DISTURBI DISSOCIATIVI
I disturbi dissociativi sono caratterizzati da una sconnessione e/o dalla discontinuità della normale integrazione di coscienza, memoria, identità, emotività, percezione, rappresentazione corporea, controllo motorio o comportamento. I sintomi dissociativi possono potenzialmente colpire ogni area del funzionamento psichico.
Domande di screening:
"Tutti quanti abbiamo dei problemi a ricordare a volte le cose, ma ha mai perso tempo, dimentica dettagli importanti su di sé o trova delle prove che ha preso parte a eventi che non riesce a ricordare?"
"Le è mai sembrato che persone o luoghi che le sono familiari siano irreali, o di essere così distaccato dal suo corpo che è come se fosse al di fuori di esso o si stesse guardando?"
Se sì:
"Queste esperienze le hanno mai causato problemi significativi con gli amici, la famiglia, al lavoro o in altre situazioni?"
Se predomina l'amnesia,
procedere con i criteri dell'amnesia dissociativa- Se predominano depersonalizzazione/derealizzazione procedere con i criteri del disturbo da depersonalizzazione/derealizzazioneIl disturbo borderline può essere letto come un consistente disturbo di tipo dissociativo. Anche nel caso di bulimia si può parlare di disturbo dissociativo, infatti durante un attacco bulimico la persona che lo racconta dice di non essere presente a sé stessa. AMNESIA DISSOCIATIVA Inclusione Incapacità di ricordare importanti informazioni autobiografiche non riconducibile a normale dimenticanza, il più delle volte manifestata da almeno uno dei seguenti sintomi: 1. Amnesia circoscritta o selettiva "Le capita di non essere in grado di ricordare un evento o eventi specifici della vita, soprattutto che sono stati realmente stressanti o traumatici?" 2. Amnesia generalizzata "Le capita di non essere in grado di ricordare momenti importanti della sua storia di vita odettagli della sua stessa identità? "Amnesia dissociativa – Ipotesi diagnostiche alternative DISTURBO DA DEPERSONALIZZAZIONE/DEREALIZZAZIONE Inclusione Almeno una delle seguenti manifestazioni: - Depersonalizzazione "Le capita spesso di avere esperienze di irrealtà o distacco, come se fosse un osservatore esterno della propria mente, dei propri pensieri, sentimenti, sensazioni, del proprio corpo, del sé?" - Derealizzazione "Le capita spesso di fare esperienza di irrealtà o di distacco rispetto all'ambiente circostante, come se sperimentasse le persone o i luoghi come irreali, onirici, nebbiosi, inanimati o deformati visivamente?" Richiede esame di realtà integro: "Durante queste esperienze può fare distinzione tra tali esperienze e gli eventi reali – cioè ciò che sta capitando al di fuori di lei?" Questo viene fatto per escludere un disturbo psicotico. Disturbo dadepersonalizzazione/derealizzazione – Ipotesi diagnostiche alternative 37:DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL’ALIMENTAZIONE
I disturbi della nutrizione sono caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione oppure da comportamenti inerenti l’alimentazione che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo che compromettono significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale.
Domande di screening “Cosa pensa del suo aspetto? Le capita mai di eliminare o di evitare particolari alimenti in modo che la cosa comporti delle conseguenze negative sulla sua salute o sul suo peso?”
Se si “Quando pensa a sé stesso, sono il suo aspetto o il suo peso le cose più importanti che la riguardano?”
Se sì, procedere con i criteri dell’anoressia nervosa.
Se no, procedere con i criteri del disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo.
ANORESSIA NERVOSA
Inclusione
Richiede la
presenza di tutte e tre le seguenti caratteristiche:
- Restrizione nell'assunzione di calorie che porta ad un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo, salute fisica: "Ha limitato l'assunzione di cibo per raggiungere un peso corporeo basso? Qual è stato il peso minimo che ha avuto? Quanto pesa adesso?"
- Paura di aumentare di peso o comportamento che interferisce con l'aumento di peso: "Ha mai provato una paura intensa di aumentare di peso o di diventare grasso? Le è mai capitato di avere già un peso corporeo basso e di fare ancora delle cose che interferiscano con l'aumento del peso?"
- Alterazione del modo in cui viene vissuto dall'individuo il peso o la forma del proprio corpo: "Qual è l'esperienza che ha del peso e della forma del corpo? In quale modo pensa che un peso corporeo significativamente basso possa colpire la sua salute?"
fisica?
Modificatori
- Sottotipi:
- Tipo con restrizioni: la persona non fa riferimento a ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione negli ultimi mesi
- Tipo con abbuffate/condotte di eliminazione: la persona fa riferimento a ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione negli ultimi tre mesi
- Specificatori:
- In remissione parziale: al momento attuale sono soddisfatti solo parzialmente i criteri diagnostici per l'anoressia nervosa (per es. solo una delle tre caratteristiche elencate)
- In remissione completa: al momento attuale nessuno dei criteri per l'anoressia nervosa è soddisfatto
- Gravità: si basa sull'indice di massa corporea (IMC):
- Lieve IMC ≥ 17 Kg/m2
- Moderata IMC 16-16.99 Kg/m2
- Grave IMC 15-15.99 Kg/m2
- Estrema IMC < 15 Kg/m
Da un IMC < 16 quasi sempre c'è già stato un ricovero o ci sarà, può esserci un collasso cardiovascolare, sviluppo masse tumorali e atrofizzazione
dell'ovaio ecc... 38: Anoressia nervosa – Ipotesi diagnostiche alternative Gli episodi di abbuffata sono associati ad almeno tre o più: - mangiare molto più rapidamente del normale, - mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni, - mangiare grandi quantità di cibo anche se non ci si sente affamati, - mangiare soli a causa dell'imbarazzo per quanto si sta mangiando, - sentirsi disdegnati verso sé stessi, depressi o molto in colpa dopo aver mangiato troppo. DISTURBO EVITANTE/RESTRITTIVO DELL'ASSUNZIONE DI CIBO Inclusione Richiede un disturbo della nutrizione o dell'alimentazione che si manifesta attraverso la persistente incapacità di soddisfare le appropriate necessità nutrizionali e/o energetiche associato ad almeno uno dei seguenti sintomi. - Significativa perdita di peso: "Evita alcuni tipi di alimenti o diminuisce ciò che mangia nella misura in cui questi cibi hanno degli effetti seri sul suo peso? Ha fatto esperienza di...una perdita di peso significativa?”
Significativo deficit nutrizionale: “Evita o diminuisce l’assunzione di cibo tanto da avere degli effetti negativi sulla sua salute, come si sperimenta nel corso di una carenza nutrizionale significativa?”
Dipendenza dall’alimentazione parentale oppure da supplementi nutrizionali orali
Marcata interferenza col funzionamento psicosociale: “Evitare o diminuire l’assunzione di cibo ha interferito con la sua capacità di partecipare alle sue solite attività sociali o le ha reso difficile formare o sostenere delle relazioni? Può mangiare con altre persone o partecipare ad attività sociali quando è presente il cibo?”
LEZIONE 13 – 5/11/2020
DISTURBI DI PERSONALITÀ
Oggi parleremo di questi disturbi sotto l’ottica del DSM-5. Abbiamo già detto che nel momento in cui è stato creato il DSM-5 si è trattato di una revisione del 4. All’inizio
Si era pensato di revisionare la parte dei disturbi di personalità, ma alla fine si è deciso di porre una nuova modalità di diagnosi senza sostituire la vecchia.
"...la colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni." Cit. Shakespeare
"Ethos antropoi daimon" "Il carattere o l'indole determinano il destino dell'uomo" Cit. Eraclito
Studiare la personalità vuol dire avvicinarsi all'idea che in gran parte sia la nostra personalità a direzionare la nostra esistenza, il modo in cui prendiamo le cose e le interpretiamo, questo perché la personalità si riferisce ad un modo duraturo di modi di pensare, di dire, di interagire e riflette ciò che siamo.
La personalità determina il nostro modo di creare relazioni. Quando si parla di disturbo di personalità, c'è il problema di capire quando un qualcosa può essere definito disturbo.
Da una parte abbiamo i tratti della personalità che sono singoli aspetti, ma in sé non solo abbiamo il problema di stabilire quando un tratto della personalità diventa patologico, ma non basta avere un solo tratto patologico per definire il disturbo. Ne servono molteplici. Immaginiamo un tratto della personalità che possiamo definire COSCENZIOSITÀ/SCRUPOLOSITÀ. È un tratto che possiamo definire a vari livelli. Ad esempio, se noi immaginiamo di dover mandare la tesi al relatore: la leggiamo, la correggiamo, la ristampiamo, la facciamo leggere alla nostra coinquilina, poi la rileggiamo e alla fine la mandiamo oltre la data di consegna. Questo potrebbe essere inteso come un grado di scrupolosità patologico, ma non basta a fare una diagnosi di disturbo di personalità. Quando si studia la personalità, le prospettive di studio tendono a muoversi su una dialettica che va da una prospettiva idiografica (cit. Allport).Cioè lo studio della persona in quanto essere unico e irripetibile, non assimilabile ad altri soggetti ad una prospettiva nomotetica che tende ad individuare delle tipologie, dove in parte il singolo, la peculiarità viene un po' a perdersi a favore di una sua generalizzazione.
Quando si parla dei disturbi della personalità generalmente due caratteristiche sono trasversali a tutti i disturbi:
- CARATTERE EGOSINTONICO DEI TRATTI PATOLOGICI: Chi è molto scrupoloso, dice "Io faccio giusto, sei tu che fai sbagliato"
- POSSIBILITÀ DI SELF-REFLECTION: Tutti i disturbi di personalità si caratterizzano nella difficoltà di mentalizzazione, il soggetto ha difficoltà ad avere una coscienza autobiografica, dei propri stati mentali, del proprio funzionamento.
Domanda: "Ha un modo di fare le cose, di relazionarsi con gli altri che la porta ad incontrare sempre le stesse difficoltà?"
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Appunti tecniche del colloquio psicologico
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Teoria e Tecniche del Colloquio Psicologico: Appunti Esame
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Appunti di teorie e tecniche del colloquio clinico-diagnostico
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Appunti Colloquio psicologico/clinico