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FARMACI ANTIANGINOSI

Nell’attacco di angina pectoris il dolore è l’espressione di un insufficiente apporto di ossigeno in

determinati settori cardiaci. L’apporto di ossigeno è inferiore al fabbisogno, in genere dovuto ad

una

ridotta perfusione coronarica conseguenza di un ostacolo alla circolazione nel distretto coronarico.

L’ostacolo a tale distrettopuò essere dovuto a:

- Arteriosclerosi coronarica

-Spasmo coronarico (Per spasmo si intende un restringimento prolungato, intenso e localizzato di

un tratto di arteria coronaria)

OBIETTIVI DELLA TERAPIA:

- bloccare sul nascere la crisi di angina o interromperla se già in atto;

- la profilassi di ulteriori attacchi di angina pectoris

Antianginosi con azione prevalente sui vasi di capacitanza: nitrati organici 26

- Antianginosi con azione prevalente sui vasi di resistenza: bloccanti dei canali del calcio

- Beta-bloccanti (riducono l’attività del cuore)

ANGINA STABILE O DA SFORZO: sindrome che si manifesta più frequentemente come angina

da sforzo, da freddo o da stress. E' la forma PIU DIFFUSA della malattia e per questo viene

denominata anche angina pectoris tipica. Insorge generalmente durante sforzi fisici ed in generale

in tutte quelle situazione che richiedono un maggiore afflusso di sangue al cuore. In questi casi la

gravità della sintomatologia è COSTANTE e non peggiora significativamente con il trascorrere dei

mesi.

Oltre a rappresentare la forma più diffusa, l'angina stabile o da sforzo è anche la meno grave, dato

che gli episodi acuti sono prevedibili in frequenza ed intensità e per questo motivo curabili tramite

specifici medicinali in grado di prevenire o far cessare l'attacco.

ANGINA INSTABILE: Le due caratteristiche più importanti di questa forma di angina sono la

recente insorgenza (<1 mese) e l'ingravescenza, ovvero l'aggravamento in durata ed intensità

degli episodi anginosi. Con il passare del tempo gli attacchi si manifestano anche per sforzi fisici di

modesta entità (riduzione della soglia ischemica), fino a comparire già in condizioni di assoluto

riposo. In questo caso il controllo terapeutico è difficile dato che il paziente stesso si trova

impreparato ad affrontare l'attacco anginoso. Tra le due forme l'angina instabile è la più pericolosa

TERAPIA DELL’ANGINA PECTORIS

L'approccio terapeutico si basa sull'adozione di un corretto stile di vita (abolizione del fumo,

importante riduzione dell'assunzione di alcolici, regime alimentare corretto, controllo del

sovrappeso ecc.) e sull'assunzione di farmaci.

La terapia farmacologica si basa su tre tipi di farmaci: i nitroderivati, i calcio-antagonisti e i beta-

bloccanti.

-I calcio-antagonisti hanno funzione vasodilatatoria, soprattutto a livello arterioso, e agiscono

dilatando anche le coronarie.

-Le funzioni dei beta-bloccanti sono quelle di diminuire la pressione arteriosa, la frequenza

cardiaca, la contrattilità cardiaca e il consumo di ossigeno. Tipica, nel malato anginoso,

l'impostazione di terapia antiaggregante (cardioaspirina).

Talvolta, nel caso siano stati riportati danni coronarici è consigliabile ricorrere a tecniche

chirurgiche come l'angioplastica coronarica o l'innesto di bypass aorto-coronarico

TUTTI I GRUPPI DI FARMACI IMPIEGATI PER IL TRATTAMENTO DELL’ANGINA

DIMINUISCONO LA RICHIESTA MIOCARICA DI OSSIGENO.

NITRATI E NITRITI Questi composti sono polialcoli esterificati con gli acidi nitrico e nitroso. La

nitroglicerina può essere considerata il prototipo del gruppo. Sebbene sia usata nella fabbricazione

della dinamite, le preparazioni per uso medico non sono esplosive.

La classica compressa sublinguale della nitroglicerina può perdere di efficacia se conservata su

superfici plastiche, per cui dovrebbe essere conservata in contenitori ermetici di vetro

FARMACOCINETICA

-Il fegato contiene una reduttasi per i nitrati organici ad alta capacità, che inattiva il farmaco. Quindi

la biodisponibilità per via orale dei tradizionale nitrati organici come NITROGLICERINA E

ISOSORBIDE DINITRATO è molto bassa. La via di somministrazione sublinguale, che evita

l’effetto di primo passaggio, è quindi la via preferita per raggiungere livelli terapeutici validi.

La dose da somministrare per via sublinguale deve essere limitata per evitare effetti troppo

accentuati, anche se la durata dell’effetto è breve. Un’ altra via di somministrazione è quella

percutanea

Il nitrito di amile è fortemente volatile, è infatti disponibile in fiale di vetro sottile ricoperte da un

rivestimento di garza. La fiala è frantumata con le dita, si liberano rapidamente i vapori, che

possono essere inalati attraverso la stessa garza.

La via inalatoria ha un assorbimento rapidissimo, anch’essa evita l’effetto di primo passaggio

Il nitrito di amile è attualmente obsoleto per il suo odore sgradevole, e la breve durata d’azione

I poppers, anche noti come pop, sono una serie di sostanze stupefacenti, con proprietà tossiche,

assumibili per inalazione, appartenenti alla classe dei nitriti alchilici, usate in passato per diversi

scopi farmacologici.

Origine : Il popper è solitamente nitrito di amile, nitrito di etile o nitrito d'isobutile ed è contenuto,

con diversi nomi commerciali, in piccole bottiglie di vetro. Il nome deriva dal verbo onomatopeico

inglese to pop, il suono provocato dall'apertura della fiala di vetro in cui nel passato veniva

commercializzato questo prodotto. Il popper entra nell'ambiente dei sexy shop, soprattutto inglesi,

e si diffonde in Europa, negli anni '90, parallelamente al consumo di altre droghe sintetiche.

I nitriti una volta assorbiti hanno una breve emivita, e sono eliminati per via renale 27

-I loro metaboliti hanno emivite molto più lunghe e buoni effetti farmacologici e sono 2-

dinitroglicerine e 2 forme mononitrate

-Il 5-mononitrato, metabolita dell’isosorbide dinitrato ha una biodisponibilità pari a 100%

MECCANISMO D’AZIONE:

1. L’ENZIMA GLUTATIONE –S-TRANSFERASI DENITRATA LA NITROGLICERINA

2. VIENE RILASCIATO SIA NELLA CELLULA MUSCOLARE LISCIA CHE IN ALTRI TESSUTI LO

IONE NITROSO LIBERO

3. AVVIENE UN’ALTRA REAZIONE ENZIMATICA

4. SI LIBERA OSSIDO NITRICO

5. L’OSSIDO ATTIVA LA GUANILILCICLASI

6. L’OSSIDO AUMENTA IL GMPCICLICO

7. SI HA IL RILASCIAMENTO DELLA MUSCOLATURA LISCIA

NITROGLICERINA (PERGANIT) CONTROINDICAZIONI

Ipersensibilità alla nitroglicerina ai nitrati organici in genere o ad uno qualsiasi degli eccipienti;

glaucoma ad angolo chiuso; insufficienza circolatoria acuta (shock cardiogeno, collasso

cardiocircolatorio); ipotensione arteriosa sistemica

INTERAZIONI. L'etanolo può esaltare la risposta della nitroglicerina; i vasodilatatori, gli

antipertensivi ed i

diuretici aumentano l'effetto ipotensivo.

La posologia va stabilita secondo la necessità individuale del singolo paziente e secondo la

risposta dei parametri da monitorare. Il dosaggio è solitamente compreso tra 0.5 e 6 mg/ora.

EFFETTI COLLATERALI: IPOTENSIONE,TACHICARDIA,CEFALEA PULSANTE

Spiccata caduta pressoria specie in soggetti con labilità cardiovascolare, tachicardia, pallore con

vomito e sudorazione. Talora può verificarsi cefalea che tende a scomparire con la prosecuzione

del trattamento.

ABITUDINE: L’esposizione continua al farmaco può creare abitudine, soprattutto in coloro che

lavorano in industrie per esplosivi, quando c’è inquinamento sul posto di lavoro.

-Gli addetti alla lavorazione lamentano prima di iniziare a lavorare cefalea e vertigini transitorie,

nota come patologia del lunedì, dopo un giorno o poco più i loro sintomi regrediscono per

l’instaurarsi di uno stato di abitudine.

-Si può inoltre sviluppare dipendenza (meccanismi con chiari). La nitroglicerina sublinguale è il più

usato per il trattamento immediato dell’angina, ma ha una breve durata d’azione quindi per il

mantenimento si preferiscono i cerotti

ISOSORBIDE DINITRATO (CARVASIN) Farmaco antianginoso con attività simile a quella della

nitroglicerina.

INDICAZIONI Crisi anginosa, angina instabile, cardiopatia ischemica.

CONTROINDICAZIONI Glaucoma, gravidanza

EFFETTI INDESIDERATI Cefalea, vertigini, ipotensione ortostatica, tachicardia.

INTERAZIONI L'alcool può accentuarne gli effetti indesiderati.

POSOLOGIA E MODALITÀ D'ASSUNZIONE 1 cpr o cps 2-4 volte al dì

TEMPI Comparsa: 1-2 minuti, Durata: 1 ora

I beta-bloccanti nel trattamento dell'angina

I beta-bloccanti sono efficaci nel ridurre la gravità e la frequenza degli attacchi anginosi.

L'efficacia dei beta-bloccanti nel trattamento dell'angina è da attribuire principalmente ad una

riduzione del consumo di ossigeno miocardico a riposo e durante esercizio. Ciò è da ricondurre

all'effetto cronotropo negativo (particolarmente durante l'esercizio), ed a una riduzione della

pressione arteriosa

(particolarmente, pressione sistolica) durante esercizio.

Tra i più noti beta-bloccanti: Atenololo, Propranololo, Metoprololo, Timololo

Calcio-antagonisti per la cura dell'angina pectoris: Agiscono positivamente nel trattamento e

nella prevenzione dell'angina pectoris dilatando i vasi sanguigni, influenzando anche le cellule

muscolari delle pareti arteriose, incrementando e favorendo il flusso di sangue al cuore, si riducono

anche le possibilità di episodi di angina pectoris.

Verapamil (es. Isoptin, Kata): il farmaco è reperibile in compresse a rilascio immediato, ma anche

sottoforma di compresse a lento rilascio. Per la cura dell'angina pectoris, iniziare la terapia con una

dose di 180 mg, da assumere per via orale, prima di andare a letto. Anche in questo caso, la dose

di mantenimento va stabilita sulla base della risposta alla cura.

Antiaggreganti piastrinici per la cura dell'angina pectoris: l'acido acetilsalicilico e l'eparina

sono i due attivi ad azione anticoagulante più utilizzati per la prevenzione dell'angina pectoris. 28

Acido acetilsalicilico (es. Cardioaspirina): il farmaco è utilizzato sia per la cura di episodi di

angina pectoris, sia nella sua prevenzione. Nnel primo caso, si raccomanda di iniziare la terapia

con una dose variabile da 75 a 325 mg, da assumere entro il più breve tempo possibile dalla

diagnosi accertata della malattia. La terapia va protratta a vita. La stessa dose viene considerata

per la prevenzione dell'angina pectoris. La dose precisa va sempre stabilita dal medico sulla base

della gravità della condizione del paziente.

Eparina (es. Eparina Cal Acv, Eparina Sod.Ath, Ateroclar, Trombolisin): il farmaco è utilizzato con

successo nella

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
43 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AleVigliotti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Buonpane Angela.