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EDUARDO SOUTO MOURA
Nasce a Porto, da una famiglia di irregolari, non è un momento qualsiasi, questa adozione nella famiglia Siza, Souto Mura e Távora. Hanno avuto lo studio molti anni nello stesso edificio, fatto progetti e viaggiato insieme. Quando il regime di Salazar è crollato per un colpo di stato si è attivata la stagione breve dei SAAL e dell'attività collegata a questa. In quella che è la scuola di belle arti di Porto nasce una seconda scuola di Porto. Lavorando in una città piccola fuori dai centri culturali europei ha portato allo stesso indirizzo 2 dei 42 Pritzker Price. Matosinhos diventa il luogo in cui si incrociano le mani di Siza e Távora e vengono realizzati lavori insieme. Fra Siza e Távora ci sono 10 anni di differenza, mentre tra Souto Moura e Siza vi sono 20 anni di differenza. In Portogallo nel 1968 è un paese isolato dall'Europa, ancora sotto il controllo di una dittatura che non consente.
alle altre cultura di passare; quindi, il 68 è in qualche modo un aggiornamento dell'internazionalismo. Nel 1948 al Congresso degli architetti a Lisbona si inizia a parlare di un'architettura modernista. Lo stesso accade nel 68, di nuovo c'è un aggiornamento architettonico, ma il Portogallo è lontano da questo. Dopo qualche anno, la cultura internazionalista scopre il Portogallo, perché avviene la rivoluzione dei garofani. All'inizio degli anni 80 nasce un nuovo progetto culturale, il Post-Moderno, che influenzerà l'architettura, si torna all'idea di poter "pescare" liberamente da tutti i riferimenti storici. Nasce in contrapposizione a questo il regionalismo criptico, l'idea che in contrapposizione al post-modernismo, egli fa una rilettura del primo 900 in chiave regionale. Souto Moura gioca con molti riferimenti architettonici e artistici; egli gioca con il minimalismo artistico. Souto Moura nasce in una
famiglia molto solida, perché il suo padrino è Siza, ma non ha più ilModerno come riferimento. Souto Moura dice che il classicismo comprende il tutto ed ècapace di includere le parti, il particolare e l’eccezione cui ci obbliga il luogo; il modernismoha continuato a pensare in modo classico.L’architettura non può più essere controllata da una geometria esatta, il progetto diventa unratto relazionale. Aggiungendo a questo l’idea che lo spazio progettato è fatto di solidimateriali (pieno) e di aria (vuoto), che è anch’essa progettabile. Non troviamo in Souto Mourané la leggerezza dei corpi di Távora, non troviamo la dimensione animale dei progetti di Siza,troviamo invece un progetto più complesso. Egli era una persona coltissima, con riferimentifilosofici e letterari.
Monumento a Delgado, Porto, 1979 uno dei primi progetti non realizzati. Il rapporto tra edificio e suolo è violento,
L'edificio cade per terra e spacca tutto. Caffè per il Centro Sportivo, Braga, 1983 "dalla ragione è caduto un cubo sul foglio".
Non esiste una distinzione tra progetto nuovo e progetto di restauro. Il progetto di restauro lavora su una materia che ha già un intervento umano. Il lavoro di restauro è un lavoro che avviene per mano di più persone.
Recupero del convento di Santa Maria di Bouro, Amarès, 1989-97 è il primo restauro a grande scala. Ci sono degli aspetti metodologici di affinità con Távora: confidenza con il rudere (conoscere tecnica e processi costruttivi), andare sul posto a studiare quello che c'è e studiare l'edificio e il suo sviluppo.
Le varianti si possono aggiornare, vi era una piscina che viene allontanata dall'edificio per darle una sua autonomia. Vi sono delle differenze però rispetto a Távora: non c'è l'interesse per il confronto.
con le diverse immagini che l'edificio ha avuto nel tempo. Souto Moura non ha interessi archeologici, non ha nessuna fiducia che il disegno possa salvare il progetto. Non c'è una gerarchia di valori nel tempo. Il luogo viene visto non come un insieme di significati da valutare ma come una materia commista artificiale e naturale che può essere poi ricomposta. Il progetto si infila nell'accadimento, negli eventi. Aveva l'idea che il progetto fosse qualcosa di fortemente esperienziale, annotava qualsiasi dettaglio costruttivo durante i suoi viaggi. C'è l'idea del progetto come atto collaborativo, mettendo le mani su una rovina, si mettono su un tavolo su cui hanno messo mano altre persone prima di noi. C'è anche l'idea del progetto che agisce fuori dalla rappresentazione. La differenza radicale rispetto a Távora è che quando c'è un progetto storico, non c'è un giudizio storio, tutto.Viene composto secondo dei principi di sensibilità progettuale. Museo dei trasporti nella Alfandega, Porto, 1993-2002 il progetto consisteva nell'entrare dentro il processo progettuale di un altro architetto e renderlo attuale senza distruggerlo. Il progetto è fatto da piccoli elementi di arredo funzionali all'allestimento, ma il vero progetto consiste nell'immaginare un sistema d'illuminazione per i sotterranei.
Convento das Bernardas, Tavira, 2006-2012 al centro del convento mette una grande vasca d'acqua che trasmette un'idea spaesante. Perde diverse occasioni, tra cui il progetto del Maxxi di Roma, che invece verrà affidato a Zaha Hadid.
Centro portoghese di fotografia nella Cadeia, Porto, 1997 è un grande edificio in cui c'è un centro di conservazione ed esposizione di fotografie. L'esterno non viene modificato, piccolissimi interventi legati alle tradizioni artigianali portoghesi e l'idea di lavorare sull'esistente.
La stanza ha le tracce di tutto ciò che è passato, niente viene cancellato e l'oscorrere del tempo viene lasciato evidente. Vi è l'inserimento di un corpo permanente. Fa una sorta di estraniamento, mette degli elementi neutrali, una specie di cesura.
Nel suo lavoro parte una serie di progetti che sono delle sfide della gravità, delle esercitazioni plastiche, aeree. In una conferenza del 1991 Távora, parlando di Siza, parla del pericolo di queste sperimentazioni. Souto Moura sperimenta l'ipotesi che Távora sconsiglia, ma lo fa non con l'attitudine che abbiamo visto in Siza, mosso da quella frase "Il desiderio di passare dagli incanti del disegno all'azione".
Casa del cinema "Manoel de Oliveira", Porto, 1998-2002 Oliveira grande regista. Souto Moura fu incaricato di realizzare la sua abitazione. Si vede un altro tipo di ricerca completamente differente, vi è la sperimentazione di una plastica aerea completamente autonoma.
L'animale di cui parla Siza che inizia ad agitarsi e farsi nervoso. Il progetto ha una serie di riferimenti analogici; edificio composto da volumi trapezoidali, su cui si innestano due occhi. La prima analogia è con il cinema, perché questa casa è una sorta di cinepresa, è una macchina da presa. Ma è anche pensato come se fossero gli occhi di una mosca, che si orientano verso l'esterno, ed è anche la coda di un gatto. Una serie di operazioni metaforiche ma questo processo straniante che porta a questa forma anomala nella sua ricerca architettonica, per essere compreso appieno dev'essere letto attraverso altri due progetti: Casa dei Ventiquattro e Casa da Musica. Questo edificio appartiene alla stessa logica dell'edificio di Koolhaas ma non ha la stessa narratività. C'è una lettura della città cinica e distaccata, che non trova la qualità, che semplicemente si rassegna a stare in una città.
pocoqualitatività e si rassegna a viverci all'interno. Non è un monumento, è un esercizio plastico, non è un edificio minimalista, mantiene una struttura di interrogazione scettica della città. 70 Parte una serie di sperimentazioni su questa lezione "anti-tavoriana".
Empatia topografica Il progetto è talmente sprofondato nel suolo che lo trasforma completamente. Il tema nasce con una mascheratura di naturalità. Casa, Baiao, 1990 progetto ipogeo, è incassato nel suolo, non ha progetti.
Casa, Moledo, 1991 terrazzamento apparentemente naturale è in realtà tutto riprogettato e ricostruito da Souto Moura. La casa viene incassata in uno di questi terrazzamenti. È una casa lineare che non ha un'elaborazione in prospetto. Ha un piano di calpestio incassato nel suolo, una soletta di cemento che la copre.
Stadio, Braga, 2000-03 non c'è l'idea di progettare una figura da appoggiare
sul suolo. La casa è il risultato dell'inserimento del volume della casa in uno spazio; è il risultato di un vuoto, non ha una forma, non ha una figura. Venne realizzato per i mondiali di calcio in Portogallo. L'edificio si mette in rapporto con il luogo. Il committente gli chiede di collocarlo in alto, ma decide di collocarlo in basso accostato alla roccia che però modifica realizzando degli effetti con la dinamite. Vi è una copertura che collega i due corpi della tribuna, non è presente una curva. Metropolitana, Porto, 1997 opera sotterranea la cui logica è quella di riuscire a controllare un'infrastruttura così complessa in una struttura altrettanto compressa in un progetto sotterraneo. La capacità di realizzare un progetto che non abbia forma, ma sono una funzione di trasporto. Centrale idroelettrica Foz Tua Alijo trasformazione della centrale in un centro culturale; architettura che diventa un atto geografico.e non formale, perde la scala umana ed è tuttosotterraneo.
Casa 2 a Nevogilde, Porto, 1983-88 c'è l'idea di appartenere al suolo, emerge nelle invenzioni delle grandi pareti in granito a secco che diventano una rilettura del setto murario di Mies.
Museo Paula Rego, Cascais, 2005 una serie di riferimenti figurativi e dei corpi fortemente materici che non sono scavati nel suolo. Non c'è più la dimensione ironica della pittura minerale delle prime case, ma vi è proprio la presenza materiale dell'edificio in quanto tale.
Vatican Chapels, Venezia, 2019 la materia viene presa dalle cave venete. Non vi è niente di ironico e la logica costruttiva definisce la figura. La materia non è più astratta, ma è proprio materia naturale evidente e l'edificio è tutto nella costruzione e nel corretto montaggio di questi blocchi.
(non) Essere un architetto miesiano
Egli non considera Mies un maestro