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BANCHE, MERCATI FINANZIARI E GOLD STANDARD

Banche e sviluppo economico

Nelle economie sviluppate si compie la distinzione tra centri di formazione del risparmio (famiglie) e centri di investimento (Stato e imprese). La necessità di raccordare i centri di risparmio e i centri di investimento spiega l'esistenza di strutture, istituzioni e strumenti di intermediazione finanziaria.

Ciò diventa fondamentale quando si avvia lo sviluppo economico (come industrializzazione) che si basa essenzialmente sull'accumulazione (o formazione) di capitale fisso (in particolare in strutture produttive e infrastrutture).

Tale formazione richiede o una lenta accumulazione, o istituzioni finanziarie che mobilitino rapidamente capitali (interni o esteri), consentendo di recuperare eventuali ritardi nello sviluppo economico (second comers e late joiners).

Le imprese infatti possono o autofinanziarsi o ricorrere al finanziamento esterno (banche o mercati dei capitali che svolgono la stessa funzione).

ma non sono del tuttorivali perché hanno un target differente)

A che cosa servono le banche? Le banche assolvono tre funzioni principali:

  1. intermediano risorse tra centri in surplus (le famiglie) e centri di investimento indeficit (stato e imprese). La banca quindi trasforma il risparmio in capitale attraverso la sua opera di intermediazione finanziaria (converte di fatto le passività a breve, i depositi, in attività a lungo termine, i prestiti) e così facendo riduce costi di transazione e rischi sia dei risparmiatori che degli investitori
  2. assicurano i pagamenti nelle transazioni.
  3. anticipano mezzi di pagamento per completare i cicli commerciali (lo strumento più classico è lo sconto delle cambiali)

Perché le banche hanno grande impatto sulla crescita economica?

  1. Portano a un incremento del tasso di risparmio perché remunerando i depositi fanno aumentare il costo-opportunità della tesaurizzazione
  2. Aumentano
l'efficienza delle attività in cui sono investiti i risparmi perché devono controllare con regolarità gli investitori per risolvere l'asimmetria informativa che esiste a loro svantaggio. Portano a una maggiore monetizzazione dell'economia. Nella seconda metà dell'Ottocento si delineano chiaramente due tipi di sistemi finanziari: 1. Market-oriented: specializzati e (in particolare UK e USA) in cui il credito è suddiviso fra banche ordinarie o commerciali (che effettuano credito commerciale a breve o credito ipotecario) e banche di investimento, che effettuano credito a medio e lungo termine (> di un anno). 2. Bank-oriented: despecializzati e che riguardano i paesi a sviluppo tardivo, dove si doveva colmare il ritardo nella accumulazione di capitale: Belgio, Francia, Germania, Italia. Le banche despecializzate sono così definite perché fanno indifferentemente operazioni a breve, medio e lungo termine.

Sono più instabili e quindi la banca centrale deve intervenire nelle operazioni di rifinanziamento svolgendo quindi il ruolo di prestatore di ultima istanza. Tuttavia le banche specializzate sono in grado di mobilitare risorse finanziarie, imprenditoriali e manageriali dando un apporto fondamentale allo sviluppo industriale. Permettono quindi di superare il ritardo accumulato e operano in modo efficace come fattore sostitutivo.

I sistemi bancari moderni

La banca centrale (ultima negli USA 1914) e le sue funzioni:

  • monopolio emissione carta moneta e mantenimento delle riserve
  • fissazione del tasso di sconto
  • fissazione del tasso di cambio
  • rapporti con il tesoro
  • supervisione del sistema bancario e ruolo di prestatore di ultima istanza

La moltiplicazione delle tipologie di banche

Casse di risparmio: da metà settecento, istituti non profit, mobilitazione del risparmio remunerandolo, attività poco rischiose, utili in beneficenza

Banche locali: banche popolari e

casse rurali

Le banche di credito mobiliare e le ragioni della loro debolezza: l'assenza degli sportelli, le relazioni con le altre banche, le attività rischiose

La banca mista o universale: fu un fattore sostitutivo delle insufficienti forze di mercato, la cui azione era limitata dalla legge che imponeva vincoli alle attività di Borsa. Si sviluppano quindi nei paesi che sono bank-oriented e in particolare in Germania e in Italia. Ma potrebbe anche essere il contrario cioè che la loro precoce affermazione crea una path dependence

Quali sono le principali funzioni svolte dalle banche miste? capital-finanziano gli investimenti a lungo termine delle imprese dei settori intensive tecnologicamente innovativi (ferrovie, acciaio, meccanica, chimica, elettricità) assumono partecipazioni dirette nelle imprese effettuano interventi in caso di crisi e ristrutturazione forniscono assistenza finanziaria e tecnica promuovono la trasformazione delle

imprese in anonime

La necessità di un sistema monetario internazionale

Un sistema monetario internazionale efficiente è fondamentale perché senza il commercio internazionale è limitato e gli investimenti esteri non sono possibili

In proposito ci sono due alternative: sistema di cambi fissi, strettamente legato alla presenza della moneta merce e sistema di cambi flessibili (quello odierno)

Il Gold standard

La premessa è nel XVIII secolo quando viene adottato definitivamente dall'Inghilterra nel 1774, dopo che già nel 1717 il responsabile della Zecca, Isaac Newton, aveva fissato il cambio dell'oro con la sterlina.

II G.S. si basa infatti sulla piena convertibilità dei biglietti cartacei in circolazione in metallo prezioso (oro ma anche argento). La circolazione cartacea (il quantitativo cioè della carta moneta in circolazione) richiede quindi una copertura (riserva) totale o parziale in oro necessaria per fronteggiare eventuali

Richieste di cambio dei cittadini (frequenti in caso di panico, guerra etc.). In tali situazioni la convertibilità viene sospesa e si entra in regime di corso forzoso: è quello che si verifica in Inghilterra durante le guerre napoleoniche oppure in Italia nel 1866 in occasione della terza guerra d'indipendenza.

Il limite più grosso del g.s. è che, essendo la quantità della carta moneta circolante legata alla disponibilità di oro, non si riesce, soprattutto nelle fasi espansive, ad assecondare l'andamento dell'economia.

L'esperienza inglese rimarrà centrale nella definizione delle regole di emissione delle bimetallici (oro + moneta cartacea, anche nei sistemi che adotteranno standard argento), che nella prima metà 800 sono la maggioranza.

Con il 1870 inizia l'età d'oro del G.S. che dura sino allo scoppio della prima guerra mondiale. Di fatto la sua adozione si estende a tutte le economie occidentali.

(mentre l'adesione formale degli USA avviene solo nel 1900) e comporta il rispetto di tre regole fondamentali: 1. la fissazione di una parità aurea legale della valuta nazionale che è quella che determina anche i cambi fissi (c'è però l'arbitraggio che consente piccole oscillazioni che sono determinate dai costi di trasporto dell'oro) 2. la possibilità di convertire in oro a vista le banconote 3. il libero commercio dell'oro Gli Stati sono poco interventisti anche perché l'idea prevalente è quella già formulata a metà Settecento da Hume secondo cui il G.S garantisce in modo automatico il riequilibrio della bilancia dei pagamenti dei paesi. Il meccanismo di funzionamento: deficit, il paese in difficoltà offre la sua moneta che tende a svalutarsi, gli altri paesi preferiscono pagamento in oro perché così evitano perdite sul cambio, nel paese in difficoltà diminuiscono leriserve quindi deve diminuire la circolazione cartacea, aumentano i tassi di interesse, si ha un restringimento della domanda interna e delle importazioni, si abbassano i prezzi, export più competitivo, capitali dall'estero. Dopo l'abbandono del G.S. nel 1914 i paesi progressivamente rientrano (per primi gli USA nel 1919) ma la crisi del 1929 porta a una nuova dissoluzione e si riprendono prima i paesi che escono prima (R.U. nel 1931 e USA nel 1933 gli ultimi sono Francia e Italia nel 1936). Le conquiste tecnologiche del secondo dopoguerra. L'impatto di lunga durata delle innovazioni tardo Ottocentesche (es. del motore a scoppio e dell'elettricità). I progressi più spettacolari del Novecento sono comunque legati allo sviluppo delle tecnologie dell'elettronica e delle telecomunicazioni dove sono sempre gli USA il paese leader (balzo gigantesco grazie a transistor e circuiti integrati con aumento prestazioni e miniaturizzazione). Ma si scoprono anche nuove.utilizzare strumenti e canali adeguati per diffondere e condividere le conoscenze. Uno dei principali strumenti utilizzati per il trasferimento tecnologico è la convergenza, ovvero l'integrazione di diverse tecnologie e discipline per creare nuove soluzioni e prodotti. Un esempio di convergenza tecnologica è rappresentato dalla biochimica, che combina principi di biologia e chimica per sviluppare nuovi materiali e prodotti. Questa disciplina ha portato alla creazione di plastiche biodegradabili, che contribuiscono a ridurre l'inquinamento ambientale causato dalla plastica tradizionale. Un altro esempio di convergenza tecnologica è rappresentato dalle leghe, che sono materiali ottenuti dalla combinazione di diversi metalli. Le leghe hanno proprietà meccaniche e chimiche superiori rispetto ai singoli metalli e vengono utilizzate in diversi settori, come l'industria automobilistica e aerospaziale. Infine, la tecnologia nucleare rappresenta una fonte di energia importante. Nonostante le controversie legate alla sicurezza e alla gestione dei rifiuti radioattivi, l'energia nucleare offre una fonte di energia pulita e a basso impatto ambientale. La sua utilizzazione richiede però una rigorosa regolamentazione e controllo per garantire la sicurezza delle centrali nucleari e la gestione corretta dei rifiuti. In conclusione, la scienza e la tecnologia sono strettamente interconnesse e si influenzano reciprocamente. Le innovazioni tecnologiche sono il risultato della ricerca scientifica e, allo stesso tempo, la tecnologia permette di ampliare le conoscenze scientifiche. Il trasferimento tecnologico e la convergenza sono strumenti fondamentali per diffondere e applicare le conoscenze scientifiche, creando nuovi prodotti e soluzioni che migliorano la nostra vita quotidiana.mo internazionale. La possibilità di spostarsi rapidamente e facilmente ha aperto nuove opportunità di sviluppo economico e sociale. La globalizzazione economica La globalizzazione economica è un fenomeno che si è intensificato nel corso del XX secolo. Grazie ai progressi nei trasporti e nelle comunicazioni, le distanze tra i paesi si sono ridotte e le economie si sono integrate sempre di più. Questo ha permesso lo sviluppo di catene di produzione globali, in cui le diverse fasi del processo produttivo vengono svolte in diversi paesi. La globalizzazione ha portato benefici, come l'accesso a mercati più ampi e la possibilità di sfruttare le competenze e le risorse di diversi paesi. Tuttavia, ha anche generato nuove sfide, come la concorrenza globale e l'instabilità finanziaria. La sostenibilità ambientale Negli ultimi decenni si è sviluppata una crescente consapevolezza dell'importanza della sostenibilità ambientale. Il progresso tecnologico ha permesso di migliorare l'efficienza energetica e di sviluppare fonti di energia rinnovabile. Tuttavia, il consumo e lo sfruttamento delle risorse naturali continuano ad essere una sfida. La sostenibilità ambientale richiede un cambiamento nei modelli di produzione e consumo, nonché una maggiore attenzione alla tutela dell'ambiente e alla riduzione delle emissioni di gas serra. È necessario adottare politiche e pratiche che promuovano uno sviluppo sostenibile, in grado di garantire il benessere delle generazioni presenti e future. In conclusione, il progresso tecnologico ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo economico e sociale nel corso del XX secolo. Tuttavia, è importante considerare anche gli aspetti sociali, ambientali e istituzionali per garantire uno sviluppo sostenibile e equo.
Dettagli
A.A. 2018-2019
53 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher filippomagni1999 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Mocarelli Luca.