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IL RUOLO DEI SERVIZI SOCIALI

Nella prevenzione della devianza minorile e nel trattamento dei giovani autori di reato, fondamentale è il ruolo dei servizi sociali sia

degli Enti Locali sia del Ministero della Giustizia.

Per quanto riguarda i servizi sociali degli Enti Locali, va detto che questi sono quelli gestiti dalle Regioni, dalle Province e dai

Comuni; nell’ambito del settore minorile a tali enti spetta adoperarsi sia per la prevenzione della criminalità, sia per il recupero e il

trattamento dei minori autori di reato, compiti questo che vengono assolti predisponendo progetti, attuando interventi, realizzando

recuperi ambientali, incentivando il volontariato a livello locale e collaborando, in relazione ai minori autori di retato, con l’autorità

giudiziaria, come disposto dall’art. 6 del codice di procedura penale minorile. Sottolineato va che i servizi gestiti dagli Enti Locali,

essendo svolti talvolta direttamente dall’amministrazione dell’ente territorio e talvolta dalle aziende socio-sanitarie, non sono

facilmente catalogabili e che la loro adeguatezza e efficacia varia notevolmente da realtà a realtà, sfiorando, in taluni casi, punte di

massima disorganizzazione ed approssimazione e giungendo in altri casi alla mediocrità o addirittura alla totale assenza del

servizio.

Per quanto riguarda i servizi sociali del Ministero della Giustizia, va detto che questi sono quelli gestiti dagli Uffici dei Servizi

sociali per i minorenni. Tali uffici, al pari degli Istituti penali per i minorenni, dei Centri di Prima Accoglienza e delle Comunità,

sono istituti periferici del Dipartimento della Giustizia Minorile, ossia dell'ufficio centrale del Ministero della Giustizia dal quale

dipendono tutti i servizi minorili decentrati sul territorio nazionale, dipendenti, gerarchicamente e funzionalmente, dai Centri di

Giustizia Minorile, anch’essi rientranti nel predetto dipartimento; essi, composti principalmente da assistenti sociali, ma anche da

altri esperti dell’età evolutiva, quali psicologi, educatori, criminologi o pedagogisti, soggetti questi tutti selezionati tramite concorso

pubblico e tutti sottoposti ad una opposita attività di formazione di carattere teorico e pratico, successiva all’assunzione, ma

propedeutica all’immissione in servizio, sono sparsi in tutto il territorio nazionale ed operano, su base distrettuale e con piena

autonomia tecnico-professionale, nell’ambito della competenza penale del Tribunale per i minorenni, concorrendo secondo gli

orientamenti e le direttive del Dipartimento, alle decisioni dell’Autorità giudiziaria minorile e alla loro attuazione nonché alla

promozione e tutela dei diritti dei minorenni. Più specificatamente, considerando la normativa esistente, ed in particolare la Legge

1404/34, istitutiva del Tribunale per i Minorenni, la Legge n.1085/62 istitutiva del Servizio Sociale per i Minorenni, la Legge

n.354/75 e il D.P.R. 230/2000, meglio noti come Ordinamento Penitenziario e relativo Regolamento di Esecuzione, il D.P.R. n.

448/88 sulle Disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni e le relative norme di attuazione presenti nel D. Lgs

272/89, gli Uffici dei Servizi sociali per i minorenni concorrono all’attuazione degli interventi di protezione giuridica del minore e

di prevenzione e recupero della devianza, svolgono la funzione di garante dell’unitarietà e della personalizzazione del progetto

socio-educativo nei diversi istituti giuridici, attuano, in relazione a provvedimenti penali dell’autorità giudiziaria, inchieste e

trattamenti psicologico-sociali ed ogni altra attività diagnostica e rieducativa, collaborando, se necessario, con i componenti organi

del Ministero dell’interno o di altre amministrazioni e enti, possono essere incaricati di studi e di inchieste sociologiche aventi

attinenza con la prevenzione della delinquenza minorile e svolgono altresì attività di sostegno, vigilanza e risocializzazione in caso

di sospensione del processo con la messa alla prova, in caso di affidamento al servizio sociale e in sede di irrogazione di misure

cautelari, di misure di sicurezza e di misure alternative alla detenzione; essi esplicano il loro intervento in favore di tutti i minori

sottoposti a provvedimenti penali nell’ambito del territorio di specifica competenza:

assicurando assistenza in ogni stato e grado del procedimento

− attivando percorsi di crescita e di responsabilizzazione attraverso la valorizzazione delle risorse personali, familiari, sociali ed

− ambientali

modulando gli interventi in funzione delle esigenze educative del minore

− garantendo la continuità di trattamento in relazione al programma operativo attivato sino al 21° anno di età

− elaborando progetti d’intervento ai sensi dell’art. 28 D.P.R. 448/88, anche in riferimento alle sentenze della Corte di

− Cassazione, circa l’estensione di tale misura a soggetti maggiorenni, citate nella Circolare prot. 17990/3 del 4/6/97

effettuando su richiesta dell’Autorità Giudiziaria, interventi in materia di sottrazione internazionale dei minori ai sensi della L.

− 64/94

assicurando al minorenne vittima di abuso sessuale assistenza come previsto dall’art. 11 della L. 66/96 e agevolandone l’invio

− ai Servizi specialistici del territorio.

Andando a raggruppare arbitrariamente le funzioni degli Uffici dei servizi sociali per i minorenni è possibile individuare le seguenti

aree di intervento:

area di assistenza e sostegno personale: compito degli uffici dei servizi sociali per i minorenni è quello di assistere e di dare

⇒ sostegno personale ai minori autori di reato per tutta la durata del procedimento penale e anche nella successiva e ancora più

delicata fase di reinserimento in società; solo con il costante aiuto di una figura adulta rassicurante di riferimento, sarà infatti

possibile impedire che l’immissione nel circuito penale pregiudichi lo sviluppo del minore e ne favorisca, contrariamente alla

aspettative, il definitivo ingresso nel mondo della criminalità. Va sottolineato che per assistenza e sostegno non deve

intendersi soltanto rassicurazione e conforto; nell’approcciarci al minore infatti i soggetti preposti dagli uffici dei servizi

sociali per i minorenni non devono limitarsi a sostenerlo emotivamente, ma devono altresì scuoterlo placando le sue ribellioni

e suscitando in lui, comunque controllate, inquietudini al fine di responsabilizzarlo, di fargli comprendere il disvalore del suo

gesto e di fargli dunque intraprendere quel percorso di cambiamento e di maturazione necessari per il reinserimento in società

e per la ripresa dell’itinerario educativo bruscamente interrotto.

area di osservazione e diagnosi: compito degli uffici dei servizi sociali per i minorenni è quello di procedere all’osservazione

⇒ scientifica del minore autore di reato al fine di analizzare e comprendere la sua personalità, i suoi valori, i suoi trascorsi e i

suoi problemi socio-familiari, e dunque di individuare i fattori che l’hanno portato a commettere l’azione criminale, le sue

esigenze e le sue potenzialità; tale osservazione che deve essere svolta in collaborazione con i servizi locali, implica da un lato

la raccolta e lo studio del materiale d’ufficio esistente sul minore e dall’altro la realizzazione, attraverso gli strumenti propri

della psicologia, della criminologia e della pedagogia, di un inchiesta sociale per l’accertamento della reale situazione del

soggetto.

area di prognosi e progettazione: compito degli uffici dei servizi sociali per i minorenni è quello di elaborare sulle base dei

⇒ dati raccolti con l’osservazione, dei progetti per la rieducazione e il reinserimento sociale del minore, progetti questi che,

rispettosi dei principi propri del procedimento penale, rispettosi cioè di principi di non interruzione dei processi educativi in

atto, della minima offensività, della rapida uscita dal circuito penale e della residualità della detenzione, dovranno essere

proposti al giudice.

area di trattamento: compito degli uffici dei servizi sociali per i minorenni è quello di controllare il buon andamento del

⇒ progetto di rieducazione e di reinserimento sociale attuato nei confronti del minore, eventualmente modificandole in base alle

esigenze della specifica fase processuale in cui il ragazzo si trova.

Nel realizzare i suoi interventi e nell’attuare le sue funzioni istituzionali, l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni si pone i

seguenti obiettivi:

promuovere il benessere e lo sviluppo dell’adolescente: a riguardo l’USSM deve prestare particolare attenzione allo sviluppo

• soggettivo del benessere, nonché a tutti quegli aspetti che riguardano le possibilità e le risorse del cambiamento; ciò attraverso

interventi mirati a:

o sviluppare le abilità personali, la consapevolezza e la cura del sé del minore

o tutelare la salute psico-fisica del minore garantendo anche l’eventuale accompagnamento nei Servizi specialistici

o offrire opportunità di socializzazione

o garantire la continuità dei validi legami affettivi e parentali

o promuovere, con riferimento alla nuova normativa sull’obbligo formativo, il diritto-dovere a studio e a formazione-lavoro

promuovere interventi nella comunità locale: a riguardo nella comunità locale, nelle sedi politiche e istituzionali, nei servizi

• pubblici e nei servizi del terzo settore l’USSM, focalizzando la sua attenzione alle problematiche del disagio/devianza minorile,

deve favorire:

o la lettura plurale delle diverse espressioni di devianza, rilevandone i cambiamenti, i nuovi bisogni, le possibili forme di recupero

del benessere

o la promozione di una cultura della legalità attraverso la riaffermazione di principi e valori connessi al rispetto dei doveri ed alla

consapevolezza dei diritti

o la promozione della cittadinanza attiva attraverso lo sviluppo di una maggiore coscienza civile attivando percorsi di crescita

collettivi e condivisi;

o la promozione della cultura di accoglienza delle differenti culture ed etnie che, avvicinando l’altro-diverso, sappiano riconoscerlo

come valore ed opportunità, consentendo processi di convivenza pacifica nel rispetto delle differenze di cui i ragazzi migranti e

nomadi sono portatori

o la promozione di interventi di ricomposizione del conflitto che l’azione deviante produce, attraverso azioni di riconciliazione,

riparazione sociale o di mediazione, all’interno di una visione positiva e riaggregante del tessuto sociale.!

implementare interazioni e sinergie tra sistemi: a riguardo l’USSM deve creare interazioni con:

• o il Sistema dei Servizi della Giustizia Minorile: a riguardo all’interno delle programmazioni del Centro Giustizia Minorile,

l’USSM è quella parte del sistema di Servizi del settore penale minorile che cura la progettazio

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Publisher
A.A. 2014-2015
75 pagine
6 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/12 Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paperanet di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia minorile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Specchia Sonia.