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INGHILTERRA
La storia d'Italia deve essere capita e comparata anche con le altre realtà nazionali. Il Regno Unito è una realtà molto importante per quanto riguarda la cultura e l'idea di nazione. Si pone a metà tra l'identità francese e tedesca. L'Inghilterra, già con la Magna Carta dei baroni, aveva introdotto elementi innovativi: è un documento medievale (considerato solo come tale) in cui i baroni britannici sentivano il bisogno di porre dei freni alla Corona. Un altro elemento è che viene sfatata l'idea che l'Inghilterra sia sempre stata la patria della libertà: se prendiamo i drammi di William Shakespeare, capiamo quanto la loro storia sia tappezzata di conflitti e guerre. L'Inghilterra nasce come un processo di disgregazione in cui una casa reale riesce ad accentrare un potere pur dovendolo condividere con l'aristocrazia, che non è soltanto militare ma anche di altro tipo.governo. Non è una nazione pura ma è la sommatoria di tanti popoli che si trovano a coesistere nella stessa isola (guerra delle due rose). La cultura prova a dare un'identità collettiva a questo insieme di identità: è il ciclo dei racconti bretoni, Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda (non è più un monarca assoluto), che cerca di trovare un equilibrio tra le varie identità. ENRICO VIII E I TUDORS: l'Inghilterra rinuncia a far parte della realtà della cristianità, quindi esce dal mondo cattolico e fonda una chiesa originale e nazionale: è la prima grande monarchia che dà il proprio nome ad una chiesa anglicana; non volevano più il controllo del papato all'interno delle questioni di Stato. L'altra figura fondamentale è ELISABETTA I: rappresenta una figura regale che si sacralizza: politica laica che si sostituisce alla politica religiosa. Rinuncia al matrimonio perché hasposato l'Inghilterra: elemento di grande innovazione: OPEN SOCIETY: l'Inghilterra cambia rispetto alla Francia: è una nazione in cui si può passare da uno stato sociale all'altro purché questo sia utile alla nazione. Non è più il sangue l'elemento distintivo, ma il merito e le proprie capacità. La rivoluzione scientifica parte dall'Inghilterra: non studio più le motivazioni della teologia, ma le leggi della natura che mi aiutano a creare le basi per una società più efficiente. Lo scienziato studia dentro le accademie che si distinguono per aree di settore (Le Royal Accademy): la nazione lascia mano libera alla società civile. Importanza della massoneria come associazionismo privato. Accanto alla rivoluzione scientifica si pone la rivoluzione politica: per merito deve mettere in pratica le proprie capacità: bisogna dotare l'individuo di diritti naturali inalienabili, che devono esserefunzionali a quella società. L'individuo al di là del suo status è dotato di diritti inalienabili e lo stato deve rispettare questi diritti, altrimenti si trasforma in un Leviatano. L'evoluzione politica, scientifica e sociale portano alla RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: nasce dalla riforma agraria: legge che pone la legittimità della proprietà privata (gentry la piccola aristocrazia terriera della Spagna, che non ha una mentalità aristocratica ma imprenditoriale): si deve far qualcosa per migliorare il concetto del profitto: cambia la mentalità. Qui c'è la grande rivoluzione legata alla mentalità, prima culturale e poi economico-politica o viceversa.
La rivoluzione passa da quella agricola a quella industriale: scatta la molla della rivoluzione perché la leva principale per un aumento di profitto era il fatto che ci fosse un aumento della domanda, in modo che l'offerta si dovesse adeguare alla domanda.
La rivoluzione agraria ha permesso di aumentare la produzione agricola, il che ha portato ad un aumento del tasso di natalità. Con l'aumento della popolazione, è stato necessario trasformare anche la produzione di pannilana. La rivoluzione scientifica ha reso disponibile la tecnologia per aumentare l'offerta: nasce anche la FABBRICA, che cambia il modo di lavorare. La gentry ha creato anche una grande sacca di povertà: i poveri vengono spinti dalle campagne alle città e nasce il cosiddetto PROLETARIATO URBANO, una sacca naturale di manodopera utilizzata nelle fabbriche. Il paesaggio dell'Inghilterra cambia perché non è più così bucolico, ma dove si trovano le risorse minerarie il paesaggio viene deturpato per essere sfruttato a pieno. La rivoluzione industriale porta con sé grandi problemi. La rivoluzione industriale non ha una data di inizio e nemmeno una di fine: ha le sue radici nelle varie rivoluzioni spalmate su 150 anni di storia. Perché viene chiamata rivoluzione?
l'Inghilterra si impossessa del processo della rivoluzione industriale: viene presentato un unico processo pulito da tutte le altre rivoluzioni (sorta di effetto marketing). Il processo di rivoluzione industriale inventa la cultura di una tradizione. Viene re-introdotto un nuovo concetto bancario: si crea un binomio tra finanza ed economia reale. Cambia il modo di viaggiare: nasce la FERROVIA: serve a spostare uomini merci, funzionali all'economia. È il primo grande esempio di globalizzazione. Non si muovono soltanto merci e prodotti, ma anche le persone e in questo modo si muove anche il pensiero di esse e lo scambio di idee. Scambio di diverse culture e identità diverse. Attraverso la ferrovia si muovono anche le idee, successivamente anche il socialismo. Altro elemento importante: cambia il CALCOLO DEL TEMPO. Il tempo veniva scandito dal calendario religioso: era un passaggio lento. Con la rivoluzione industriale tutto si rivoluziona: il calcolo del tempo.dell'orologio torna ad essere determinante, un calcolo del tempo uniforme per tutti. Non si può andare a occhio e croce. Il calcolo del tempo diviene fondamentale: viene introdotto l'orologio privato (che era un bene di lusso che poteva essere portato solo dal capofamiglia, e poi quell'orologio veniva ereditato di generazione in generazione). Per chi è importante il tempo? per la ferrovia. Il tempo deve essere collegato tra le varie aree geografiche.
L'economia inizia a dettare le scelte alla società. Non c'è più il concetto di mercantilismo di competizione tra gli stati: è una questione di collaborazione. Adam Smith ritiene che sia importante creare una rete di stati che cooperino tra di loro. Perché questo pensiero piace molto all'Inghilterra? Funziona sempre questa collaborazione oppure no? Non si può avere una collaborazione se si inizia a parlare di armamenti. Tutto questo funziona quando
c'è un vantaggio per il firstcoming in questo modello. La rivoluzione industriale ha dato un grande vantaggio all'Inghilterra. I paesi che arrivano dopo devono inseguire il primo arrivato. L'Inghilterra nasce come potenza economica grazie al navigation act. Non ha nulla da temere perché con gli altri paesi sta ad un livello diverso. L'Inghilterra esporta il modello liberale che si lega all'idea di nazione. A macchia di leopardo tutti i paesi entrano a far parte del concetto del libero scambio. Napoleone esporta la rivoluzione con i canoni, l'Inghilterra esporta la rivoluzione con la cultura. L'Inghilterra esporta il gioco del calcio attraverso la propria cultura: i business man lo esportano nelle varie città commerciali. (vedere TRATTATO DI CHEVALIER)
LEZIONE 2 NOVEMBRE
INGHILTERRA VITTORIANA
L'Inghilterra lascia fuori dal libero scambio i liquori francesi, perché l'Inghilterra doveva difendere i liquori portoghesi:
non si poteva mettere in difficoltà l'economia portoghese che era funzionale all'economia inglese. L'Inghilterra vittoriana è molto interessante: l'economia inglese dalla fine dell'Ottocento inizia un progressivo moto di decelerazione. Da un punto di vista culturale, l'Inghilterra non necessariamente conosce un processo di modernizzazione sociale e culturale. La società inglese è una società aperta, ma si può passare dal basso verso l'alto, ma è molto difficile il processo inverso (OPEN SOCIETY): Negli Stati Uniti invece, è molto facile salire ma è altrettanto facile cadere in basso. Da un punto di vista antropologico, l'Inghilterra è un paese molto conservatore: modernizzare l'economia ma non stravolgere la società. L'aristocrazia inglese è inserita nel sistema economico, a differenza da quella francese. Questo conservatorismo è il retaggio.
Della tradizione nobiliare dell'Inghilterra, che difende il proprio status quo: ma questa staticità porta l'Inghilterra a non rischiare in investimenti, nel sistema economico l'Inghilterra non rischia i propri averi. Negli Stati Uniti c'è una mentalità più d'azzardo. Questa mentalità conservatrice è legata sia al puritanesimo religioso. L'età vittoriana era molto più conservatrice. Nella società la modernità non viaggia allo stesso ritmo dell'economia.
L'Inghilterra vittoriana è interessante perché tra i vari elementi emerge una dicotomia tra uno sviluppo economico avviato nel corso della rivoluzione industriale e un ritorno a un conservatorismo. L'Inghilterra mette in piedi una sorta di ossimoro: alla grande ricchezza accumulata c'è un altrettanta ricchezza culturale che può essere la prosecuzione di quel momento dell'Imperialismo.
Il declino dell'Inghilterra anticipa una serie di problematiche che ci saranno nel mondo occidentale. Questa sclerotizzazione morale è la fotografia di una crisi dello stato liberale. (es. Jack Lo Squartatore: non uccide per motivi economici, o per motivi di carattere ideologico: lui uccide per motivazioni di carattere sessuale: la morale vittoriana era molto frenata dal punto di vista sessuale: perché da un lato il liberalismo ha liberato l'individuo, ma dall'altro il mattone della società rimane la famiglia: l'eccessiva liberazione avrebbe travolto il concetto e l'importanza della famiglia, attraverso la quale si tessevano interessi economici e politici, e su cui si basava la società inglese).
Si crea una forte dicotomia: una società fortemente maschilista da una parte e la nascita dei movimenti femministi (suffraggette). La donna cerca di mantenere una sua posizione di autonomia anche se la società rimane nelle mani degli uomini.
La donna è soltanto una "macchina"