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Estratto del documento

MCLUHAN

- il villaggio globale: che grazie ai mezzi di comunicazione si è creato un villaggio

comune, finestra sul mondo che sarebbe stata la tv. idea assolutamente vera ed

attuale

- medium e messaggio: teorie che avevamo prima parlavano di media (teorie

funzionalista, degli effetti) ma tutte queste teorie vedevano nei mezzi di

4 lunedì 14 marzo 2016

- comunicazione uno strumento importante di potere per ottenere i risultati di

propaganda a seguito di un messaggio che si voleva transitare. ex teorie dell’ago

ipodermico: mezzi di comunicazione che ci inocula come un virus ottenendo certi

risultati, ottenuti dal virus e non dalla siringa che è solo il mezzo. risultato dovuto al

messaggio e non allo strumento. i nuovi mezzi di comunicazione stanno diventando il

mex perché gli effetti saranno indipendenti da quello che ci verrà inoculato, la

differenza la fa la siringa e non il liquido che ci sta dentro. fra poco i comportamenti

sociali cambieranno non per il mex che la televisione fornirà ma perché il pubblico si

esporrà sempre di più ad un certo mezzo di comunicazione. i mezzi stanno

diventando un orientamento dei nostri tratti sociali ( quanti sono connessi al telefono

in metro, e chi parla) ha cambiato il sistema di relazioni. a pranzo, momento

importante sul piano relazionale, con il telefono. mcluhan sottolinea in prospettiva

delle nuove tecnologie che l’uso specifico dell’uno o dell’altra tecnologia ci influenza.

- media caldi o media freddi: distingui i media in termini di partecipazione. i media caldi

non lasciano nulla all’inventiva, non richiedono un processo di ristrutturazione delle

immagini contenute, ti stanno dicendo gia tutto. non chiedersi il senso dell’azione, è

tutto esplicitato. quindi la tua partecipazione al mezzo di comunicazione è passiva e

molto da spettatore esterno, quello che è stata per lungo tempo la tv. i media freddi

invece lasciano partecipazione, torniamo indietro alle vecchie W del giornalismo. le

5W vanno a saturare il processo di informazione in modo tale che chi lo riceva abbia

gia una descrizione appurata dell’evento. i media freddi richiedono un processo di

partecipazione maggiore. più il mezzo è caldo e più richiedo meno partecipazione e

più io posso pensare che il risultato sia quello atteso, più il mezzo è caldo e più

l’incertezza si riduce e più il messaggio ha concrete probabilità di avverarsi. inserendo

la possibilità di partecipazione è entrata una incertezza che rende meno potente la

comunicazione esercitata dai media. più siamo liberi di interpretare il mex meno i

media sono certi dell’ arrivo del loro messaggio. scrive negli ani 60/70, poco stimato e

riscoperto dopo. anticipa delle cose che per noi sono diventate normali: tema della

globalizzazione. mercoledì 16 marzo 2016

ogni nuovo media recupera qualcosa dal precedente, non si cancellano media

precedenti.

questi nuovi media che si affacciano sono dei promotori di cambiamento, si recupera

qualcosa del precedente e lo incorpora per superare se stesso e costruire qualcosa di

nuovo.

non solo i medium si sostituisce al messaggio ma queste nuove tecnologie vanno a

modificare i nostri comportamenti sociali.

5 mercoledì 16 marzo 2016

nello stesso momento si affiancano altre teorie comunicative: GOFFMAN inserisce un

concetto molto attuale, LA DISATTENZIONE CIVILE diventata poi INCIVILE. incrociamo

persone che ci sentiamo in dovere a segnalare la loro presenza con un gesto ma senza

andare oltre. quante volte ci capita di incontrare qualcuno senza però renderci conto per

essere soprappensiero. piccoli segni di comunicazione estremamente importanti, se poi

la reazione è un rimprovero. quanto un gesto significa il riconoscimento dell’altro, di un

suo simile. è mancato il riconoscimento.

in questo ambito si inserisce la PROSSEMICA= studio delle relazioni, delle distanze e

dei gesti. si parla di una distanza nelle relazioni che è considerata intima o personale o

sociale o pubblica misurata in termini di centimetri. la distanza intima è intorno ai 50cm

(se parli a questa distanza hai una relazione intima. distanza persona si ha tra i 50 cm e

1,20m….

il publico sta oltre i 3,5m estremamente interessante è questo tipo di analisi nei mezzi di

comunicazione. qual’è la distanza tra me e mio interlocutore a cui assisto attraverso uno

schermo televisivo? in termini percettivi sembra non cambiare nulla. prima la produzione

e dopo le tecnologie hanno cercato di avvicinarsi sempre di più alle comunicazioni faccia

a faccia. tutti orientati a cercare di togliere qualsiasi forma di schermo, di mediazione tra

la comunicazione. sopratutto dove si ricerca una partecipazione empatica, affettiva ed

emotiva. ex il tg sta cercando con filmati emotivi di avere una relazione empatica, il

giornalista diventa un vero e proprio conduttore.

espressioni convenzionali che sono necessarie al punto che ci si rende conto della loro

necessità nel momento in cui non vengono usate. (ex ciao, come stai?, se non lo dici

manca qualcosa, si nota). il mondo è fatto di tutti questi segni che si notano se non

vengono dati. prerequisiti che mantengono stabili le relazioni sociali, sono necessari,

non servono a nulla ma se mancano creano un problema. vengono usati anche come

intercalari (anni del CIOE costante). ciascuno ha il proprio intercalare.

sempre negli anni 80 si muove GIDDENS, la sua idea è cercare di capire come si

mettono insieme i due approcci, dicotomia weber-durkheim, si cerca di capire gli incontri

tra la struttura sociale e l’azione. le strutture sociali sono frutto di interazioni tra gli

individui quindi la famiglia è un’istituzione, cristallizzando e regolamentando un sistema

di relazioni tra persone. leggere che sono cambiate le strutture relazionali, ci si trova

oggi a guardare dei cambiamenti. sistema di regole che servono a regolare le nostre

vite.

vengono sottolineati anche altri aspetti da Giddens, questi semi della comunicazione dati

per scontati che sono altamente prevedibili e acuiscono senso solo per la loro

utilizzazione e ce ne accorgiamo solo quando mancano.

il senso di un atto di routine sta nella routine stessa, sia accorgiamo del senso per la

rottura della routine. -> stabilità che è abitudine.

6 mercoledì 16 marzo 2016

in questi sistemi di relazioni ci muoviamo attraverso diversi livelli di consapevolezza

(cosciusness and uncosciuosness)= quando ci mettiamo in relazione con gli altri

interagiamo con un livello inconscio che è quello che attira la comunicazione e che serve

a generare il livello di fiducia che rende possibile la comunicazione, è il feeling che

innesca ogni processo comunicativo.

la conoscenza discorsiva è invece la capacità di raccontare il processo comunicativo e

raccontarsi all’interno di esso. imponiamo un fenomeno che è al di fuori delle strutture

testuali che lo organizza, scegliamo le fotografie, le parole, le inquadrature per

raccontare il nostro fenomeno. quella narrazione diventa quel testo della semiotica.

pensiamo poi competentemente la comunicazione per farla diventare un discorso. ci

porta a sviluppare i concetto di etnografia, uso di esso all’interno della comunicazione,

elemento per studiare audience, metodo diverso a cui siamo abituati.

posso studiare l’audience diventando spettatore partecipante all’interno di una famiglia

che guarda tutte le sere lo stesso programma. prende nota delle interazioni che

avvengono e che esplicitano il processo interpretativo di quella famiglia. (ex cosa fa

arrabbiare, cosa piangere, sapere le emozioni degli spettatori, l’etnografia da le ragioni

della scelta).

APPROCCIO ETNOGRAFICO: trovare una via diversa per approfondire l’audience, cioè

l’evoluzione del pubblico. strutturato in una pluralità di pubblico: generale, statistico,

attivo.

pubblico consapevole dei propri diritti sull’informazione che è un diritto, si parla di

pubblici che sono organizzati secondo le variabili socio-demografiche (ex pubblicità

diverse durante la giornata), pub di massa distribuite in maniera diversa, corrispondenza

a dei comportamenti. per poi arrivare alla vera e propria audience chiamata ACTIVE

AUDIENCE= pubblico che diventa interattivo, invalidità del ricercatore che entra in casa

a vedere.

capire che alleanza si crea tra la fonte e il recettore. si vuole arrivare a capire la

produzione sociale del significato, presuppone che ci sia un processo di decodifica (no

propaganda). il mex non deve andare ad intaccare su un recettore che è ignaro dei

processi comunicativi ma che utilizza comportamenti attivi nel quale si applica la

ricezione della comunicazione. studio qualcuno che cambia il mex perché lo decodifica e

lo ricambia perché attribuisce senso per quale sono i suoi modi di comunicazione, tutto

questo va a produrre un significato che è SOCIALE, CONDIVISO, una comunicazione

che di per se istituisce comunicazione ma è una forma di relazione che nell’elaborazione

dei suoi significati si allarga il sistema di relazioni che sono sociali.

a me interessa capire quali significati che ciascuno elabora esposto al processo mediale

viene poi condiviso diventando sociale, sottolineare il fatto che il risultato di quella

7 mercoledì 16 marzo 2016

comunicazione non appartiene solo al tipo che ha decodificato ma perché viene messo

in altre reti.

anche la mancanza di interazione è un segno di non comunicazione. il significato

istituisce questa alleanza, il testo viene masticato dal decodificatore e sputato in

qualcosa di diverso.

meccanismo di rielaborazione del testo e di masticazione cognitiva. lunedì 4 aprile 2016

l’approccio etnografico: storia del popolo

come il pubblico si è evoluto in audience, pluralità di pubblici e pubblici attivi. prima un

pubblico e passivo, poi pluralità di pubblici.

accanto alla dimensione quantitativa cambia anche il passaggio di pubblico.

significato che è il prodotto del testo interpretato e rielaborato dal fruitore: audience. tutto

questo ci porta a sottolineare il problema dell’indeterminatezza sul risultato sulla

fruizione di un testo mediale, il successo del prodotto mediale. problema per chi

programma. incertezza e business rendono incerto il risultato monetario -> svolta

etnografica.

le tecnologie sono cambiate: non si può più parlare di sistemi sociali, tecnologici. oggi

dobbiamo parlare di sistemi sociotecnici, dimensione sociale e tecnologica vanno a

costruire un eco sistema dentro al quale noi ci troviamo.

tutto questo va verso una progressiva espulsione delle relazioni con gli altri o no?

forse dovremmo studiare nuove forme di interazioni.

L’OGGETTO CULTURALE

scuola

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
15 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia96gallo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecnica del linguaggio audiovisivo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Lombardi Marco.