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La nostra mente popola le immagini. L’arte esteriorizza le immagini della nostra mente.
“L’essere umano è il luogo naturale dell’immagine”.
Libro Rosso, di Jung: parla di sogni, visioni, la rappresentazione dell’invisibile che con l’analisi psicologica ci permette di portare
in superficie delle vere immagini interiori.
L’immagine è viva con poteri che influenzano l’uomo.
Imago: in latino “maschera” per i defunti.
Sherman: progetto di bambole, manichini, pupazzi che rappresentano il corpo carnale
Video “Blindy”: scopre il mondo a occhi chiusi facendo dipingere a dei non vedendti come vedono il mondo.
Autore importante nella mostra: Borges.
Sehgal: “vedere di più, o vedere meglio?”
Sezione finale: Arsenale, dove si compara l’originale alla copia.
3) L’Arte nell’epoca della tecnica
Marx e la lotta di classe: viene eliminata la creatività, la genialità, che riportano all’individualità fascista.
Statua Venere greca: prima ogg. di culto, con Marx ogg. maledetto per la sua unicità.
L’arte entra in crisi, anche con l’arrivo della fotografia. Non è più vicina al mondo rituale, religioso e magico, ma in ambito tecnico
si rende laica, spesso politica.
L’arte esce dal principio dell’arte e assume funzioni nuove, moderne. (Hegel)
Es. La Madonna Sistina di raffaello fu posta sulla bara di Papa Sisto per celebrarlo, poi fu spostata sull’altare di un convento a
Piacenza. Il rituale romano, però, vieta questo spostamento e diverso utilizzo di un quadro da cerimonia funebre, quindi così fu
svalutato.
4) Surrealisti e il moderno
I surrealisti creano istallazioni reali per immagini oniriche.
Malraux: museé immaginaire, ovvero un laboratorio di astrazioni.
Internet prende piede nell’arte.
Museo Otsuka: non si espongono opere fisiche ma repliche tridimensionali della cappella Sistina.
Altri musei immaginari: Biblioteca di Alessandria, Musaeum Clausum, Museo Cartaceo di Cassiano del Pozzo
Primo museo immaginario: ai tempi di napoleone quando si spostava per le campagne di guerra, aveva con se esperti d’arte che
decidevano quali opere prendere da portare al Louvre.
5) Distanza ottica, immersione tattile di Pinotti
Benjamin: filosofo del ‘900, precursore del web, studioso delle immagini.
Prima l’arte era profezia, con Benjamin si passa ad un’inversione: nonpiù dal tattile all’ottico, ma dall’ottico al tattile.
Cinema + fotografia + tv + 3D e 4D : strumenti tattili.
Si va sempre avanti.
Non c’è oiù l’ostacolo del vincolo spazio-temporale che non permette sempre all’osservatore di vedere e avere davvero a che
fare con l’opera. Non ci si deve recare più presso l’opera, ma tramite l’immagine e ciò che la modernità crea con essa, tutto è
possibile.
L’unicità dell’opera non decade, ma muta storicamente.
6) La comprensione dei sogni nella storia
Periodo nero di Medioevo, tumulti religiosi e rivoluzione del pensiero.
A Stratford nella chiesa gotica della città ci sono affreschi decorati con l’episodio del ritrovamento della vera croce da parte di
sant’Elena. E’ una vera sequenza di storia critisna letta in modo fantastico e superstizioso che fu poi copiata nelle incisioni della
Legenda Aurea.
Enrico VIII condannò la superstizione e l’idolatria e l’opera venne imbiancata. A firmare il resoconto di tale azione fu Jonh
Sjakesperare, padre di William.
L’opera di per se fu giudicata dalla chiesa come troppo fantastica.
7) Augusto e la potenza romana nel mondo
I bi-millenari della nascita e della morta di Augusto sono stati festeggiati in atmosfere culturali e storiche diverse l’un dall’altra.
L’impero fu ripreso anche da Mussolini che salì al Campidoglio nel ’36 come Augusto nel 13 a. C.
Nel ’37: mostra sulla romanità per propaganda politica. Milioni di vistatori per tutto: carte geografica, opere visivi e sculture, usi
costumi, monete, etc.
Nel ’38: innaugurazione dell’Ara Pacis in periodo nazi-fascista.
La contemporaneità del periodo venne ad affiancarsi all’antichità.
Stesso accadde in America, con l’esercito contro l’URSS più tardi.
“America as new Rome” : l’analogia della potenza romana è attrazione e obiettivo per tutti.
8) Scatti dal mondo (McCurry)
Intervista a McCurry su i posti del mondo che ha visitato e fotografato testimoniandoli come arte.
le sue foto sono state paragonate a dipinti di rembrandt o Da Vinci (Profuga afghana = ona Lisa del Novecento)
In Italia è l’unico posto dove fotografa più statue che persone perchè ha racchiuso il cuore del paese che è l’arte.
Una fotografia è buona quando parla a chi la guarda, quando trasmette, racconta e unisce.
9) Intervista Achille Bonito Oliva sulla mostra Arte a Roma, anni ’70 (Critico d’arte)
Con la crisi che avanza, Oliva afferma che l’arte non può più essere solo invenzione, senza futuro.
Essa deve iniziare a fare riferimento al passato, alla memoria.
Si riprendono le vecchie tecniche, come la pittura, e si legano al nuovo.
Si ritorna al manierismo con un neo-manierismo ironico, con la “Transavanguardia”.
Secondo Oliva il manierismo è il padre dell’arte contemporanea.
Tutto si basa ora sul principio di citazione dal passato e non d’invenzione dal futuro critico.
10) Intervista a Daniela Lancioni sulla mostra Arte a Roma, anni ’70
E’ il testo della Guida pratica alla mostra che seleziona le opere da porre in rilievo durante il perocorso della mostra, senza un
senso cronologio o monografico.
Quattro mostre trattate: “Vitalità del negativo nell’arte italiana” e “Contemporanea” raggruppano molteplici esperienze diverse in
un unico ambito; “Fine dell’alchimia e Ghenos Eros Thanatos” sono l’irruzione degli anni ’70 dominati dal terrore della morta,
sensibile al mistero, che porta al recupero della nascita dell’uomo.
11) Paolini 1
Come un testo scritto può avere una copia, così anche l’opera d’arte.
L’originale sarà sempre il vero, sarà sempre migliore della copia.
Lo sguardo e le emozioni che si provando verso l’originale, non saranno mai le stesse per la copia lontana dal luogo geografico
di nascita della vera opera.
Alcune lettere di ammiratori spingono Paolini a fare nuive mostre di “rottura” e una parla dello scorrere del tempo.
12) Paolini 2
Lucio Fontana: Paolini non parla di lui, ma discute della sua persona tramite solo le sue opere.
L’artista e l’opera sono complementari. L’artista è il naufrago vaga senza meta finchè non trova quel tramite che è la sua opera.
E’ in continua ricerca, mostra agli altri le sue novità ma non le condivide.
L’artista richia di non essere riconosciuto, posseduto dal suo obiettivo.
Il tempo, per lui, non esiste. Lo spazio, invece, riempie il vuoto, e l’opera riempie il tutto.
L’artista si aggira in questo vuoto e non può fare a meno di descriverlo. Il suo sguardo è l’oggetto che si trova in quel vuoto.
13) Calvino e la squadratura (di Paolini)
Lo scrittore vuole essere come il pittore: creare un opera che mostra il rapporto tra il pittore, l’osservatore e l’oggetto materiale
dell’opera stessa.
Lo scrittore cerca quella calma e l’ironia che gli permette di operare come un pittore.
La comunicazione e l’espressione sono alla base di tutto.
Lo scrittore ammira come il pittore voglia essere imparziale nel suo creare. Forse solo un pittore fotografo può liberare il suo io
senza influenze, impersonalmente.
Il pittore vuole annullare il suo io personle per connettersi con quello dei grandi artisti passati, con l’io della pittura d’ogni tempo.
Lo scrittore trova un punto debole del pittore: non sapremo mai se ciò che ha dipinto sia reale o sua immaginazione.
La pittura è trasprenza di se stesso, dello sguardo e della mente.
14) Michele de Lucchi in Arti Piranesi
Piranesi: incisore veneziano. (‘700)
Le sue incisioni sono state riprodotte con il laser, computer e altro. Si approfondisce con lui il dibattito sul fac-simile nato per
investigare le strumenti sofisticati riguardo il valore delle opere antiche.
Nella mostra c’è anche un inedito Piranesi-architetto, archeologo, decoratore d’interni.
La mostra presenta anche una parte con fotografiedi Basilico che mette in correlazione e confronte le tecniche antiche con le
moderne tramito l’occhio dell’obiettivo.
15) Gagliardi spiega la mostra de Il miracolo di Cana (2007)
Lowe fu incaricato del facsimile dell’opera, ma non si era certi se falsificare o restaurare.
I fcsimili però sono in grado di ripreodurre alla perfezione tutto, persino le imperfezioni della tela (teoria originale-falso di
Benjamin, vd. punto 5)
Benjamin parla di “aura” riferensosi a ciò che circoda un originale e che è irripetibile. Aggiunge anche che, riproducendo
l’originale, la copia perderebbe l’aura e quindi subirebbe un processo di decadenza.
Ma vale lo stesso anche per questo tipo di facsimile, volta alla fruizione di un’opera?
Anche se si pensa che il falso impoverisca il vero, il tempo passa e bisogna fare i conti anche con questo aspetto.
La riproducibilità falsata di una verità, potrebbe persino salvare l’aura di quest’ultima.
Infine, la teconolgia, eliminerebbe quell’aspetto sacrale delle vecchie opere, per portarle in superficie, nella vera e laica realtà.
16) La posterità (di Giacometti)
Giacometti confuta le critiche sulla scultura di busti francesi del XVIII da parte di Auricoste e altri.
Cita Pigalle, Houdon come maestri del realismo e afferma come l’arte del passato venga messa in risalto nel rispettivo presente
e poi ributtata nell’oblio come il Lacoonte del Louvre, anni fa in primo piano, ora davanti ad una finestra.
Poi risponde alla questione posterità: egli parla del suo lavoro, di come la scultura per lui si fa per commissione senza
sofferenza di creatività, un mezzo per capire cosa osservare e comunicarlo agli altri posteri.
In finale, afferma che se i passati critici fossero stati più indulgenti, avremmo visto grandi cose da Falconet ma avremmo perso
la sua corrispondenza con Diderot.
17) Tintoretto (di Giacometti)
Maggio 1920: a Venezia si appassionò di Tintoretto, odiano di rimando Tiziano e chi, come Aretino, lo aveva elogiato per la sua
perfezione. Giacometti trova le sue opere, come quelle di Jacopo, morte, non come quelle di Tintoretto, a quei tempi
disperezzato, ma da lui amato.
Poi, entrando alla Cappella dell’Arena di Padova e