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QUANTITA’ ASTRATTE - interamente configurabile in funzione dei diversi criteri valutativi adottati.

Nel bilancio ci sono tre tipi di quantità:

  • QUANTITA’ MISURA può essere misurata su modello oggettivo nel bilancio - esempio cassa;
  • QUANTITA’ FISICHE per convenzioni o tempo, in base a grandezza fisica, si ricava una quantità. Può dissestare una quantità misurata nel bilancio; macchine;
  • QUANTITA’ ASTRATTE quantità interamente configurabile in funzione di scelte soggettive effettuate dalla persona che le valuta nel bilancio: ammortamento.

ESERCIZIO

  • impianto 1000 t: vita utile

QUOTA DI AMMORTAMENTO?

  • DURATA FISICA t+10
  • DURATA ECONOMICA t+5
  • DURATA DEL PROGETTO t+2

Il reddito d’esercizio non è una grandezza reale in senso oggettivo.

SOGGETTI INTERESSATI AL BILANCIO esaminiamo il bilancio per fini diversi.

CRITERI DI VALUTAZIONE FARE DEL BILANCIO

F.A.F. x l’oggetto d’esercizio è indicazione delle condizioni più o meno favorevoli incontrate dalla gestione

Esistono vari tipi di bilancio:

  • ANNUALE (di esercizio)
  • di liquidazione
  • di fusione
  • di trasformazione
  • INDIVIDUALE
  • CONSOLIDATI

BANCHE e SOCIETÀ QUOTATE: applicano nella redazione del bilancio i principi contabili internazionali (IAS-IFRS)

Quello che tratteremo è quello redatto in base alle disposizioni del codice civile.

Altri bilanci redatti in base a normative specifiche: ASSICURAZIONI

TEORIA DEL BILANCIO: prima parte del corso Guatri

PRATICA DEL BILANCIO: seconda parte del corso Santini

  • Nbuona norma è consentirne in linea con quelli offerti dal settore o con i dividendi passati dell'impresa.
  • Valuation ratio ➔ rapporto tra valore di borsa e valore contabile
    • Valore di borsa
    • Valore contabile
  • Se il rapporto è < 1, gli esterni valutano le ⦿ azioni
    • meno del valore reale contabile dato dall'azienda.
  • Investimenti indispensabili ➔ necessari affinché l'impresa possa continuare ad operare nel mercato.
  • Leverage ➔ capitale di credito capitale proprio

Indica la stabilità finanziaria dell'impresa, valutando la dipendenza o meno dell'impresa dai nuovi di terzi.

  • L = 3
  • Problemi con i finanziatori:
    • (tendenza ad ottenere interessi elevati perché ritenuto di non essere rimborsati)
  • Problemi di conto economico
  • Problemi di dividendi brillanti

Esempio

  • 8 p
  • Azione: 15.000
  • Cap sociale 4.000
  • Riserva 1.000
  • Utile 100
  • Cap. debito 10.000
  • Dividendi normali e consueti = 200
  • I soci sono disposti ad un aumento di capitale pari a 500
  • L'impresa ha investimenti indispensabili pari a 1500
  • L'amministratore riesce a rispettare le condiz. di sicurezza?
  • Reddito esercizio = 500

Q. Prodotto

100 200 200 300 100

Prezzo vendita unitario

10 10 10 10 10

C. variabile unitario

8 8 8 8 8

C. fissi di esercizio

100 100 100 100 100

  • Merci prodotta interamente vendute
  • i = tasso di cespiti seminuovasse = 10%
  • Apertura di finanziamenti
  • Utili interamente distribuiti a meno di perdite pregresse

t = 5 C.C.P.A. 1000/5 = 200

Valore di presunto realizzo

Il legislatore medita di scegliere il minore tra il costo e il valore di presunto realizzo.

Esempio: costo calcolato = 15 valore presunto realizzo = 12 → rimanere valutato a 12

Spesso il valore presunto diventa sicuro perché questo tempo fino a febbraio-marzo per completare il bilancio, la merce rimanente l’anno precedente poiché oppure già stato venduto

Fine β

Il reddito d’esercizio è indicatore di economicità.

Il ciclo economico deve indicare il reddito medio e la redditività media.

Economicità: concetto cruciale lungo periodo.

  • equilibrio economico: ricavi > costi + congrua remunerazione
  • adeguata potenza finanziaria: entrate coprono le uscite
  • efficienza (dei processi produttivi)

Congrua: rem. d.r.o.l.d.

irfp + ir + iamm

Economicità in economia aziendale implica la capacità ad investire in un progetto.

Postulati fine β

  1. Criterio del tempo economico
  2. Unità della gestione
  3. Valutazione a sistema
  4. Programmazione pluriennale
  5. Influenzare la dinamica dei costi (e dei ricavi) al fine di evidenziare il reddito medio (regolazione dei redditi)

FINO B - VALUTAZIONE RIMANENZE

17.10.2012

materie prime, o di semilavorati, di prodotti

le rimanenze sono valutate al valore di presunto realizzo netto adeguato

valore di presunto realizzo

  • costi comuni sostenuti dopo il 31/12
  • costi speciali sostenuti dopo il 31/12
  • valore di presunto realizzo netto
  • congrua remunerazione (fatturato)

= valore di presunto realizzo netto adeguato

COSTI SPECIALI = legati in modo puntuale e specifico alla rimanenza.

COSTI COMUNI = costi legati a più beni.

Eliminando quei costi che restano riconosciuti alla fine dell'esercizio

Perchè va sottratta la congrua remunerazione dal valore del presunto realizzo?

Con il ricavo si deve coprire anche la congrua remunerazione per una fase successiva in ripianamento.

Congrua remunerazione su fatturato

ROE = REDDITO NETTO / CAPITALE NETTO

Fatturato:

ROE = RN / CN x F => ROE = RN / F x F / CN

Tasso di congrua remunerazione calcolato su fatturato:

RN / F = ROE / (F / CN)

NON VA BENE IL ROEPERCHÈ NON È CONOSCIBILELA Q.TÀ DI CN ATTRIBUIBILEAD UNA RIMANENZA

È possibile attribuire aduna rimanenza il fatturato atteso.

Esempio

V.P.R. (rimanenze) = 100

RRE = 6%

COSTI COMUNI DOPO 31/12 = 10

FATTURATO IMPRESA = 2.000

COSTI SPECIALI DOPO 31/12 = 10

CAP. NETTO = 1.000

La rimanenza è venduta dopo 6 mesi.

Valutazione della rimanenza secondo il P.U.P.P.

Val. presunto realizzo: 100

  • COSTI COMM. DOPO 31/12: (10)
  • COSTI SPECIALI DOPO 31/12: (10)
  • Valore presunto real. netto: 80
  • Congrua remun. (fatturato): (1,5)
  • Valore pres. real. netto adeg.: 78,5

RN = 6%

F (2.000 / 4.000) = 3%

3% ANNO -> 1,5% su 6 mesi

INTERLOCUTORE PRIVILEGIATO SONO I CREDITORI E I FORNATORI PERCHE' IL PRINCIPIO DELLA PRUDENZA MIRA A TUTELARE L'INTEGRITA' DEL CAP. SOC. (NON SI DISTRIBUISCONO UTILI FRUTTO DELLE S.Q. CAUTELATIVE).

N.B. Nei bilanci redatti con i principi contabili internazionali (banche e società quotate) l'utente esterno privilegiato è l'investitore (lo scopo è verificare se l'impresa crea o distrugge ricchezza, vuole conoscere anche gli utili da valutazione).

FUNZIONE ECONOMICA (2003 - Riforma societaria) → Il principio originario si chiamava PREVALENZA DELLA SOSTANZA SULLA FORMA → giuridica del'operazione economica dell'operazione

Esempio:

LEASING - RISCATTO OBBLIGATORIO 30/6/XL'impresa A prende a leasing un impianto dalla impresa B. L'impresa si impegna a pagare un canone annuale e a riscattare l'impianto dopo 5 anni pagando una somma definita.

31/12/XL'impianto?

SFA SB- Giuridicamente è proprietario     è B.- Economicamente impianto     sfruttato da A.    L'impresa A gestisce tutti    i rischi e i frutti deri-    vanti dall'utilizzo dell'impianto

B ha dato una disponibilità ad Agarantita dalla titolarità dell'impianto.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
92 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mek_29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bilancio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Pucci Sabrina.