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IL DECLINO ECONOMICO DELLA SPAGNA
Un paese in crescita economica fin verso la metà del secolo XVI
I danni dell’oro e dell’argento americani: la domanda aumenta, l’offerta è debole (si ha solo un debole
incremento produttivo nel settore tessile e nell’edilizia). Non si riesce a soddisfare la domanda crescita dei
la domanda si orienta verso importazioni estere: Francia (grano, tele, drappi, carta, falegnameria). Si
prezzi
crea un’asimmetria nella bilancia commerciale.
I costi dell’impero
La flessione della produttività delle miniere americane: legata a 1. Ristagno nella produzione, 2. Indipendenza
delle colonie, 3. Successo dei contrabbandieri francesi, inglesi e olandesi.
L’aumento della pressione fiscale (determinato dalle guerre)
Ripetute bancarotte della corona: per la malagestione degli introiti derivati dalla pressione fiscale. I banchieri,
anche stranieri, anticipavano somme alle aree che facevano domanda di liquidità.
IL DECLINO ECONOMICO DELL’ITALIA
Alla fine del ’600 l’Italia importava dalla Francia, Olanda, Inghilterra. Non era più autosufficiente ed esportava solo
arretratezza. C’erano una serie di punti deboli che incidevano sulla carenza di lavoro
materie prime o semilavorati
specializzato. Incremento dell’incisività delle corporazioni.
La prosperità del secolo XVI
La crisi delle esportazioni italiane nel Seicento: i prodotti di alto valore aggiunto subiscono per via del crollo
l’Italia diviene un produttore
dei mercato spagnolo, turco, tedesco e per via delle guerre (es. dei trent’anni)
marginale.
Le cause della perdita di competitività:
1. Scarsa innovazione di prodotto e processo (per l’eccessivo controllo delle corporazioni)
2. Pressione fiscale (freno lo sviluppo)
3. Elevato costo del lavoro
Concorrenza inglese e olandese (lavorazione della seta, lana: i prodotti erano meno costosi, ad es. il panno
olandese è qualitativamente inferiore al tessuto italiano, ma costa meno ed è disponibile in vari colori, quindi
la flessione della domanda si ha anche nel mercato nazionale).
Spostamento delle città alla campagna delle attività manifatturiere (costava meno perché non era lavoro
specializzato).
Perdita di competitività anche nei servizi finanziari e commerciali
Carestie e epidemie (peste 1630, peste 1650)
IL MIRACOLO OLANDESE
La prosperità di Anversa fino al 1580
La crescita di Amsterdam, già fulcro dei commerci con il mare del Nord e il Baltico
L’indipendenza delle province Unite (1609)
Amsterdam diviene il più importante centro commerciale europeo (i paesi bassi meridionali, Anversa,
decadono, prende potere il nord).
La borsa merci: nasce ad Amsterdam. Le quotazioni dei prodotti sul mercato olandese si impongono sui
mercati internazionali (per la varietà di prodotti: cannoni,diamanti, zucchero, porcellane)
La flotta olandese e il fluyt: cantieristica navale avanzata. Il flauto olandese aveva le caratteristiche di 1.
Manovrabilità (serviva meno equipaggio per muovere la nave riduzione dei costi), 2. nave commerciale con
grande capacità di carico. Veleggiava in modo eccellente per il pescaggio ridotto.
L’espansione coloniale e la VOC: non è un monopolio come per gli spagnoli. Si tratta di un rapporto
commerciale. Gli stati generali olandesi delegano il controllo del governo e del commercio nelle colonie a
società per azioni (compagnie commerciali).
Sviluppo agricolo e manifatturiero (zucchero, cannoni, vino). L’agricoltura è fortemente specializzata con
alternanza delle rotazioni evolute (rotazione continua integrata all’allevamento.
Energia: vento e torba riscaldamento domestico e nell’industria (tintorie, panetterie, mattoni, ceramiche,
vetro).
Commercio internazionale: per tecniche di navigazione e affari specializzati, sia a grande distanza (India),
sia nel mare del Nord e nel mar Baltico (il 50% delle importazioni di sale e il 70% delle esportazioni nel
Baltico transitava su navi olandesi).
LO SVILUPPO D’INGHILTERRA
Un paese arretrato che produceva solo la lana grezza e panno lana. I poli più sviluppati erano Italia, Paesi
Bassi, Francia, Germania meridionale. L’80% delle esportazioni inglesi riguardava la lana grezza.
L’avvio della manifattura del XV secolo e il boom nel XVI secolo
Commercio e pirateria nell’epoca dell’espansione oceanica e lo sviluppo della marineria la pirateria
diviene attività preminente
Politica economica mercantilista: dazi e incentivi (Navigations acts). Politica economica mercantilistica
(dazi e incentivi), colpite dai dazi le importazioni di manifatture e prodotti di lusso in quanto creavano
concorrenza. Controllo dei traffici marittimi:
- Navigation act del 1651: tutte le importazioni inglesi dovevano viaggiare su navi inglesi o su navi del
paese che esportava (no intermediari) e tutte le merci esportate da paesi extraeuropei dovevano
viaggiare su navi inglesi.
- Navigation act 1660: tutto il traffico costiero di merci è riservato a navi inglesi (sono inglesi le navi con un
capitano inglese ed almeno ¾ dell’equipaggio inglese).
- Navigation act 1662: si limita l’uso delle navi a quelle costruite in Inghilterra.
Immigrazione qualificata: tecnici, artigiani (capitale umano). Contributo notevole degli immigrati mentalità
imprese aperte al confronto: spunti per nuovi sviluppi e nuovi vantaggi.
Lo sviluppo di altri settori: navi, ferro, meccanica,vetro,seta
L’impero: aumentano la terra, le materie prime, le risorse produzione variegata.
Londra capitale dell’Impero commerciale inglese sostituisce Amsterdam e diventa centro propulsore del
commercio internazionale.
Aumentano le dimensioni dell’impresa si diffondono modelli organizzativi basati sulla concentrazione di
manodopera e capitale.
LE ECONOMIE NON OCCIDENTALE
L’INTERAZIONE OCCIDENTE – ORIENTE
Un mondo orientale più avanzato di quello occidentale
Più progredito scientificamente e tecnicamente
Contatti costanti ma non intensi
IL MONDO ARABO
La civiltà araba da nomade a urbana (agricoltura comunque sconosciuta. Si urbanizza per la conquista di
territori nella zona della Mesopotamia e del Nilo, dove si pratica un’agricoltura di irrigazione. Alessandria
d’Egitto, Il Cairo, Istanbul vengono conquistate urbanizzazione)
Collocazione strategica per gli scambi commerciali (Golfo Persico, Mediterraneo, Oceano Indiano).
ponte
Collocazione strategica per le relazioni con l’Oriente (vie delle Carovane tra mediterraneo e Cina.
Diffusione di conoscenze).
La superiorità tecnica (fu in grado di applicare tecniche che venivano dall’Oriente): metallurgia > acciaio,
tessile > cotone, energia > mulino a vento
La superiorità agricola: irrigazione, canna da zucchero, agrumi, cotone, ortaggi, tecniche di innesto.
La superiorità scientifica: medicina, matematica, geografia (per i suoi studi Colombo si basa sui geografi
arabi).
Tra l’XI e il XIII secolo molti studiosi cristiani si recano a Cordoba per studiare filosofia e scienze classiche. Gli
arabi avevano tradotto i testi ellenici.
L’IMPERO OTTOMANO
Diffusione dell’islamismo in Asia centrale e nell’Oceano Indiano
I Turchi Selgiuchidi prendono il sopravvento (sec XIII)
Conquista e razzia
Intolleranza e oscurantismo
L’ASIA ORIENTALE 1
Lo sviluppo della civiltà cinese in relativa autonomia
Il confucianesimo, filosofia e religione di stato, marginalizzò buddismo e taoismo
La valle del fiume Giallo culla della civiltà: dall’anno 100 fu coltivato un particolare tipo di riso che dava 2
raccolti l’anno.
L’ASIA ORIENTALE 2
Lo sviluppo della manifattura: seta, porcellana, carta, metallurgia, cotone, cantieristica, stampa.
Le contraddizioni cinesi: burocrazia, cultura antiscientifica, mancanza di incentivi
La rinuncia all’espansione oltremare
La trappola del riso e la bomba demografica: il lavoro sostituisce la terra
Corea e Giappone subirono l’influenza cinese fino al XV secolo
L’ASIA MERIDIONALE (Pakistan, Bangladesh, Sri-Lanka, da foresta monsonica tropicale, a deserti, a clima alpino).
Il sub-continente indiano: eterogeneità (vista l’estensione) etnica (diverse lingue), di climi e di suoli
La valle dell’Indo culla della civiltà indiana
Religione prevalente era l’Induismo, ma numerosi erano anche i musulmani
Nel XVI l’India fu invasa dai Moghul, musulmani provenienti dall’Asia centrale
Il sistema delle caste della religione induista: dai Paria ai Bramini. Il sistema delle caste fu determinato
dall’occupazione. All’origine si trattava di un elemento di tipo etnico. Le 4 caste erano re e guerrieri, sacerdoti
(bramini), lavoratori: agricoltori e mercanti, servi, inoltre vi erano i Paria/intoccabili o fuori casta. Con il tempo
si moltiplicano le caste. Questa gerarchia limita i rapporti sociali e fisici (i matrimoni erano possibili solo tra
persone della stessa casta, concetto dell’impurità delle caste socialmente meno elevate). L’induismo quindi
ebbe influenza sull’economia.
L’ASIA MERIDIONALE 2
Agricoltura di sussistenza per le condizioni climatiche e per il suolo, grano ed orzo in Mesopotamia
Artigianato evoluto che lavorava soprattutto per la corte
Importanza del cotone (prodotto indiano)
Sistema politico dispotico e fisco oppressivo (difficile accumulare potere d’acquisto) non c’è la classe
media, da un lato potenti dall’altro masse.
Mercati: funzione di intermediazione per la colletta delle tasse
Asia sud – orientale (Indonesia) era la patria delle spezie. Miscela di tradizioni cinesi e indiane: riso, pepe,
noce moscata, zenzero, chiodi di garofano.
L’AFRICA
Il nord – Africa guarda al Mediterraneo (mondo arabo progredito)
L’Africa sub – sahariana: difficoltà climatico – ambientali; scarsa densità demografica (alta mortalità),
mancanza di vie di comunicazione (quindi mancanza di investimenti e sicurezza)e di centri urbani (villaggi),
tecniche arretrate, debolezza dello Stato (non c’è una forma organizzata), nomadismo.
La piaga dello schiavismo: diffuso fino a metà ‘900, si diffonde per la mancanza di difesa da parte dello Stato
(no tutela del cittadino).
L’AMERICA 1
L’isolamento del continente americano dopo la frattura con l’area euroasiatica: sviluppo di due mondi distinti
sepa