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LA PAURA DEL SUICIDIO ACCOMPAGNA L'IDEA DEL SUICIDO, A VOTE, NEI CASI DI PERSONE CON ASPETTI
OSSESSIVI. LO PSICOLOGO DEVE ESSERE MOLTO ABILE NEL TRANQUILLIZZARE IL PAZIENTE.
Il suicidio del fratello diventa il tema principale delle sedute e contiene una molteplicità di relazioni con altre
tematiche.
Tema: dal suicidio del fratello al rapporto coniugale.
Il paziente incolpa se stesso e la moglie per il suicidio del fratello, ma nella ricostruzione della sua storia di vita
emerge che il loro rapporto era incrinato sin dai primi giorni dopo il matrimonio. l'ipotetico ruolo della moglie
nel suicidio del fratello non è stato l'elemento che ha fatto allontanare i due.
• 1962: matrimonio -> delusione, rassegnazione
• 1965: litigio col fratello -> rancore verso la moglie
• 1967: suicidio -> colpa, vergogna
• 2009: disagio -> rabbia, umiliazione
Dal suicidio -> all'omicidio. Stringere le mani intorno al collo della moglie. È un passo avanti dal punto di vista
clinico: ci sono più margini di manovra nel momento in cui compare un'alterità (cosa ha detto, cosa ha
fatto .. ). La situazione è meno autoreferenziale.
La moglie non sospettava assolutamente nulla di questi pensieri del marito.
4 MARZO Pagina 9
Prendere il cavo del carica batterie del cellulare per strozzare il nipotino (aveva preso spunto da una notizia
letta sul giornale).
• Il paziente non ha sopportato il modo con in quale è stato trattato dai compagni e dal regista
• Il paziente si sente umiliato perché non ha saputo farsi valere e imporsi sugli altri
• Il paziente collega questo episodio con quello che si verificò molti anni prima in occasione del quale non
seppe dire di no alla moglie
• La moglie non ha preso le sue parti, non lo ha supportato, non ha subito quello che ha subito lui
• Le fantasie violente si sono spostate sulla moglie, fantasie di suicidio-omicidio
4 MARZO Pagina 10
CASO: VERA, 19 anni
mercoledì 5 marzo 2014
09:03
11gennaio 2013. Mi contatta la madre telefonicamente preoccupata riguardo allo stato di salute della figlia.
• Io non capisco..
• Glielo dicono tutti
• ..sta sempre a letto
• ..da quando ha il ragazzo
• È cambiata..
• ..non studia più
• ..non riesco più a farmi ascoltare..
• ..è ferma
Ragazza solare e dinamica ma che, da un anno circa, vive un momento critico.
Propongo alla madre di farmi chiamare direttamente dalla ragazza per concordare la data del primo
colloquio. È necessario che il paziente si metta in gioco fin da subito, in prima persona.
PRIMO COLLOQUIO (GENNAIO 2013)
La paziente di presenta all'appuntamento in orario.
Bell'aspetto, ha un atteggiamento disinvolto e giovanile; ha una bellezza tipicamente acqua e sapone, senza
trucco, dal viso leggermente paffuto dai tratti dolci.
Veste in modo semplice e sportivo.
Fidanzata con Ettore dal mese di novembre 2011. mi ha scelta lui. Ha chiesto il numero ad una mia amica.
CHE SUCCEDE? Domanda ad ampio spettro
Non lo so. Non so bene neanche io. Non mi sento più di fare le cose in passato.
Testo vago, indefinito. Disponibile ma trattenuta. Conferma le informazioni riferite alla madre, secondo
medesimezza (umore caratterizzato da tristezza, apatica, perdita di interessi rispetto un tempo, difficoltà a
dormire, perdita di appetito).
Non si sofferma su una data d'esordio della sintomatologia, ne tanto meno su un episodio scatenante.
• Non vado mai bene
• Non mi merito le cose
• Mi rendo conto di non meritare nulla
• Mi sento brutta, grassa.. non mangio alla sera da molto
• Perché non va con un'altra?
• Nonmi piaccio
• Mi chiedo come fa a venire con me?
• Ho paura di essere abbandonata, di perderlo.. Di non piacergli più
• Ho le smagliature, già alla mia età.. Se rido sento la pelle sulla faccia tirare
SE: situazione famigliare fragile, madre bipolare, padre accusante, isolamento sociale, paura di ingrassare,
perdita di interessi.
OA: storia con Ettore.
Dopo i primi 2 mesi di passione e armonia, in fatti, la ragazza ricorda di aver avvertito un profondo senso di
smarrimento e vuoto in concomitanza con un periodo di separazione avvenuto in seguito ad un litigio
(febbraio 2012).
Non si faceva sentire da qualche giorno. Sono stata malissimo.
5 MARZO Pagina 11
Improvvisamente si è alzato ed è andato via. Non l'ho sentito per 4 giorni. Sono stata malissimo, mi sono
sentita perduta. Al quinto giorno finalmente mi ha risposto.
A partire da quel momento pare aver iniziato a rimuginare sull'accaduto e a colpevolizzarsi per
l'atteggiamento assunto: la nostra storia era perfetta. Da quel momento ho avuto sempre più paura di
perderlo. Forse è cambiato per causa mia, anche se lui nega: ad esempio, all'inizio mi diceva che ero bella,
guarda caso da quella volta non me lo dice più. Temo di aver rovinato tutto.
Non mi piaccio. Alla mia età ho già le smagliature. Me le ha fatte notare l'altra sera. Me le ha indicate con il
dito e si è messo a ridere. Ci sono stata malissimo. Se rido sento la pelle tirare.
Sia il tema del corpo che il rapporto circolare tra giudizio e senso di negatività personale emergeranno più
volte.
Dal racconto della ragazza si impongono un profondo senso di inadeguatezza e il bisogno di essere
approvata dal ragazzo: un bisogno che allo stato attuale sembra costruire l'unica possibilità di sentirsi,
mentre il corpo si appalesa come un punto archimedico per regolare il rapporto con l'altro.
Se sono bella non piò lasciarmi.
Ha bisogno dell'alterità per mantenere il senso di stabilità personale. Si co-percepisce attraverso l'aspetto
estetico.
Il corpo è essenzialmente dannoso in quanto è sempre perfezionabile ed è molto controllabile.
Più finti di co-percezione ho più se una viene meno ho altre possibilità per co-percepirmi. Il rischio è che
tutte queste fonti si racchiudano in una sola: essere perfetta! Questo è l'unico modo per avere la certezza di
potere e dover essere accettati.
Modalità outward di essere emotivamente situata. Ettore come fonte di co-percezione. Corpo come
strumento per mediare l'incontro con l'altro(Ettore).
Esordio sintomatologia: non so bene. In seguito, primavera 2012.
Non si arrabbia con Ettore che le fa notare le smagliature ma se la prende perché sparisce -> questo perché
Ettore è la sia fonte di co-percezione. Non è un problema di assertività; se io mi co-percepisco non posso
andargli contro.
La rabbia alla fine sarà una grande protagonista della vita di Vera.
A parte l'episodio di febbraio, Ettore viene descritto sempre come l'uomo della vita e il ragazzo ideale.
Storia precedente: Omar, 17 anni. Tradimento, svalutazione, lite con il padre, rimproveri. Self-injury,
abbuffate. Inizio peggioramento scolastico.
Tanto finisce sempre così. Ero in sovrappeso, in colpa, il cibo mi aiutava, cancellerei le abbuffate e i tagli.
Estate 2005: 12 anni -> separazione genitori, padre si allontana, vendita villa.
+8kg in un'estate: peso 73kg, obesità, prima classe moderata.
Successivamente, con la madre, pseudo dieta: abbuffate, digiuno, sport.
• Testo contesto 2005-2006:
SE: rabbia, paura reazioni padre, isolamento, senso di confusione.
OA: in balia dei genitori.
2008: 14 anni -> primo rapporto sessuale.
Ogni volta che viveva un'alterazione emotiva ricorreva al corpo per regolare, gestire il rapporto con l'altro
all'interno di un contesto in cui l'altro fisso non esisteva.
Quando la storia con Mauro finisce Vera ricorda di essersi abbuffata e di essere andata in bagno a vomitare,
le sensazioni suscitate da quell'esperienza la spaventarono fino a disgustarla.
• Testo contesto 2008-2011:
SE: madre depressa, padre fluttuante, condotte familiari disregolate, difficoltà in casa, rimproveri, prime
5 MARZO Pagina 12
SE: madre depressa, padre fluttuante, condotte familiari disregolate, difficoltà in casa, rimproveri, prime
storie affettive, tradimento.
OA: dieta, liceo, palestra, libri.
• Testo contesto invio:
SE: situazione famigliare fragile, madre bipolare, padre accusante, isolamento sociale, paura di ingrassare,
perdita di interessi, storia con Ettore altalenante.
OA: storia con Ettore.
Se divento bella, non può mollarmi. Tema giudizio, perdita, vuoto, paura.
Rinunciare a Ettore comporterebbe la possibilità di rivivere il senso di vuoto e l'abbandono, associati in
passato alle abbuffate e a comportamenti di self-harm.
RIFIGURAZIONE DEL TESTO DEL PAZIENTE
• 2005: Vera, in seguito alla separazione dei genitori va sul corpo per sentirsi e colmare il senso di
vuoto attraverso il cibo. Senso di disagio.
• 2005/2006: gridava sempre. Quella faccia rossa. Ci nascondevamo sotto il letto. Ci chiudeva in casa al
buio. Paura incarnata.
• 2006: pseudo-dieta: la sensibilizza ulteriormente al tema del corpo e alle modalità attraverso le quali
regolare il rapporto con gli altri. 5 MARZO Pagina 13
CASO CLINICO: CARLA
mercoledì 12 marzo 2014
09:00
MACROCONTESTO ESISTENZIALE: insieme di dati di carattere generale che ci offrono un primo ritratto della
persona che ci sta di fronte.
43 anni, aspetto poco curato, vive in un paesino isolato in collina, vive col compagno Fabrizio di50 anni
(alcoolista). Storia di violenze e abusi; il modo di raccontare è un modo lamentoso. Si propone come vittima
della situazione. Si pone sempre in secondo piano e non è mai autrice della sua esistenza, come se le sue
scelte fossero sempre determinate da scelte altrui.
Lavora in un negozio di alimentari dell'unica amica che ha, poche ore al giorno non tutti i giorni.
Il marito, padre dei suoi 2 figli, è morto per un tumore.
Rapporti pessimi con i genitori, rapporto conflittuale con i figli. Ha recuperato un po il rapporto con la figlia
Mara in seguito alla nascita di un nipotino.
Sentimento di grande angoscia pervasiva.
Sono disperata, ho un'ansia tremenda, non dormo più, non mangio...non vivo più.
Sono angosciata, non riesco a pensare ad altro, se non a quello che mi ha fatto Fabrizio. Io l'ho sopportato
per 10 anni, mi ha umiliata, picchiata, mi ha tolto dignità e nonostante tutto questo...ossia un inferno...mi
creda...un inferno...nessuno potrebbe sopportare quello che ho sopportato io...lui è riuscito a tradirmi e ad
andarsene. Non ci credo ancora...non mi sembra vero.
Io ora che se ne è andato sto bene...finalmente...dopo anni! Cioè dovrei stare bene senza di lui...con quello
che mi ha fatto passare! Invece sto cosi...non so che farmene della mia vita...adess