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SNP.
Le sostituzioni di un’unica base, che possono essere transizioni (sostituzioni di una pirimidina con
un’altra pirimidina, o una purina con un’altra purina) o trasversioni (sostituzioni di una pirimidina
con una purina o viceversa), sono tra le più comuni e possono essere raggruppate in 4 sottoclassi:
- Le sostituzioni sinonime (“silenti”): quando la sostituzione dà origine ad un nuovo codone che
tuttavia specifica lo stesso amminoacido. Si tratta quasi sempre di mutazioni neutre, quindi non
soggette a pressione selettiva. Spesso sono quelle che si verificano nella terza base del codone.
- Le mutazioni nonsense: sostituzioni non sinonime di un codone che danno luogo ad un codone di
stop. Poiché queste mutazioni sono associate spesso ad una drastica riduzione della funzionalità
genica, la pressione selettiva ne determina la progressiva eliminazione.
- Le mutazioni missense: sostituzioni non sinonime che originano un codone che specifica un
amminoacido diverso da quello originario.
- Le mutazioni nei siti di splicing: creano o distruggono i segnali di splicing tra esoni e introni.
2) Delezioni: da una sequenza vengono eliminati uno o più nts.
3) Inserzioni: uno o più nucleotidi vengono inseriti in una sequenza.
8.1.1 Linkage Disequilibrium
Si parla di Linkage Disequilibrium quando due mutazioni/marcatori/SNPs vengono ereditati insieme con
una frequenza maggiore di quella che ci si aspetterebbe se non fossero correlati.
8.1.2 Mutazioni LOF e GOF
La mutazione di un gene può causare un cambiamento fenotipico in uno dei seguenti modi: il prodotto può
avere una riduzione di funzione o perderla del tutto (loss of function, LOF) oppure può funzionare in un
modo anomalo o acquisire una funzione (gain of function, GOF).
Le mutazioni LOF spesso producono fenotipi recessivi. Per la più parte dei prodotti genici, la quantità esatta
non è fondamentale e si sopravvive adeguatamente anche con metà del prodotto normale.
Occasionalmente però, il 50% del livello normale di prodotto può non essere sufficiente per il normale
funzionamento e tale aploinsufficienza determina un fenotipo anomalo, che viene ereditato come
carattere dominante. Talvolta anche un polipeptide mutante non funzionale può impedire che il prodotto
dell’allele normale funzioni in un individuo eterozigote, producendo un effetto dominante negativo.
Le mutazioni GOF di solito producono invece fenotipi dominanti, perché la presenza di un allele normale
non impedisce all’allele mutante di comportarsi in modo anomalo.
9. GENI OMEOTICI
Un gene omeotico è un tipo di gene che, quando è mutato, causa la conversione di una parte del corpo in
un’altra. I geni omeotici spesso codificano per fattori di trascrizione, ma non sempre contengono un
omeodominio, e la presenza di una particolare combinazione di questi fattori determina il “commitment”
della cellula. L’espressione dei geni omeotici è controllata da determinanti citoplasmatici o, più spesso, da
fattori inducenti. I geni omeotici sono spesso chiamati geni selettori perché la loro attività seleziona una
particolare via di sviluppo per la cellula.
L’esistenza di due stati discreti dell’attività del gene è la via normale per assicurare una definita e
discontinua soglia di risposta ad un determinante o a un segnale induttivo. Un modo per assicurare che ci
siano proprio due stati discreti è quello di avere una regolazione a feedback positivo come quella mostrata
nella Fig: Questo tipo di sistema è chiamato interruttore bistabile
perché ha due stati stabili. Il gene è “off” se sono assenti sia
il regolatore che il prodotto genico. E’ inizialmente attivato
dal regolatore, che può essere un determinante
citoplasmatico o un segnale trasduttivo attivato da un
fattore inducente. Una volta che il prodotto genico si è
attivato, il gene rimane nello stato “on” anche se il
regolatore è rimosso.
I geni Hox sono una famiglia di geni che si trova negli
animali ma non in altri eucarioti e che sono responsabili per
specificare l’identità antero-posteriore del corpo. In molti
animali, i geni Hox formano un solo cluster e sono quindi
adiacenti in un cromosoma. Ciascun gene nel cluster è
espresso in una particolare zona lungo l’asse antero-
posteriore, con un confine anteriore molto netto per spegnersi gradualmente nella parte posteriore. Essi
sono espressi sia nel sistema nervoso centrale che nel mesoderma. L’ordine spaziale di espressione dei geni
Hox nel corpo, dall’anteriore al posteriore, è lo stesso ordine di arrangiamento dei geni nel cromosoma. Gli
invertebrati hanno un solo cluster in un cromosoma, i vertebrati hanno quattro o più clusters, ciascuno
situato in un diverso cromosoma. Il complesso Hox di Drosophila è diviso in due regioni:
- Il complesso Antennapedia (che contiene 5 geni) corrisponde al gruppo paralogo dei vertebrati 1-6,
- Il complesso Bithorax (che contiene 3 geni) corrisponde al gruppo paralogo 7-13.
I geni Hox appartengono al gruppo dei “pattern determining genes” cioè di quei geni che determinano lo
schema di espressione. I cambiamenti nell’attività e negli schemi di espressione di questi geni determinano,
nell’evoluzione delle specie, alterazioni significative nella morfologia degli animali, mentre, se tale
alterazione avviene nello sviluppo di un animale, determinano la formazione di strutture corrette ma nei
posti sbagliati. E’ il caso del gene Pax6, non appartenente al “cluster” Hox, che controlla lo sviluppo
dell’occhio nella maggior parte degli animali. Variazioni negli schemi di espressione di Pax6 sono
responsabili di alcune delle differenze morfologiche riscontrate negli occhi di animali diversi. Se però Pax6 è
espresso in tessuti sbagliati produce occhi ectopici. Antennapedia (Antp) controlla lo sviluppo dei segmenti
centrali del torace, il mesotorace, il quale contiene il paio di zampe centrali. Questo gene non è espresso
nella parte anteriore dell’animale, ma una mutazione dominante di Antp, causata da una inversione
cromosomica, porta la sequenza codificante di Antp sotto il controllo di un promotore che media
l’espressione nei tessuti della testa, comprese le antenne. Il risultato è che al posto delle antenne
compaiono le due zampe mediane.
I geni del cluster Hox nel moscerino sono allineati nel cromosoma e sono espressi nell’asse antero–
posteriore nell’ordine di allineamento (dal 3’ al 5’, cioè a partire dalla testa).
In generale le mutazioni con LOF producono anteriorizzazione, mentre mutazioni con GOF producono
posteriorizzazione. Un esempio è dato dai moscerini mutanti che non esprimono Ubx (Ultrabithorax). Ubx,
che fa parte del cluster Hox, codifica per una proteina regolatrice contenente l’omeodominio e controlla lo
sviluppo del terzo segmento toracico, il metatorace. Ubx è anche un repressore e reprime Antp
definendone i confini posteriori dell’espressione. Quando Ubx è mutato non è in grado di reprimere Antp
che viene espresso anche nel metatorace che diventa mesotorace: il moscerino ha due paia di ali invece di
un paio di ali e un paio di altere (bilanceri per il volo).
Se la mutazione di Ubx riguarda la sua regione regolatrice esso può essere espresso anche nel mesotorace
(dove dovrebbe essere espresso Antp): in tal caso il mesotorace si trasforma in metatorace e al posto delle
ali si avranno due altere. La colinearità dei geni Hox è apparentemente
molto importante in quanto è conservata sia
negli artropodi che nei vertebrati.
La figura confronta le sequenze colineari e lo
schema di trascrizione dei geni Hox nella
Drosophila e nel topo. Il topo ha 38 geni Hox,
organizzati in quattro raggruppamenti (Hoxa,
b, c, d). Ciascun raggruppamento contiene 9 o
10 geni Hox e corrisponde al singolo gruppo di
geni omeotici degli insetti che ha formato i
complessi di Antennapedia e Bithorax in
Drosophila.
Le mutazioni nei geni Hox dei mammiferi
provocano delle malformazioni nello scheletro
assiale, che consiste nel midollo spinale e nelle
vertebre della colonna. Queste alterazioni
ricordano quelle riscontrate nei mutanti di Ubx
e Antp nel moscerino: mutazioni omozigote
nel gene Hoxc-8nel topo producono una prima
vertebra lombare (che non ha costole) con due costole.
10. MALATTIE GENETICHE
10.1 Sindrome di Down (o trisomia 21)
La Sindrome di Down (SD, detta anche trisomia 21 e comunemente indicata con il nome di "mongolismo"),
è la più frequente forma di ritardo mentale. La SD è molto comune: in Italia si stima che le persone affette
siano circa 40mila.
La SD è causata dalla presenza nel patrimonio genetico di un cromosoma 21 in più. Normalmente,
nell'uomo sono presenti 46 cromosomi in ogni cellula, 23 di origine materna e 23 di origine paterna. Ogni
persona possiede quindi in ogni cellula due copie di ogni cromosoma (con l'eccezione di quelli sessuali X e
Y). Nelle persone affette da SD, il cromosoma numero 21 è presente invece in triplice copia. Per questo si
parla di trisomia 21.
Nella maggior parte dei casi (quasi il 90%) la trisomia 21 è dovuta ad un meccanismo chiamato non
disgiunzione. Durante la formazione dei gameti (cellule uovo e spermatozoi), le coppie di cromosomi
omologhi devono separarsi e ogni cromosoma deve andare in un gamete diverso. La non disgiunzione ha
origine quando questo meccanismo non funziona correttamente: in uno o più gameti le coppie di
cromosomi 21 non si separano. Questo succede soprattutto nelle cellule uovo materne, e molto più
raramente negli spermatozoi. La cellula uovo o gli ovuli che ne risultano avranno così una copia in più del
cromosoma 21 rispetto al normale.
Non si conoscono le cause della non disgiunzione, tuttavia un dato certo è che il rischio aumenta di pari
passo con l'aumentare dell'età materna. La trisomia 21 dovuta a non disgiunzione è anche detta trisomia
primaria, e può essere di due tipi:
- Trisomia primaria omogenea: la trisomia è presente in tutte le cellule della persona Down. Questo
avviene in circa il 90% dei casi.
- Trisomia primaria a mosaico: la trisomia è presente solo in una parte delle cellule dell'individuo
Down. Questo avviene in circa il 5% dei casi. I sintomi possono essere meno gravi rispetto alla
trisomia primaria omogenea, a seconda del numero di cellule che possiedono la trisomia.
MEIOSI NORMALE MEIOSI CON NON-DISGIUNZIONE
In un numero molto più basso di casi, la trisomia è dovuta al processo della traslocazione.
Nella SD dovuta a traslocazione le persone affette hanno apparentemente un numero normale di
cromosomi. In realtà possiedono tre