che reca questa iscrizione. Alcuni studiosi la riconducono alla figura di PERSEO, eroe che aveva tagliato la testa a gorgone. Le prove di Perseo corrispondono alle prove che il consultante deve affrontare.

Chi affronta La CONSULENZA IN MANIERA Primo parallelismo: NON ADEGUATA (cioè accompagnato da un buon consulente) rischia di venir annichilito da ciò

che emerge dal test genetico. Perseo affronta la gorgonie grazie all'aiuto di Atena e delle ninfe che gli forniscono gli strumenti necessari per superare il mostro. Il primo scoglio è rappresentato dalle Grafie che uccide nel momento in cui loro si passano tra di loro l'unico occhio e dente che possiedono. Seconda prova: trovare rifugio delle ninfe che gli fanno determinati doni per superare il mostro. Questo potrebbe rappresentare il momento maieutico della consulenza, in cui il consulente S ha aiutato il consultato a "partorire" la verità, con domande e risposte che hanno spinto l'interlocutore a ricercare dentro di sé la verità, determinandola in maniera il più possibile autonoma. Guardando lo scudo datogli da Atena, l'eroe infine si troverà davanti alla medusa e riuscirà a voltare l'indecisione che rappresenta. Gli strumenti per superare l'indecisione le ninfe li offrono a Perseo, il primo momento con cui le Grafie.rappresentano consultante deve confrontarsi.
Sommaggio vede la natura umana come un principio. Non come se tutto il vivente fosse iscritto all'interno del genoma umano (non l'Uomo come oggetto), e nemmeno come progetto, ma come principio.
Coloro che studiavano il genoma cercavano di intendere la natura umana come uno schema all'interno del quale le varie parti si allineavano secondo un determinato criterio, anche gli aspetti relazionali. Il problema era cercare di capire quale criterio tenesse insieme tutti questi elementi. Chi definisce questo schema.
Intendere la natura umana come progetto comportava ridurre l'essere umano ad enti.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
17 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CriUniTn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Sommaggio Paolo.