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TOT E

RISULTATO ANTE-IMPOSTE 111

Imposte sul reddito -56

20 RISULTATO NETTO 55

Stato Patrimoniale

Al 31/12 lo stato patrimoniale indica la struttura patrimoniale dell’azienda e

funge da cerniera per il periodo successivo facendone una fotografia. Il

patrimonio viene suddiviso in Investimenti e Finanziamenti.

Stato Patrimoniale

Investimenti Finanziamenti

Come possono essere interpretati i valori dello SP per renderlo maggiormente

informativo? Mentre si preferisce utilizzare la forma scalare del CE piuttosto

che quella contabile, per lo SP si preferisce una forma contabile a sezioni

divise e contrapposte.

Esistono due forme di classificazione dello SP:

1. Forma Destinativo/Soggettiva che suddivide gli investimenti secondo il loro

uso e i finanziamenti secondo chi li ha forniti.

Investimenti: suddivisi in:

1. Investimenti di uso durevole: immobilizzazioni;

2. Costi sospesi (magazzino);

3. Crediti e denaro: investimenti intesi come denaro che ci serviva per..

Finanziamenti: suddivisi in:

1. Da terzi;

2. A titolo di capitale proprio.

2. Forma Finanziaria

Ciò che interessa è quando ritornano gli investimenti effettuati e entro

quando dovremo pagare i finanziamenti ricevuti; in entrambi le categorie

differenziamo ciò che ritorna o deve essere rimborsato entro 12 mesi e ciò

che ritorna o deve essere rimborsato Oltre i 12 mesi.

Sarà quindi importante vedere se i finanziamenti a breve vengono destinati in

investimenti a breve e stesso discorso per quelli a medio/lungo.

Investimenti: suddivisi in:

Capitale circolante: esaurisce la parte che sta nei 12 mesi, si compone di:

- Liquidità immediata: ciò che è liquido;

- Liquidità differita: ciò che non è liquido ma che verrà incassato nei 12 mesi

successivi. Se in questa categoria inseriamo il conto crediti v/clienti ci

andrà anche il fondo svalutazione crediti (a fine periodo ci interroghiamo se

i nostri crediti saranno esigibili al 100% oppure no);

- Rimanenze: considerate come qualcosa che ritorna in forma liquida entro i 12

mesi; NOTA: c’è differenza tra un credito e un prodotto in magazzino. Il

credito infatti dovrebbe essere normalmente incassato mentre per quanto

riguarda i prodotti non è certo che verranno venduti.

21 Capitale fisso (o immobilizzato): esaurisce la parte che supera i 12 mesi, si

divide in:

- Immobilizzazioni materiali: es. impianti, macchinari, fondi ammortamento

impianti e macchinari ecc. (si vuole avere gli elementi al netto);

- Imm. immateriali: brevetti, R&D, avviamento ecc. (Non avremo i fondi

ammortamento perchè la rettifica avviene in maniera diretta);

- Imm. finanziarie: titoli, partecipazioni (la differenza è che queste sono

titoli di società che fanno parte del nostro circuito degli investimenti

caratteristici), crediti in sofferenza (si è aperta una procedura per

cercare di incassarli e quindi si andrà oltre i 12 mesi) ecc.

Osservazioni in merito alla sezione degli investimenti:

1. Relazione esistente tra capitale circolante e fisso: se la nostra azienda ha

un 30% capitale circolante e un 70% di capitale fisso si dice rigida

(difficoltà di smobilizzare gli investimenti). Questo implica un maggior

rischio perchè se si dovesse verificare una situazione di crisi, l’azienda è

difficilmente convertibile in tempi brevi.

2. Considerare la tipologia di business: alcune tipologie rendono necessario

avere tanto capitale fisso (es. azienda mineraria) altre possono avere più

capitale circolante (es. società di consulenza).

Partendo da ciò, per rendere più flessibile la prima tipologia di azienda, il

suo management potrebbe decidere di piuttosto che produrre internamente,

esternalizzare il processo produttivo partecipando in altre società.

3. Tendenzialmente l’indice di redditività di un’azienda rigida è maggiore

rispetto a quella di un’azienda flessibile: es. la Coop ha poco capitale

investito (prodotti sugli scaffali e magazzino) a cui corrisponde un ritorno

basso per prodotto mentre un’azienda di costruzioni edili ha grandi

immobilizzazioni e i ritorni su di esse sono più elevati; vendendo una casa

prende molti soldi.

NOTA: le osservazioni fatte sui documenti contabili di un’azienda devono basarsi

sul confronto dei documenti di 3/4 anni successivi analizzando i cambiamenti

all’interno dell’azienda. Altro importante confronto potrebbe essere fatto tra

competitor.

Finanziamenti: suddivisi in:

- Finanziamenti a titolo di capitale proprio

- Finanziamenti da terzi a breve: ciò che deve essere rimborsato nei 12 mesi

successivi: debiti v/fornitori, posizioni verso l’erario, verso l’INPS e verso

Banca c/c Banca c/c

10.000 25.000

i dipendenti, aperture di credito per elasticità di cassa, ratei passivi ecc.

Va in liquidità immediata Va in finanziamenti da terzi a breve

22 - Finanziamenti da terzi a medio/lungo: debiti da pagare oltre i 12 mesi: es.

fondi rischi e fondi spese (andrebbero in quelli a breve se oramai so che

dovrò pagare), mutui (per definizione lo rimborsiamo nel tempo però c’è una

parte di mutuo che rimborserò l’anno prossimo che quindi andrà nei

finanziamenti a breve), TFR (stesso discorso dei mutui) ecc.

- Esempio per il mutuo:

Mutuo a 10 anni di €300.000 => 30.000 sono a breve - 270.000 a lungo;

- Esempio per il TFR:

TFR totale = 57.000 però vanno in pensione dei dipendenti a cui dovrò

pagare 15.000 => 15.000 sono a breve - 32.000 a lungo;

NOTA: è importante differenziarli perchè il dover sborsare quei soldi entro i 12

mesi significa che devo averli nella liquidità immediata!!

Osservazioni in merito alla sezione dei finanziamenti:

1. Relazione esistente tra investimenti da terzi e a titolo di capitale proprio:

Se la nostra azienda ha l’80% dei finanziamenti da terzi => l’azienda è degli

istituti di credito. Tra l’altro i finanziamenti da terzi sono onerosi e

siamo costretti alla restituzione.

2. Osservazioni in merito alla durata dei finanziamenti: i finanziamenti a breve

devono trovare copertura nel capitale circolante (meglio se non occorre

“intaccare” le rimanenze).

Sulla base dello SP finanziario vengono calcolati due margini:

- Margine di tesoreria:

Liquidità immediata + Liquidità differita - Finanziamenti a breve.

Ci aspettiamo che sia positivo; in questo caso ci evidenzia il denaro che

resta dopo aver adempito agli obblighi di breve periodo. Se fosse negativo ci

stiamo esponendo ad un rischio di potenziale insolvenza. Se vediamo degli

stati patrimoniale di diversi anni e costantemente si evidenziano dei margini

di tesoreria negativi significa che ci stanno raccontando delle balle perchè è

impossibile.

- Margine di struttura:

Finanziamenti propri - Capitale fisso.

Ci dice se con i finanziamenti propri siamo in grado di coprire le

immobilizzazioni. Sarebbe una condizione idilliaca perchè significherebbe che

tutto ciò che rientra in forma liquida in un orizzonte temporale m/l è

coperto. Se negativo non è un rischio enorme perchè ho il cuscinetto dei

finanziamenti da terzi a m/l.

Questo è lo schema di SP più significativo per gli interlocutori esterni; ve n’è

poi uno di pertinenza gestionale soprattutto riferito agli investimenti che sono

suddivisi a seconda dell’area gestionale cui si riferiscono. Ad esempio non sarà

più sufficiente una divisione tra capitale fisso e circolante ma avremo immobili

civili ecc. Titoli con finalità speculativa da partecipazioni ecc.

23 Stato Patrimoniale

Investimenti Finanziamenti

Liquidità immediata: cassa e banca Finanziamenti da terzi a breve

c/c

Liquidità differita: es. crediti, Finanziamenti da terzi a medio/lungo

Capitale Circolante ratei, fatture da emettere ecc

Rimanenze Finanziamenti propri permanenti

Immobilizzazioni materiali

Capitale Fisso Immobilizzazioni immateriali

Immobilizzazioni finanziarie

Schema finanziario dello SP:

Schema civilistico dello SP: è di tipo contabile e sia nell’attivo che nel

passivo sono stati apportati diversi livelli di ibridazione come per il CE che

riducono fortemente la sua valenza informativa. Se vogliamo essere dei lettori

esperti dobbiamo reinterpretare lo SP con la Nota Integrativa. Nell’ambito

dell’attuale impianto civilistico la funzione attribuita al documento è quella

di rappresentare sia la situazione patrimoniale che quella finanziaria

dell’azienda. Attivo Passivo

A. Crediti v/soci per versamenti A. Patrimonio Netto

ancora dovuti

B. Immobilizzazioni

I. Immateriali B. Fondi per rischi ed oneri

II. Materiali

III. Finanziarie C. Trattamento di fine rapporto di

C. Attivo circolante lavoro subordinato

D. Ratei e risconti D. Debiti

E. Ratei e risconti

Attivo

A. Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti: alcuni azionisti non hanno

ancora versato il denaro per la propria sottoscrizione. È importante perchè

indica che una parte del capitale sociale non è ancora stato versato;

B. Immobilizzazioni: vanno inserite tutte al netto delle rettifiche e vengono

suddivise in base alla tipologia in:

I. Imm. immateriali: es. brevetti, R&D da ammortizzare

II. Imm. materiali: es. impianti insieme a fondo amm. impianti (-)

24 III. Imm. finanziarie: questa sezione può essere sporcata con dei crediti a

breve cioè qualcosa che realmente non è un’immobilizzazione.

C. Attivo circolante:

I. Rimanenze

II. Crediti: si ripropone la stessa situazione di prima perchè possono essere

inseriti anche crediti esigibili oltre il periodo successivo e ciò

contrasta con la macroclasse riservata all’attivo circolante;

III. Altre attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: es.

titolo destinato ad essere venduto nei 12 mesi successivi, quindi possiamo

avere anche partecipazioni inseribili anche in B. (Nel compito dovremo

indicare che queste possono stare anche in B III);

IV. Disponibilità liquide.

D. Ratei e risconti con separata indicazione del disaggio di emissione.

Vengono mescolati ratei e risconti che sono due componenti molto diversi, il

primo finanziario e il secondo economico. Tra l’altro viene inserito il

disaggio che con gli altri due componenti non centra niente.

Considerazioni sull’attivo:

1. Non è possibile individuare un criterio classificatorio univoco, ne abbiamo

infatti uno destinativo e uno finanziario (evidente solo per le macroclassi B

e C). Questa ibridazione intacca soprattutto le macroclassi, ad esempio in B

non è sicuro che ci siano solo immobilizzazioni per

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Publisher
A.A. 2014-2015
38 pagine
11 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GianBelle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bilanci aziendali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Gigli Sabrina.